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Autore: Charlie_2702    08/03/2007    15 recensioni
L’avvenente scienziata non aveva idea di come si sarebbe potuta organizzare quella sera…
Lei doveva andare a quel convegno, ma non c’erano i suoi genitori in casa per tenere il piccolo Trunks, ma nello stesso tempo, non poteva lasciarlo a quell’unica persona che aveva la possibilità di tenerlo… Vegeta.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Toriyama; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Toriyama; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Quando la mamma non c’è

 

L’avvenente scienziata non aveva idea di come si sarebbe potuta organizzare quella sera…

Lei doveva andare a quel convegno, ma non c’erano i suoi genitori in casa per tenere il piccolo Trunks, e nello stesso tempo, non poteva lasciarlo a quell’unica persona che aveva la possibilità di tenerlo, cioè Vegeta.

Non che lei non fosse convinta che lui sarebbe stato un ottimo padre, anzi, questa convinzione cresceva in lei ogni giorno di più!

Ma come buon padre, intendeva un uomo che avrebbe insegnato a suo figlio dei sani principi, e che sarebbe stato un maestro di vita e di combattimento; non aveva mai nemmeno contemplato l’idea di lasciare Vegeta solo con un bambino di un anno per un’intera serata!

Sarebbe sicuramente successo qualcosa, almeno la distruzione della casa, e oltretutto non era neanche da mettere lontanamente in dubbio la resistenza che avrebbe opposto il saiyan alla proposta!

Ma d’altra parte, non c’era altra scelta. Bisognava porre tutta la fiducia possibile nella bontà del bambino e nella buona sorte.

 

Bulma si preparò bene per parlare a Vegeta, che dal canto suo preso com’era dai suoi allenamenti e dal tenere lo sguardo truce fisso sul mondo, non si era accorto della sfuggevolezza della consorte.

Il piano della donna era più o meno questo: aspettare poco al momento della partenza, dare la notizia a Vegeta e scappare. Non vedeva altre soluzioni…

Alle cinque meno un quarto era pronta: aveva indosso uno dei suoi tailleur migliori, i capelli legati in un elegante chignon ed una borsa abbinata (faticosamente trovata nel bel mezzo del perpetuo disordine che contraddistingueva la camera della donna) nella quale c’era il cellulare, più volte controllato; non si poteva certo permettere che la batteria facesse cilecca proprio quella sera.

Presa la valigetta che conteneva tutti i fogli che le servivano e si avviò verso il salone, luogo dove Vegeta si rifugiava sempre al termine dei suoi allenamenti.

Lo trovò seduto sulla sua poltrona, mentre stava tranquillamente ignorando il figlio, che stava andando in giro per la stanza cercando di eludere tutti i sistemi di sicurezza di cui era fornito il salone della Capsule Corp.

La donna incrociò le dita della mano destra, che nascose nella borsa, e si stampò un bel sorriso sul volto.

- Mh… ciao Vegeta! -

L’uomo la squadrò attentamente… c’era sicuramente qualcosa che non andava, sia nel tono, che nel vestiario.

- Che vuoi? -

- Sai, oggi c’è un importante convegno a cui non posso assolutamente mancare… -

- E allora? -

- Vedi, i miei genitori non possono tenere Trunks, quindi mi chiedevo se… -

- Portatelo! -

La risposta pronta di chi non voleva assolutamente sentire il resto della richiesta!

Nel frattempo, l’oggetto dei loro discorsi era impegnato nel tentare di aprire lo sportello del mobile su cui era poggiata la tv, che a causa delle ripetute percosse si era trovata piuttosto in bilico, a forza di telecomandate.

- Invece lo terrai tu! L’unica cosa che devi sapere è che la cena di Trunks è già pronta, devi solo scaldarla nel microonde… in fondo sai come si usa, vero? Sono trenta secondi. Per te ho preparato dei panini, sono in frigo, i tuoi preferiti! Prima di cena fallo giocare un po’, tornerò verso le nove, penserò io a pulire tutto! -

Ritenendo il mobile della tv poco interessante, il bambino era passato ad un’esperienza davvero molto più eccitante, la scalata della libreria.

- No. -

Quella donna era veramente impazzita… credeva veramente che lui, il principe dei saiyan, si sarebbe ridotto a fare da badante ad un marmocchio?!?

- Come sarebbe a dire no? Invece sì! Il figlio è anche tuo, e non mi pare che fino ad ora, in questo anno, io ti abbia mai chiesto nulla! -

Addio sorriso e tono dolce… stava facendo tardi, e non poteva certo saltare quell’impegno di lavoro per il capriccio di un uomo!

Bulma si girò e fece per andarsene, e dopo essersi infilata la giacca non fece in tempo ad arrivare alla maniglia della porta che si ritrovò il compagno di fronte.

