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Autore: damascoriazzaermann    21/08/2012    1 recensioni
" I Beatles sono piu' famosi di Gesu' Cristo "
J.Lennon, anni 60'
" Un fantasma si aggira per l' europa, sembra non essere quello dell' altra volta "
D. Riazzaermann, ieri
Valencia e dintorni, 2562 dopo Eraclito. mas o menos...
Fa un caldo infernale.
Ma fa sempre caldo all' inferno ? Se i dannati si accorgono
che e' come a Valencia, magari non patiscono piu' e vengono tutti qui.
Come ho fatto io.
Sono all' inferno, ma mi piace credere di essere a Valencia.
Stavo ancora tremando come una foglia. Non avevo bevuto nulla da ore.
Mi ero appena svegliato.
Caldo, molto caldo.
Sudo, e il sudore salato dalla fronte cala sugli occhi e mi abbacina, le cornee bruciano.
Loro o qualcosa da quelle parti.
Non vedo un cazzo.
Conosco la casa, e mi sposto a memoria.
Mi faccio una doccia. Ho finito il detergente, usero' sale grosso e candeggina.
Vado al pc. Altro non so' fare.
No, so fare anche altro. Ma non posso farlo. Non c'e' modo di farlo.
Accendo il netbook, sento qualcosa sulla schiena.
Non ho indumenti addosso, fa caldo.
Aria condizionata e' per altre categorie sociali.
Non ho un ventilatore, e' per altre categorie sociali.
Non ho .....
Genere: Demenziale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DAMASCO RIAZZAERMANN

DAMASCO RIAZZAERMANN                                                                                miky.stars@yahoo.it

THE BEATLES EN VALENCIA

 

 

 " I Beatles sono piu' famosi di Gesu' Cristo  "      

  J.Lennon, anni 60'

 

 

 " Un fantasma si aggira per l' europa, sembra non essere quello dell' altra volta "

  D. Riazzaermann, ieri     

 

 

 

 

Valencia e dintorni, 2562 dopo Eraclito. mas o menos...

 

Fa un caldo infernale.

Ma fa sempre caldo all' inferno ? Se i dannati si accorgono

che e' come a Valencia,  magari non patiscono piu' e vengono tutti qui.

Come ho fatto io.

Sono all' inferno, ma mi piace credere di essere a Valencia.

Stavo ancora tremando come una foglia. Non avevo bevuto nulla da ore.

Mi ero appena svegliato.

Caldo, molto caldo.

Sudo, e il sudore salato dalla fronte cala sugli occhi e mi abbacina, le cornee bruciano.

Loro o qualcosa da quelle parti.

Non vedo un cazzo.

Conosco la casa, e mi sposto a memoria.

 

 

Mi faccio una doccia. Ho finito il detergente, usero' sale grosso e candeggina.

Vado al pc. Altro non so' fare.

No, so fare anche altro. Ma non posso farlo. Non c'e' modo di farlo.

Accendo il netbook, sento qualcosa sulla schiena.

Non ho indumenti addosso, fa caldo.

Aria condizionata e' per altre categorie sociali.

Non ho un ventilatore, e' per altre categorie sociali.

Non ho da mangiare tutti i giorni, e' per altre categorie sociali.

Quella vecchia vescica di grasso si e' rubata i miei soldi.

Tutti i miei soldi.

Colpa mia, e di chi altri ?

Non devo dimenticarmi cosa sono venuto a fare qua. E devo smettere di lamentarmi.

Determinismo, sto' leggendo qualcosa.

Sento sul dorso qualcosa, mi tocco, una foglia penso, o un avanzo di formaggio sul quale ho dormito.

Non capisco.

Vado in bagno, 2 specchi si guardano.

Almeno 30 zanzare sulla schiena, sulla mia pelle. Zanzare che di me sembrano nutrirsi.

Forse sono tutte morte. Le stacco, da ognuna di loro, gli specchi mi mostreranno rivoli di sangue rosso, ma che da un poco sul blu. Poco male.

Sangue blu ? Sempre sospettato ci fosse in me qualcosa di aristocratico.

Solo il sangue marcio.

Doccia bollente e altra candeggina. Qualche tigre era ancora viva.

Scivolera' nel gorgo della doccia.

Troppo piccolo per me.

Sono morte dopo essersi nutrite con il mio nobile sangue.

Un motivo ci sara'.

Nel vapore che si alza nel piccolo bagno, mi pare di veder qualcosa che conosco negli specchi. Impossibile, quell' entita' doppia e' lontana mille miglia.

Ma perche' ho creduto di vederla ?

Mi spruzzo un po' di insetticida, e mi metto un collare antiparassiratio che avevo preso per un mio amico gatto che pero' non ne aveva mai avuto bisogno.

Se non uccide un gatto di pochi chili, perche dovrebbe uccidere me ?

La cosa mi dispiace. Parlo del collare. Era nuovo.

Ci ripenso, se sono morte dopo avermi succhiato il sangue a cosa serve ?

L'insetticida sono io.

Uccidero' solo insetti, in senso non lato, o lato, o ipotenusico.

Mi riguardo allo specchio. Due volte in un giorno, neanche le checche di Torino.

Non male. A parte i gatti nessuno capira' l' oggetto della mia vanita' ostentata.

Ho ancora addosso il collare del gatto. lo tolgo, anche se mi dava un' aria dandy.

Vado a comprare del cibo. Zona descritta dai tassisti, come la piu' malavitosa della zona.

Vengo da Torino, e il piu' delinquente da queste parti mi pare sia io.

Non delinquo. Ma ho in tasca un cucillo.

Due cani randagi di grosse dimensioni, in zona poco popolata a quest' ora. Tra i cespugli.

Mi guardano, io li guardo. Ci guardiano.

Continuo la mia traettoria.

Cosa ho da perdere ? Al massimo vinceranno qualcosa loro. Mi son simpatici gli animaletti.

Quando siamo a 2 metri si alzano e si siedono guardandomi.

" Comodi, buongiorno!  "  Continuano a guardarmi. Poi si riaccucciano.

Sono cani spagnoli, come avranno fatto a capirmi ?

Mai piu' visti. Le zanzare chiacchierano troppo.

Poso la sporta a casa. Dovro' pulire il patio, piu' tardi, quando la bottiglia della vodka sara' a meta'.

Non ho ghiaccio, ne il frigorifero. La stronza ha i miei soldi. Io la storia della sua vita in un file.

Lei non sa' cosa e' un file, ancora per poco, quando il suo avvocato la informera'.

Non ci sono piu' zanzare in casa.

Perche' continuo a tossire se non fumo? Forse dovrei incominciare.

L'umidita' e' insopportabile. Forse per me si. In generale no.

Fingo di essere un generale ed esco.

Per strada, un tale mi chiede elemosina. Ho delle monete nella tasca posteriore destra, le prendo e senza guardarle le offro.

Neanche lui le guarda, le tiene strette in mano e continua a camminare a testa bassa.

Sembra che gli interessino solo le sue scarpe.

Arrivano i turisti, anche io sono stato uno di loro.

Belle signore e signorine, vestite come piace a me. Poco.

Gentili e sorridenti. Qualcuna gia' abbronzata. Fanno compere dai cinesi.

Rientro, sono stanco di non aver fatto nulla.

Fa piu' caldo in casa che fuori. Il patio aspettera' di essere limpiato.

Riesco, nel senso che esco nuovamente...

Mia cugina Maria, mi incoraggia mandandomi corda e sapone.

Incontro un' altra persona che mi chiede dei soldi.

Mi pare pero' sia quello di prima. Sto' sudando, i miei occhi bruciano del mio sale.

Vedo sfocato e aberrato. Allungo la mano per cercare altre monete in tasca.

Credo di non averne piu'. Sento che una mano prende la mia e mi lascia nel palmo qualcosa.

Sono 50 euro.

Anche con gli occhi appannati, li riconosco subito. Sono dieci giorni di vita in piu', forse il doppio, anche il triplo.  Non mangio molto.

Mi asciugo il sudore della fronte, una volta lo facevo dopo aver lavorato.

Nella via in discesa ci sono solo io, in fondo arriva un' ambulanza e delle macchine della polizia locale.

Portano via un uomo. Tempo di riconoscerlo e gli coprono il volto.

E' quello a cui piaceva guardarsi le scarpe.

Le mie son da risuolare. Devo pulire il patio.

La sirena serve per portare i feriti all' ospedale.

Le ambulanze ormai non usano piu' la sirena.

Ora servono solo a ritirare bioend. Cosi' chiamano i morti suicidi per la crisi.

Una volta c'erano le guerre, oggi le crisi. Il pianeta ha i suoi anticorpi. E li usa.

Dopo la crisi arrivera' la guerra civile. Gia' ci sono le prime scaramucce tra governo di Madrid e le varie comunita'. La guerra civile per questo popolo non e' una novita'.

Con parte dei 50 euro mi prendero' del laudano. Qua dietro nei pressi del cimitero presidiato ci sono dei gitani che lo preparano e lo vendono. Li conosco tutti, suonano bene la chitarra e hanno dell' ottimo laudano.

Non capisco perche' la polizia locale presidia ancora il cimitero, ormai e' stato profanato e saccheggiato piu' volte. I bioend ora li portano quasi sempre direttamente al crematorio.

Il tanatorio e' solo per chi puo' permetterselo.

Metto la mano in tasca per prendere i 50 pezzi, ma trovo solo una immagine sacra, sul retro la foto dei Beatles. Giornata di merda. Dall' alto della collina vedo colonne di fumo che si alzano dagli incendi che ardono da giorni.

Fa caldo, torno a casa, faccio una doccia fredda. Dal rubinetto dell' acqua fredda ne esce una piu' calda dell' altro. E' cosi' da ste parti.

Mi metto davanti al pc senza asciugarmi.

Tra poco saro' asciutto.

Metto le cuffie, parte un mp3 di Lennon.

Sento un brusire, ma forse sono le cuffie.

Poi una sensazione strana sulla schiena.

Il brusire aumenta, e mi sento appesantire.

Mi volto e guardo, e nello stupore di non provare ormai alcuno stupore, vedo una mosca.

Una mosca enorme, sotto la scapola che sembra suggere da me qualcosa.

La guardo, gli sguardi si incrociano. non ha gli occhi sfaccettati. Mi sembra riconoscere quello sguardo.

Altre se ne stanno aggiungendo, sembrano uscire da me.

Escono dalle mie carni e cominciano a cibarsi dei miei fluidi.

Non potevano fare la stessa cosa da dove erano gia' ?

Ora anche gli insetti mi insegnano le metafore ?

I miei tessuti muscolari cominciano a diminuire.

L' adipe sembra di no.

Riesco a mantenere la lucidita' mentale. la mia solita. Poca roba.

Rovescio sulla schiena una bottiglia di wodka Koranov, 3.99 euro, e si allontano stordite

cantando ' Paint it black ' .

Cio' annulla la mia congettura sul fatto di essere io un insetticida.

Non faccio piu' la doccia, l'acqua costa e la vodka mi ha disinfettato.

Quella che mi sono versato addosso esternamente, l'altra internamente.

Quella enorme mosca. Quello sguardo gia' conosciuto..

Di chi erano quegli occhi ? Gli stessi visti nei vapori del bagno stamane.

Eppure e' molto che non rileggo piu' Kafka.

Stanotte e' incredibile, la luna sembra enorme.

Vado sul web. Alcuni dicono che e' normale, dipende dai riferimenti di osservazione.

Altri, che in questo periodo e' piu' vicina come periodicamente succede.

Molta gente per le strade. Guardano tutti in alto.

E' tardi, ma non si capisce bene, i bagliori degli incendi generano una luminosita'  costantemente rossastra.

Molti pik-up da 40000 euro dotati di telescopi enormi, girano cercando un posto migliore di osservazione.

Sembrano, in meglio, quei vecchi Toyota che girano a Mogadiscio, ma hanno una Browning 12.7  al posto del cannocchiale.

Vicino a casa mia vi sono enormi complessi edili non abitati, molti non ultimati. Sono presidiati da vigilantes armati, ex dipendenti delle immobiliari che hanno rischiato troppo.

Devono evitare che non vengano occupati dai senzatetto. Ogni giorno sempre di piu'.

Non saro' uno di loro.  Grazie Davide, ti devo 30 giorni, e piu'.

La pratica di sparare petardi, da queste parti non e' relegata alle feste patronali, ma e' costume quotidiano. E' difficile capire quando c'e' una sparatoria. Lo intuisci quando vedi un camion pieno di cadaveri che va' verso i fuochi degli incendi. Il crematorio e' quasi sempre gia' saturo.

Continuo a scendere.

Sulla spiaggia, vedo come una fossa dopo il bagnasciuga.

Il mare sembra essesi ritirato.

Qualche bisnonno dei fiori, e' sulla spiaggia con falo' chitarra e canzoni di Cat Steven.

Nella fossa lasciata dal mare dopo che si e' ritirato, vedo zoccoli di mulo, bucce di cocomero, un Rolex imitazione e quelle mosche che avevo sulla schiena, ma ora i loro occhi erano cambiati.

Quando il mare si ritira dicono sia meglio andare in un posto piu' alto.

Volevo cercare di parlare con le mosche, ma mi guardano male.

I loro sguardi sono diversi da quelli che avevo visto quando mi parassitavano.

Non cantano piu' canzoni dei Rolling Stones.

La citta' dietro di me sembra in fiesta. E' in fiesta.

Stappano bottiglie di spumante locale, danzano, sparano. Chi in aria, chi ad altezza uomo.

I primi aliti di guerra civile si sono gia' alzati.

La borsa continua a cadere. Il Re, di cui non rammento il nome, e' in giro per il mondo a batter cassa. Anche lui si e' abbassato l' appannaggio. lo fara' di nuovo a breve.

La piu' importante emittente della comunita', canale 9, tagliera' gli organici del 70 %.

Molti enti istituzionali del 80 %.

Tutti aspettano qualcosa. Qualcuno l' ha gia' trovata. Quelli che erano ad altezza uomo

Fuochi artificiali, parate, concertini di buon arrivo.

Arrivo di chi ? Il turismo e' tutto. Tutto quel poco che rimane.

Il mio idioma diverso dal locale non intende sempre. Anche se ormai penso in spagnolo, bevo in russo, mangio in biafrano.

Tutti  a guardare il satellite terrestre, enorme... Ma altro non si vede.

Torno sulle strade. Tutti allegri, bere e mangiare.

Una paella me la farei pure io.

Ma non posso, quella stronza mi ha rubato i soldi.

Accontentiamoci del profumo. Anche se stanotte e domattina vomitero' piu' volte acido cloridrico. Non e' certo la prima volta, non sara' l' utima.

Ma questo e' il bello della vita, salutarla dopo aver cercato di viverla.

Non sembra notte, ne giorno. La luna illumina il suo pianeta come non mai.

Gli incendi tutti dolosi pure.

