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Autore: Artemisia17    22/08/2012    2 recensioni
"Robert non era mai triste.
O almeno questo pensavano la maggior parte dei suoi sudditi. Perché lui amava le donne, il vino e le risse. Semplicemente tutto quello che gli provocava una sorta di frenesia mista ad eccitazione, un sottile e affilato piacere del proibito. Ma d'altronde cos’era proibito per un re ?"
Sono ben accetti critiche e/o commenti costruttivi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyanna Stark, Robert Baratheon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Robert non era mai triste.

O almeno questo pensavano la maggior parte dei suoi sudditi. Perché lui amava le donne, il vino e le risse. Semplicemente tutto quello che gli provocava una sorta di frenesia mista ad eccitazione, un sottile e affilato piacere del proibito. Ma d'altronde cos’era proibito per un re ? Così con il tempo Robert imparò a fingere. Lui, un vecchio orso scorbutico, aveva imparato a mentire e ad indossare una maschera finemente decorata e usurata dall’utilizzo. Era diventato molto bravo : era riuscito a mentire perfino a se stesso.

Questo pensava Robert Baratheon, primo di questo nome, re dei sette regni e protettore del reame mentre scendeva dalla casa ambulante che Cersei si era fatta costruire per il viaggio. Perché quello che vedeva era proprio quello che aveva temuto.  Ned, il suo migliore amico, era invecchiato. Ma non di quella vecchiaia nascosta e finta, che si tenta invano di nascondere. Che lui tentava invano di nascondere. Aveva delle rughe tra gli occhi e la bocca che sparirono quando le labbra aprendosi, mostrarono i denti bianchi, perfetti. Quello stesso, maledetto sorriso sincero ed elegante aleggiava di nuovo sul viso del compagno, malgrado fossero passati dieci anni dall’ultima volta che si erano visti. Per un attimo anche lui lo dimenticò e corse con foga fanciullesca ad abbracciarlo ma gli occhi del lord lo fermarono. Era confuso, inorridito forse, dalla figura mostruosa che caracollava verso di lui. Probabilmente si domandava dove fosse sparito quel suo vecchio amico, alto quasi due metri, forte e muscoloso, con il corpo tonico e la folta barba nera. Dove si fosse nascosto quel ragazzo che con uno sguardo, con quegli occhi neri e profondi come cascate,  era in grado di far innamorare le ragazze. Dove fosse il Toro, il Sospiro del Fanciulle, il suo migliore amico, Robert. L’uomo che oramai gli stava davanti si concesse un triste ghigno, prima di abbracciarlo. Quell’uomo era morto, sepolto ormai.
Ora era re.

Guardò la famiglia del compagno che studiava cortesemente il selciato del cortile. Bei figli, forti, sani e soprattutto onesti e buoni. Tutto il contrario del suo erede al trono, un abominio in porpora e oro. Poi, faticosamente, Robert scese le oscure scale che portavano al cuore del castello. Doveva porgere i suoi ossequi. Non poté notare senza una punta di invidia che il passo di Eddard era agile e scattante. 
Imboccò diversi corridoi prima di arrivare alla sua amata, a sua moglie, Lyanna Stark. Gli sorrideva muta e serafica con i suoi occhi duri e energici, freddi e affilati come il ghiaccio. Rob le accarezzò dolcemente la guancia prima di ritrarsi, per ammirarla meglio. Era bellissima. Fiera. Quanti sinonimi di Lyanna. Per quanto fosse bravo a mentire, la voce del re risultò lievemente stridula nella caverna.

< Dovevi seppellirla in alto, tra l’erba e i fiori con la pioggia a dissetarla. Non qui. Lei era il Nord, Ned.>

Il Lord chinò la testa, guardando di soppiatto il sovrano. A quanto pare la maschera aveva dei fori all’altezza degli occhi. Neanche Lyanna lo avrebbe riconosciuto. Quell’uomo così grasso da apparire basso non era l’uomo che si era innamorato della sorella del suo migliore amico. 
Quel damerino con le guance paonazze dallo sforzo e dal vino non avrebbe mai attirato l’attenzione di quella lady.
Perché quel giovane era morto dieci anni prima, insieme alla sua amata, al suo cuore, al suo onore.
Con un sbuffo a metà tra una risata e un singhiozzo, Robert si rese conto che anche volendo non avrebbe potuto riposare per l’eternità accanto a lei : non entrava nel catafalco.      
  
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