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Autore: Angel_Yoko    24/08/2012    1 recensioni
Racconta una piccola parte della storia di Altair, dopo che Almualim è morto, con invenzioni mie.
Prima FF su questo campo,grazie a chi la leggerà.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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POV'S A.


-Altair!-

-Ciao Malik-

Mi porse dei documenti. -Che sarebbero?-
-Missione- proclamò lui- Lammir Lahad, ha tradito gli assassini, porgendo nostre informazioni ai templari-
Lo guardai -Informazioni di che tipo?-
Fece spallucce - Esattamente non lo so, devi chiedere al maestro Umir, so solo che sono state attaccate un paio di basi, se non erro, Damasco e Gerusalemme-
Annuì- Bene,sarà fatto- presi la mia spada e la misi nel mio cinturone - Dove posso trovarlo?-
-Se leggessi i documenti che ti ho dato- sospirò - Domani ci sarà una riunione, vicino al mercato nero a Santa Maria, ascolta ciò che dicono e uccidili-
Ero pronto, mi alzai il cappuccio -Bene. Pace- e me ne andai.

Saltavo sui tetti, dovevo tornare a Masiaf, prima di uccidere il traditore. Dovevo andare da Umir, il nuovo maestro dopo la morte di Almualim, chissà se alla fine, anche lui farà strage per il potere di quella mela.
Già, quella dannata mela, causerà danni nel futuro, scriverò dei testi, cosicchè saranno d'aiuto.

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-Pace, Maestro Umir-

-Ooooh! Una delle più illuminanti pupille! Dimmi, Malik ti ha consegnato le coordinate?-
Annui - Maestro, sono venuto a conoscenza degli attacchi i nostri, ditemi come stanno?-
 Il maestro camminò avanti e indietro con le mani dietro , sospirò - Purtroppo Rafik è stato assassinato-
Abbassai lo sguardo - Capisco-
Umir battè le mani - Giovane, non ti abbattere, la vita è così piena di ostacoli, e tu sei ancora così giovane, hai solo 17 anni! Rafic ha già vissuto e purtroppo, ci ha lasciati-
-Si,maestro, lei è come sempre il più saggio-
Mi fece un gesto verso la porta -Ora va' e riposati, domani ti aspetta un'impresa-
annui ancora- Pace-

-Pace a te-


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Il mercato nero era a trecento metri dalla chiesa, non mi fu difficile infiltrarmi, scansando qualche guardia e scavalcando le mura. Ero entrato a una finestra del secondo piano, la fortuna mi raggiuge,perchè avevo una finestrella che mi consentiva di vederee udire tutto.

-Lammir Lahad, signore- parlò un uomo secco, con un turbante blu in testa.
-Bene, altre informazioni sugli assassini?- un altro uomo, uno dei maggiori dei templari.

-Si, Gli assassini sono diretti a...........uh- all'imporvviso s'accasciò a terra e vidi un cortellino da lancio conficcato nel suo collo.
-Dannazione! Ci attaccano!- urlò il templare, poi una figura esile  con un mantello con cappuccio bianco gli si parò davanti.

Un'impostore? Aveva la tunica degli assassini e non era un assassino!
Balzai anch'io giù,dietro la guardia, che uccisi con la mia lama celata dritta nel cuore.
La figura mi guardò un momento poi provò a scappare, ma io fui più agile perchè le lanciai i coltellini bloccandolo al muro,senza ferirlo.
-Impostore- dissi con la lama celata puntata alla sua gola - Perchè hai osato, rubare le nostre vesti e usarne a tuo scopo?-
-Mi spiace- disse
-Come hai osato uccidere il MIO uomo, spacciandoti per un'assassino?-
Le levai il cappuccio,era una donna. Con i capelli biondi e occhi verdi.
-Non è come sembra- pronunciò sotto la maschera che le tappava la bocca facendone sembrare una voce da uomo - Mio padre è stato assassinato da questo traditore, ho trovat codeste vesti e le ho indossate per vedicare mio padre.mi spiace-
-Capisco, chi era tuo padre?-
-Rafik,lavorava per voi,un uomo d'onore-
acconsentì -Si un uomo donore-
-Che farai di me? Mi ucciderai?-
Negai -Trattieni la lama dagli innocenti-recitai a memoria - Quanti anni hai?-
-Diciasette,signore-
-Bene,ti porterò dal mio maestro a Masiaf-
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-E così, eccola la promettente figlia del nostro caro amico Rafik!-
-Sissignore,sono io-
-Non ci aveva mai raccontato che sua figlia volesse imparare le arti assassine- disse il vecchio.
-Neanche mio padre ne era a conoscenza, mi sono allenata sola,maestro-
Umir battè le mani -Bene, dobbiamo ringraziarti allora, desideri entare nella nostra confraternita?-
-Ne sarei onorata-
Ribattè le mani e mi guardò negli occhi -Altair, desidero che porti questa ragazza con te, cosìcchè migliori,farete squadra-
-Io non desidero fare squadra con nessuno- proclamai.
-Altair- disse duro lui e non ci fu più bisogno di aggiungere altro.