Mi accendo una sigaretta, io non fumo.

La butto accesa in un roveto che non la smetteva di parlare.

Cerco di sintonizzare la radio, ma le trasmissioni sono disturbate.

Ogni tanto trasmissioni religiose, dibattiti sulla crisi e sport. Ma e' tutto disturbato.

Commuto su mp3. Album bianco. The Beatles.

Un uomo puo' far sempre cio' che vuole.

Risalgo, voglio tornare a casa a bere un sorso d' acqua. Ne ho un rubinetto pieno.

Sempre fiesta nelle vie, a parte qualche processione con dei flagellati che si mortificano le carni. E io che pensavo che i flagellati fossero dei protozoi. Q.i uguale comunque.

Una bella signorina mi saluta. E' Vanessa. Siamo in conoscenza. Mi invita a una fallas che ha

un banchetto di propaganda con cibo e bevande. Mangio, bevo, faccio il simpatico con lei.

Poi indico il satellite e rimango immobile con espressione stupita.

Tutti a naso in su', chi sorridente speranzoso, chi preoccupato. Molti si tengono per mano.

Uno in divisa guarda il mio dito che indica la luna. Lo guardo come un gitano guarda chi mercanteggia il prezzo del laudano. Si allontana veloce.

Nessuno piu' mi guarda. Prendo salsicce e dolci, infilo tutto in tasca e mi defilo.

Sono a 50 metri, 50 come gli euro che non ho mai avuto oggi, se non nella speranza.

Dall' alto vedo che sono tutti ancora la' a guardare in alto. Vanessa sta' tenendo la mano a qualcuno che non sono io.

Io invece ho olio e vari grassi che colano dalle tasche dei pantaloni dove ho messo il cibo.

Non riusciro' mai a togliere quelle macchie. Ma quando i morsi della fame mi riprenderanno mi succhiero' le braghe.

Passa un camion della spazzatura, raccoglie 2 bioend, il butta nel trituratore e riparte. Si fermera' dopo poco per altra raccolta.

Una nonna da' alla nipotina un dolce locale, la bimba contenta con il dolce in una mano e un palloncino colorato nell' altra, corre felice tra le mille luci della fiesta.

Scavalca un bioend, e va' dalla mamma a mostrarle i regali della nonna. Bella cosa la famiglia. Forse pero' Bertolucci e' piu' vicino ai miei pensieri in riguardo.

Ma io che ne so' ? E Bertolucci ? Chi era costui ?

La luna sembra ingrassarsi.

Sono a casa, il solito merlo bianco sulla mia pendola. I merli non sono bianchi, e io non ho una pendola, forse e' la sua.

Gli chiedo :  " Chi sei tu ?  "  : " Il mio nome e' cucu', cucu' chichi' coco' !  "

Un uccello mi ha dato risposta piu' seria e convincente di tanti coglioni frequentati in questa vita. Non ho bevuto sangria, giuro.

Mi stendo sul pavimento e comincio a mangiarmi i dolci.

Non mi piace stendermi sul letto. E poi non ho un letto. Ma ho i dolci! Wow!

Metto le cuffie, il mio solito Zipy. Le radio sempre inascoltabili, troppi disturbi.

Commuto su mp3, Imagine, Lennon.

Il merlo rosso sulla pendola, che conferma non essere la mia, mi osserva. Sbadiglio.

Tra poco mi addormentero' per poco.

Il merlo blu vegliera' sui mie incubi, e sulle salsicce. I merli non mangiano salsicce.

Almeno questi che sono tutti a dieta.

Esplosioni, si sentono delle esplosioni. saranno i petardi penso...

Sono dei tuoni. Da queste bande non piove quasi mai. Temporali rarissimi.

Forse questo ne e' uno.

Credo che i gitani mi daranno del laudano a credito. Come garanzia la mia parola.

Meglio di no per stasera, devo essere lucido.

Lucido, ne ho ancora.. Per scarpe. Testa di moro.

Me lo spalmo sul corpo, e dopo poco le ultime mosche rimaste escono dal derma incazzate nere.

Anzi, testa di moro.

Il merlo e' un insettivoro, dovrebbe cibarsene, ma mentre escono le saluta tutte.

Inutile passeriforme, ma cordiale, come i suoi fratelli di tutti i colori.

Esco, saluto il merlo ocra, sulla pendola ora di proprieta' di un comitato per il supporto ai merli a cui ultimamente hanno tagliato i fondi governativi.

Il merlo mi saluta. Io saluto il merlo. La pendola si e' fermata.

Dovro' darle una carica. Anche io ne ho bisogno di una. Forse idrati di carbonio..

Prendo fiato, giusto per non fermarmi. Come la pendola.

Mi metto le auricolari. Ora la radio si sente bene.

Provo un po' di emittenti ma tutte trasmettono canzoni dei Beatles.

Non male, oggi sara' la ricorrenza di qualche loro iniziativa, penso.

Scendo verso la citta'. Mi cascano 2 bioend davanti, uno ancora mezzo vivo. L' altro spiaccicato.

Il camion li carica, e va' verso gli incendi. Era gia' quasi pieno.

Mi tolgo alla meglio un po' di materia cerebrale del secondo bioend dai pantaloni.

Dovro' ricordarmene, quando delle braghe faro' ultima cena.

Castelli di fuochi artificiali, ancora musiche, continua l'allegria ovunque.

Le strade sono piene di gente festante, le processioni sono finite.

Molta luce arriva dalle chiese, come se stessero bruciando.

Stavano bruciando. Non usciva fumo dalle loro mura, ma speranze.

Il laudano, non pensavo ad altro. Incontro un supertatuato gitano, mio amico.

Lo chiamano Toliman.

Io non ho amici, questi e' uno di loro.

La prima volta stavo per accoltellarlo, mi fece pena. Gli offri una copa, e lo riaccompagnai a casa. Era ubriaco marcio. Come tutte le sere gli capita. Da quella volta mi saluta con rispetto.

Rispetto, bella parola. Bella da dire, ma come essenza difficile da ottenere.

Conosco i peggiori, e loro possono dire lo stesso di me. Che mi conoscono.

Non ha il laudano, penso che cio' sia un bene, devo rimanere vigile.

I fumi dei legni arsi, arrivavano continui.

Un odore di barbacoa li accompagna. Sono i bioend.

Ci si abitua a tutto. Anche a certi politici.

Qua a giorni alterni, i politici dichiarano di autoridursi lo stipendio per la crisi.

Brutto segno.  Guerra civile in arrivo.

Brutto segno non per i fans di Polemos, come me.

Quanto ci vuole per un' officina in crisi produrre ghigliottine certificate CE ?

Per i bioend ci sono centri eutanasici appositi.

Paghi 50 euro, ti danno 3 compresse di codeina, un francobollo di LSD. Ti mettono dentro un sacco nero di plastica con fori per naso e bocca. Ti sistemano poi su una barella con ruote. In 10 in una stanza stagna. Ossido di carbonio che arriva dallo scarico di una vecchia macchina tedesca a benzina. Quella voluta da quel tale astemio e vegetariano.

Carbossiemoglobina.

Pochi minuti. Poi gettati nel camion che porta il carico verso i vari incendi.

Tutte le volte il camion ci mette sempre meno tempo a rientrare. Gli incendi si avvicinano.

Per certe categorie sociali o etniche e' tutto gratis. Anzi, prima si puo' consumare un pasto.

Chi accompagna almeno 10 persone delle categorie che sono elencate nei cartelli sparsi per la citta', prende 5 euro cadauno e una menzione.

Dopo 10 menzioni viene data una divisa, come quella del tale che guardava il dito.

Con la divisa si ha diritto ad usufruire gratuitamente delle mense pubbliche governative, migliori di quelle popolari di zona.

Come controparte, bisogna accorrere alle adunate quando annunciate, nelle piazze principali, e conformarsi alle logiche operative enunciate nei vari editti socionazionali.

Forse non sono tutti volontari i bioend.

Per alcuni solo manette, niente cibo e niente trattamento farmacologico.

Le manette le recuperano prima dell' ultimo viaggio.

Sono tutte iniziative del nuovo governo tecnico, mi spiega un aborigeno.

Torno in spiaggia, mi sembra che si sia piu' allungata. Non vedo l' orizzonte, ma solo la luna.

Non vedo bene l' acqua. Mi sembra nera. Non riflette nulla.

Le mosche si stanno divorando tra loro, il Rolex imitazione e' sparito.

Gli zoccoli di mulo e le bucce di cocomero sono sempre li.

Succedono cose strane. Tre merli gialli, a pochi metri da me stanno giocando a poker.

E' incredibile! Non si gioca a poker in 3. Guardo meglio, c'e' anche un bioend con loro.

Deve essere caduto da un camion.

Dal bar sulla spiaggia mettono un disco, Let it be. Ancora i Beatles.

Mi ricordo che una mia cuginetta me lo regalo' nel 70', credo.

Rumori per la strada, poi silenzio assoluto.

Il merlo blu, mi ricorda l'essenzialita' dell' essere assoluto e la sua interattivita' con le logiche del creato non ancora creato ma essendo parte del progetto, esso gia' esistente.

Guardo la fiaschetta della vodka. Finita.

Devo ricordarmi di dire alla pendola di controllare di piu' i nostri amici volatili.

Non vorrei finiscano come me.

Mi piace la carne e l' alcool. Hitler era astemio e vegetariano. Questo basti.

Io ho sulla coscenza solo zanzare e mosche, e ... E basta, per ora.

Il merlo blu mi da' l' ala, ci salutiamo, e barcollando va' a dormire nella pendola.

Esco, saluto il merlo viola. Prendo la Beretta calibro 9 e lascio il cucillo.

Strade sempre in discesa quando sono sobrio, sempre in salita da ubriaco.

Ho arricchito i taxisti.

Le luci della fiesta sono sempre li, la gente continua a muoversi e danzare.

Mi fa male la schiena. Non ho piu' 20 anni.

Forse non li ho mai avuti. Sono nato vecchio, tra i vecchi. Poco male.

Incontro Sara, marocchina del bar degli indiani dove andavo sempre.

Gentile, mi saluta. Parla la mia lingua meglio del 80 % dei miei ex connazionali.

Forse e' sposata, la saluto e la lascio tranquilla.

Non era da buttare via.. Io si. Ma qua con la raccolta differenziata sono indietro.

Sempre piu' silenzio nella ciudad.

Anche le luci sembrano attenuarsi, o apagarsi.

Da un bar chiuso escono una ad una le note di Something.

Molti in cerchio alzano le mani cantando. Coglioni strafatti, penso.

Dopo poco non si sentira' piu' nulla.

Citta' silente ed oscurata. Anche i fuochi degli incendi sembrano attenuarsi, ma e' solo il vento che ogni tanto cambia direzione.

Esco di casa, ma forse ero gia' uscito.

Ho un merlo verde sulla spalla che mi dira' le cose da fare.

Mi ricordera' la differenza tra bene e  male, e se l' MDMA liquido incise in modo significativo sulla stesura della relativita' ristretta. Deve aver visto anche lui Syriana, con Clooney.

Un merlo dall' intelligenza sorprendente, sia per un merlo che per un umano.

Pero' perche' continua a cagarmi sulla Lacoste ?

E' un' imitazione, ma sempre 15 euro l' ho pagata.

La radio tace.

Anche il web sembra sia nuovamente failure.

Riesco di casa, il merlo bianco e' ritornato per ricordarmi i miei errori.

Ero gia' fuori. Come sempre.

Luna enorme. Tutti a contemplarla.

Cosa aspettavano ? Cosa aspettavamo ?

Io aspettavo la metro per Paterna.

Molti in ginocchio pregavano il loro Dio. Pochi di questi avevano appena finito un master.

Io non avendo titoli superiori, in luogo di pregare, mi limitai all' essenziale:

:" Ma che cazzo succede ?  " Non mi interessava una risposta, era solo per far sapere che ero presente.

Dietro il disco del satellite terreste si comincio' a vedere cio' che tutti aspettavano.

Erano mesi che tra calendario Maya e altre stronzate, ci volevano convincere che

ci sarebbe stata la fine del mondo.

Come se queste cose non potessimo farle da soli senza aspettare le profezie dei Maya.

Maya.. Ma non era una margarina ? Ho fatto le squole basse, altrimenti perche' scriverei scuole con la q ?

Ho finito la carta igienica, dovro' usare le pagine gialle. Era solo per ricordarmelo.

Magari prima le leggo. Qualcosa si puo' sempre apprendere. Con la carta igienica no.

Ne prima ne dopo l'uso. Credo.

Continuano i saccheggi ai supermercati, non solo in Andalusia.

Lo so', non lo sapessi, ma lo so'. Ho scritto Andalusia....

 

Andalusia si scrive con la c. Come amministratore delegato, come politico italiano, come cravattaro, come ruffiano, come coglione...

Dimenticavo.. Dove va la c ? Mettiamola al posto della esse, e al posto dell' amministratore delegato mettiamoci pure un coglione, sempre meglio di un ruffiano.

 

Silenzio assoluto. le luci continuano a spegnersi. Rimasero solo quelle degli incendi.

Stanno ritirando i passaporti a molti banchieri.

La luna luminosissima era enorme, occupava tutto lo spazio visibile.

Le coordinate astronomiche erano discordi con la realta' dei fatti.

Un saltellite brilla di luce riflessa. Nessuna stella poteva illuminarla in quel momento.

Nessuno pose pensiero.

Ma a cio' che si vedeva dal lato oscuro uscire e dirigersi verso il nostro pianeta cominciava

ad impaurire od affascinare. Impaurire chi aveva qualcosa da perdere.

I piu' gioivano, affascinati.

Gli uomini in divisa cominciavano a controllare tutti, a gruppi di 10.

Un decreto legge appena varato, li autorizzava a traslare in modo coatto nei centri eutanasici chi riconoscevano alieni al contesto etnogenetico locale.

Wagner con la sua musica ci ricordava il passato.

La Beretta e' sempre in tasca.

l merlo sempre sulla spalla.

Portano via delle persone dai tratti somatici mediorientali.

Portano via anche Vanessa. Mi avvicino ad una divisa.

Gli mostro l' abbonamento della metro. Rimane un attimo interdetta.

Calcio nei coglioni. Si accascia. Boccheggia.

Beretta in bocca, sgancio la sicura.

Gli intimo di liberarla subito. Capisce. Era quella del dito.

Almeno lei e' libera, si allontana con un altro...

Non volevo gratitudine, dico tra me singhiozzando..

E poi l' abbonamento della metro era scaduto.

Giornata di merda, il merlo sulla spalla approva cagandomi sulla Lacoste.

 

Mi accendo una sigaretta. Il roveto era ancora in fiamme. Prendo il fuoco da lui.

Mi ricordo di non aver mai fumato, era Eraclito che parlava del Fuoco.

Ma ho fatto le squole basse. Scrivo scuola con la q. Vado in piazza.

