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Autore: Julia_Fred Weasley    24/08/2012    7 recensioni
Questa storia parla di me (nella storia Julia Gray) che al 6° anno va a Hogwarts insieme a suo fratello Victor, all'inizio sembra andare tutto liscio come l'olio ma all'improvviso arriverà un mistero che scombussolerà la vita dei personaggi, oltre a Julia un altro personaggio importante è Fred Weasley che aiuterà la ragazza a risolvere il mistero, ma più avanti si innamoreranno facendo sorgere così altri problemi, all'inizio si sà la storia risulta banale ma leggendola più a fondo spero che vi appassionerete :-)
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitoli 1
Un Cappello mi indica la strada di Casa



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Stavo guardando fuori, dal finestrino dell’Hogwarts Express, i miei genitori mi hanno mandato lì perché mio padre ha ottenuto un nuovo lavoro al Ministero della Magia, questa sarà la millesima volta che cambia lavoro e per me sarà la millesima volta che cambio scuola. Seduto di fronte a me c’era mio fratello che leggeva un libro intitolato "Storia di Hogwarts”, avevo sentito parlare di questa scuola, si diceva che il preside avesse ospitato nella suo stesso istituto “Voi-Sapete-Chi” ma che poi fu espulso per la sua ribellione contro le leggi della scuola, a parte questo Albus (Persival Wulfric Brian) Silente era un uomo molto saggio che sapeva il fatto suo, era facilmente riconoscibile per la sua lunga e folta barba che di solito portava legata con un laccetto dove all’estremità pendevano delle palline d’argento, indossava degli occhiali a mezza luna che portava sulla punta del naso, io non vedevo l’ora di conoscerlo dato che in alcune occasioni aveva anche aiutato Harry Potter nella ricerca degli Horcrux, forse Harry Potter è nel treno pensai e mi alzai per ispezionarlo alla ricerca del "ragazzo sopravvisuto" anche perché mi scocciavo di guardare gli alberi che mi sfrecciavano davanti agli occhi, quando aprì la porta del vagone successivo mi ritrovai un piccolo fuoco d’artificio che mi sfiorò il naso per poi scoppiarmi in pieno viso, con la faccia annerità dalla furiggine gridai:
– Ma cos’era? – a rispondermi furono due ragazzi identici, gemelli, alti con capelli rossi occhi verdi e il viso pieno di lentiggini
– Fuochi d’artificio – dissero all'unisono
- Per la precisione, Fuochi Forsennati Weasley - precisò soddisfatto uno dei due
- Non dirmi che non li hai mai visti?! - scherzò quell'altro
- Si certo che li ho visti, ma non ho mai visto fuochi d’artificio piccoli che poi mi esplodessero in faccia – risposi nervosa
I due ragazzi si guardarono sorridendo poi all’unisono dissero: - Ah, tu devi essere quella nuova –
- Si – risposi – E voi due chi siete? –
- Io sono Fred e lui è George – disse uno dei due – Noi inventiamo scherzi di tutti i tipi e abbiamo aperto un negozio a Diagon Alley “Tiri Vispi Weasley” se vuoi puoi venire a vederlo
Mi diedero il biglietto della pubblicità del negozio
- Allora ci verrai? – disse Fred
- Si, certo – confermai – Ah, io mi chiamo Julia anche a me piace fare scherzi soprattutto a mio fratello secchione, una volta quand’era piccolo ho trasformato il suo orsetto di peluche in un ragno, ebbe una gran fifa che da quel momento in poi non ha toccato più un orsetto di peluche – dissi ridendo ricordandomi di quel divertente ricordo, i gemelli risero insieme a me
- Dev’essere stato forte! – suppose George con sorriso amichevole per poi dicventare subito dubbioso – Wow! Una ragazza che fa scherzi?! Mai vista prima!
