Oggi è l'8 marzo, Festa della Donna e
così ho pensato di dedicare questa mia (ammetto un po' zuccherosa!) one-shot a
tutte, ma dico proprio tutte, le donne che passeranno di qui e avranno la
pazienza di leggere e magari anche di recensire!!!
Questa ficcy è per voi, che abbiate
zero o novant'anni, dovunque voi siate e qualunque cosa facciate nella vita!
Un abbraccio virtuale a tutte, vi
voglio bene!!
Chiara
PS: La dedica è riservata alle donne,
ma una valanga di saluti vanno ovviamente anche a tutti i lettori uomini!!!
Witches & Mimose
Nella luce nascente del sole, la grande
biblioteca di Hogwarts sembrava come sospesa fra il sogno e la realtà.
In quest'atmosfera magica, stava la nostra
Hermione, china su un antico tomo e illuminata da un alone di luce soffusa...
Era persa nei propri pensieri e continuava a
scorrere con lo sguardo le stesse tre righe da almeno un'ora.
Pensava...pensava che quello che stava iniziando
era un giorno di festa, un giorno speciale.
Già...speciale...per lei forse, ma non per i suoi
amici, nè per nessuno del mondo magico purtroppo...
Forse qualche figlio di babbani come lei poteva
ricordare qualcosa di questa ricorrenza...ma dubitava che ne avessero
interesse.
Era l'8 marzo e nel mondo, quello dove le scope
non volano, i fantasmi non esistono e i draghi sono creature mitologiche, in
quel mondo era il giorno della Festa delle donne.
Sollevò lo sguardo dal libro e si gettò
un'occhiata intorno...la grande sala pareva vuota, d'altronde era l'alba e solo
i fantasmi si aggiravano per il castello...oltre a lei ovviamente!
Si stropicciò gli occhi...era sveglia già da due
ore, ma voleva prepararsi bene per il compito di Pozioni.
Per quanto la disgustasse l'idea di ammetterlo,
quella materia era una delle sue preferite. Era anche convinta di avere
attitudine per tutti quegli intrugli e la pozione Polisucco preparata al
secondo anno ne era una prova dopotutto no?
Peccato che Piton...pardon, il *professor*
Piton...non la pensasse esattamente così e facesse di tutto per metterla in
difficoltà...
Probabilmente quello, più di lei odiava solo il
povero Neville!
Scosse la testa quasi a scacciare quel pensiero
fastidioso e alcuni morbidi riccioli castani le ricaddero davanti al viso, li
ricacciò dietro all'orecchio con un gesto spontaneo delle lunghe dita affusolate
e riprese a leggere e a torturare con i denti candidi il cappuccio della penna
che aveva in mano.
Era una penna babbana, molto più pratica delle
lunghe piume di falco o di cigno che si usavano comunemente e di sicuro meno
delicata.
Sorrise...in fondo si sentiva ancora molto legata
alla sua vita babbana.
Non visto, Draco Lucius Malfoy osservava la
grifoncina da dietro uno degli alti scaffali stracolmi di libri.
Gli occhi d'argento, ancora assonnati, vagavano
fino all'altro lato della stanza, al tavolo dove la giovane sedeva.
Non era da lui svegliarsi così presto...lui che
era fermamente convinto che lo stupido babbano che aveva inventato il proverbio
*il mattino ha l'oro in bocca* lo avesse fatto solo perchè soffriva d'insonnia
e desiderava che tutti gli altri si sentissero in colpa perchè perdevano tempo
a dormire, con la sensazione di non concludere nulla di buono.
Quella mattina però era lì, solo il pensiero di
lei aveva il potere di trascinarlo volontariamente fuori dal tepore del suo
morbido letto.
Lei...la sua dea mezzosangue.
Si perse nei suoi movimenti, nella morbida
lucentezza dei suoi boccoli, nel candore della sua pelle di alabastro che la
tenue luce del mattino faceva brillare...
Il suo cuore saltò un battito.
Immaginò di accarezzare la sua pelle
liscia...desiderò di baciare le sue dolci labbra e di perdersi nel caldo
abbraccio delle sue iridi color cioccolato.
Strinse con foga il libro che teneva in mano...doveva
smetterla di fare quei pensieri! Non gli appartenevano...purtroppo.
Abbassò gli occhi e diede un'ultima occhiata alla
copertina...*De Potentissimis Potionibus*...un libro proibito, per
averlo bisognava avere il permesso scritto di un insegnante...sapeva che le
sarebbe servito, per questo l'aveva anticipata e lo aveva preso in prestito...
A dire il vero lo aveva praticamente strappato
dalle mani di un grosso Tassorosso il quale aveva inizialmente tentato di
protestare, ma vedendo che si trattava di lui aveva poi preferito lasciar
perdere...MAI far arrabbiare una Serpe!