Prima spengo la sigaretta contro una divisa.

Piazza centrale. Scontri tra divise e manifestanti.

Manifestanti alla mia destra, divise alla sinistra. Questione di punti di vista.

Le divise accennano ad una carica, i manifestanti ad un' altra.

Vorrei andare con loro. Ma non mi piacciono i branchi di pecore.

Preferisco belare da solo.

Sono a meta' tra indignati e divise.

Vado verso le divise.

Alzo il braccio e indico un elicottero della polizia che incrocia sulla zona.

Tutte le divise a guardare il mio dito.

Vado verso di loro.

Da dietro, gli indignatos vedono uno con il braccio elevato, che affronta il nemico.

Non vedono il dito. Sono troppo lontani.

Cosa di meglio per un gregge per trasformarsi in branco.

Ed ora hanno anche un capobranco da seguire.

Le divise continuano a guardare il dito e passo oltre le loro fila.

Non fanno tempo ad accorgersi che il popolo rabbioso li sta' caricando seguendo il capobranco.

Faccio qualche foto.

Polemos il padrone di tutte le cose.

Dalla faccia oscura della luna sembra non uscire nulla.

Neanche un seme di speranza. Ho preso 30 centesimi di pane. Mi bastera' per 3 giorni.

Ogni tanto un merlo mi porta delle monetine da 1 , 2 , 5 centesimi. Le conservo per comprar qualcosa per loro. Sono dei mangioni. Mi sono affezionato a quei buffi policromi volatili.

Come alla mia Beretta calibro 9.

Devo coricarmi ogni ora. Per almeno 15 minuti. Forse la mancanza di carboidrati.

Forse l' ineluttabile. Spero di si.

Dall' altra penisola vicino a questa mi arrivano rimproveri e sentenze che ucciderebbero chiunque.

Tranne chi e' gia' morto anni fa.

La guerriglia continua. La radio dice che i bomberos hanno fatto un cordone umano per evitare che le divise potessero caricare i manifestanti.

La guerra civile inizia anche con gli scontri tra entita' istituzionali.

Salgo, le luci sono aumentate. Scontri civili locali.

Fuochi. La Beretta in mano. Me la ha venduta un tale, aspirante bioend per 50 euro. Mi ha omaggiato di vari chili di munizioni. Le ho messe tutte nella pendola.

Ho sete, mi staziono in un bar in fiamme saccheggiato.

Entra uno che non mi piace.

Calibro 9, tasca destra. Estratta.

2 millimetri sopra il naso.

Ho sempre avuto buona mira. Ma non sperchero' un colpo. Qua e' pieno di coltelli.

Mi volto per non sporcarmi.

Alzo zero, carica ottava dicevamo al 19 gruppo.

Dovrei essere meno nervoso, dovrei.

Ovunque si guardi, sempre la luna. Da un I Pad dimenticato, la musica dei Beatles.

Hey Jude.

Dei cosacchi ordinano vodka. Li invidio, non perche' sono cosacchi.

Devo sempre ricordarmi perche' sono venuto qua.

Tensioni in tutta europa. Si parla ora di europa del nord ed europa del sud.

Tra Caino e Adele so' chi scegliere.

Mi farebbero comodo 30 denari. Ma chi vendere ? Ormai se li sono gia' comprati tutti.

Dal solito I Pad, in loop continua Hey Jude.

Torno a casa. Sulla pendola sempre quei tipi buffi. Mi accorgo che le lancette dell' orologio della pendola girano al contrario, e un merlo color madera sta' sfogliando Panta Rei.

Credo guardi solo le figure.

Non so' che ore sono. Esco nella calle.

Solite bande musicali, allegria e fiesta. Sembra non si faccia altro.

Incontro Vanessa e una sua amica ubriache perse.

Le porto a casa mia. Sono sobrio, forse ce la faccio con tutte e due.

Quando entriamo i merli son tutti di color madera, immobili si confondono con la pendola.

Mi svegliano ore dopo il rumore dei plotoni di divise che vanno ad una assemblea di un tale, mancino ed astemio, che si tiene in una birreria qua dietro.

Ho passato una buona nottata, e forse non solo io.

Vanessa esce dal bagno, e mi sembra lamentarsi delle pagine gialle.

La guardo bene e penso che potro' permettermi di meglio.

Guardo vicino a me la sua amica che mi sorride. Quello e' il meglio.

Devo ricordarmi che bere e' creativo, non bere e' ricreativo.

Accendo la radio. Sergent Pepper.

Usciamo, i merli ritornati policromi ci salutano miagolando.

Incontro un altro mendicante che mi chiede elemosina.

Al suo polso un Rolex imitazione, ancora sporco di sabbia.

Continuano i roghi per tutto il paese. Non era mai successa una cosa simile. E non si ripetera'.

I fuochi si avvicinano alle citta'. Qualche viale e' gia' in fiamme.

Il letto del fiume Turia, fiume in secca, ora un giardino che traccia un solco nel rostro  di Valencia sta' ardendo.

Il governo tecnico minaccia le dimissioni, accusando l' opposizione.

la raccolta rifiuti e' sospesa dopo che hanno smesso di pagare gli stipendi agli addetti.

38-40 gradi di media. I rifiuti fermentano. Come nella Napoli dei tempi migliori.

Quattro astronavi dal diametro di 1000 chilometri sono orami visibili.

Sconforto e tripudio. Si avvicinano veloci e silenti.

La numero uno, prima che riusciamo a stupirci e' gia' sopra di noi. Copre tutta la penisola.

Sul suo ventre, concavo, l' immagine di Lennon. Null' altro.

Si sposta, una simile si avvicenda. Ora l' immagine e' di Harrison.

Molti in ginocchio pregano, altri festeggiano. Io indico con un dito le celesti presenze.

Le divise guardano il mio dito.

Le altre due navi sono altrove. La terra non e' cosi' piccola. Forse i suoi abitanti si.

Anche io sono uno dei loro. Ma chi se ne fotte. Ho un merlo sulla spalla, e il telefono dell' amica di Vanessa in tasca. Cosa potrei volere di piu' ? Magari una mozzarella..

Ormai la musica dei Beatles si ascolta ovunque. Arriva dalle navi aliene.

Forse e' un omaggio per noi. Non sembrano ostili. Altrimenti ci avrebbero gia' spazzati via.

Hanno saputo chi fossero i nostri miti. Per loro i piu' conosciuti sono quei quattro.

Quella che staziona sulla penisola, cancella l' immagine di Harrison. La forma convessa riflette in tutte le direzioni i fuochi degli incendi.

Pochi istanti e le navi si eclisseranno.

Da una nube di vapore mi pare di scorgere quegli occhi che osservandomi non mi guardano mai.

Le musiche finiscono. Solo il rumore degli alberi in fiamme, oramai vicini a noi.

I merli volano in alto. Io comincio a giocare a carte con i cosacchi del bar.

Con il caldo che fa, non capisco come possano vestirsi cosi'.

E quelle astronavi cosa sono venute a fare ?

Tutto e' rimasto come prima che arrivassero.

Da oggi sappiamo che e' inutile aspettare aiuto da chi non conosceremo mai.

Ci sono domande a cui non c'e' risposta.

Vado a fare una telefonata. Devo chiedere una cosa. Speriamo mi risponda.

Non devo dimenticarmi cosa sono venuto a fare qua.

I cosacchi fischiettano qualcosa di Mussorgsky. Finalmente si cambia musica.

 

 

 

 

 

DAMASCO RIAZZAERMANN

THE BEATLES EN VALENCIA

 

Concludo cosi', ribadendo il titolo. Metto tutto su pendrive, adesso devo vedere a chi spedirle il raccontino.

Ho 2 cugine che hanno un q.i. interessante. Forse lo mando a loro.

Una e' una editrice. Una volta, convinto da sua zia, le ho mandato un mio cd di musica elettronica.

Musica elettronica, quella che si fa al conservatorio, non quella che si ascolta in discoteca.

Ma prima di spedirlo mi e' venuto un dubbio. Riuscira' a giudicarlo ? E' musica per addetti.

Prima che sia l' editore a giudicare l' autore, sara' l' autore a giudicare l' editore.

Masterizzo un cd con brani di Varese, Berio, Stockhausen e lo spedisco al suo domicilio francese.

Pochi giorni ed arriva la risposta.

Mi dice che lo ha fatto ascoltare ad una persona esperta nel settore, e ci sono poche

possibilita' di pubblicazione. Forse qualcosa potrebbe essere adatta per qualche film

di fantascienza. Diplomaticamente mi scoraggia di seguire quella strada.

Mando allora il mio vero cd ad una famosa e quotata etichetta discografica internazionale.

Pochi giorni ed arriva la risposta.

Mi dicono che ci sono poche possibilita' di pubblicazione.

Forse qualcosa potrebbe essere adatta per qualche film di fantascienza.

Diplomaticamente mi scoraggiano di seguire su quella strada.

Mi chiedo quale sarebbe stato l' esito se avessi spedito il mio cd alla cugina, e quello

dei grandi compositori alla famosa e quotata etichetta discografica internazionale.

Spedisco comunque il file alle cugine.

L'editrice Lara mi risponde in modo criptico, rimandandomi ad un non link. Pero' mi avvisa che martedi' sara' nel Bel Paese. Le ripondo che non ho capito, e la ringrazio.

Da piccolino mi faceva giocare.

 

L'altra, Maria, mi risponde per entrambe.

Inizia prendendola da lontano, brutto segno, ho gia' capito.

Mi parla di Kerouac e Ferlinghetti, di storie che hanno fatto scalpore 50 anni fa.

Dice di non preoccuparmi, che tanto non c'e' possibilita' di pubblicazione.

Mi suggerisce di fare altro per vivere.

Si fanno soldi solo pubblicando libri con foto e diari di bambini piccoli e innocenti, che rassicurano

e allontanano le ansie quotidiane.

Poi aggiunge che crede sia una storia veramente vissuta quella che le ho spedito, e si preoccupa per me.

Che e' scossa per questa mia situazione disperata.

E che continui a mandarle i miei elaborati, perche' cosi' mi libero dai miei demoni. Sono entrato in analisi e in terapia senza saperlo, senza volerlo.

Per rassicurarla le rispondo che non ho mai avuto una pendola e ad agosto faro' la solita gita in barca a vela nel mediterraneo  con gli amici di Montecarlo.

Spero mi creda, se ha creduto ai gitani che vendono laudano...

Da piccolino mi portava sempre in piscina.

 

Raduno di famiglie. Siamo nei dintorni di Torino, a casa di Davide e Stella.

Martedi' e passato, ci sara' anche Lara.

Davide e' il fratello di Damasco, anche se l' idea lo fa rabbrividire anche d' agosto.

Ci sono le cugine, il fratello loro Marx di casa nostra, e la sua moglie Gennara.

C'e' il marito dell' editrice Lara, l' imprenditore edile Pierjonescu, 2 vicini di casa che stanno per partire per le vacanze, sono li' solo per salutare e per un drink. Hanno portato dei quadri in omaggio.

E ci sono pure i due gatti di Davide e Stella che giocano tranquilli dentro un armadio con uno scheletro.

Dopo i primi due giri di aperitivi, i vicini salutano e partono. Pierjonescu li guarda pensieroso.

Un interessante programma televisivo sulle piramidi bosniache attira l' attenzione di tutti, tranne dei gatti che girano per la tavola imbandita, leccando tutti gli antipasti.

A tavola, Gennara entusiasta delle alici sott'olio su cui ha appena rigurgitato un gatto, fa i complimenti ad Stella e chiede la ricetta.

I felini si rotolano di risate sotto il tavolo cantando 'Torna a Surrient'.

Davide ed Stella vanno in cucina per finire la preparazione dei primi e portarli in tavola.

TV, telgiornale. Parlano di Siria, e di Damasco.

Il nome ricorda alle cugine il file. Inizia il dibattito.

Maria  : " Ma avete letto ? Se le cose stanno cosi' bisognerebbe fare qualcosa "

Lara  : " Se si e' messo in quella situazione deve venirne fuori da solo "

Marx di casa nostra, alzandosi, con gli occhi sgranati per accentuare il suo pensiero : "E' scandaloso che si approfitti sempre degli altri. a giorni vado a Stalingrado in bicicletta. Devo ricordarmi di portarmi la Coramina "

Pierjonescu : " Ma io forse non ho capito bene il problema, mi passi i salatini ?.. "

Gennara : " Cosa vi aspettavate da uno cosi' ? Buone queste alici. "

Maria : " Forse dargli un' altra possibilita'...  "

Gennara : " Ne ha gia' avute troppe. A 50 anni suonati cosa vuoi che possa pretendere ancora ? "

Arrivano Davide e Stella con le minestre, di colpo tutti si zittiscono, sguardi bassi e per non far capire di cosa parlavano, gli ospiti cominciano tutti a far qualcosa.

Maria passa la lucidatrice in salotto.

Lara appesa al lampadario imbianca il soffitto.

Marx di casa nostra tiene in bilico sul naso il Capitale, cantando l' internazionale in dialetto partenopeo acquisito.

Gennara in piedi su una sedia recita la vera ricetta della pastiera.

Pierjonescu, sfonda la porta dei vicini. Trasferisce tutti i mobili in strada e mura l'ingresso.

Forza dell' abitudine.

A volte le mogli parlano troppo.

I famosi ravioli ripieni di sarde sono in tavola vicino agli antipasti.

La convivialita' riprende con discorsi leggeri e allegri. La crisi mondiale, la guerra in Siria, l'Iran.

La tv di colpo si accende, un' emittente trasmette dei video dei Beatles.

Stella va' per spegnerla, ma Maria le chiede di lasciarla accesa, magari anche per poco.

A tutti piacciono i Beatles.

A Maria sembra che la situazione ricordi qualcosa. Marx di casa nostra e Lara, ricordando le loro carriere, cantano alternativamente My Way.

" E questa da dove viene ? "  Esclama Stella. C'e' una pendola in entrata, in legno con incisioni di merli.

Pensa che la avra' comprata il marito, era un po' che si lamentava dell' entrata spoglia.

Maria segue la scena e tace.

Una piccola scossa sismica, cadono degli oggetti tra cui dei quadri, quelli dei vicini.

I gatti si mettono a pisciare su quelle pitture ad olio, raffiguranti bambini piccoli e innocenti.

Sotto l' effetto delle feline urine, i volti si stravolgono, e i paffuti pargoli si trasformano in mostri.

Stella passa, li raccoglie e dice a Davide : " Questi non siete tu e tuo fratello Damasco ?  "

Davide : " mmhmmm, mhmm, mmh ". Sintetico ed oscuro, come sempre.

Sono stufo di stare qua a spiarli, tanto, per sapere cosa dicono non serve ascoltarli, basta immaginarlo.

Li conosco da una vita. Alla prossima riunione sara' tutto uguale. Cambieranno solo gli argomenti e i vicini di casa.

