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Autore: PaleMagnolia    22/08/2012    2 recensioni
I viaggi nel tempo sono una cosa terribilmente scomoda. Ter-ri-bil-men-te. Non ne avete idea. Non sono per niente una cosa da signora, e quando dico “per niente” intendo – beh, proprio per niente.
Tanto per capirci.
Oh, e a proposito. Sono rovinata.
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I viaggi nel tempo sono una cosa terribilmente scomoda. Ter-ri-bil-men-te. Non ne avete idea. Non sono per niente una cosa da signora, e quando dico “per niente” intendo – beh, proprio per niente.

Voglio dire, una volta sono stata nel Lake District con i miei genitori, in treno, e pensavo che quello fosse un viaggio scomodo – maman non smetteva di lamentarsi e quella mezza matta di mia sorella Lizzie, che è tutta gomiti puntuti e nocche, continuava a buttarsi addosso a me per vedere il paesaggio dal finestrino.
Ma, ehi, provate a essere chiusi in una strana e buffa macchina e venire sballottati qua e là come fagioli in un barattolo, cercando disperatamente di non finire a gambe all’aria, col rischio costante di mostrare le ginocchia (sono una signora, per tutte le stelle!) e tentando in tutti i modi di tenere il cappellino al suo posto.
È un cappellino nuovo, capite, ed è francese, non so se mi spiego.
Delizioso.
Papa ne ha riso per ore, e questo è la prova che è assolutamente delizioso. Ha questa fascia di satin increspato che – ma ho un po’ perso il filo di quel che stavo dicendo, o sbaglio?

E comunque, tornando all’argomento principale, se pensate che viaggiare in quel modo sia una cosa facile, beh, no, non è una cosa facile per niente. Ecco.

Tanto per capirci.

Ah, e vorrei far notare che i corsetti non sono un indumento pratico per questo genere di attività. È una cosa da sapere, nell’altamente improbabile caso che vostro marito costruisca una macchina del tempo e pensi di portarvi con lui a vedere come se la passava Matusalemme. O che so io.

Non che io sia abbia nulla contro i corsetti, sia ben chiaro. Voglio dire, non sono una di quelle ragazze moderne piene di idee buffe, come Mabel. Una volta Mabel, che sarebbe poi la mia amica Mabel West, mi ha detto che i corsetti, le giarrettiere, le sottogonne, e i cappellini (a proposito, non avete idea di quanto adorabili siano i cappellini quest’anno!) sono destinati a scomparire in nome della comodità e della libertà di movimento. Oh, per le stelle, Mabel, le ho detto. Se togli tutte le cose graziose dal guardaroba di una ragazza, cosa le resta mai da mettersi addosso? Di questo passo, nel giro di qualche anno andremo tutte in giro in pantaloni. Santo cielo.

Ma sto divagando. Il fatto è che non sono brava a tenere le fila di un discorso molto a lungo. Tendo a perdermi per strada, ecco.
In senso figurato, s’intende.
Oh, beh, anche in senso letterale, se è per questo. Nel senso che, se sono fisicamente in giro per la strada, ho questa propensione a smarrirmi, capite: è per questo che mia madre non mi lascia andare nemmeno fino all’emporio da sola.

Cioè.

Non che mi serva a qualcosa andare all’emporio. Per quello abbiamo la cameriera. Ma se anche ne avessi bisogno – non so perché mai dovrei averne, ma tanto per fare un’ipotesi - non mi ci lascerebbero andare. Nell’improbabile caso che ne avessi bisogno. Ma non ne ho bisogno affatto, quindi il problema non sussiste, giusto? Giusto. Giusto.

Oh, cieli, sono un po’ nervosa. Dev’essere perché sono in giro per lo spazio-tempo con questo strano tipo che non conosco affatto, e non sono neanche certa che sia un gentiluomo.
Oh, a proposito. Sono rovinata.
Disonorata.
Nessuno vorrà più sposarmi, quando si saprà in giro (e si saprà, grazie tante, Lizzie) che sono stata in viaggio con un uomo, e senza chaperon. Solo io e lui, capite. E a chi importa che io non sia d’accordo? O che lui mi stia palleggiando qua e là in giro per la Storia senza alcun ritegno? Ve l’avevo detto che non è un gentiluomo: non ha proprio nessuna idea di come si tratti una signora. Nessuno, nessuno che sia un minimo rispettabile chiederà più la mia mano, e pensare che avevo fatto un una così buona impressione al mio debutto, la stagione scorsa. Erano tutti pazzi di me, accidenti. Maman sarà disperata. Ci teneva così tanto, che io facessi un buon matrimonio – su Lizzie non conta di sicuro, secca secca e piatta com’è. E con quel naso enorme (ha veramente un naso gigantesco).
E, lo so cosa direbbe Mabel: che una donna dovrebbe aspirare a qualcosa di più che sposare un buon partito, ma - siamo seri, Mab, che altro c’è da fare?

Ma sto divagando di nuovo. Phineas ha detto che secondo lui soffro di un qualcosa da deficit dell’attenzione e di iper-qualcos’altro, ma non sono certa di capire che cosa significhi. Dice anche che dovrei averne sentito parlare, ma Phineas dice un sacco di cose, e la maggior parte di queste non ha alcun senso, davvero.
Vorrei che sentiste tutte le cose buffe che escono da quella sua boccaccia larga.
Comunque, dice che questo deficit-qualcosa è stato descritto per la prima volta nel 1845 e quindi secondo lui è del mio tempo, ma non è che io passi il mio tempo leggendo i trattati di medicina, d’accordo? E poi, il posto dove vivo io è così fuori moda e le notizie sono così lente ad arrivare… Potrebbe succedere qualsiasi cosa, l’uomo potrebbe andare sulla Luna e noi lo sapremmo l’anno dopo, sempre se va bene. O dopo dieci anni. Voglio dire, pensate: io ho scoperto che i cappellini coi fiori di velluto non erano più di moda dopo secoli che a Londra non li usava più nessuno. Secoli. Dico sul serio. Mabel era sconvolta quando l’ha saputo. Scon-vol-ta, anche se ciancia tanto di indipendenza e convenzioni sociali e cose così. Ah, ah. Comunque, ora vanno queste deliziose coccarde, se vi interessa saperlo, e a mio parere sono assolutamente di-vi-ne.

Oh, stelle, sono di nuovo fuori strada, vero? È questo il guaio, con questa cosa che registra la voce – non posso tornare indietro e cancellare quel che ho detto come se fosse un diario vero. L’ho detto a Phineas, preferirei una matita e un quaderno, se non vi dispiace, ma invece mi ha dato questa cosa piena di pulsanti. Non è male, comunque. Ed è meglio che parlare a Mabel, che a questo punto mi avrebbe interrotto un milione di volte chiedendomi un mucchio di particolari inutili - come ad esempio perché sono scomparsa nel nulla, e cos’è questa storia dei viaggi nel tempo, e chi è questo Phineas di cui vado cianciando? E, a proposito, è scapolo?
Mabel non vale niente come interlocutrice, sul serio. 
  
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