- Beh, a me piace vedere le facce delle mie vittime dopo il mio attacco – risposi con un sorriso vedendo che almeno qualcuno aveva qualcosa in comune con me
- Ti va di partecipare a uno dei nostri scherzi una volta - propose Fred allegro
- Ehi amico, non ci serve nessuno, abbiamo sempre fatto scherzi insieme - bisbigliò George all'orecchio del fratello, io mi sentii un pò irata e esclusa
- Ahh George! Non rompermi i bolidi! - cercò di mormorare Fred ma fu impossibile non sentirlo, di soppiatto mi misi a ridere a quella scena e man mano comiciai ad affezzionarmi a loro
- Beh? Allora? Ci stai? - continuò a domandarmi Fred come se il fratello non esistesse anche se adesso era inbrociato con le braccia conserte guardando il fratello in cagnesco
- Si, certo mi piacerebbe molto – dissi – E quale sarà la vostra vittima?
- Argus Gazza – risponde Fred – Il custode della scuola
- Ok, adesso dobbiamo andare – si rivolse con un gran finto sorriso George – Dobbiamo organizzare il nostro prossimo scherzo e non riusciamo a deciderci se usare le pasticche vomitose o il torrone sanguinolento
- Io opterei per il torrone sanguinolento – dissi ricambiando il sorriso
- Si forse opteremo per quello, ma aspetta... è un prodotto che abbiamo inventato io e George – disse Fred – Tu come fai a sapere che funzione avrà?
- Beh...dal nome privo di fantasia... credo che faccia sanguinare le persone... probabilmente dal naso – risposi in tono disinvolto facendo scivolare le mani sui fianchi
- Eh... eh – dissero nascondendo l’ovvio grattandosi le nuche contemporaneamente – Beh, ora credo che sia ora di andare, ok... ehm... ciao – disse infine Fred, mentre andavano via George si rivolse a me – Ah, scusa per i fuochi d’artificio
- Si, scusa – ripeté Fred
- Si, beh...fa niente – dissi passandomi una mano sulla guancia annerita
 
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Arrivammo a Hogwarts verso sera, io e mio fratello scendemmo dal treno, prendemmo i bagagli e li caricammo su un carro che ci  portava al cancello di Hogwarts, sul carro potevano sedersi al massimo cinque persone e finché il carro non era al completo non potevamo proseguire, poi sentì dei passi, quando mi voltai dietro di me c’erano due ragazzi e una ragazza, il ragazzo che guidava la fila era magro, portava degli occhiali tondi, aveva capelli corvini e portava una cicatrice sulla fronte, non ci potevo credere quello era Harry Potter caspita che culo che ho avuto per una volta pensai, al seguito di Harry stava un ragazzo alto con capelli rossi e lentiggini sul visoassomigliava molto ai fratelli Fred e George teneva per mano la ragazza vicino a lui  anche questa magra e con folti capelli color del grano dove alcune ciocche riccie gli ricadevano sul viso, mi sedetti insieme a loro sul carro che poi si mosse, ci fu una breve pausa imbarazzante prima che il ragazzo con i capelli rossi mi domandò:
- Sei nuova?
- Si – risposi – Mi chiamo Julia Gray e tu?
- Ron – disse – Ron Weasley
- No, aspetta – mi rivolsi sorpresa – Tu sei il fratello di Fred e George Weasley?
- E ti pareva – disse in tono ovvio – Si, sono io, hai già fatto la loro conoscenza vedo
- Si, i tuoi fratelli sono forti – confermai contenta
- Si, come no, prova a dirlo quando abiti con loro tutta la vita e continuano a prenderti di mira per i loro scherzi, persino in bagno, il bello è che non sai mai quando succederà – fece un sorriso amaro
Io mi misi a ridere, poi la ragazza affianco a lui si intromise ponendomi la sua mano da stringere dicendo:
- Io sono Hermione Granger, la ragazza di Ron piacere di conoscerti –
- Piacere mio – risposi
Poi mi avvicinai a lei per dirgli all’orecchio: - Non fare quel tono da capetto, tanto non te lo ruba nessuno – mi allontanai dal suo orecchio, Hermione aveva uno sguardo torvo sul viso, guardai il ragazzo con gli occhiali e non feci in tempo a parlare che lui disse: - E io sono Harry Potter
- So benissimo chi sei – dissi – Si parla spesso di te, il ragazzo sopravvissuto, soprattutto nella Gazzetta del Profeta , però non credo a tutto quello che dice quella svampita di Rita Skeeter
Tutti e tre si misero a ridere poi Ron aggiunse – E fai bene quella scrive di tutto per far si che la gente legga il suo giornale da quattro soldi, ma chi vuoi che ci creda a quelle scemenze?!