Entro nella pendola e mi trasferisco in strada. Ormai sono libero dai vincoli fisici.

" Se non sei dei loro, non lavori. "

paperasco, Il minuscolo e' d'obbligo, e' una cittadina di merda, che ha contagiato gli abitanti, o il contrario forse.

E poi, con tutti questi mobili sotto casa di Stella....

Intanto che mi allontano, guardo su e vedo la cugina Maria che guarda dalla finestra veso la luna, che sembra ingrossarsi sempre di piu'.

Intanto lara, alzandosi, e sgranando gli occhi, osservando tutti.. Con quella sua voce unica et inconfondibile come le sue acconciature anno 50', declama : " Io ho capito tutto..! ". Sorride e mantenendo gli occhi sgranati aggiunge : " Tutto ! Cari miei, ho capito il gioco... " .

Davide, prima di dare di stomaco, mette su un Sinatra d' epoca. My Way. A parte lui, nessuno capira'.

Riprendono i discorsi sull' Iran. Pierjonescu parla delle centrifughe che arricchiscono il materiale fissile.

Stella, sentendo la parola ' centrifughe ' , si ricorda che deve fare il bucato e che adesso la tariffa elettrica e' piu' bassa.

Gennara, per non essere da meno, sale sulla sedia, e mentre tiene sulla mano sinistra mezzo chilo di pastiera gia' morsicata, sulla destra un libro di fisica atomica,

comincia a recitare : "  Qant'e' buono lu babba', quant'e' buon lu babba'  ".

Un'altra piccola scossa. Siamo in una zona sismica.

O forse erano tutte le lavatrici e lavastoviglie che venivano accese a quell' ora ?

Era oramai tardi per me. Non vedevo l'ora di ritornare nel limbo.

Faccio progressi. Dall' inferno al limbo. Continuando di questo passo....

Era ormai noto che la luna fosse un satellite artificiale. Un' astronave cammuffata esternamente.

Lo sapevo io, i merli iridati e degli scienziati russi. Forse anche qualcuno alla Nasa.

I merli pero' non andavano a raccontalo in giro pensando di poter essere internati.

Io da tempo ero gia' internato, ora volevo esternarmi.

Ippolito parlava da tempo di un progetto lasciato da Jobs alla Apple, da utilizzare allorche' le azioni

cominciassero a subire una variazione del trend significativa, dal giorno della sua morte.

Il dispositivo e' incorporato dentro degli occhiali.

Ha sensori acustici, ottici, di posizione e biometrici. E' collegato in rete. Le cpu sono in parte metaprocessori in the cloud.

Ippolito era stato ricoverato per almeno la meta' della sua vita in istituti per il reintegro sociale, cosi' li chiamavano un tempo. Ora non saprei.

Gli occhiali registrano tutto quanto succede durante le 24 ore, memorizzano con dei discrimini di predizione e autoapprendimento dipendenti dai dati dei sensori biometrici dai dati storici, e dalle impostazioni utente.

Ippolito aveva iniziato un corso per assistente socio sanitario. Pulire il culo ai vecchi.

Dei suoi conoscenti  premevano perche' intraprendesse questa nobile carriera.

Non gli perdoneranno mai di averla interrotta.

Gli occhiali si alimentavano con le solite celle ricaricabili per induzione, e convertendo i campi magnetici dei telefoni cellulari in corrente continua per le celle.

Anche le vibrazioni venivano trasformate in energia elettrica, con un semplice dispositivo simile

al meccanismo di un altoparlante o un microfono dinamico.

Le lenti incorporavano un film che convertiva gli infrarossi e li trasformava in corrente continua.

Una tecnologia di almeno 20 anni prima della morte di Jobs, permetteva di indossare degli occhiali

che consentivno di visualizzare dei video provenienti da fonti esterne, visualizzandole come se ci si trovasse si fronte ad un monitor da 50 pollici.

Anche questo, migliorato e' incorporato negli Apple Gafas.

Le stanghette che fanno appoggiare gli occhiali alle orecchie, hanno trasduttori ossei che

trasferiscono il suono all' orecchio interno senza bisogno di inigieniche auriculari.

Bianchi, estetica curata al massimo come tutti i prodotti della Mela.

Maria mi ha risposto, anche se volevo congedarmi da lei. Si impara sempre dalle persone superiori.

Non l' ha bevuta la storia che qua mi va tutto bene. Continua nella sua opera pia nei miei confronti, mi lancia parole benevole e frasi incoraggianti.

E' una brava ragazza. Dimostra considerazione affetto e preoccupazione nei mie confronti. Tutto cio' che non volevo provocare. Volevo solo un giudizio, non universale.

Ringraziamo i beati e torniamo tra i dannati. I dannati mi guardano.. : " Dannato sarai tu, napuli ! "

Mi mangio della pastiera, tanto per dar loro ragione almeno su un punto.

La vera logica operativa degli occhiali, e' raccogliere le informazioni giornaliere e dopo averle

scremate, raggrupparle ed organizzarle, lasciarle a disposizione dell' utente.

Bastera' enunciare una frase, un concetto che subito i dati relativi saranno a disposizione.

La nuvola e i suoi server sempre in contatto, forniranno i dati agli occhiali, e a discrezione saranno prima elaborati.

Le parole non conosciute, verranno cercate sulle enciclopedie cloud, ed immesse subliminalmente

tramite il trasduttore osseo, nella memoria biologica dell' utente.

Audio e video sono 24h su 24 memorizzate in locale e in the cloud.

Verranno considerate parole non conosciute quelle rilevate dai sensori biometrici come caos.

Tutto sara' organizzato secondo template fissi o altri configurabili e alterabili in tempo reale.

I rivelatori di localizzazione spaziale delle dita , associati alla proiezione on eyes di una tastiera, permettono di scrivere documenti, redarli o correggerli.

Ippolito era stato in Messico, e sembra si nutrisse solo di funghi e cactus locali.

Altra scossa sismica, e l' editrice non mi ha risposto. Sara' occupata. A volte succede anche ai telefoni.

La possibilita' di scambiarsi dati solo con una stretta di mano, e' tecnologia gia' conosciuta.

Gli occhiali la incorporano. I dati, sotto forma elettrica viaggiano sulla cute.

Ippolito a questo punto deve seguire la terapia, e si addormentera' per diverse ore.

Io no. Devo pensare a domani.

Boris Thamarosky Rubek, chiese allo zio Alzartek Munsky Blavinsky un aiuto per superare l' inverno russo. Le scorte di grano erano finite. L' inedia era oramai vicina.

Alzartek Munsky Blavinsky rispose : " Qua in California fa molto caldo ed ho sonno. Ma quand'e' che nevica ? " Saluti, Alzartek Munsky Blavinsky.

Lara, ora avvolta in un manto di velluto nero, con aria divertita, muovendo il capo in alto, sorridendo declama. " Io avevo capito tutto! , Tutto ! ".  

Ai suoi piedi un angelo vomita l' anima che non ha mai avuto.

 

Dove era Damasco Riazzaermann anni fa ?

 

 

 

L' uomo dei libri.

 

 

Molti libri, da tempo giacevano.

Soli, solitari nella speranza di un giro di pagina, di un' occhiata, di una volontà di ricominciarne la rilettura..

 

Ma per molto tempo furono solo statici gravi.

Dovendo riuscire a non risolvermi, almeno non oggi, pensai che potessero essi essere fonte di carboidrati, lipidi e proteine,

dandomi così il tempo di riportami a livelli sociali accettabili, e a scambiare la mia opera con moneta, vendere la forza lavoro, quella di altri questa volta.

 

La giornata era così composta: partenza da casa, metro fino a dove è la stazione secondaria della città.

 

Senza biglietto è complicato, la metro non la puoi prendere.

Sali sul bus e ti posizioni vicino all' uscita.

 

Controlli ad ogni fermata che non salgano i controllori, e nel caso scendi.

Finalmente arrivo, la borsa è pesante, e stare in piedi tenendola in mano

per un' ora mi ha stancato.

Far niente stanca. Ma io qualcosa stavo facendo, cercare di rimediare almeno un euro all' ora. Troppo... Illusione.

Arrivo, scendo dal bus, forse ero l' unico italiano.

Di fronte alla stazione, sotto i portici, c'è il primo bancarellista.

Saluto cordiale, ho anche la cravatta :” buongiorno, ho dei libri da vendere, se interessa..? “.

Il barbuto commerciante, controlla i miei libri, molto professionalmente, seleziona accuratamente.

 

Paga il giusto, poco o niente, e consiglia:

Edizioni ' La Terza ' sono quelle che preferisce, libri di grande formato, non può prenderli per motivi di spazio, dice.

 

 

La prima volta che lo ho contattato, alla proposta di 2 euro per il diario di Anna F , contrattai, e chiesi 2.50. euro.

 

Mi chiese se facevo come i Berberi, non capii, non capii subito.

Dopo sì.

 

Persona ammirabile. Alzo zero, carica ottava.

Ancora oggi, costui e' lì, di fronte a Porta Susa.

Comprate libri da lui, ma non chiedetegli di me, come loro, i Berberi, se ne sarà scordato.

Poi si continua, con quel poco in tasca, più in là, poco prima di un' edicola, altro rivenditore di libri usati

 

Molto selettivo, ma cordiale.

Oggi gli ho detto :” freddo oggi, ne? “.

“ Certo ma ieri forse di più “.

Gli consegno tutto ciò che la mia 48 ore riesce a contenere.

Seleziona 2 libri. Mi pone 3 euro, li prendo, rimetto gli altri libri nella valigia, ci vuole tempo, mentre la gente passa e guarda. Saluto ringraziando.

A giorni, lo rincontrerò.

Un giorno mi diede 1 euro, per un libro, poi cambiò idea, un euro e cinquanta centesimi. Non so' se sentire il profumo della elemosina, o della truffa.

Non contratto più su prezzo, dopo la storia dei berberi.

Costui, forse cominciando a capirmi, mi diede 2 euro per un libro che non valeva nulla. Non mi ero sbagliato, era il sapore dell' elemosina quello che avevo sentito.

Lo risentiro' da consanguinei. E sara' il sapore giusto.

 

Grandi sentimenti, ma che voglio io avere per gli altri.

Avanti ancora, in una piazzetta dove una volta vi era un cinema, e un negozio di strumenti musicali,

(Zaccagnini), un carretto pieno di libri usati che il gestore compra e vende.

Un anno fa, andai da lui e dopo avergli proposto dei libri, mi parlò di problematiche nell' acquisto, etc etc.

 

A distanza di un anno, feci la stessa prova, ed il risultato fu identico.

Ma è stato sempre molto gentile, quel grande coglione non mi pareva piemontese.

Piemontesi, falsi e cortesi. Anche io sono piemontese, ma nessuno se ne accorgerà mai.

Camminando veloce, arrivo in piazza Castello.

Galleria subalpina.

Forse uno dei negozi di libri più famosi e antichi della città.

 

Nei tempi .

Il suo proprietario 35 anni fa, era solito portare uno zuccotto in testa.

Trovo un signore, di circa 20 - 21 anni più di me, non ha nulla in testa, a parte i capelli bianchi.

Erano lunghi, pochi e spettinati.

Belle vetrine. Enreata compressa.

Spazi stretti, sviluppo in verticale, tutto in legno.

Volumi accatastati in apparente ordine, odore di carta vecchia. Molto legno, legno ocra.

Sensazioni di vecchia biblioteca, come nel  film 'Inferno' di Argento.

Il bibliotecario, anzi, il mercante di libri,

dice di mettere i libri sul bancone, cerco di sistemarli al meglio mentre costui e' indaffarato a telefonare e fa avanti e indietro dietro il bancone.

 

Controlla tutto, e scrollando la testa, mi dice senza parlare che non vi è nulla di suo interesse. Faccia di merda, penso.

Saluto, risponde senza alzare lo sguardo.

Mi viene in mente qualcosa, ma me ne dimentico.

Mi dimentico di aver dimenticato, quindi ci ripenserò dopo..

Ora razionalizzo il problema più urgente.

E poi quel poveraccio, aveva il negozio vuoto, e io lo stomaco, ma io sono cordiale con il prossimo.

Perché lui no? Facile la risposta, forse molto vera.

Non mi sento libero, forse perché non ho un lavoro.

Ergo..

 

Bella la galleria subalpina, appena uscito, una vecchia, trasandata con bastone, cerca elemosine. Urla per averle, infastidisce tutti. E' stanziale.

 

Mi basta mirarla, i nostri sguardi si incrociano e si sposta dal mio cammino.

Capirò poi il perché, come la storia dei Berberi.

Ora si va in via Po.

Sulla sinistra, arrivando da piazza Castello, dopo circa 100 metri, incominciano le bancarelle che vendono e acquistano libri usati.

" Se non sei dei loro, non lavori. "

 

Le bancarelle sono tutte sotto i portici.

Via Po ha i portici. E' una delle vie più importanti di Torino, molto traffico umano, bar e negozi di livello superiore. Il sabato pomeriggio per un torinese è indispensabile frequentarla.

Costoro, i bancarellai, hanno accordi con il comune che rilascia loro i permessi, di vendere, cd, dvd e libri non scolastici. Cosi' mi hanno spiegato.

La prima, è una signora attempata, avrà 5 anni meno di me, e non veste Prada.

Le chiedo se le interessa 'La romana' di Moravia.

Detesta Moravia e in malo modo mi congeda.

Mi ricorderò di ciò evitandola per sempre. come gia' ha fatto con lei da tempo ogni forma di femminilita'.

Poi, proseguendo vado da altri, che con cordialità controllano i libri ma non  comprano.

Poi, qualcuno seleziona, ed acquista.

Un cingalese, credo, mi compra un Calvino, dice di esserne estimatore, forse lo ha preso per lui.

E' molto gentile, 2 euro .. lo ringrazio salutandolo.

L' anno scorso al ristorante lasciavo mance di 50 euro, su un conto di 20.

I tempi sono cambiati, le mie condizioni pure, ma io no.

Desidero solo una cosa, ciò che molti vogliono.

Non tutti.

Solo quelli come me.

Desidero solo una cosa, ciò che tutti dovrebbero volere.

Continuo, via Po è lunga.

 

L'ultimo approdo, o uno degli ultimi.

Siamo sempre sotto i portici, di fronte ad un negozio di dischi a cui avevo veduto 1 cd a 3 euro.

Bel colpo, il cd mi era stato regalato e nessuno lo voleva.

Prima di venderlo lo avevo ascoltato, più che giusto venderlo.

Me lo ha regalato una tale, che mi aveva prestato 10 euro all ' interesse del 600% , e poi si è fatta prestare 3000 euro ad interessi zero.

La gente è stupida, parlo ovviamente di me.

Comincia a piovere, sono sotto i portici, ma mi piace la pioggia.

Ogni tanto esco verso la strada e mi lascio bagnare dalle piogge acide.

