Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Coccolotti_spray    22/08/2012    2 recensioni
Il Tempo quel giorno sarebbe stato clemente, avrebbe arrestato la sua danza per concedere ad Alice e Oz un ballo, per poi riprendere il suo normale corso.
-Questa storia si svolge dopo che Alice, Oz e Gilbert sono stati a Sablier-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice, Oz Vessalius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Once upon time a Wonderland,
where shone the sunflowers

Buongiorno!

Ho iniziato a scrivere questa storia parecchio tempo fa,
dopo aver letto il quarantunesimo capitolo di Pandora Hearts *w*
(il manga è qualcosa di semplicemente fantastico, anche se attenta
costantemente alla tua sanità mentale xD) 
Spero vi piaccia! 
BUONA LETTURA!




 

Ho poche memorie della mia vita umana; a mano a mano che avanzo ne raccolgo una piccola parte e l’aggiungo al mio bagaglio vuoto, affinché possa ricomporre l’Alice di un tempo.
Avevo detto che non mi sarebbe importato, che sarei andata avanti, anche se questo avrebbe significato affrontare il Dolore con una spada, che non è in grado di ferire né di difendere…
Ma ora preferirei vivere senza dover tornare indietro, non voglio più i miei ricordi…perché ci stanno trasportando in un abisso troppo profondo, costringendoci a sorreggere un masso, che lentamente ci sta schiacciando, che non abbiamo la forza di sorreggere; questo luogo mi spaventa, perché lì non c’è il sole:
Oz non sorride.
 
Quel pomeriggio sarebbe stato diverso dagli altri, Alice, Oz e Gilbert sarebbero stati liberi, anche se ciò che li circondava sarebbe rimasto immutato.
Libertà: questa parola per loro era sinonimo di fuga, visto che ormai erano incatenati a questioni che si aggrovigliavano sempre di più ai loro corpi, sottraendogli anche l’ossigeno e allontanandoli dalla normale quotidianità.
Il Tempo quel giorno sarebbe stato clemente, avrebbe arrestato la sua danza per concedergli un ballo, per poi riprendere il suo normale corso.
Era domenica e sarebbero andati a fare un pic-nic.
Alice però vedeva Gilbert come un intruso, voleva tenere stretto quel tempo per sé e dividerlo esclusivamente in compagnia di Oz, con il quale ormai passava poco tempo da sola; così decise di rinchiudere la povera testa d’alga nella sua stanza insieme a un gatto, affinché non si muovesse, ma rimanesse prigioniero in quella casa.
«Gilbert ha deciso di non venire a quanto pare! » esclamò Oz stufo di aspettare «Chissà dove si sarà nascosto…» Alice distolse lo sguardo dal ragazzo che le stava davanti, sentendosi colpevole «…Vorrà dire che andremo solo tu ed io! » Oz prese il cestino dal quale spuntava una tovaglia a grossi quadri, mentre Alice rimase immobile, travolta da un’improvvisa inquietudine.
 
Dopotutto è quello che volevo…perché mi sento così?
 
Oz si voltò «Alice? » lei scosse il capo e fece un passo «Che ti prende? » la ragazza dai lunghi capelli strinse i pugni.
«N-niente…» Oz aveva già iniziato a camminare, così lei lo raggiunse.
«Mi sono scordato i guanti…Sharon si era fatta in quattro per procurarmeli»
«Li metterai in un’altra occasione» Oz annuì, dopodiché come qualcuno soffia su una candela spegnendola, così il vento sfiorò entrambi e affievolì le loro voci. Rimase il silenzio, sinonimo di vuoto, di solitudine, che Alice conosceva bene, ma in quel momento la solitudine che avvertiva non le apparteneva, ma era di Oz, come se si fosse chiuso in una campana di vetro, che insonorizzava la voce, i passi della ragazza, facendolo sentire solo.
 
Oz perché non riesci a vedermi? Guardi davanti e non vedi nulla…ma non sei solo…io sono qui accanto a te…” Alice l’affiancò e lo sfiorò, facendolo trasalire.
 
«Dove stiamo andando? » domandò per ribellarsi al silenzio, per infrangerlo in mille pezzi.
«Sei Alice, dovresti saperlo…» lei non capì, ma non fece ulteriori domande, perché il suono di quella voce la spaventò: Oz era divenuto un albero, il quale era stato privato delle sue radici e stava permettendo alla vita di abbandonarlo.
«Ci siamo! » esclamò lui improvvisamente, restituendo a quel corpo una voce, lui scostò una pioggia di foglie d’edera e mostrò ad Alice un passaggio segreto «…Venivo spesso qui da bambino…avevo letto una storia che mi era piaciuta molto… e allora immaginavano che questa fosse la tana del Bianconiglio di cui parlava il racconto e che mi avrebbe condotto nel Paese delle Meraviglie…»
«Non conosco questa storia…» annunciò Alice, mentre Oz le porse una mano.
«Permettimi di essere il tuo Bianconiglio per oggi…e lasciati guidare nel paese delle Meraviglie, Alice…» lei gliela strinse accigliata, non capiva cosa le stava dicendo il ragazzo, ma desiderò ugualmente seguirlo.
 