Arrivammo a Hogwarts il castello era enorme, guardai esterrefatta ogni mattone che componeva quella scuola, ero emozionata dall’idea di poter vivere un intero anno in quella scuola (anche perché io sono un tipo all’antica e amo i castelli così) le finestre del castello erano tutte appannate per via del freddo però riuscì lo stesso a scorgere alcuni studenti che guardavano la scena dall’alto. La facciata della scuola era ospitata da un grosso portone di legno e metallo che in quel momento era aperto, all’interno di questo c’era un pendolo di un orologio che non faceva altro che andare a destra e sinistra, sopra a questa porta enorme c’era un balcone anch’esso enorme il quale era affacciato il preside della scuola per dare il benvenuto ai nuovi arrivati, dall'entrata sbucò una signora con un lungo mantello color verde smeraldo fatto di ciniglia e portava sul capo un grande cappello da strega, in mano teneva un foglio che forse era la lista dei nuovi studenti, il suo volto traspirava saggezza e autorità scrutando con i suoi occhi duri ognuno di noi, poi si rivolse a nuovi arrivati con timbro autorevole:
- Benvenuti a Hogwarts, io sono la professoressa McGranitt da noi imparerete a usare correttamente la magia, a come controllarla e a come difendervi con essa, seguitemi prego – ci portò in una sala enorme dove il soffitto sembrava essere un cielo illuminato da stelle,  vicino alle nostre teste pendevano delle candele illuminate, quando entrai vidi quattro lunghissimi tavoli che si estendevano per tutta la stanza, a ogni tavolo corrispondeva una casa: la prima era la casa dei Serpeverde, la seconda dei Tassorosso, la terza dei Grifondoro in quale intravidi Harry, Hermione, Ron, Fred e George che mi salutarono e poi l’ultima quella dei Corvonero, la professoressa salì un gradino, dietro di lei c’era un’altra tavolata che doveva essere per i professori, dietro di essa su una sedia rossa e dorata che sembrava quasi un trono era seduto il preside, Albus Silente, vicino a quest’ultimo c’era un professore con atteggiamenti strani portava dei vestiti tipo Sherlock Holmes e in testa aveva  un cappello da laurea, la targhetta diceva Horance Lumacorno, invece alla destra del preside c’era una sedia vuota in cui a sedersi era la professoressa McGranitt che adesso era in piedi davanti ai nuovi studenti, affianco a questa era seduto un professore vestito tutto di nero, aveva capelli anch’essi neri e un’espressione quasi maligna sul viso il suo nome era Severus Piton affianco ad esso sedeva una professoressa alta e magra e indossava spessi occhiali che gli ingrandivano spaventosamente gli occhi era avvolta da numerosi scialli e indossava numerosi braccialetti era molto diversa dall’insegnante precedente se li vedevi insieme formavano una stranissima coppia il suo nome era Sibilla Cooman, il penultimo insegnante era quasi l’unico normale a parte le cicatrici che aveva sul viso la targhetta diceva Remus Lupin, l’ultimo invece era un uomo enorme era il più alto di tutto il corpo docente, aveva una lunga e folta barba nera e così anche i capelli però il suo viso non incuteva paura come quello del professor Piton, il suo nome era Hagrid, rivolgendosi a noi la professoressa McGranitt disse: - Adesso vi chiamerò in ordine alfabetico e ognuno di voi verrà smistato nella propria casa di cui farete parte fino alla fine del vostro percorso qui ad Hogwarts - ero nervosa e emozionata, allo stesso tempo da una parte volevo che il cappello non mi mettesse nella casata dei Serpeverde anche perché io non l’avrei mai accettato, da una parte invece volevo che mi mettessero nella casata dei Grifondoro in cui ci fu anche mio padre, poi la professoressa McGranitt chiamò il mio nome però io non lo sentì perché immersa nei miei pensieri, guardandomi non avanzare allo smistamento mio fratello mi diede una gomitata sul braccio
- Che c’è? – risposi innervosita
- Ti hanno chiamato – disse mio fratello infastidito – Muoviti!