Detesto l' ombrello. Avete mai visto un militare con l'ombrello?

Non sono militare, ma lo sono stato.

Nostalgia acuta per quel periodo, l'ultimo giorno di naja non volevo andarmene.

Il primo sì.

Il commerciante di libri, vestito in mimetica conclude la vendita di un volume sulle balene ad una signorina, che, si nota dai tratti somatici e dall' abbigliamento,  sicuramente teme per la loro estinzione.

Loro, le balene, se la vedessero, non credo ricambierebbero l' interesse.

La merda ( la signorina ) non si accorge di un elemosinante seduto per terra in professionale attivita', e, forse involontariamente lo calpesta, dimostrando poi disgusto per quella presenza sul marciapiede.

Compratrice di libri sulle balene contenta, venditore di libri sulle balene soddisfatto. Non ditelo alle balene.

Mi ricordo solo ora, che pestare le merde porta fortuna, non il contrario.

 

Balene ad alto contenuto lipoproteico preoccupate, elemosinante abituato, finalmente mostro i libri, al rigattiere della cultura.

Mi acquista un libro sulla pittura, e uno sulla psicologia.

Letti entrambi, non male, soprattutto Freud, anche se io preferisco Rohracher.  Queso è forse più sulla psichiatria, e cio' mi porta al ricordo di quella signora. Quella che ha il figlio militare estero, appassionato di rossetti.

 

Psicologia e psichiatria, questi nomi facevano imbestialire quella tale del prestito.. Chissà perché? Forse li aveva gia' sentiti in altri contesti.

Ok, ora ho quasi 8 euro, sto marciando da 3 ore, non ho il biglietto del bus, ma so che qualcuno mi ama.

 

Ma non so chi, e perché.

Ci penso e ripenso ma non ne vengo a capo.

Mi ero solo illuso, ma anche illudersi aiuta. Ma solo per un po'.

Scendo e vado in corso Regina Margherita.

Dislivello di 5 metri, forse piu'. Faccio circa 400 metri.

Vicino ad un discount, mi prendono tutto quello che rimane nella borsa, ma non mi danno quasi niente.

3 euro!

La prossima volta, gli propongo un contratto a peso.

3 euro sono meglio di un calcio in faccia, e non ho piu' pesi.

Mio padre, ogni giorno tornava a casa con un libro.

Mia madre incazzata come una vipera, urlava, lei leggeva solo Simenon e Topolino.

Mio padre era in contatto epistolare con Bruner, due lauree, una terza interrotta dalla biocondizione, vari diplomi. Frequentava Vattimo.

Meglio Vattimo o la zia Ida ? Pluriricoverata a Villa Cristina, che ha

sempre messo in dubbio la paternita' di Damasco, mentre la genitrice di costui, ridacchiava quasi inorgoglita.

Certi discorsi e frasi non li capisci a 6 anni, ma li memorizzi se sono enfatizzati da risate e commenti sguaiati.

Poi, ripensandoci, nel tempo, li comprendi.

 

 

 

 

 

Glicemia sotto zero, non ho mangiato nulla da ieri pomeriggio, dopo aver vomitato sangue.

Ma forse era il giorno prima.

E' curioso, ma la cosa non mi ha spaventato, me lo aspettavo.

Forse lo auspicavo. Si, lo auspicavo, suona bene.

“ Lo auspicavo egregio collega ”.

Ogni tanto sento, deglutendo il gusto del sangue.

Il mio.

 

Ricordo di aver letto ' Storie di ordinaria follia ' 30 anni fa, o più.

Di un tale che disse che e' meglio la dittatura della democrazia, almeno si risparmia il tempo di andare a votare. Qualcuno contrario ?

I politici possono mettere giu' le mani e tenerle una sopra l' altra, incrociate. Ora passera' il maresciallo.

Sirene spiegate, ambulanza che porta il protagonista all' ospedale, mentre vomitava sangue.

Ma non è morto, nel libro.

A mio padre era successa la stessa cosa, mori dopo 4 anni dal fatto.

Aveva 72 anni. Ma non era un etilista, cercava solo di soppravvivere

al disagio di una famiglia adulterata, di cui lui come capo ne era responsabile.

Un tumore diagnosticato una settimana prima della morte lo ha sottratto agli affetti della famiglia.

Grandi i medici comunisti di paperasco, il minuscolo e' d' obbligo.

Dopo che anche mia madre mori' sotto l' ala dell tossico etilista berlinguerista, dal 18 garantito, tutti i parenti cambiarono medico. Tranne uno.

Il luminare della scienza medica, consigliava alla mia genitrice di mangiare molti zuccheri. Aveva il diabete. Sveniva e andava in coma diabetico.

 

Sono nato a Torino, genitori della val padana. Nonni pure

Eppure quando a Torino, ad un posto di blocco mi fermano, chiedono : “ lei da dove arrivasse ? “

Per pietà non ho mai risposto : “ Io da Torino e lei vicebrigadiere ? "

la stessa pieta' che si prova nei confronti di noi stessi. Siamo gli unici a provarla.

Non tornero' piu' da quelle parti, per non aver a che fare con questi sottoprodotti del sottoproletariato.

 

 

 

Amici avevo, si spostano con automobili.

Ma preferisco quelli che volano.

Ne avevo uno, è quando è morto, son morto quel giorno anche io.

Ma forse non ero già molto vivo.

Era un merlo indiano femmina.

Eravamo amici.

La tenevo fuori dalla gabbia quando ero in casa. Lei stava sulla gabbia e guardava la strada, salutando tutti i passanti: " Ciaooo! Buongiooooorno ! Miau ! Mamma mia! Fiuu fiiit " ( classico fischio di ammirazione, che faceva impazzire di gioia le piu' attempate comari della zona ).

Quando era stufa, volava sulla mia spalla e la rimettevo in gabbia.

Ma continuava a parlarmi, Mi conosceva, ci conoscevamo bene.

Eravamo soli, ma insieme eravamo la nostra non famiglia.

 

 

 

 

 

Gnurant! Siete più gnurant di me, e non è facile!

Io ho studiato per essere ignorante!, a voi viene istintivo.

Vomitare sangue, non sempre è un modo di dire.

Mi è dispiaciuta la non risoluzione.

" Ma aspetta, benedeto, è solo questione di tempo e tutto andrà come prestabilito”, mi dice una voce."

Chi comincia a sentire le voci, o e' un profeta, un pazzo, o e' gia' un po' che non mangia. Nel mio caso escluderei la prima condizione.

Non sono certo però chi abbia prestabilito la cosa, se io, o altri.

Penso di essere io, perché se fossero altri come lo avrei saputo?

Solo se altri me lo avessero detto.

Ma nessuno me lo ha detto.

Visto che lo so', e non so' chi lo abbia prestabilito, non posso che essere io ad averlo stabilito.

Che sollievo.. Detesto che altri stabiliscano il mio divenire.

Questa non la ho ancora capita, magari domani se riesco a trovare dei carboidrari, forse ne vengo a capo.

 

 

 

 

Sono lucido, non ho bevuto nulla anche oggi, anche se rileggendo le ultime righe non sembra.

Ho trovato del latte a 54 centesimi al litro, piccoli sorsi leniscono i dolori.

Il brutto è quando sono a letto, se mi giro, i bruciori riprendono, anche se cambio posizione.

Ma dopo qualche minuto il bruciore si attenua.

Ci si abitua a tutto.

Quando hanno portato d'urgenza mio padre all' ospedale, perché vomitava sangue, gli hanno cauterizzato le varici.

 

 

Mi reggo ancora in piedi, l' andatura non è rettilinea come vorrei, ma il passo è deciso come se avessi mangiato un pasto caldo, e la meta è conosciuta.

Tutti questi libri, non sempre di facile vendita, mi interessano.

E allora prima di venderli, li leggo.

A volte scannerizzo qualche pagina importante, ne faccio un video con delle mie musiche e lo pubblico su Youtube.

" Se non sei dei loro, non lavori. "

 

Però pesano, devo cambiare ogni tanto la mano che regge la borsa.

Li leggo, non tutti, istant book e derivati da programmi televisivi li evito

come l' omeopatia e la birra analcolica.

Ho un mp3, ed un auricolare nell' orecchio.

Uno solo, voglio sapere cosa succede intorno a me, viviamo di sensazioni istantanee. E poi l'altro e' rotto. L'auricolare, non l' orecchio.

Peccato che non si senta la radio in metro.

Le pile non sono ricaricabili, le ho tolte da tutti i telecomandi che avevo in casa mia, e di quella tale, a cui avevo fatto un prestito, le ho sostituite con quelle scariche.

Non se ne accorgerà mai, come non si accorgera' mai di chi la truffa lusingandola, come se avesse 30 anni di meno.

Ti accorgi che ne ha 40 di meno, solo se cerchi di spiegarle qualcosa. Dice che e' laureata.

Costei fu il mio ultimo grande pensiero. Era così inaffidabile che ho preteso una cambiale per garanzia del prestito.

Me la ha fatta! Questa volta parlo della cambiale.

Ovviamente me ne vergogno ancora, ma conoscendo la sua situazione mnemonica, non potevo fare altro.

Dopo 2 giorni, infatti, diceva che il prestito era di 1000 euro. Un terzo della somma prestata a interessi zero.

Più 'out' di lei, chi le crede. Ma almeno questa volta ho fatto la cosa giusta.

Questa volta, la prossima andra' peggio.

 

Eraclito, nato 2500 anni prima di me, mas o menos.

 

Brutta cosa una formazione catto/vittoriana, ti ritrovi stoico, e non sai neanche cosa vuole dire.

La condizione sociale cambia la visione delle cose.

Ma ho perso il danaro, il lavoro, non l' etica.

Quella è difficile perderla, è come il pedigree, se lo hai non puoi perderlo, se non lo hai, rilassati, non lo avrai mai.

Ma davvero ce l'ho ? Parlo del pedigree, l' etica devo averla lasciata per strada. Con tutti quei libri, un peso in meno.

Eraclito era credente? Era politeista ?

 

 

 

 

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata.

 Albert, quello della relativita'.

 

 

 

 

La volontà di costruire un domani che non ci sara'.

Labirintite. Microser e Vertiser i farmaci che si dovrebbero prendere sempre.

Da anni ho problemi di equilibrio 3d, dell' altro non mi sono mai preoccupato.

A periodi alterni ed improvvisi mi colpiscono le vertigini.

4 mesi fa mi ruppi un pollice cadendo in casa.

Non andai a farmi curare.

Sono stato solo una volta al pronto soccorso.

Mi ricordo, era autunno. Torino, ospedale Maria Vittoria.

Stavo male, mi diedero un codice giallo.

Ottimo, con il giallo non ho dovuto pagare il ticket.

Dopo le varie visite, elettrocardiogrammi, esami ematici e quant' altro, mi misero....

(Misero, parola con doppio significato, in questo contesto) su una sedia con una flebo nel braccio dx.

Mi dimisero dopo 5 ore circa, la tale che mi aveva accompagnato, si eclissò dopo i primi 2 minuti. Che amore. Certo, non potevo pensare che mi avrebbe trattato meglio di come aveva fatto anni prima con sua figlia.

lei la abbandono' dopo 2 anni, non 2 minuti. a pensarci bene, un tempo molto piu' lungo.

Da rallegrarsene.

Fui dimesso con una strana diagnosi, qualcosa che ha a che fare con l' ictus, credo.

Ricordo: Aneurisma, etc etc!

 

 

 

 

Curioso, non avevo quei sintomi,

rileggo il foglio di dimissioni dall' ospedale, e mi accorgo che sono una moldava di 56 anni di nome Sasha, o qualcosa del genere..

Ritorno al pronto soccorso, e denuncio la cosa, mi rilasciano una copia corretta dei miei esiti, ma la moldava è già stata dimessa.

 

Costei sarà stata contenta di avere avuto il mio referto al posto del suo, almeno per un poco, quello che le sarà rimasto.

 

Meglio evitare i pronto soccorso italiani, mi terrò l' arto anteriore sx così.

La mano guarì, nel tempo, circa 30 giorni.

Ora però il pollice sx è diverso dal altro. E' questa la biodiversita' ?

Bene, posso fregiarmene.

La falange deve essersi risaldata male. Ne ingessatura, ne bendatura, ogni tanto scrocchia quando la uso.

Ma è ancora opponibile, un vanto per noi primati non quadrumani.

La mano era tutta violacea, dal pollice al polso e piu' giu', fastidioso tenere la mano bassa, ma tenendola in alto mi prendevano per fascista anche se era la sinistra, e a paperasco, la Stalingrado dell' ovest, non è il massimo.

Anche perche' non tutti distinguono la destra dalla sinistra.

 

Non ho preso antidolorifici, potevo farmi spedire del Codeisan dalla Spagna.

E' un farmaco a base di codeina, un oppiaceo, toglie tutti i dolori, ma stordisce parecchio ad alte dosi. Non sono conosciuti casi di overdose, leggo sul web.

In Iberia lo prendono le donne per i dolori mestruali, o per la tosse, senza ricetta. 3 euro e 20 centesimi per 20 comprimidos.

Ma i tossici non fanno la fila davanti alle farmacie, pero' sarebbe arrivato troppo tardi in Italia.

In Italia per un antidolorifico tipo Contramal, (non oppiaceo, credo sintetico) devi avere la ricetta non ripetibile. Quando lo chiesi per mia madre in farmacia a paperasco, senza aver con me la ricetta, i farmacisti si guardarono tra loro, stupefatti ed allarmati.

Gente che si siede sulle proprie guance, come tutta la loro categoria.

 

 

Serata scura a Torino, un viale della città, zona periferica, domenica sera.

Sono andato a trovare degli amici, sto rincasando.

Vado alla metro ed è già chiusa, strano, non è tardi.

Ricordo che per lavori la chiusura oggi era alle 21. ' Fanculo '!

Devo bere meno vodka.

Dovrò fare molta strada per trovare un bus che mi riporti verso casa.

All' epoca avevo una mia casa.

Nessuno per le strade, neanche io, neanche una ronda, o dei poliziotti di quartiere.

Ma quelli, chi cazzo li ha mai visti?

Ronde padane parcheggiate chissà dove, forse in qualche osteria con Gipo Farassino.

Fronde degli alberi pure immobili, immobili sfitti, roulotte vendesi.

Se vuoi trovare un caffè macchiato o un vigile urbano a Torino, non ti rimane che entrare in un bar.

Non c'è neanche vento.

Due lunghe file di lampioni in prospettiva bifocale mi attendono.

E' buio, i coni di luce giallastra illuminano il niente che si aggira a quest'ora..

Un' ombra mi segue, continuo a camminare, mi raggiunge e mi si supera.

E' la mia.

Strano silenzio, poche deboli luci nella notte di questi viali.

Lampioni alti e ricurvi, mi aspettano per far muover la mia ombra.

