Fu un istante. La mano di quel demonio bendato tranciò via il braccio destro di Xanxus in un colpo, per poi spostarsi ad una velocità assurda di fronte ai nostri occhi increduli. Subito urlai in preda alla furia, come aveva osato toccarlo? Come aveva osato ferirlo?

Mi lanciai in un violento attacco verso quel mostro bendato, che ancora aveva la mano sporca del suo sangue. Ero sicuro di colpiro ma, ancora una volta, si spostò alla velocità della luce, portandosi dietro di me. Cercai di voltarmi per difendermi usando la mia spada, sicuro che non potesse spezzarla, ma mi sbagliavo.

La stessa mano che aveva tranciato via il braccio destro del mio amato Boss ora aveva spezzato la mia lama e, in un istante, aveva spezzato me, la Sua lama, il Suo Braccio Destro. Sono sicuro che sputai sangue, mentre la sua mano mi trapassava il torace, mentre le mie ossa e le mie carni venivano lacerate da quella mano che, in un paio di secondi, aveva lasciato senza braccio destro il Mio Boss per ben due volte.

Cercai di voltarmi verso di lui, cercando il suo sguardo e lo vidi...sconvolto. Non ci credeva neppure lui, che io stessi morendo. Mi si distrusse il cuore vedere il suo bel viso macchiato non del suo sangue, ma del mio, straziato da quel silente ed invisibile dolore che solo io, che lo conoscevo così bene, potevo scorgere. Avrei voluto piangere, ma non ne avevo le forze. Lo sentii chiamarmi, credo, urlare qualcosa per farmi rialzare, ma non ne ero capace. Con i miei ultimi sforzi, però, osservai il suo volto, ora non era più sconvolto, ora era furioso, vedevo il suo braccio destro sanguinare ed il suo corpo ricoprirsi di cicatrici.

Anche se ero morto, lui non era indifeso, una specie di sorrisi mi si dipinse in faccia, in quegli ultimi istanti di vita, ero riuscito a difenderlo, ad impedire che fosse lui a morire, ero felice di aver mantenuto fede, in parte, a quella promessa di un giorno lontano.