Accarezzò dolcemente la morbida copertina di
pelle di drago di un cangiante colore verde dai riflessi madreperla e sfogliò
alcune pagine...all'interno vi aveva meticolosamente segnato tutti i punti più
salienti e i passagi più importanti delle formule, era solito fare così quando
studiava...sapeva che lei avrebbe apprezzato, una volta che si fosse resa conto
che erano appunti messi lì con criterio...era un modo come un altro per sentirsi
anonimamente e silenziosamente elogiato da lei.
E poi c'era dell'altro...aveva nascosto nel libro
qualcosa per lei, qualcosa che era certo le sarebbe piaciuto...era lì, celato
fra le sottili pagine insieme ad un piccolo origami...
Non era da lui fare regali...ma quante cose che
non erano da lui aveva già fatto in quella mattina di quello stupido giorno??
Sospirò a fondo, posò il libro su un tavolo lì
accanto, facendo attenzione a non fare alcun rumore che potesse rivelare la sua
presenza e poi si diresse all'uscita.
Quasi avesse captato un segnale silenzioso,
Hermione sollevò gli occhi dalle solite tre righe...(proprio non ne volevano
sapere di entrarle in testa!)
Con la coda dell'occhio percepì un movimento
vicino al portone d'ingresso...forse era Madama Pince che veniva a controllare
che la sua biblioteca fosse ancora in ordine...
Vide effettivamente qualcuno uscire dalla sala,
ma la figura era in penombra e non riuscì a capire di chi si trattasse...si
lasciò sfuggire un flebile "C'è qualcuno?..." che non ottenne
naturalmente risposta.
La sua attenzione fu però subito catturata da un
grosso libro posato su uno dei tavoli più lontani da lei, era certa che fino ad
un attimo prima non ci fosse...sgranò gli occhi per la sorpresa, lo avrebbe
riconosciuto ovunque visto che ormai lo conosceva a memoria, era il libro che
aveva cercato disperatamente negli ultimi cinque giorni e che pareva essersi
volatilizzato! Madama Pince le aveva detto di averlo prestato, ma non ricordava
bene se a un ragazzo di Tassorosso o a uno di Serpeverde...sta di fatto che
chiunque lo avesse preso, non doveva essere molto affidabile visto che il libro
se ne stava lì incustodito.
Si precipitò al tavolo, afferrò il volume e se lo
strinse al petto...più tardi avrebbe comunicato alla bibliotecaria di averlo
ritrovato, ma per il momento lo avrebbe tenuto lei...adorava sfogliarlo, le
piaceva saggiare la consistenza e sentire il frusciare di quelle pagine sottili
e ingiallite come pergamene...amava persino il profumo di antico che esalavano.
E poi era il libro perfetto per prepararsi ai
M.A.G.O. no?! Quello era IL libro di Pozioni per eccellenza e...improvvisamente
i suoi pensieri furono interrotti, qualcosa era appena scivolato fuori dalle
pagine ed era planato a terra.
Si chinò per raccogliere l'oggetto misterioso e
si accorse che si trattava di un origami...una piccola, ma elaborata civetta di
carta che le volò sulla spalla come spinta da un alito di vento.
Un sorriso le increspò le labbra mentre afferrava
il cartaceo pennuto e lo osservava con curiosità più da vicino...era perfetta!
Chi mai poteva averla lasciata lì dentro?
E lei, era leggittimata a prenderla o lì doveva
restare? Si disse che se qualcuno era stato tanto incauto da smarrirla erano
solo fatti suoi!!
Con la coscenza per nulla turbata, tornò a
sedersi al suo tavolo, la civetta di carta ancora in una mano e prese a
sfogliare il libro della Sezione Proibita...
Le sue dita scorrevano rapide...in poco più di
mezz'ora aveva avuto modo di notare, con aria compiaciuta, che il precedente
usuifritore di quelle pagine doveva essere un pozionista esperto perchè aveva
sottolineato e commentato con cura ogni passaggio degno di nota...badate bene,
non quelli più ovvi, ma quelli che solo chi aveva provato veramente a preparare
la pozione in questione avrebbe trovato davvero utili.
Ad un tratto dietro una pagina come le altre la
sorpresa...un piccolo e profumato rametto di mimosa, dalle delicate foglioline
verdi e dai morbidi e odorosi fiori gialli fece capolino!
Hermione si lasciò sfuggire un gridolino
eccitato! Da quanto tempo non ne vedeva!!
Annusò a fondo l'aroma del fiore, fino a quando
il naso non prese a pizzicarle facendola starnutire...etcì!
Si sentiva le lacrime agli occhi, come poteva
quel fiore, sconosciuto al mondo magico, essere arrivato fin lì? Da quel che
ricordava nemmeno la Professoressa Sprite ne aveva degli esemplari nella sua
pur fornitissima serra...