Penso in bianco e nero, a tratti mi manca il fiato, sarà per il freddo, penso.

I lampioni ora mi sembrano più vicini gli uni a gli altri, sembra non esserci altro in questa strada.

Vado verso di loro, li raggiungo e li supero, come la mia ombra continua a fare con me.

Nessun suono, niente sembra muoversi.

Torino quando sembra vuota, è piena dei nulla dietro le tapparelle socchiuse, che ti osservano.

Ma il nulla e' ignaro della sua condizione, misera cellula del tumore cittadino, essendo nulla, il nulla mi osserva.

 

 

Muovo di colpo la testa, avevo sentito un rumore dietro di me, forse una frenata, qualcosa mi stava succedendo.

 

In un istante il gorgo.

La prospettiva cambia, non mi sento cadere, ma il circostante si muove.

Sento un colpo alla nuca.

Sono caduto.

Di fronte a me un cielo scuro, dietro di me un palazzo, forse. Non percepisco la mia posizione.

Mi sento in piedi schiacciato verso una parete, ma è il suolo.

Mi pare di essergli legato, non riesco a muovermi.

Siamo già nel dicembre 2012 ?

I timpani mi danno l' effetto che si prova quando si cambia quota.

Poi uno strano ronzio.

Sempre più buio, le sagome dei lampioni si sdoppiano e si allontanano. Mi sento svenire.

Svengo.

Per terra, a Torino a dicembre, in quel viale di notte ci sono io.

Solo io, e il nulla che forse mi vede e commenta dentro i loro bunker.

Passano istanti, minuti, forse ore. Non lo saprò mai.

Mi riprendo, ho chiaro quanto è successo.

Muovo la testa, e mi sembra che che il pianeta sprofondi e roteando mi tiri verso di se,

la sensazione di schiacciamento aumenta.

Forse il campo magnetico terrestre si sta invertendo, anche se non ho idea di che cazzo vuole dire.

Nessun problema per me, non ho bussole.

Ne avevo una, ma l' ho persa nel 1999 quando ho conosciuto quella tale, quella del pronto soccorso.

Ero contento di lei, me l' aveva data.

L' aveva data anche a me.

Per l' esclusiva, bisognava pagare un sovraprezzo.

 

Sento qualcosa di liquido che cola dalla mia tempia destra.

Vedo dei lampi, in rapida successione.

Riperdo i sensi.

Vengo svegliato da delle voci.

 

Qualcuno mi scuote.

" Amico, tutto bene ? Chiama aumbulanza? Portiamo ospitale?"

Riesco ad aprire gli occhi,

la prima cosa che mi viene in mente di dire è :" Si sto bene, grazie adesso

mi rialzo, sono caduto, grazie."

Le voci dell' est mi rifanno le stesse domande, cerco di essere più convincente rassicurandoli.

Per quanche verso, mi ricordano mia cugina Maria.

Sono sempre per terra, cerco di mettermi in piedi.

Parlano tra loro, non capisco.

Non riesco a rialzarmi da solo, la forza di gravità è come aumentata, mi sento spinto sull'asfalto o più giù.

 

Mi aiutano ad alzarmi, uno degli uomini dell est, mi dice : " Bevuto amico ? "

"Sì! " riesco a rispondere, uno fa un commento, forse mi sembra che ridacchii, ma non vedo bene chi sia.

Forse a lui è già successo di sbronzarsi ad alti livelli.

Da quelle parti, non tengono il gomito basso.

Ero abbastanza sobrio, ma non potevo raccontare della labirintite, non avrebbero creduto o capito. La cosa mi era gia' capitata con italiani.

E poi così, avevamo qualcosa in comune.

"Grazie, grazie ancora!"

"Tu vai casa, dormi!".  "Ciao, Grazie", riesco a rispondere.

Mi ritrovo in piedi. Ai piedi dei monti.

Comincio a camminare radente al muro.

E' ancora molto scuro, comprendo che ero caduto sul marciapiede di lato ad un grosso camion dei traslochi che mi occultava, quelle luci che vedevo, erano delle poche vetture che passavano.

 

Lentamente mi allontano, é sempre più buio, quanti erano i miei soccorritori? Due, forse tre.

Sono ancora confuso, ma cerco di continuare a camminare dritto senza muovere la testa. Se lo avessi fatto sarei caduto nuovamente, per quella sera bastava cosi'.

Giunto all' incrocio prima di girare l'angolo mi fermo e molto, molto lentamente mi volto.

Sono ancora lì che mi osservano, mi sembrano due, uno alza la mano. Ricambio il saluto,

vedo poco e sfocato. Non è l' effetto della labirintite, credo sia dovuto al colpo alla nuca. Forse una commozione cerebrale, non una circoncisione.

Si allontanano, le persone dell' est sono malviste e temute da queste parti.

Anche da queste parti..

Tante persone temono anche me, me ne accorgo quando camminando per strada, incrocio i loro sguardi. In Italia, in Epagña solo amigos.

 

Tra barba e baffi, lineamenti non svedesi e anche il fatto di non indossare sempre Armani, è comprensibile che mi scambino con un arabo, quindi un islamico, quindi un terrorista.

E' la logica oggi in Italia.

Peccato che la logica scarseggi, come e più del lavoro, ma non del digitale terrestre.

Mi prendono sempre per arabo, eppure ho giacca e cravatta, non di Armani però..

Chi mi ha aiutato è ormai lontano.

Loro non hanno imparato niente questa sera.

Io ho imparato qualcosa questa sera.

Ho escoriazioni al capo, al viso e ad una mano. Ma non me ne accorgerò subito.

Quella tale, quando mi vedra' con i cerotti, non esitera' a scattarmi foto con il cellulare per farle vedere al figlio e ai sui clienti/amici, o meglio amici/clienti, rassicurandoli che non mi frequenta piu'. Anche se appena puo' si abbevera alla mia fontana. Anche alla mia, prima i clienti/amici paganti.

Si fa sempre più buio.

Vado verso casa. Mi lavo le ferite, e le disinfetto con del Lisoform per pavimenti in legno.

In casa non ho altro, neanche i pavimenti in legno, da dove arrivava quel flacone? Vado a dormire.

Mi sveglio, guardo l' ora,

le otto del mattino.

Mi sento bene, era solo un incubo.

Sogno sempre, ma raramente ho incubi da addormentato.

Ho sete, vado a bere.

Mi alzo.

La prospettiva della stanza cambia, il pavimento mi si avvicina, sto cadendo.

Riesco a tenermi ad una sedia, casco ugualmente, rimango seduto per terra.

La testa è salva stavolta, credevo.

Qualcosa mi casca sul cranio dal mobile che ho urtato.

Non è una mela, peccato.

Ho urtato un mobile Ikea, non un albero.

Quello della mela era un' altro.

Dopo aver fatto mente locale che non passerò alla storia per essermi fatto cadere in testa 'Elementi di caratterologia' di Hubert Rohracher', (consiglio a tutti la sua lettura, cosi' magari altri non faranno i miei stessi errori) , cerco di riprendermi.

 

 

Seduto per terra, appoggiato al mobile Ikea, vicino al letto guardo la federa del guanciale,

è insanguinata.

Non era un sogno.

Domani andrò dal cerusico, in casa ho solo del Microser scaduto, fastidiose ste vertigini.

Che serata ieri sera!

..Sempre meglio che un week-end a Guantanamo.

L' arancione esalta i miei tratti messicani, ma la compagnia da quelle parti non è delle migliori, non parlo degli ospiti.

Domani è Natale, o forse tra 14 giorni.

 

i tempi stanno cambiando troppo velocemente, non riuscirò a completarti.

Fa freddo, ho freddo, troppo freddo, tremano la mani, il mio respiro è oramai a scatti.

Non posso continuar a sperare nel sogno.

Un sogno, spazzato via da un incubo.

E' tempo di riordinare casa. Lasciarla come quando ci abitava qualcuno.

 

 

Ho perso quei pochi soldi che avevo, o me li hanno rubati.

Quando vai in banca, vacci da solo.

Esco con dei libri, solita meta.

Torno a casa, fa freddo come sulle guglie del Duomo di Milano.

Mi sento come se me lo avessero tirato in faccia.

Il gusto del sangue in bocca.

Un' anima pia ha messo vicino al balcone un albero di natale addobbato.

E' Natale, festa pagana. Tutte lo sono. La chiesa non esiste.

Di natali ne ho trascorsi molti.

Potrei passarlo con quella tale, tra una crisi isterica e l' altra scorgo una grande semplicità,

una insicurezza, e anche un grande cuore.

Dove sia però, non è dato sapere.

Parlo della frattaglia.

Anche lei sarà sola a natale, se lo passeremo insieme saremo entrambi soli.

E' bella la solitudine, fa compagnia.

 

 

 

Colpo di tosse, gusto di sangue in bocca.

Mi stò abituando, non è poi così male. Chissà quello degli altri?

Ho canini troppo bassi. Per il momento.

Ho finito i libri, sono rimasti quelli invendibili

perché non miei, o troppo importanti o grandi.

 

Forse quello della galleria subalpina sarebbe interessato, ma mi sta sul culo.

Ho venduto anche Friedrik Nietzsche, grande torinese, quasi.

" La migliore cucina è quella piemontese! " Sue parole.

Il bollito misto, i tajarin al ragù..

Mica fesso il filosofo! Qualcuno dice fosse solo uno scrittore. Gnurant!

Era bello leggere cose che riuscivo a comprendere giorni dopo, o neanche mai.

 

 

Natale è passato.

Oggi ho fatto il solito giro, nessuna vendita.

Quello che prende tutto, vicino al discount, era chiuso.

Spero domani sia aperto.

 

 

Ieri mi sono tagliato affettando del pane raffermo, la cucina è diventata rossa, di un rosso scuro.

Ma non ero di sangue blu ?

Ovviamente non sono andato dai cerusici, carta igienica come benda e nastro per imballaggio per fermare il tutto.

Avessi finito la carta igienica, mi rimanevano le pagine gialle.

Poche piastrine, ma mi sono bastate.

Ripensandoci, la speranza è talmente lontana, che non riesco neanche più a vederla.

Per cui, vorrei almeno lasciar il frutto logico della illogicità di uno del 60'.

Son stato educato dalla putredine, son stato educato da chi della putredine si fece vanto di aristocrazia, e non conosceva manco i congiuntivi, tanto meno i congiunti.

Mazza! tutte a me so' ccapitate...

 

 

 

 

Poco tempo fa ho accudito per una settimana un pulcinotto di piccione trovato sul mio balcone, piccolino e spaurito, ancora incapace di volare.

Gli ho dato del cibo, abbiamo compartito quel poco, che da compassionevole

parentela avei in dono.

Dopo è volato via.

Cazzo, vuoi vedere che oltre ai coglioni, sono antipatico pure agli uccelli ?

No, solo ai coglioni.

Ogni tanto si posa sul davanzale della finestra della cucina cercando minestre.

Gliele dò, è vietato.. Ma chi cazzo se ne fotte!

Se quel vicino di merda protesta ancora, gli mando la finanza. Lo filmo ai suoi mercatini, e gli mando la finanza. Non ha abbastanza soldi per comprare tutti.

La famiglia Paloma, ha fatto un nido nel balcone. Il mio balcone.

Avevo piantato delle patate che trovai germogliate dietro la lavatrice.

Chissa' quando erano cadute ? Sara' stata la centrifuga..

Erano fuori sul balcone, e le loro foglie erano di riparo.

Continua a piovere e la signora Paloma e le sue uova sono sempre fuori sotto l' acqua.

Sono a pochi metri da me....Tentenno... No! Non li ospito in casa.

Se mi avvicino il volatile volerà via, e le uova resteranno senza protezione.

E' quasi buio e la madre non tornerà più.

Televideo: Nubifragio nel torinese.

Nubifragio tutta la notte, ma lei, la signora Paloma era lì.

Lei protegge i figli, e non li abbandona a costo della vita, della sua vita, come ogni madre. Come ogni madre. Tutte, tranne un paio che ho conosciuto bene.

Stamane, mite temperatura e la bestiola era alla cova, mi ha guardato quando sono uscito ma non è scappata. Le ho lasciato briciole di pane.

Sono anche riuscito ad accarezarla. Mi ha guardato. Tranquilla.

Mi conosce.

 

 

 

 

 

Mi sono rotto un pollice 2.

.

Analgesici. Non presi nulla. Ematoma dal pollice fin oltre il polso.

Acqua fredda e indifferenza. La mia soglia del dolore si è ancor più elevata ultimamente.

Già 15 anni fa uccisi una verruca, presa mentre lavoravo alla compagnia generale trattori.

Avevano una scatola con pasta lavamani a cui tutti attingevano.

Era al limone.

Colore giallo e aroma di agrumi. Era nera e sapeva di gasolio.

Per eliminare la neoformazione, avvicinai lentamente un saldatoio per stagno senza toccare le carni, più volte.

Nessun dolore ricordabile.

Nessuna cicatrice.

Problema risolto.

Risolto vuol dire eliminato.

Risolveremo tutto, un giorno, o forse prima.

Da quel giorno mi comportai così in situazioni analoghe e similari.

Spero di farlo anche in seguito. Piove ancora, ma non c'è vento.

Sento svolazzare sul balcone, la signora Paloma sarà andata a cercare cibo.

Tutti guardavano qualcuno che non si vedeva, tutti tranne me.

E' un giorno d' estate.

E' il primo giorno d' estate.

E Dio ha altre cose più importanti che dedicarsi a chi in passato lo ha lodato.

 

 

 

 

Ho sempre più in bocca l'ematogusto, ora, ieri, tra poco,

domani pure.

Gioiosità! E' la fine.

E' la fine del 2009. Vedrò quella tale tra poco, spero che sia sotto thc, altrimenti sarà dura sopportarla.

Ma le sono affezionato, anche al suo gatto sono affezionato.

Meglio il gatto comunque.

Accontentiamoci, siamo in bassa stagione.

La stagione sta finendo.

Un sorso di latte fresco, il gusto dei globuli si fa da parte.

Oggi è una bella giornata, l' ultima, del 2009.

 

L' oscuro

Eraclito di Efeso era chiamato l' oscuro.

L'oscuro non è Eraclito. Lo chiamerò l'oscuro per la impermeabile logica sotterranea, ma iperattiva che possiede.

 

Lo stimo e lo apprezzo molto, come un fratello, a lui devo molto, anche la vita.

 

Mi parla a monosillabi. Guarda per terra, cerco di interpretarne il pensiero dai suoi atteggiamenti.

Dal linguaggio corporeo nulla traspare. Forse un' irrequietezza di chi sta elaborando mille soluzioni, e via via le scarta in ricerca di una migliore che sia consona non solo a lui.

Il suo sguardo mi scandaglia per meno di un istante, è pensieroso, sembra aver trovato la soluzione, è pronto a parlarmi.