Eppure era pronta a giurare che fino ad un momento prima lui stava ancora seduto sulla poltrona… ecco il brutto di avere un marito alieno.

- Non ho la benché minima intenzione di badare al marmocchio. -

E così la donna non poté fare a meno di giocarsi la sua ultima carta…

- Ed io che pensavo al ritorno di premiarti… ma se non vuoi, non c’è problema, vorrà dire che puoi tornare a dormire nella tua vecchia stanza. -

- Se non sei qui entro le nove precise, giuro che ti vengo a portare il marmocchio al tuo convegno di cervelloni! -

- Ovviamente! Allora è deciso! A dopo! -

Così Bulma scoccò un bacio all’uomo e scappò via… era così in ritardo che si era scordata persino di salutare il figlio… a quanto pare nel suo piano c’era qualche piccola pecca!

BOOOM!

Vegeta si girò di scatto, e la scena che gli si presento innanzi lo portò a ringraziare il Signore che la moglie se ne fosse già andata…

La libreria era crollata a terra, e Trunks sembrava particolarmente soddisfatto mentre prendeva a calci le macerie del mobile.

Naturalmente l’anormale forza del bambino, la stessa che lo aveva salvato dalla caduta, portava il mobile a distruggersi sempre più ad ogni colpo infertogli.

Vegeta prese il figlio per la collottola e lo portò nella stanza accanto, dove c’erano tutti i suoi giochi.

Ed ora doveva farlo giocare. Ma come?!?

- Forza, usali. -

Trunks lo scrutò interrogativamente, evidentemente non era ancora in grado di scegliere i suoi giochi ed usarli autonomamente.

Il saiyan allora lo poggiò a terra, incurante del fatto di averlo messo a testa in giù, e che quindi il figlio era caduto, e gli lanciò la prima cosa che gli capitò sotto tiro, la busta con i dadi.

A quanto sembrava, la fortuna lo aveva assistito, infatti il piccolo sembrava piuttosto soddisfatto.

- Appeppeppe! -

- Ancora non sa parlare questo coso?!? -

Così l’uomo si sedette sul divano e stette a guardare il figlio, che con l’esasperante lentezza e pazienza che contraddistinguono i giochi di ogni bambino, stava tentando di costruire una torre.

Troppa lentezza… soprattutto per un tipo irrequieto come Vegeta, che non riusciva a stare a guardare quei dadi che cadevano, e che il bambino riportava alla posizione originaria, per poi farli ricadere, tutto con estrema calma…

Il nervosismo lo portò a vari movimenti involontari… prima la gamba gli cominciò a fare su e giù, poi si iniziò a scrocchiare tutte le dita, poi prese a muovere le gambe di qua e di là, pur di non stare fermo…

Alla fine con un mugolio di rabbia diede una manata ai dadi, che si sparsero per tutta la stanza, e Trunks iniziò a piangere.

- UAAAAAAHHH! UAAAAAAHHH! -

- ZITTO! -

Il possente urlo dell’uomo portò solo ad acuire le grida del bambino, che prese a scalciare ed a dimenarsi.

Vegeta prese il mezzo-saiyan e lo mise davanti alla tv, dove si sintonizzò su un canale dove trasmettevano cartoni.

- Uuuuuuuhhhh! -

L’esclamazione gioiosa del bambino lo portò a tirare un sospiro di sollievo, che però gli morì in gola: i coniglietti felici erano decisamente peggio delle torri dei dadi per la sua povera psiche…

A questo punto, prese il telecomando e iniziò a cambiare canale; in televisione non trovava mai nulla da guardare, riteneva che tutti i programmi terrestri fossero troppo stupidi per lui… e forse aveva anche ragione, finché non incappava in quei programmi che guardava la moglie, di cui non capiva assolutamente nulla.

Come uomo, poteva ritenersi molto fortunato: sua moglie non era di quelle classiche donne che sono fissate con stupide soap opere… anche se questa convinzione veniva molto meno quando dalla televisione venivano fuori parole come “quark”, “calcolo quantistico” e via dicendo.

Quello che riusciva a capire di quei programmi, era solo il nome della moglie e quello della Capsule Corp., così spesso citati.

Quando nel corso del suo zapping, finì per trovare un canale di cucina, maledisse Bulma: non lo aveva avvertito di quando il marmocchio dovesse mangiare…

A proposito, dov’era finito? Era sospetto che nel momento in cui Vegeta aveva levato i cartoni animati, lui non si fosse messo a frignare!

Ma il mistero venne risolto presto, infatti trovo il bambino molto allegro nel suo tentativo (lo doveva ammettere, quel bambino era veramente molto intraprendente!) di prendere la torta dal frigo, che aveva precedentemente aperto e scalato, dato che la torta era situata al ripiano più alto.

