- Come sei donnicciola, Islanda. -
Sussurrò, sempre con quel tono provocatorio di cui non riusciva piacevolmente disfarsi, passandosi una mano sul viso, nascondendo così un lieve ghigno. L'ennesimo.
- Non sono una donnicciola, sei tu ad essere stupido. -
Brontolò il più piccolo, decidendosi finalmente a liberare la coperta dalle proprie grinfie, incrociando però le braccia al petto nudo e pallido, nell'ennesimo gesto di disapprovazione degno d'un marmocchio.
- Ma davvero?
E allora vieni qui e dimostramelo. -
[ Attenzione! Leggere prima l'avvertimento all'inizio della fanfiction per evitare qualsiasi tipo di equivoco! ]