 

Ma ciò che stavo dicendo, forse ha cambiato la sua logica interpretativa, e oscuramente mi pone una fettina di lardo.

 

Durerà poco sul piatto, era molto che non mangiavo lardo.

Era molto che non mangiavo fettine di lardo.

Era molto che non mangiavo qualcosa di commestibile.

Polvere di tonno pressata era la mia dieta caritatevolmente offerta.

Mi ricordo che non bisogna mordere la mano di chi ti da' cibo.

Come cazzo avro' fatto a scordarmene ? Eppure il pesce contiene fosforo che

aiuta la memoria. Forse la sinterizzazione diminuisce il quantitativo del minerale.

 

 

 

Avevo diviso con un volatile del cibo al manzo per gatti, sapeva di tonno, immangiabile. Lo mangiammo.

Il volatile era contento che mangiavamo le stesse minestre.

L' oscuro cercando ad anse larghe di inoltrarsi in domande meno generiche, si rifà alla sua logica.

Si blocca, ricomincia il loop logico.

Gli sguardi si incrociano, il dielettrico era al collasso.

Mi capisce, forse. Lo capisco, forse.

Il congedo.

Ciao oscuro, abbiamo patito le stesse cose per anni, tu hai resistito ed hai imparato.

Io no, non ne sarà per me un vanto.

Ma oscura soddisfazione, magari si.

Grazie consanguineo. Ti apprezzo moltissimo.

Ti devo la vita. Quella che non ha senso vivere in queste condizioni.

 

 

 

Vino

Devo scegliere, due litri a 59 centesimi litro.

1 rosso e 1 bianco, o 2 rossi, o due bianchi.

Il rosso provoca diarrea, il bianco fa friggere le varici, e mi fa vomitare.

E' questo il libero arbitrio ? Me lo facevo diverso.

Curioso, vomito vino rose' e quello che ho bevuto era bianco.

Quella tale mi aspetta. Oggi è l' ultimo giorno dell' anno.

Devo finire la stesura,  ho questo fine.

Salvo su chiavetta e vado.

 

La piazza è quasi colma, la più grande d' Europa.

Io ho un giubbotto di montone, lei una bella pelliccietta che

un pollo le ha regalato.

Sotto il palco folla mista.

Il pollo sono io.

Tratti somatici e varietà cromatiche miste sui volti degli astanti.

Forse ci sono anche degli italiani come me.

Ne scorgo uno, si guarda in giro come un' italiano all' estero.

Siamo all' estero di casa nostra.

Non solo giovani, ma anche io e quella tale.

Non so dove sia l' oscuro.

Spero stia bene, e sereno, non pensi a me.

Comincia lo spettacolo, un'attrice famosa che si è data alla musica

veste da schifo, forse è americana. Sembra strafatta

come l 80% degli spettatori sotto al palco.

Riprendo parte del concerto, bella la cines-giapunes che suona il basso!

La tale vuole che riprenda i fuochi d' artificio, ha la mentalità di una quattordicenne.

Ed è da almeno quattro volte che le capita.

La folla aumenta, peruviani, vietnamiti, marocchini, affini e collaterali.

Neanche un terrone 100% a pagarlo, i pochi locali sono meticci piemunt.

I barotti, ormai li tengono nelle riserve.

I barotti sono dei nativi padani, piemontesi, che si attengono rigidamente alle

tradizioni, con mentalità ristretta di origine prevalentemente agricola, baracchinica o mista.

Braccine corte, ambiscono ad essere i piu' ricchi del cimitero.

Molti lo sono stati, molti lo saranno. Spero in tempi brevi.

Lontani alle logiche innovative, come un gatto o un magnasavun dall'acqua.

Odiano i terroni, ma quando gliene viene presentato uno,

lo adulano : “ ..Certo che se i meridionali fossero tutti come lei..”

La classe, e' classe..

 

 “I più pericolosi nemici d’Italia non sono i Tedeschi, sono gl’Italiani.”                                                                                Massimo D'Azeglio

"Massimo d' Azeglio ? Io pensavo fosse una scuola.."

 

 

 

Sono padano, ma mi trovo sempre meglio tra nordafricani, cinesi e rumeni.

Un motivo ci sarà.

Il batterista, inquadrato dal megaschermo genera nuvole di vapore.

Ipertermia da metamfetamine.

Anche qua, in mezzo alla folla fa caldo. Ipertermia dei contigui.

E io, neanche un'Aspirina.

La tale e' qua.

Con 124 db, non sento le sue parole, ogni tanto le sorrido, altre volte

assecondo con movimenti del capo, lei sorride o ride.

Io non la capisco, lei non capisce che non la capisco.

Io capisco che lei non capisce che non la capisco, e me ne rallegro.

Gran cosa l' ignoranza! Unisce popoli diversi in un comune abbraccio beota.

Cazzo, questa potevo venderla ad Oscar Wilde.

 

 

 

Il sogno.

 

 

Io e un mio amico, Piero o il Ragioniere.. Non era chiaro, come tutti i viaggi onirici, le sensazioni della realtà si modificano nel sogno, e nel riprovarle.

Interno, casa conosciuta, grande tavolo, siamo in cucina. Tovaglia verde.

Stiamo giocando a carte.

Sto per distribuire le carte, le mischio ed incomincio a fare giochetti di abilità.

I quadri, fiori picche.. e anche i cuori si prestano ad incredibili imprese cinetiche.

L' amico, non irritato, forse solo frettoloso e curioso guarda attento.

Un' attimo e le carte esplodendo in verticale ricadno e tutte spariscono.

Rimangono solo 4 taccuini colorati.

Blu, rosso, verde,nero.

Li afferro, mi sembra di conoscerli da sempre..

Il quadro cambia, il tavolo da gioco verde è una coperta, sotto, in un letto io e una donna.

La conosco, è la mia donna, ma non so chi è.

La accarezzo. Sento un rumore. Devo alzarmi subito, umori femminei ancora nelle mie mani.

Vado nel corridoio.

La casa non è la mia, ma mi muovo agilmente in essa, come se la conoscessi da sempre.

Un lungo corridoio, quadri, vecchi, arazzi alle pareti, mobili datati, librerie semivuote.

Colori ocra.

Le stanze, perpendicolari al corridoio hanno mobili e oggetti  che non riconosco.

Cerco il mio cappotto. Perche' ?

Molti attaccapanni, molti cappotti.

Provo una sensazione lieve di disagio, quasi di angoscia.

Continuo a cercare il mio cappotto.

Non lo trovo, cambio stanze, qualcuno mi insegue per aiutarmi. E' lei.

Non provo angoscia, ma impazienza nel ritrovare ciò che ho perso.

Non proverò a ritrovare ciò che ho perso.

Cio' che e' perso, e' perso. Anche nei sogni.

 

 

 

 

 

Sapore di sale

 

 

Deglutendo, è ormai un sapore amico, mi da conforto come ascoltare una musica piacevole, come passeggiare con la donna della vita, sordo e gaudente di ciò.

Chissà le mie eventuali analisi ematiche che valori avranno mai raggiunto nelle varie ripartizioni ?

Non lo saprò mai, tantè..

Quando qualcosa è continuo, non lo si rileva più.

Non ci credete? State una giornata in un letamaio, se entrerà un ex comunista, ex socialista ora democratico, ma sopprattutto un sindacalista, non ne avvertirete la presenza.

Rileviamo solo le variazioni. Questo è un vantaggio se si lavora nelle fogne.

Questo è un grande vantaggio se si vive nelle fogne.

In ogni caso, non ho fatto passi indietro rispetto alla qualità delle frequentazioni.

A Natale sono andato a fare gli auguri per la festivita' ai pusher di Porta Palazzo.

Mi hanno ringraziato, erano molti e non ragazzini.

"Ciao zio, grazie, anche a te buon Natale". Difficile credere alle cose vere.

 

Ho finito i libri, quelli di facile smercio sono già andati.

Rimangono quelli per intenditori, quindi pochi. Edizioni pregiate.

 

 

 

Una vecchia trascina un enorme bidone vuoto per la raccolta differenziata, dentro il cortile.

 

E' la Tina, Nina , Pina, Rina... Chi cazzo si ricorda, veneta, del piano sotto il mio, la blocco. Le sposto io il bidone.

E' invecchiata moltissimo in pochi mesi.

Dimostra poco meno di 90 anni. Credo ne abbia 89.

Mi ringrazia, " Ma si immagini signora Tina, Nina, Gina, Pina...."

Le piacciono le piante.

Non si fa mai i cazzi suoi, non parla ma urla, è tipico di quelli della sua etnia.

Qualcuno dovrebbe dirle che non e' piu' dalle sue parti.

Tra poco guardera' delle piante le radici, dal basso.

 

 

Marx & Engels ' Manifesto del partito comunista ', rileggiamoci la parte in cui si parla del sottoproletariato. L' edizione migliore e' di Feltrinelli, per quanto concerne la traduzione dal tedesco.

Se ne trovano anche di gratuite on-line ( by Silvio Berlusconi ). Sembra strano, ma cosi' e'.

 

 

 

Le quattro pietre. ( Damasco Riazzaermann )

 

Là dove mi riversai,

nel rosso prato del giardino dei giorni che si ripetono, ora vi sono quattro pietre.

la prima pietra è bianca e liscia.

La pioggia appena la tocca, evapora.

La seconda pietra è nera, nera e lucente.

Guarda e annichilisce chi non la comprende, la sua ombra cuoce l' erba.

La terza è verde. ha bisogno di qualcosa.

Vuole essere accarezzata, e dona vibrazioni e tepore.

La tocco, e sento le mie mani toccarsi.

 

Le mie mani, una stringe l' altra. Io sono quella che tiene l' altra.

La quarta è blu. Mi segue nei miei sogni. La vedo sempre quando non penso.

Dal terreno essa rimane fuori, e vedo le altre pietre immergersi nel terriccio di montagna, più in là.

Le pietre della linea interrotta, ogni giorno sprofondono nel campo.

Ogni giorno nel campo, spuntano nuove pietre, diverse delle altre.

Molte pietre, le quattro pietre ora non si scorgono più.

Ma ancora ci sono, sotto di me, e chiacchierando, aspettano chi le conosce.

 

Amici

 

Ci sono cose che ci si può permettere, a volte, questi sono gli amici.

Gli amici sono persone a cui si può solo dare.

Se non si ha nulla da dare, non si devono avere amici.

Gli amici non portano il contrario della solitudine.

Se non si ha più tempo per cercare infantilmente il confronto, essi non necessitano.

Solo se essi necessitano di noi, e noi delle loro richieste, allorché possiamo dar loro qualcosa, potremo frequentarli come amici, e non come conoscenti.

 

Nell' età adulta, vi sono più conoscenti che amici.

Ma forse e' solo un modo diverso di etichettare la stessa cosa.

Prima di essere sicuri di avere amici, rileggetevi Lombroso.

 

Mi sveglio, sono le 3, il gr1, la radio era accesa a basso volume, non capisco lo speaker. Meglio.

Mi trovo con le mani in mano. Una mano tiene l'altra.

Una mano stringe l'altra. Ma quando ci si stringe la mano si è in due.

Io chi ero? Quello che stringe la mano all'altro me, o quello che se la fa stringere dall' altro io?

La mano che stringe mi pare la mia, anche l' altra è la mia. Ma quella che stringe è più mia.

La sento protagonista, attiva.

E' la sinistra.

Quando ci si da la mano, si porge la destra.

Ma io non ho due destre.

Metto una mano tra me e il cuscino, e riprendo il sonno.

Nel mentre, la destra ringrazia, la sinistra per averla stretta.

Ho avuto amiche di sinistra, ma nessuna l 'aveva stretta.

Pure quelle di destra però...

Perché mai mi sono dato la mano da solo?

Forse per congratularmi di non aver mai voluto avere mai altri mani da stringere.

E poi vado in giro a raccontare che non sono un misantropo.

 

Tutti in fila, è il giorno dei prelievi ematici che l' azienda fa fare ai suoi dipendenti.

Forse è il 1994. Tutti in piedi aspettando pazientemente il proprio turno.

Eravamo pagati anche per aspettare.

 

Arrivano signori eleganti. e femmine pittate.

Il direttore capo, qualche scagnozzo e un amministratore del paesino vicino che ha la maggioranza dei lavoratori della zona, nel suo nucleo elettorale.

La pressione si abbassa, quasi a svenire, quando vedo uscire dalla fila uno di noi, che inchinandosi porge la mano al politico a cui deve molto. Davanti a tutti.

E' noto, per chi non legge solo la pagina sportiva dei quotidiani comprati da altri, che la mano la porge per primo sempre la persona più importante.

Sia l' uno che l' altro, non avevano niente di importante, esiste anche la Mafia del Brenta. Il leccaculo conferma i luoghi comuni con la realta' dei fatti.

 

Umiliazione totale, avremmo dovuto linciarlo. Il direttore ci chiese, per lui e il suo seguito, permesso di scavalcare la fila. Domanda retorica.

Assenso, silenzio assenso,

 " Grazie! (Ridacchiando) ". L' alto figuro entrò col suo seguito nella stanza medica .

Oltre l'analisi del sangue, bisognava consegnare anche un campione di feci, precedentemente prodotto.

Avrei dovuto fare in faccia a quei coproelementi la deposizione in tempo reale del campione di loro stessi.

Non sarebbe stata cosa complessa, la loro presenza era già stimolo di ciò.

 

Quando un neo dirigente, anni dopo, volle controllare in uscita le vetture dei dipendenti, causa furto, i sindacati insorsero! E quasi ne chiesero il licenziamento.

So' di che furto si tratto, e chi era il ladro. Come tutti.

Il furto era prassi abitudinaria, per non aver conseguenze bastava conoscere in modo stretto i sindacalisti dai cognomi arcaici.

 

 

Dalla penisola vicina, si lamentano di star invecchiando.

Non sanno forse che' vi e' un metodo certo, per non invecchiare?

Basta morire giovani. Troppo tardi per loro. Se me lo dicevano prima.....

 

 

 

 

 

L'oscuro tace, lontano da me.

 

Oggi sono andato dal bottegaio della cultura da apprendere.

4 euro, non ha preso tutto.

2 euro spesi per i bus, 3 ore di temperature invernali.

Bilancio positivo.

Aspetto quel giorno, come i fantocci del brenta aspettano il 27, e come anche io lo aspettavo.

Ma a casa ho degli specchi, e ognuno di loro non mi odia, non mi odia più.

 

 

 

I Tamarri.

Nel nord Africa, Tamar è il dattero, e anche il venditore di datteri, che

generalmente, come me, non veste Gucci.

Andate alla discoteca Massaua di piazza Massaua ( oramai chiusa da anni e

riconvertita in bingo e danze per tardoniche ) e vedrete come si veste un

tamarro. Negli anni 70, facevo l' impossibile per non vestirmi così.

Ora non più, anzi..più, anzi..

