Unexpected News.

Finn Hudson era appena rientrato a casa, erano quasi le otto di sera, e lui era stato via tutto il giorno.
Entrando aveva raccolto la posta, e una volta seduto sul divano si era messo a scartarla. Dopo due bollette ed alcune pubblicità, Finn notò una busta bianca che portava solo il suo nome. Senza esitare, l'aprì:

Gentile sig. Hudson,
La informiamo che la sua donazione è stata ricevuta dall'utente 859IL234, e l'inseminazione è avvenuta con successo.
Distinti saluti, Fertility Bank.

La mente di Finn balzò indietro di qualche anno, a quando aveva appena vent'anni, e aveva bisogno di soldi per poter sfondare. Aveva sentito da alcune voci che nel donare il seme si guadagnava bene, così senza neanche pensarci era andato lì e aveva guadagnato mille dollari, ma non si era mai preoccupato delle conseguenze di quel gesto.
Ora, sei anni dopo, si ritrovava con quella lettera in mano che gli comunicava che una donna chissà dove in America stava aspettando suo figlio.
Afferrò subito il suo cellulare e fece partire una chiamata.
"Quinn Fabray, ditemi" Rispose la donna.
"Quinn sono Finn... Ho un problema"
"Finn, dimmi, cos'è successo?"
"Ti ricordi quella volta quando sono andato alla banca del seme?"
"Oddio, no!" Esclamò subito lei. "Non dirmi che l'hanno donato?!"
"... E' appena arrivata la lettera"
"Ma gliene avevamo spedita una dove dicevamo che non dovevano donarlo a nessuno!"
Quinn era il suo avvocato, dopo essere diventato una stella del football ne aveva bisogno, e chi era meglio se non la sua migliore amica?
"Come facciamo?" Domandò Finn.
"Contatterò ancora quelli del centro, e poi potremmo portarli in tribunale..."
"No" La interruppe Finn. "Voglio sapere chi è"
"Finn sei sicuro?" Chiese Quinn interdetta. "Sai che se la incontri e scopre chi sei dovrai sicuramente pagarle tutte le spese e le cose per il bambino, vero?"
"Lo so, ma tanto i soldi non mi mancano, sono disposto a farlo"
Quinn dall'altra parte della cornetta sospirò.
"Vedrò cosa posso fare"
"Grazie, e notte"
"Notte Finn, ti farò sapere ok?"
"Certo, grazie!"
Quando Finn riattaccò, si sentì stanco, come se avesse corso per tre ore. Si appoggiò allo schienale della poltrona e rimase lì per un po'.
Ma come diavolo era arrivato a quella situazione?
Lui, stella del football di ventisei anni, che passava ventiquattr'ore su ventiquattro a 'pensare' al football, che non aveva una ragazza perchè l'unica che avrebbe voluto era un avvocato in carriera, sposata con il suo migliore, i quali tra l'altro, fra un paio di mesi sarebbero diventati genitori. Adesso invece era ancora lo stesso ragazzo, stella del football, ma con una donna chissà dove che aspettava suo figlio.
Quando Finn si alzò dal divano erano quasi le undici, bevve velocemente una birra e poi andò a stendersi su letto, dove in poco tempo si addormentò. 


Angolo dell'autrice
Salve, l'idea per questa fic mi è nata una sera dopo aver visto un film, strano, ma l'idea mi è piaciuta fin da subito XD 
Ringrazio il supporto della mia migliore amica, e di chi ha avuto la pazienza di leggere. Se recensite mi farete un'enorme favore =P