Hermione Jane Granger, essendo la strega più brillante
della sua età (tanto per parafrasare quanto le aveva detto anni addietro il
Professor Lupin) non credeva nelle coincidenze...in tutti quegli anni al fianco
di Harry Potter in cui la sua vita era stata, come quella dell'amico più volte
in pericolo, aveva imparato a non fidarsi di ciò che poteva sembrare casuale.
Se quella mimosa era lì...era perchè qualcuno
voleva che lei la trovasse!! Perchè proprio lei? Bè, se la vittima designata
(dite che pensava troppo in negativo?) fosse stata un'altra, perchè usare un
fiore che solo una donna mezzosangue poteva riconoscere? Il fatto che fosse
infilata dentro ad un libro ricomparso di punto in bianco di fianco a lei era
solo un altro punto che avvalorava la sua tesi...
Il suo cervellino prese a lavorare febbrilmente...stava
già architettando una strategia difensiva, quando la civetta di carta prese a
svolazzarle davanti al naso.
Che diavolo voleva ora quell'origami? Lo afferrò
al volo e questo si srotolò davanti ai suoi occhi rivelando al suo interno,
scritta in una calligrafia minuta ed elegante, una piccola poesia...
Con le mani tremanti e le guance leggermente
accaldate lesse a bassa voce:
Come questo fiore di mimosa sei tu, mia dolce
musa
all'apparenza così soffice e delicata, ma in
realtà forte e resistente
dolce simbolo di femminilità e di purezza, ma
anche di tenacia e di resistenza.
Come la principessa della leggenda che condannata
all'esilio si trasformò in mimosa per non abbandonare la propria terra
così tu, presa coscenza delle tue capacità e del
tuo essere donna, diventi padrona del tuo destino.
Questo giorno è per te mia piccola
Hermione...Buona Festa della Donna!
Lesse e rilesse quelle poche righe, le lesse fino
a farsi dolere gli occhi, le lesse fino a quando non furono impresse a fuoco
nella sua mente...chi poteva averle scritte?
Chiunque fosse era un vero poeta...mai parole
così semplici avevano provocato in lei un così grande turbamento.
Ormai si era fatto giorno, la luce del sole aveva
già allungato i suoi raggi sui lunghi tavoli di quercia della biblioteca e da
lontano un brusio annunciava che presto non sarebbe più stata sola. Non volendo
perdere la magia di quel momento, raccolse tutte le sue cose e si diresse verso
il giardino...
L'aria frizzantina di quella mattina di marzo,
portava già i profumi della primavera e le solleticava piacevolmente il viso
accaldato, si sedette all'ombra di un faggio a fissare la riva del lago,
pensando...
Il momento in cui aveva creduto che qualcuno
volesse farle del male facendole trovare quel mazzolino di mimosa era ormai
soltanto un lontano ricordo, ora la sua mente, solitamente così razionale, era
preda di romantiche fantasticherie e il suo cuore volava leggero...
Che fosse stato Ron a farle quella sorpresa?
No...dubitava che lui conoscesse il significato di quel semplice fiore.
Forse era stato Harry, dopotutto lui aveva
vissuto per anni fra i babbani e ne conosceva le tradizioni...ma anche
quell'ipotesi venne presto scartata, che motivo avrebbe avuto Harry di mandarle
una poesia che trasudava affetto (per non dire di più) da ogni goccia
d'inchiostro, quando stava insieme a Ginny?
Si era quasi rassegnata all'idea di non scoprire
mai chi le aveva scritto quella poesia, quando venne raggiunta dai suoi due più
cari amici...
"Oh eccoti qui Herm...ma che fine avevi
fatto? La Signora Grassa ti ha vista uscire prima dell'alba diretta in
biblioteca, ma sono passate più di tre ore e iniziavamo a preoccuparci!" fece
Ron, ancora trafelato per la corsa.
"Avevo voglia di stare un po' da sola...lo
sapete come sono fatta no?! Volevo prepararmi in santa pace per il compito di
Pozioni!" fece la riccia con aria distratta.
Rigirava ancora la civetta di carta fra le mani
con lo sguardo perso all'orizzonte, i due ragazzi parlavano e lei quasi non li
ascoltava...ma sussultò quando Harry, accortosi di cosa stringeva, le si
avvicinò e afferato l'origami disse "Dove l'hai preso questo Hermione?