Ricordo un mio amico, barotto, anzi una deriva del barotto, il 'Pacu'.

Il Pacu per noi era, un barotto, che si veste come un tamarro, il tutto con

un trash culturale moltiplicato per 3,14.

Famiglia media, il padre 4 lavori, la madre faceva la minestra, ma mentalità pacu.

Costui, voleva la Lacoste, e la madre gli comprava una polo multicolore

in acrilico, con papera in luogo del coccodrillo.

Le scarpe, lui voleva i mocassini 'college', la madre gli comprava scarpe

con lacci e pelliccetta interna, “che se fa freddo, non si sa mai”.

Giubbotto nero grigio, in PVC, 3 taglie in più

"che poi uno cresce".

Sigarette. Pacchetto di JPS, ripieno di nazionali esportazione.

Lo abbiamo perso di vista, i genitori gli proibirono di frequentarci, ci

fecero un piacere.

Era un pacu. Ora fa l'otontotecnico. Non e' un refuso.

Rubo' una torta di gelatina di frutta in pieno giorno, esposta in vetrina, se la mise sotto il cappotto, in una pasticceria dove andavamo a comprare pastarelle.

Prima meta' anni 70'

 

 

L' oscuro mi da consigli. Ma sono i suoi ?

 

 

 

Dovrò andare domani a piazzare dei libri.

Non ne ho quasi più, la speranza è un libro non ancora letto.

Ormai il tempo mi rincorre, sento la sua ombra coprire la mia.

Il gatto era nervoso, continuava a guardare verso la porta, avanzava

verso essa, poi si ritraeva continuando a fissare la porta

d'ingresso.

Ho cercato di distrarlo con le scatolette del suo cibo, ma continuava a

fissare la porta.

Vado verso la porta, lu mi guarda e arretra.

La apro, luce sul pianerottolo, nessuno.

Guardo le scale, nessuno ne sù ne giù.

Rumori domestici, tv accese, infanti che piangono. Tutto come sempre.

Chiudo la porta, mi volto, Il gatto mi guarda da dietro un paravento, mi si

avvicina, vuole la scatoletta.

Mi gira un po' attorno, strusciandosi, come sempre.

Di colpo fissa di nuovo la porta, immobile, punta l'uscio.

Poi scappa.

'Il mio gatto è un alieno', è il titolo di un' opera musicale del maestro Zaffiri Enore.

Ora ne capisco il titolo.

Ma anche questo gatto è suo?

 

Bevo un sorso di latte, ma il gusto dopo poco è ancora ematico.

Quanto dovrò aspettare ancora?

Ho dei libri interessanti, dovrò prendere il bus senza biglietto domani, cosa

rischierò?

Forse tornerò a casa a piedi con 2 o 3 euro.

Ho messo migliaia di annunci per trovar lavoro, sapendo che voglio

un'altra cosa, ma a nessuno posso confidarla. Per far del bene alle loro

coscienze, mi ostacoleranno e la mia sprofonderà sempre più in giù.

Sono solo, e forse non mi dispiace.

Però rispetto a prima, mi sento libero, o qualcosa del genere.

Vomito sangue, mangio quello che la capra di Rambo aveva vomitato,

ma posso pensare liberamente.

Spero di riuscire a concludere queste stesure per intero.

E' la mia unica e ultima volontà, ma qualcosa è in fase d'opera.

Vorrei ancora accarezzare il volto di chi ancora non conosco, la mia

mano è pronta, i mie sogni sono pronti a riceverla.

La vedo, vestita di bianco, sorride, dalla cesta di fiori bianchi che tiene a

sè si liberano dei merli bianchi.

Uno di loro si posa vicino a me, mi guarda e mi dice ." Son Tobia! "

I merli non sono bianchi, era un sogno.

A chi consegnare tutto ciò? A chi lasciare le mie ultime lucide follie?

Forse sono pure opache, e che cazzo!

Si impara non da ciò che ti insegnano, ma per emulazione, dall' esempio.

Molto profonda..molto profonda...

 

 

 

 

 

es mancanza marzo rida.

 

 

Il tempo passa.

Il presente si immerge in reiterazioni del passato..

Il libero arbitrio non esiste, siamo determinati (Albert H)

Agli ignoranti piace citare frasi di persone illustri.

Per questo lo faccio. Non e' falsa modestia, ho venduto pure quella con quel libro di Anna F.

 

Books

 

Corso S. Maurizio, Torino. Negozietto di libri.

Quello stronzo, lavorava solo al pomeriggio.

Da settimane era al mattino, frocetto, occhi azzurri, aria da faccia di merda.

Non solo l'aria. Non solo la faccia.

Credo sia il proprietario, o forse solo crede di esserlo.

Mi dice di tornare tra due settimane, faccio così, ritorno e mi dice che mi aveva detto un mese.

Ossidazione veloce.

Il comburente c'è. Il combustibile pure, la temperatura d' accensione sarà per me fonte di sollievo trovarla.

Pensavo di essere guarito,  terrorizzato di ciò.

Ma l'ematogusto si è ripresentato a me, o amico mio non mi abbandonare.

Fammi compagnia, fammi sapere che c'è speranza nel non averla.

Lascia che il non, e il forse, muoiano prima di me.

Fai che non siano le banali logiche degli ultimi a fermare il mio pensiero  e  la volontà di ripresa si estingua.

Fai che la logica continui a prevalere sull' istinto di conservazione, che anche i maiali hanno.

Non voglio morire grugnendo.

Voglio vedere prima, i porci grugnire morendo, guardandomi, guardando nei miei occhi il disprezzo per loro.

Ora sono solo. Ora sono libero. Ti aspetto, vieni a me, ricordati di portare la falce, io porterò le birre. Il martello lo porteranno i centri sociali, o i miei ex colleghi, dopo averlo rubato in azienda.

 

 

Vado a fare la spesa

" Mi dia 2 etti di bresaola, delle olive nere, acciughe e mozzarella.

No, cancelli la bresaola, meglio del cotto di Parma.

Del pane. 2 trecce di pastadura.

Poi del 235. Puro, mi raccomando, se non c'e' mi dia del plutonio

o del 238. Nel caso, mi  metta anche un reattore, ne ho visto uno in vetrina in offerta.

Il colore non e' il massimo, ma ho fretta, che mi chiude la posta.

Poi mi dia un po di c4 , facciamo 9 chili, tanto in freezeer ne ho ancora.

Ma che sia fresco, e quelle 2 semisfere di inox che sono vicino alle olive in salamoia.

Si' quelle da 150. Mi da' anche quelle da 110 e quelle da 90. Si', 2 per misura.

Mezzo chilo di tonno, e 12 detonatori, come quelli della settimana scorsa.

La centralina per il sincrono che ho a casa dovrebbe andare bene. Semmai ritorno e prendo quella verde che mi aveva fatto vedere ieri suo cognato.

Americio, neanche questa settimana ?

No, non segni, pago subito, anzi mi metta anche la bresaola, che se mi viene fame di notte la faccio saltare con due uova.. "

 

 

Terremoto ad Haiti

 

Non mi vogliono neanche ad Haiti.

Ho mandato email al ministero della difesa (Larussa),  agli esteri (Frattini), e alla Caritas.

Mi ha risposto solo la Caritas.

Ma avevano bisogno di persone che parlassero il creolo.

Mi sento bene, forse un po' stanco di non fare ciò che rende stanchi.

Pensavo che il traguardo fosse più vicino, non ho mezzi per pedalare più

veloce. Non ancora.

 

 

L'oscuro rimane nell' ombra, ne insulti che merito, ne consigli.

Quel di corso Regina, non prende più i miei libri. Frocetto di merda.

E' quello che ha anche in corso S. Maurizio un altro negozio.

Spero di risolverlo, un giorno o l' altro.

Ossidazione veloce, già detto.

Oggi ho fatto almeno 15- 20 km, a piedi.

Non avevo il biglietto.

Non ho venduto nulla.

La tale, ha speso più di settecento euro per la salute del suo pet.

Il suo pet.

Ne dara' 25000 a suo figlio per un suv, senza restituirmi i soldi che le ho prestato.

Spero che insieme al suv, gli diano anche una scala, per salirci.

 

 

 

 

 

 

 

Mormon

 

Giorni fa, ( Forse lo ho già scritto? La mia memoria.. Non ricordo più dove l'ho messa)

mi hanno 'beccato' dei Mormon sulla metro.

 

Solito atteggiamento, primo contatto con il soggetto.

" Bella cravatta ! " . "Conosce il libro di Mormon?  Vorrei regalarle il nostro libro ".

Costui vuole convertirmi ? ...E' il suo mestiere, penso. Non e' che ci vuole una scienza.

Non allontaniamolo bruscamente, non è elegante e non sta bene, e sulla metro ci sono telecamere

ovunque.

Comincio a parlare di Eraclito, del politeismo, di Smith Joseph (Mormone fondatore 1830)

...Più che parlarne, estrapolo dal cranio il poco che sò, e lo attenuo od amplifico a seconda

dell' espressione di questa faccia rossa, divisa di ordinanza e tanfo di naftalina.

Ma esso non interloquisce, forse non gli dò le pause necessarie.

Il mio è un monologo.

Il poveretto, ragazzotto bianco, extracomunitario (USA) sulla ventina, colorito rosso/roseo, vestito come gli altri due che sono con lui, e che ci osservano a media distanza.

 

Ha, come gli altri, un tesserino identificativo della chiesa di Gesù Cristo degli ultimi giorni, attaccato alla sinistra del cappotto blu su sfondo camicia bianca e cravatta celeste, look tipo agente

immobiliare, o rappresentante Vileda, misma cosa.

 

Dopo avergli ceduto la parola, mi spiega che non sta lavorando, bensì è in '' Missione ''.

Penso io, per conto di Dio , ma i 3 non somigliano ai blues brothers.e poi sono in 3 e non in 2.

Evito il commento a voce alta per compassionevole consapevolezza della dignità altrui, o forse solo perché credo non la prenderebbero con lo spirito necessario, normale o santo che sia.

" Bene! ", mi congedo stringendogli la mano.

Gli dico che ci vedremo '' Uno di questi ultimi giorni..''

 

Credo non li incrocero' mai più.

Mi sto informando su questa setta, il loro capo (Joseph Smith) ha fatto una brutta fine, linciato dal

popolo. Un motivo ci sara' stato.

 

 

Astemi anonimi.

Palestra affittata a ore, periferia urbana di una citta' qualsiasi.

In un giorno qualsiasi.

Rivoli ore 21 circa, giovedi' 28 giugno 2009.

Dobbiamo andare al 314, di una via che si ricordano quelli che stanno con me.

Prima di trovarla, andando per le stradine che ci avevano indicato, passarono molti minuti luce.

Forse ore luce. Quanti minuti luce saranno un' ora luce in termini temporali?

Forse giusto il tempo per rompersi i coglioni. E non piove manco.

Non c'e' nessuno in giro oltre noi, neanche un prete per chiacchierar.

Tutto chiuso, poche luci. Sono gia' le 21... E siamo in piemonte.

Forse a Kabul c'e' piu' vita. Perche' non mi sono trasferito la' ? Ma tant'e'..

Intravediamo il numero civico. Da un sottoscala si vedono luci fioche che balenanao nel buio come i raggi B come domodossola, al largo dei bastioni di Don Orione.

Entriamo.

Un tale, in tuta shiatsu, scalzo, capigliatura fluente, ritinta e riccia, sulla cinquantina ci accoglie.

Dice di chiamarsi Claudio. Non mi sembra un indigeno.

Appena saputo il cognome fu conferma.

Ci saluta cordialmente, e ci chiama tutti per nome.

Ne avesse azzeccato uno.

Poco male.

Non eravamo li' per fare aerobica, ma l' arredamento sembrava non essersene accorto.

Sedie in circolo, il 'Maestro' in posizione Yoga massalombarda, mass' e fetient', al centro.

Anche il buco del culo e' al centro, dal profondo delle viscere mi raggiunge questa verita'.

Fino a quel momento non ne ero certo. Ma con la prova comprovata, ora si.

Il 'Maestro' inizia il suo pistolotto.

" Cari amici, se vogliamo possiamo chiamarci per nome."

" Il badge che portate spillato sulle vostre vesti, sara' per tutti noi il riferimento

per rivolgerci la parola, usando il nome che portiamo da sempre ".

" Se siamo qua e' per risolvere i vostri problemi, io il mio lo ho gia' risolto, sono oramai esattamente 35 ore, ventisette minuti e quindici, sedici, diciassette secondi che non bevo alcool. "

 

Ci guardiamo in faccia tra di noi ...Attimo di sgomento generale...

" Scusi, dice timidamente una signorina, ma e' questo il corso di recupero per astemi anonimi ? "

 

Avevamo sbagliato stanza.

Mentre ci allontaniamo porgo una fiaschetta di acool denaturato al 'Maestro', la nasconde sotto la divisa e senza guardarmi, mi mette in tasca 50 euro e delle cartine.

E' un attimo, ed e' gia nel cesso.

Morira' in un incidente automobilistico esattamente dopo 3 ore, sei minuti e venti, ventuno, ventidue secondi.

Era ripartito a folle velocita' ad un semaforo, in retromarcia. Dietro di lui otto betoniere cariche in fase di accellerazione.

Sul quotidiano locale riportarono anche il cognome, ora non lo ricordo..

Manchera' a molti. Ai suoi molti creditori.

 

 

Un uomo puo' far sempre cio' che vuole, ma non puo' voler cio' che vuole.

                                                                                                                            Schopenhauer     

 

Paperasco, epilogo.

 

Arrivano le astronavi. Scendono gli alieni che ci assomigliano, sono tutti discendenti degli immigranti genovesi che avevano sbagliato rotta seguendo Colombo.

Si sono trovati a Rigel Kentaurus pensando di essere a Broccolino, e hanno fatto fortuna

vendendo focacce, pesto e cima.

Ascoltano prevalentemente Bruno Lauzi, il loro DJ aveva fatto confusione con le playlist.

Ora son tornati in visita, e ci insegnano  le loro tecnologie, acquistano qualche DVD di Siffedi, e poi se ne vanno.

Non mi ricordo piu' cosa sono venuto a fare.

Tutti contenti, titoli di coda. Musiche di Giorgio Moroder e Damasco Riazzaermann.

Bel finale. Ligure.

 

 

La cugina Maria, non guarda piu' dalla finestra, e della pendola non le ha mai fregato niente.

Non si e' piu' fatta sentire, doveva fare delle traduzioni, a ferragosto.

 

Elia sali' al cielo su un carro di fuoco.

 

Lara non mi ha mai spiegato quella frase che amava ripetere: " Se non sei dei loro, non lavori. "

Adesso mi sono ricordato cosa sono venuto a fare.

Polemos avra' molto lavoro.

 

Vanessa sorride. E' sola al mondo.

 

GAME OVER.

 

miky.stars@yahoo.it

 

 

  
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