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Autore: Hokuto    22/08/2012    5 recensioni
One Shot Gwuncan :)
***
"Gwen! Se fai in questo modo, ti daranno sicuramente un compenso, e potrai finalmente partire, trasferirti un una città migliore, come avevamo progettato!”
“No, io non potrei mai farti una cosa del genere!”
“Piccola… Ti prometto che ti ritroverò, ovunque tu vada: sono uscito una volta, cosa ti fa pensare che non riesca a rifarlo?” Mi sorrise, malizioso.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Be Us Against The World

La polizia circondò il mio appartamento, con le sirene che suonavano all'impazzata.
Tutta la gente del circondario si era accalcata nelle vicinanze.
Fissai Duncan, allarmata.
“Duncan..” Il ragazzo si allacciò rapidamente la camicia.
“Qualcuno ha fatto una soffiata anonima all’FBI e hanno rintracciato la moto.”
Com’era possibile?! Proprio ora che il mio fidanzato era riuscito a tornare da me.
Lo avevano arrestato circa un anno prima, per furto finanziario alla sua compagnia, ma lui era riuscito ad evadere.
In quel periodo avevamo qualche difficoltà economica, io avevo solo il mio stupidissimo e misero stipendio, e lui era appena stato licenziato, perché il suo nuovo capo non lo riusciva a sopportare; non prima, però, che riuscisse a sposatare gran parte dei soldi sul suo conto.
Voleva solo scappare, scappare con me.
“Coraggio piccola… Solo io e te, contro il mondo. Cambiamo vita: ricominceremo da capo…”
Non so, forse non avrei dovuto lasciarmi convincere, ma..
Per lui avrei fatto qualsiasi cosa.
Però, purtroppo, lo avevano beccato.
Per tanto tempo ho sperato che si rifacesse vivo, ma più mi illudevo, più non accadeva.
Tutte le sere restavo affacciata alla finestra per delle ore intere, con la speranza di rivederlo, ma niente.
Invece, quel pomeriggio, sul tardi… Si era presentato davanti alla mia porta, con una scatola dei miei cioccolatini preferiti e una rosa nera.
“Sono tornato, ed ora possiamo veramente stare insieme per sempre..” Aveva detto.
Aveva trovato un aggancio; un tizio che conosceva ci avrebbe fatti “scappare”.
Niente domande, niente pericoli.
E io che ero talmente felice di poterlo riabbracciare, respirare il suo odore, baciarlo.
Le sue labbra avevano ancora quel fantastico sapore che mi ero ormai scordata, e i suoi occhi mi facevano sciogliere, come sempre.
Era tutto pronto, a mezzanotte saremmo dovuti partire, ma, ancora una volta, le cose non andarono come progettato.
“Ma.. Duncan…” Ma il moro non mi lasciò terminare.
“Gwen, devi dire che sei stata tu a fare quella soffiata!” Sgranai gli occhi, stupita.
“Cosa?! No, perché dovrei..” Mi poggiò le mani sulle spalle.
“Gwen! Se fai in questo modo, ti daranno sicuramente un compenso, e potrai finalmente partire, trasferirti un una città migliore, come avevamo progettato!”
“No, io non potrei mai farti una cosa del genere!”
“Piccola… Ti prometto che ti ritroverò, ovunque tu vada: sono uscito una volta, cosa ti fa pensare che non riesca a rifarlo?” Mi sorrise, malizioso.
Scossi la testa, portandomi una mano sulla bocca, per trattenere i singhiozzi.
Duncan mi diede una carezza.
“Ricordi? Io e te, contro il mondo..” Sorrisi, debolmente, stringendo la sua mano.
“Guarda che se non torni, ti uccido..”
***
Uscii dalla porta dell’appartamento, raggiungendo i poliziotti.
“Eccolo! È lì dentro l’uomo che state cercando!” Rapidamente gli agenti entrarono e ammanettarono il mio compagno.
Lo portarono fuori senza che lui si opponesse troppo.
“Ti credevo dalla mia parte! Sei una stronza!”  Gridò, per rendere tutto più credibile.
Mi avvicinai e gli tirai uno schiaffo in faccia.
“Sei senza dubbio l’uomo peggiore che abbia mai incontrato!” Lui mi fece l’occhiolino, e sorrise.
“Portatelo via!” Borbotto un poliziotto.
E lo cariarono in macchina.
Osservai il veicolo che si allontanava, e Duncan con il medesimo.
Sentivo le lacrime che, scendendo lungo le mie guance, mi bruciavano la pelle.
Mi stava affiorando anche un terribile mal di testa, e non riuscivo più a smettere di songhiozzare.
A volte, anche fare quello che ti sembra più giusto è difficile.
Chissà, magari adesso avrei dovuto aspettare solo tre giorni, per rivederlo, o forse tre anni.
"Mi dispiace, signorina..." Disse uno della pattuglia, raggiungendomi.
"Sì, insomma... Immagino che non sia stata una scelta facile..." Sorrisi, asciugandomi le lacrime.
"No, infatti.. Comunque sono io che vi dovrei dire mi dispiace" L'uomo mi fissò, interrogativo.
"Immagino che per voi sarà una rottura dover tornare sulle sue tracce, fra qualche mese.. Ma non si preoccupi, qualcosa mi dice che sarà l'ultima volta che lo farete..." Conclusi, girandomi e rientrando nell'appartamento, per fare i bagagli.
D'altra parte, io e Duncan eravamo veramente una cosa sola: noi due, contro il mondo.



Be Us Against The World
END
  
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