Chi te l'ha dato?" il tono era quasi preoccupato e quando lei gli
disse, mentendo, che lo aveva trovato per terra lui continuò un po' più
sollevato "...conosco solo una persona che sa fare origami così
perfetti..." ora l'attenzione della grifoncina era tutta per l'amico "...ne
ho ricevuto uno io stesso al terzo anno con minacce di morte per la partita
Grifondoro-Serpeverde..." Hermione avrebbe voluto dirgli di sbrigarsi
a parlare o gli avrebbe tirato fuori di bocca il nome con le pinze "...e
l'autore era quel *gran simpaticone* di Malfoy!!" e restituì l'origami
ad una Hermione sotto shock, consigliandole di sbarazzarsene al più presto.
Detto questo si alzò, seguito da Ron e dalla
giovane Grifondoro che ancora tentava di assimilare, a dire il vero un po' a
fatica, la notizia appena appresa.
Nessuno parve accorgersi del sorrisetto che le si
era dipinto sulle labbra...
Durante tutto il tragitto che li separava dai
sotterranei i neuroni impazziti di Hermione la portarono a considerare che:
a) Malfoy, sempre che fosse veramente lui
l'autore di quella poesia meravigliosa, aveva voluto prendersi gioco di lei.
b) C'era riuscito in pieno, visto che lei aveva
abboccato come un pesce all'amo!
c) Una piccola parte di lei desiderava
disperatamente che non fosse uno scherzo...
Un momento...aveva pensato veramente questo??
Ahimè sembrerebbe proprio di sì...
La verità era che Hermione, la quale era sì più
intelligente della media delle ragazze di Hogwarts, ma non era cieca...non era
affatto insensibile al fascino del biondo Serpeverde, ma micca poteva andare
dai suoi più cari amici e sventolargli in faccia le sue preferenze in fatto di
uomini!!
Anche perchè, trattandosi di Malferret, avrebbero
pensato che lei fosse sotto la maledizione Imperius...ma santo cielo, chiunque
avesse visto com'era diventato quel furetto negli ultimi anni le avrebbe dato
ragione!! Fisico da urlo, fascino ed eleganza straripanti, labbra da baciare e
quegli occhi così magnetici... Ok, stava perdendo la sua obiettività!
Niente la fermò però, una volta entrata nel
laboratorio di Pozioni, dal cercare con lo sguardo l'affascinante Serpe.
Eccolo lì, algido e regale come sempre,
circondato dai suoi scagnozzi che ridevano come stupidi per qualcosa che aveva
detto...che si stesse già facendo beffe di lei?
Il suo orgoglio Grifondoro tornò prepotentemente
alla carica, non aveva nessuna intenzione di fargli credere che era stata
ferita dal suo giochetto!
Continuò quindi a fissarlo, con coraggio, fino a
quando...fino a quando i loro sguardi non si incrociarono e il caldo cioccolato
delle sue iridi si perse nella glaciale freddezza di quelle del ragazzo.
Sentì un brivido correrle lungo la schiena...e
suo malgrado si ritrovò a sorridergli.
Oooh in fondo che sarà mai un sorriso!! Se lui la
odiava, non l'avrebbe odiata di più dopo un solo stupido sorriso, ma se lui non
la odiava, forse...
Draco dal canto suo si sentiva spiazzato, lei gli
stava sorridendo...incredibile, stava sorridendo proprio a lui!
Non aveva avuto dubbi che lei prima o poi avrebbe
scoperto l'autore della poesia...la sua intelligente e perspicace
mezzosangue, ma di certo non immaginava che l'avrebbe fatto così in fretta! Ed
ora che doveva fare?
Forse poteva...no no no, aveva una reputazione da
salvaguardare lui!! Mmmmm...
Oooh al diavolo la reputazione per una volta!!
L'inferno a cui era destinato non lo avrebbe di certo sputato fuori per un solo
stupido sorriso...no?!
Ricambiò il sorriso e vide lo stupore dipingersi
sul dolce volto della grifoncina, le sue guance imporporirsi e un nuovo
sorriso, questa volta più deciso, incresparle nuovamente le labbra.
Era felice, lo vedeva chiaramente, forse
dopotutto quella stupida Festa babbana non si sarebbe rivelata poi così
inutile!!
Lui pure si sentiva stranamente euforico,
elettrizzato...eccitato quasi! Ed era una sensazione dannatamente piacevole...
La primavera era alle porte...e quest'anno forse,
sarebbe arrivata anche per lui.
Allora che ve ne pare? Che dite? La
glicemia vi è salita alle stelle?? Io vi avevo avvisato che ero stata presa da
un raptus di scrittura zuccherosa!!!
Ovviamente i personaggi ne risultano
un po' OOC...ma spero che abbiate avuto modo di apprezzarla lo stesso!!!
Per chi volesse farmi causa per
rischio di coma ipoglicemico, il mio indirizzo mail è...un momento, ma state
veramente prendendo appunti??
Allora vi ho proprio fatto del male...chiedo
venia!!! ^__^
Scherzi a parte, un abbraccio e a
presto!
Chiara