Non ho bisogno di passare là dentro per raggiungere questo Paese delle Meraviglie…io ci vivo ogni giorno, quando sono con te…
 
Mano nella mano attraversarono quel passaggio, ma arrivati circa a metà Oz le chiese di aspettare un istante e si allontanò; quando ricomparve non aveva più il cestino con sé e pretese di coprirle gli occhi con le mani, Alice non protestò, poiché Oz sembrava essere entusiasta e nel suo solito sorriso c’era un pizzico d’allegria, che ravvivò la speranza della ragazza di vedere sorgere nuovamente il sole.
«Dai Alice, cammina! Avanti! » la ragazza obbedì.
«Cosa c’è laggiù? » lui ridacchiò.
«Lo vedrai presto! » 
 
Quando Oz sollevò le mani, restituendole la vista, Alice sentì la sua bocca spalancarsi, annientata dalla meraviglia che brillava dinanzi ai suoi occhi: un immenso campo di girasoli.
«Non è fantastico? » Alice annuì, ancora incapace di parlare, con gli occhi che contemplavano quella bellezza.
«Come hai trovato questo posto? » Oz fece spallucce e si sedette, incurante di sporcare i pantaloni candidi.
«Non ricordo di preciso…suppongo durante una delle mie avventure…mi piaceva molto esplorare…» Alice scostando l’ingombrante vestito azzurro pallido si sedette accanto al ragazzo. «…Ricordo solo che quando vidi questo mare di luce, desiderai immergermi nel suo calore…io e Gilbert facevano lunghe chiacchierate in compagnia di questi girasoli…» Oz nuovamente rimase in silenzio e guardò davanti a sé come un cieco, incapace di trovare quel calore che lo circondava, andava a tastoni, ma senza incontrare gli occhi di chi gli stava accanto.
 
«Oz…» Alice gli strinse la mano, mentre lui si voltò nella sua direzione «…hai smesso di sorridere…capisco che non è facile…ma devi imparare a non farti annientare dalla tristezza…I tuoi occhi sono due specchi con i quali non puoi mentire…sono spenti…si sentono soli…ma io sono qui…e ci sarò sempre, qualunque cosa accadrà…finché me lo permetterai…» Oz la guardò come un uomo arreso.
«Alice…» lei si alzò, costringendolo a seguirla.
«Il sole è laggiù…non voltargli le spalle…» lui sorrise.
«Le tue parole sono per me un grande conforto…cerco di chiudere tutto dentro di me…perché a volte dimentico che posso aprirti il mio cuore senza timore…» Oz l’abbracciò.
«Se guardiamo le tue preoccupazioni insieme esse svaniranno, poiché si renderanno conto di non poterti abbattere…un solo avversario difficilmente vince contro due...» lei lo guardò nei grandi occhi verdi «…ma ti prego, non essere triste…combattiamo il Dolore insieme…te lo dissi a Salire… sono disposta a morderti la guancia ogni volta che ne avrai bisogno per non sentirti giù…» Oz rise, una risata che fece sentire Alice stupida, ma che allo stesso tempo la rese felice.
«Ho paura…ma tu sei con me e troverò il coraggio…» lei si avvicinò al suo viso, facendolo arrossire, ma sapeva che lo avrebbe morso, era successo a Sablier e l’avrebbe fatto di nuovo; invece si limitò a posare le sue labbra sulla sua guancia, mentre lui la strinse vigorosamente.
«Sai Oz…quando tutto sarà finito voglio scrivere anche io un racconto…ho già pensato all’inizio…lo vuoi sentire? » il ragazzo annuì «C’era una volta un Paese delle meraviglie, oltre un passaggio segreto, in esso brillavano i girasoli e il sole aveva grandi occhi color smeraldo…»  Oz sorrise.
 
Alice…ti ringrazio...” pensò il ragazzo chiudendo gli occhi.
 
«Quando l’avrai finito, voglio essere il primo che lo leggerà» Alice chiuse gli occhi.
«Naturalmente…! »
 
Abbiamo aperto involontariamente lo scrigno di Pandora, liberando ogni male del mondo, ma da esso è emersa anche la Speranza…la vedo riflessa nei tuoi occhi Oz… sul tuo viso sento sorgere nuovamente il sole, mentre il mio cuore è qui…vicino al tuo…
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Coccolotti_spray