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Eravamo in viaggio, verso Costantinopoli, dovevamo consegnare un rotolo a un certo Mirhir. Il mio cavallo bianco galoppava sempre più veloce, quello della sconosciuta invece mi stava dietro.
Arrivammo in un fiume -Fermiamoci- ordinai- Non troveremo acqua per un pò-
Lei annuì e scese dal suo cavallo marroncino -Come lo hai chiamato?-
Mi fermai a riempire la borraccia e la guardai confuso.
-Il cavallo- indicò.
Feci spalle - E' femmina-
-Come si chiama- si avvicinò a riempire la sua.
-Non ce l'ha-
-Dovresti darlo-
-Perchè?-
-Ogni essere di questo mondo ha diritto di un'identità e siccome tu sei la sua famiglia dovresti darle un nome-
Scossi la testa- E' solo un cavallo-
si alzò -E tu sei solo un uomo- ribattè andandosene.
Sospirai e la guardai - Il tuo ce l'ha?-
-Felix-
-Carino-
-Io lo trovo ispiratorio-.
La guardai accigliato- Non saprei che nome scegliere-
Lei fece spallucce continuando ad accarezzare Felix -Devi sceglierlo tu, deve venire dal cuore-
La indicai- Tu invece come ti chiami?-
-Sulpicia-
-Bel nome- cercai di complimentarmi.
-E tu Altair,non è male-
Guardai il cielo- conviene sbrigarsi, impiegheremo un giorno ad attraversare il deserto e credo che arriverà una tempesta-
Lei annui e si rimise il cappuccio montando sul suo cavallo marroncino.

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 POV'S A.
Il deserto.,fortunatamente, l'avevamo attraversato tranquillamente, arrivammo alla casa di Mirhir, e quando bussammo ci venne ad aprire.

-Combattiamo nell'ombra per servire la luce,siamo assassini- recitai come parola d'ordine.
-Entrate pure,fedeli assassini-
entrammo -questa lettera e quella che aspettavate,messer-
Le urla dei cittadini giunsero fino a noi.
-Andate,consegnate questa richiesta d'aiuto a Umir, vi prego-
-Ma signore, la città è sotto attacco e.....- la tirai per un braccio -muoviti e sta' zitta-
-Ma Altair!-
La strattonai per farla correre più veloce -Muoviti!-





Giungemmo a Masiaf un giorno dopo e Sulpicia mi aveva tenuto il broncio per tutto il tempo.
-Avete fatto bene ad andarvene- disse il maestro quella mattina quando gli consegnammo la lettera.
-Ma la città era in pericolo. protestò lagnandosi lei. Umiri le fece un caldo segno con la mano -Pace,Ragazza.....-
-Sulpicia- rispose printamente lei.
Si rivolse a me - La città è in mano a Lamihr, dovete andare e ucciderlo,cosìchè i suoi soldati lasceranno l'impresa-
-Dove stanzia?-
-Chiedi a Malik,sicuramente lui lo saprà, ora andate e tornate vittoriosi
-Pace,maestro- dimmo io e Sulpicia quando girammo le spalle per dirigersi verso la porta.
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-Pace,Malik-
-Altair! Ti porti la ragazza?- lo guardai male  e scoccai un'occhiata alla bionda accanto a me.
-No,sono solo una nuova recluta,figlia di Rafik,piacere-
-Oh, mi spiace per tuo padre,sia benedetto il suo nome. Beh sono contento che ti sia unito a lui,almeno spero riuscirai ad attenerirlo-
-Non diventerò un mollaccione come te,Malik- risposi a tono.
Fece un gesto di rassegna con le mani -Non importa. Cosa vi porta qui-
-Cerchiamo lo stanziamento di un certo  Lamihr.....- prese a parlare la ragazza.
-Ha in pugno una città,dobbiamo ucciderlo- la interruppi.
-Uhm, aspettate un secondo che vedo nel mio registro- voltò alcune pagine- Acri- proclamò - Vicino al porto-
-Bene- annui e me ne andai.
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-Conviene dividerci- mi disse arrivati ad Acri.
-So io quello che conviene- risposi turbato.
Lei scosse la testa- Non per essere maleducata,s'intende ma non ti dai un pò troppe arie?-
-Non è quello, è rispetto,abbilo-
-Hai la mia stessa età e non mi sembra che tu sia tanto importante-
-Ma sono comunque più di te quindi taci-
Lei grugnì - Altair fa' come vuoi, io mi dirigo a est,perchè il porto sta' la'-
-Non osare- grugnì ma era gia andata via.
Mi toccava inseguirla,non potevo permettermi che le fecessero del male.
Scossi la testa, solo perchè fa parte della congrega. Si,certo.