Quando il dolce stava per sfracellarsi al suolo, e Trunks per rimanere chiuso dentro l’elettrodomestico, l’uomo corse verso la cucina e li salvò entrambi in corner (ovviamente la precedenza fu data alla torta).

Comunque, non tentò nemmeno di sgridare il figlio: almeno aveva capito che era quella, l’ora della sua cena.

Prese il bambino e lo mise sul seggiolone, nel vano tentativo di allacciargli le cinghie… in fondo, come poteva sapere che andavano attorno alle gambe e non sulle spalle?

Preso da un eccesso di nervosismo, prese un rotolo di scotch e tenne fermo Trunks avvolgendolo per tutto il corpo, lasciando libere braccia, gambe e dal collo in su, sicuramente non provocando la felicità del bambino.

Azionò il microonde, ma non capendo bene il modo in cui far funzionare il timer, mise direttamente lo start, senza selezionare la durata della cottura.

Nel frattempo, sicuro e soddisfatto del modo in cui stava portando avanti la faccenda, tirò fuori i suoi dieci panini e si mise comodamente seduto a mangiarli, sotto lo sguardo famelico del piccolo Trunks.

Al sesto panino, però, si rese conto che c’era qualcosa che non andava: si era certamente scordato qualcosa… e l’odore di bruciato che proveniva da dietro di lui non gli prometteva niente di buono.

 

Nel frattempo, Bulma al suo convegno era persa nei suoi pensieri catastrofici… la prima preoccupazione, naturalmente, andava all’incolumità della vita dei due, poi ai nervi del marito, in seguito alla cena del figlio…

- Signora Brief? Signora Brief? Sta bene? -

- Mh…? Oh sì, certo, mi scusi, devo essermi persa! -

- Le avevamo chiesto quali sono i materiali più adatti alla costruzione del sistema di incapsulamento di intere abitazioni, suo nuovo prototipo appena uscito. -

- Oh, sì certo! Vede, dopo molti esperimenti, noi della Capsule Corp abbiamo scoperto che… -

 

Dopo aver gettato un secchio d’acqua sul pasto del bambino, ormai in fiamme, Vegeta si era dovuto cavare di bocca uno dei suoi preziosissimi panini per cederlo al figlio… non aveva assolutamente idea di come fare per usare quel coso che sminuzza il cibo, quindi aveva lanciato una leggera sfera di energia: la maggior parte del panino era andata in briciole, l’altra parte si era disintegrata, a discapito del povero ripiano della cucina, che ora poteva vantare un bel buco che lo attraversava da parte a parte.

Tutte le briciole che riuscì ad accumulare le mise in un piattino, che schiaffò sotto il figlio.

Il bimbo, da parte sua, fu molto felice di poter finalmente mettere qualcosa sotto i denti: non che l’effettivo cibo che aveva mangiato fosse molto, ma l’orgoglio di aver fatto la stessa cena del genitore mise a tacere i brontolii del suo stomaco.

Guardando l’orologio Vegeta scoprì, con suo immenso piacere, che la moglie sarebbe tornata entro un quarto d’ora.

Mise il bambino nel box, e passò il tempo restante a rimettere il figlio nel box, dato che puntualmente, ad ogni distrazione del padre, ne approfittava per uscire e cercare in ogni modo di abbreviare il più possibile la sua giovane vita.

- Sono tornata! -

- Era ora! Riprenditi il moccioso! -

Bulma, non tenendo conto del tono usato dall’uomo, si avvicinò al figlio e gli scoccò un enorme bacio sulla guancia, non prima di avergli levato una forchetta dalle mani.

Lo portò al piano superiore, e mentre lo svestiva si stupì non poco di trovare fra i suoi vestiti briciole e pezzi di scotch, ma preferì non indagare.

Dopo aver finalmente messo il figlio a dormire, scese al piano inferiore, dove trovò l’uomo che la guardava con desiderio…

- Hai ragione, il premio… sai, te lo sei proprio meritato! Aspettami qui! -

Si diresse verso la cucina, per poi ritornare con la torta che il saiyan aveva precedentemente salvato, un po’ dispiaciuta per le varie ammaccature.

- Ecco qui il tuo premio! -

Vegeta la guardò male, ma lei continuò imperterrita a porgergli il vassoio.

In fondo, e questo lo aveva imparato per esperienza personale, le prestazioni dei saiyan sono decisamente migliori a stomaco pieno…

 

Fine

 

Ed ecco la mia prima fanfic su Dragon Ball! Per i comportamenti di Trunks mi sono liberamente ispirata ai figli di mia sorella, che tra l’altro ringrazio (ogni tanto servono pure i rompiscatole…). Spero vi sia piaciuta! Baci, Charlie.

   
 
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