Quando entra, lo fissi per cercare una somiglianza. Il retaggio di Howard è evidente: stesso modo di fare scanzonato, stesso inutile sfoggio d’intelligenza e genialità non richiesto.

Ma per quanto riguarda le eredità materne…

Tony Stark ti fissa e ti saluta come se ti conoscesse da sempre, e tu fai un passo indietro, terrorizzato. Possibile, possibile che sia figlio di Peggy?

Howard è morto da parecchio tempo ormai, e così sua moglie, ma non hai avuto il coraggio di chiedere a Fury come si chiamasse la donna. La risposta che non vuoi sentire ti terrorizza.

Non potresti recriminare alcunché, ti ripeti: eri in coma senza speranze di risveglio, aveva tutto il diritto di passare oltre… E tuttavia, l’idea che quella maledetta fondue – quel malinteso assurdo tra voi! – sia diventata realtà, non ti fa dormire la notte.

Odi Howard Stark con tutte le tue forze in questo momento, per averti ripescato dall’oceano settant’anni fa, condannandoti a vivere in un mondo che ti è estraneo, e odi suo figlio, perché il diretto interessato è trapassato.

E ora devi fingere che vada tutto bene, che quello spaccone non t’innervosisca, quando devi obbligarti a rimanere nella stessa stanza.

Sarebbe stato meglio rimanere in mare.