23/08/2012
6 recensioniNight Work
Shikamaru aprì gli occhi pigramente, domandandosi perché si era fatto convincere a fare una cosa così seccante. Si stiracchiò lentamente e poi sgusciò fuori dal letto, facendo attenzione a non svegliare la donna che dormiva al suo fianco. Fallì però nella sua missione, dato che la moglie, con la voce impastata dal sonno gli chiese dove stesse andando.
"A guardare i bambini... Dormi Tema" le rispose piano dandole un bacio sulla tempia. Uscendo si premurò di chiudere bene la porta della stanza, infatti, al piano di sotto avrebbero presto fatto una confusione terrificante e non voleva che fossero interrotti a metà da una furiosa Temari.
Si infilò nella camera adiacente con passo felpato, ma non ebbe quasi neanche il tempo di entrarvi che una bambina dai capelli castani era già saltata giù dal letto piena di energie. Scommetto che non ha neanche dormito all'idea... Pensò tra sè e sè ridendo l'uomo. "Karura, aspetta che prendo tuo fratello prima di fare qualsiasi cosa" bisbigliò alla bimba che annuì intensamente e scese di corsa le scale. Si avvicinò quindi all'altro lettino e carezzò i capelli neri del bambino. “Shikarou… Ce la fai a svegliarti? Vuoi darci una mano?” chiese dolcemente al piccolo che come risposta mugugnò qualcosa di incomprensibile mentre si stropicciava gli occhi con le manine grassocce. Sorridendo, Shikamaru lo prese in braccio e scese silenziosamente le scale, dirigendosi in cucina. Ad aspettarli c’era Karura, in piedi sulla sedia del tavolo da cucina, un sorriso a 36 denti e un enorme grembiule legato al collo. Il ninja appoggiò sul seggiolone il bambino che sonnecchiava ancora tra le sue braccia e poi cercò di sistemare quanto meglio il grembiule ai fianchi della figlia.
Erano un paio di ore che lavoravano in cucina e il lavello si era riempito di una pila infinita di piatti e ciotole sporche. Karura, con le mani e la faccia tutta sporca di cioccolato, era in ginocchio sulla sedia della cucina ad osservare il padre che aiutava il piccolo Shikarou a finire le decorazioni.
Proprio in quel momento sentirono la porta della camera aprirsi, segno che Temari si era svegliata. “Karura, corri ad intercettare la mamma! Non deve entrare finché non abbiamo finito!” ordinò alla figlia che in risposta annuì con estrema veemenza e corse fuori dalla cucina. La kunoichi stava ancora scendendo le scale, gli occhi assonnati, addosso solo una vecchia maglietta di Shikamaru che le lasciava scoperte le gambe toniche. “Piccola, che succede?” chiese alla figlia che le correva incontro “E cos’hai fatto alla faccia!? Sei tutta sporca!!” aggiunse allarmata vedendo lo stato in cui si trovava.
La bambina non aspettandosi domande e non volendo rivelare cosa aveva fatto in cucina iniziò ad agitarsi. “E perché hai il grembiule addosso? Cosa stavi combinando in cucina?” continuò Temari inginocchiandosi accanto a Karura. La bimba non sapendo più cosa fare giocò la sua carta finale: iniziò a piangere. La kunoichi non capiva proprio cosa stesse succedendo, ma era più che convinta che una qualche catastrofe si stesse per abbattere sulla sua tranquilla giornata. Prese in braccio la bimba e preoccupata le chiese “Non vuoi dirmi cosa sta succedendo?” ma questa in risposta scosse il capo intensamente. “Andiamo a sederci in cucina e beviamo un po’ di latte?” chiese quindi cercando di farla smettere di piangere, ma in risposta ottenne solo una negazione ancor più intensa e lacrime ancor più copiose. Temari lasciò andare un sospiro pesante mentre le bimba le si avvinghiava al collo.
In quel momento dalla cucina uscì Shikamaru con in braccio il loro più giovane erede. “Che ha Karura?” chiese quindi rivolto alla moglie. Lei alzò le spalle a dire che non ne aveva idea. Ma in quel momento la bimba vedendo il padre e rendendosi conto di aver svolto la missione alla perfezione, smise di piangere e si staccò dall’abbraccio della madre, come se non fosse successo niente. “Adesso possiamo mostrargliela?” chiese quindi eccitata al padre, gli occhi acquamarina che brillavano in frenesia.
“Sì piccola seccatura” sbuffò il ninja appoggiando a terra anche il piccolo Shikarou.
“Vieni mamma, vieni!!” gridò in risposta la piccola piena di energie correndo in cucina seguita dal fratellino.
Shikamaru si trattenne dal ridere allo sguardo sbalordito della moglie, le passò un braccio attorno alle spalle e le diede un bacio sulla tempia assaporando il profumo dei suoi capelli. “Buongiorno” mormorò quindi “e…” ma non fece in tempo a finire la frase che la coppia sentì la figlia chiamarli a gran voce dalla cucina.
Temari una volta entrata in cucina rimase stupefatta. Sul tavolo della cucina c’era una torta a più strati completamente ricoperta di cioccolato, in cima delle decorazioni bianche e la scritta 30 ANNI. Non fece ora a dire nulla che i bambini le si gettarono contrò per farle gli auguri.
Shikamaru non poté che sorridere sentendo i bambini che si vantavano di aver fatto la torta più buona del mondo e soprattutto di aver fatto tutto da soli.
A guardarla bene la torta pendeva un po’ da un lato e il ripieno era un po’ troppo dolce. La scritta era stata fatta con mano incerta e non c’era scritto né auguri né il suo nome, solo gli anni. Ad ogni modo le sembrò la torta più bella che avesse mai visto.
Ed ecco la mia fic per il compleanno della nostra seccatura preferita!
Spero vi piaccia, è la prima fic che scrivo dal, ehm, 2009? XD Sono aperta ad ogni critica e consiglio, ci tengo a migliorare :)
Baci