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Autore: nuvole_e_popcorn    24/08/2012    1 recensioni
Ecco :) è solo una mezza idea che mi è saltata in mente :) spero vi piaccia
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Dal primo capitolo
–ora sei una triplice minaccia.-io e Marta lo fissammo incuriosite. –Uno.-disse –sei una donna.- buongiorno raggiodisole, lo presi in giro nella mia testa. Lui continuò imperterrito: -due. Sei una bella donna- questa non me l’aspettavo! Sbaglio o mi aveva appena fatto un complimento: -tre. Sei un danno patentato- concluse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo primo: Sono tornato
-Ti prego, ti prego, ti prego-mi disse la mia migliore amica Marta chiudendo le mani a preghiera e facendomi gli occhi dolci. Conoscevo Marta da due anni. La mia classe la terza A era troppo piccola e ci avevano unito con la terza B, l’altra sezione. Non che mi dispiacesse; non sopportavo quelle bisbetiche delle mie compagne, e avevo incontrato Marta e Simona le mie due nuove amiche; Simona tuttavia con la sua indole ammaliatrice stava sempre con un ragazzo diverso e poco con noi.
-Okay-acconsentii prendendo il cellulare per avvisare mia madre che sarei arrivata alle cinque e non alle tre perché passavo da Marta. Mia madre Olivia (si a mia nonna piaceva tantissimo ‘braccio di ferro’) si era appena risposata con Giacomo che stava facendo il trasloco in casa nostra; mio fratello Nicholas li stava aiutando. –ma solo per due ore, Marta-la avvisai –perché poi voglio andare ad aiutare mamma e Giacomo.- lei annuì vigorosamente e mi prese la mano. Le volevo bene, come ad un sorella. Casa Molinari era una specie di reggia fuori la cittadina di Noniala in Abruzzo. Ci vivono in quattro: la madre Giorgia, il padre Nicolò e Matias il fratello gemello di Marta. Marta ha un altro fratello che però ora è a Pisa alla Normale, è una specie di genietto della matematica e non perde mai l’occasione di farlo notare. Non lo vedo da quasi un anno. Guidavo verso casa Molinari quando Marta sganciò la bomba. –Matteo mi ha chiesto di uscire.-ci rimasi, per poco non persi il controllo dell’auto. –chiedo scusa?-dissi prendendo grandi respiri. Matteo Bennati era il mio ex, mi aveva lasciata per Sophie Noinne, una nostra compagna di scuola di origine francese; modella. –Matteo. Mi. Ha. Chiesto. Di. Uscire.-sillabò la mia amica. Sospirai. –e tu?-lei mi sorrise. –No, Marta. Dimmi che non lo hai fatto..!-lei fece le spallucce. –lo sai che a me lui sta simpatico. E se non sarà un vero gentleman ti dò il permesso di dirmi ‘te l’avevo detto’.-sbuffai. Non che mi interessasse. Anzi, era un grandissimo stronzo; ma comunque.
Parcheggiai nel cortile di Casa Molinari e subito vidi il fratello gemello di Marta che usciva skate sottobraccio. –Ciao Marta, amica di Marta-disse. Marta gli tirò uno scapellotto. –ha un nome sai?-gli fece presente. Sorrisi. –sì lo so. Ma non è di mio interesse ricordarlo.-ci fece notare. Alzai gli occhi al cielo. Marta alzò le mani in segno di resa ed entrammo in casa. In cucina Giorgia, una matita in testa e i capelli raccolti si versava del succo. –Ei ciao ragazze com’è andata a scuola?-domandò. –Bene, grazie.-rispondemmo. Giorgia era un’architetto piuttosto ricercato e anche quel giorno aveva un colloquio di lavoro. Ci salutò e noi salimmo in camera di Marta. Passammo quelle due ore a chiacchierare poi verso le cinque meno venti la salutai e uscii dalla camera. –Ei Viola attenta a... mio fratello!- troppo tardi ci ero già andata a sbattere contro. Alzai lo sguardo e trovai due occhi color ghiaccio a fissarmi con un strana espressione a metà fra la derisione, la curiosità e lo stupore. –Ciao Viola-mi salutò ghignando la fonte di tutti i mali del mio mondo. Mi svincolai dalla sua presa ferrea. –cos’è neanche un abbraccio?-mi domandò sembrava ferito e divertito. Aveva le labbra, quelle sue dannate labbra così baciabili..., incurvate in un sorriso. Inarcai un sopracciglio per paura che la voce mi tradisse. –Dai, nemmeno un salutino?-domandò ancora. La battaglia di sguardi era iniziata e non avevo intenzione di perdere. –Ciao-brontolai alla fine. –Ah ecco!- esclamò lui sorridendo –ora ti riconosco Brontolo!-lo fissai acida. –Davide come mai sei tornato di già?-domandò sua sorella. –sorpresa!-esclamò lui –sono tornato prima per il tuo compleanno scimmietta-ammise. Marta e Davide, sebbene litigassero di continuo erano molto legati. –va beh, ciao Marta. Io devo proprio scappare-dissi sporgendomi a baciarle la guancia. Lei sorrise. –e come ci torni a casa in bici?-mi prese in giro Davide. –No-dissi tirando fuori le chiavi, gliele sventolai in faccia: -con lamia macchina-enfatizzai. –Oddio! Ti hanno dato la patente? Ma chi è stato il pazzo??-Marta sghignazzò. –ora sei una triplice minaccia.-io e Marta lo fissammo incuriosite. –Uno.-disse –sei una donna.- buongiorno raggiodisole, lo presi in giro nella mia testa. Lui continuò imperterrito: -due. Sei una bella donna- questa non me l’aspettavo! Sbaglio o mi aveva appena fatto un complimento: -tre. Sei un danno patentato- concluse. Inarcai un sopracciglio. –Ciao- completai uscendo di casa e ignorandolo. –ma che ha?- lo sentii dire. –cosa, ti aspettavi che fosse ancora una ragazzina? Buongiorno raggiodisole-gli rispose Marta. Mi sedetti nella mia Cinquecento e presi un lungo respiro: meno di cinque minuti nella mia vita e già ero punto e a capo..! maledizione!  
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Che ne dite? vi è piaciuta vi ha fatto schifo? è ben accetta la critica costruttiva! fatemi sapere baci!
  
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