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POV'S S.
Balzavo velocemente sui tetti delle case,sulle bancarelle,fino ad arrivare al porto. Cercai bene,poi andai da un cittadino che parlava mi avvicinai e gli chiesi informazioni. All'inizio non volle parlare,poi gli diedi cento monete e parlò: si trovava in una vecchia baracca oltre il mercato.

Corsi a perdifiato verso l'obbiettivo, ci misi un pò ma alla fine lo avvistai. E' proprio come me lo avevano descritto: capelli e barba lunghi,neri,con un vestito giallo crema. Lo osservai camminare furtivo tra la gente,eppure non sembrava un capitano,mi tuffai nel fieno sotto di me , entrai nella baracca e mi parai dinnanzi.
-Che...vuoi?-
-Stai uccidendo persone innocenti e per questo meriti di morire- dissi prima di infilzargli la mia lama celata.
-Lurido Assassino!- mi voltai di scatto, un tizio uguale a quello di prima,con l'uniforme mi colpì,per fortuna riuscì a schivarlo e mi beccò solo il braccio. Allungò la spada verso il mio petto ma  arrivò Altair, che mi scanzò e parò il colpo.
-Altair!- dissi.
-Allocca!- m'insultò,io mi arrabbiai.
-Come ti permetti?-
-Non dovevi andare da sola,sei ancora inesperta-
-Io sono brava- afferrai una spada che stava là
-Ferma- si distrasse
-Guarda- dissi e mi voltai,l'orrore nei miei occhi, vidi la lama del nemico infilzare Altair al petto,distratto da me.
-Noooo!- gridai con le lacrime agli occhi. Caricai versò il nemico e lo infilzai in un punto vitale,senza neanche staccare la spada,s'accasciò a terra e io corsi dal mio amico.
-Altair!Altair!- pingevo,misi il suo capo sulle mie gambe,la mia veste si macchiò del suo sangue uscito dall'angolo della bocca.
-Mi spiace.....t....pr....go...- singhiozzai.
-S...sulpi....cia-
-Aspetta- tirai sul col naso e lo svestì- Altair, posso curarti, ha strisciato il cuore ma posso salvarti,tu però non parlare,altrimenti è peggio-
Lui annui- Sulpicia-
-Ti ho detto....- m'arrabiai.
-Grazie-
sorrisi- Non parlare- e svenne
Presi un cortellino dalla mia tasca e gli feci un buco vicino alla ferita, aprì leggermente, preparai alcune medicine con alcune erbe che mi ero portata e altre cose che si trovavano nella catapecchia.
Lo curai e lo fasciai per bene,poi lo coprì con una coperta. Gli baciai la fronte scoperta dal cappuccio e mi ritrovai a pensare che era bellissimo,poi scossi la testa e mi misi a dormire in un angolo.

Mi svegliai con un calore addosso,una coperta e vidi Altair in piedi,il suo bellissimo fisico come non mai. Altair!

-Altair- gridai saltandogli addosso.
Mi accolse- Ahi,piano Sulpicia-
-Ce l'ho fatta-
-Gia-
Mi rattristì- Ma è stata colpa mia-
Mi posò una mano sulla testa- Non importa,non porto rancore-
Lo guardai in quei occhi scuri e sorrisi,istintivamente lo baciai. E sorpendentemente lui ricambiò il mio bacio stringendomi a sè.
Mi staccai e raccolsi le mie cose -Dobbiamo andare via-
Quando mi girai Altair aveva indossato già il suo equipaggiamento -Andiamo- disse.
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-Ho trovato il nome per il mio cavallo- disse a un certo punto nel viaggio di ritorno,affiancai il mio cavallo al suo -Ovvero?-
-Antheodora- proclamò -E' bello mi piace-
Sorrisi.

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-Zio?- Ezio Auditore sostava sulla porta dell'ufficio della villa.
Mario si voltò - Dimmi,nipote-
-Ho letto il  pezzo di libro che m'avete conferito, e stavo pensando a una cosa-
-Di' pure giovane-
- Altair, avete  detto che è mio antenato, ha fatto grandi cose, e negli ultimi capitoli del suo libro ha narrato di una ragazza,grande anch'essa. Non è possibile che ci sia una sua antenata,qui nel 1478?-
Lo zio battè le mani - è proprio per questo che volevo che leggessi il libro di Altair(o almeno una parte), noi congrega di assassini volevamo cercare questa ragazza e speravamo di avere il tuo aiuto-
-Certamente,zio-
-Bene- sorrise.








FINE =D


  
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