Con sguardo nervoso guardai il cappello parlante (già!,  anche se ero al sesto anno dovevo sottopormi alla prova del cappello perché ero la nuova arrivata) speriamo bene pensai, poi avanzai fino ad arrivare allo sgabello dove mi sedetti, la professoressa appoggiò il cappello sulla mia testa, ero così nervosa che mi batteva il cuore così forte che avevo paura che lo sentissero tutti quelli presenti nella stanza poi il cappello parlò dicendo:
- Mh...forte, coraggiosa, animo nobile so esattamente in quale casa assegnarti – poi ci fu una breve pausa – GRIFONDORO! – gridò
Felicissima andai alla tavolata del mio casato, vicino a me c’erano Fred e George che mi sorrisero poi all’unisono dissero:
- Benvenuta in Grifondoro!
- Grazie
- Sta sicura, che questa è la casata migliore – confermò Fred malizioso
- E perché? – domandai curiosa
- Beh... che domande?! Perché ci siamo noi – una cosa ero sicurissima di averla capita, i gemelli ernao molto modesti
- Ti troverai benissimo qui, a Grifondoro gli amici durano per sempre – disse Hermione guardando Harry e Ron
Poi sentii Fred e George bisbigliare:
- Guarda quel ragazzino come è strano
- E guarda i suoi capelli, sembra che qualcuno gli abbia messo la colla sopra
- E' mio fratello – mi intromisi io
- DAVVERO?! – dissero all’unisono
- A meno che mia madre non mi abbia mentito, si purtroppo quello è mio fratello
- Perché purtroppo? – chiese George
- Non lo sopporto, sta sempre appiccicato a me come una sanguisuga, dice discorsi che non interessano a nessuno, non ha neanche un briciolo di umorismo e quando gli faccio uno scherzo oppure quando non c’entro niente e sottolineo niente glielo riferisce subito a nostra madre e quella che ci rimette sono sempre io, ma adesso mamma non c’è voglio vedere come se la cava
- Wow, ehm... siete così diversi – disse Fred
- Si lo so, però vorrei che entrasse anche lui nei Grifondoro
- E perché? – domandò Fred – Visto che non vi sopportate –
- Perché lui senza di me è perso, dai... guardatelo non sa neanche allacciarsi le scarpe e poi nostra madre mi ha detto di tenerlo d’occhio ed è più facile se siamo nella stessa casa
- Ah, ti capiamo – annuirono all’unisono – Anche nostra madre ci da incarichi come questo, soprattutto quando dobbiamo controllare nostra sorella minore Ginny – continuò Fred
Poi mio fratello andò a sedersi sullo sgabello la professoressa McGranitt gli mise il cappello parlante sulla testa, guardavo la scena ansiosa sperando che anche mio fratello entrasse nei Grifondoro, poi il cappello gridò:
- SERPEVERDE! –
- CHE COSA? – gridai alzandomi dal mio posto – Ma come è possibile?! – dissi arrabbiata e meravigliata da me stessa per quella scena che stavo facendo davanti a tutti

 


P.S. - questa è la mia prima fanfiction, e spero che vi piaccia, vi prego vorrei sapere cosa ne pensate, quindi recensite :-) e grazie per aver letto  

  
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