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Autore: _Natalie_    24/08/2012    0 recensioni
Delusioni, pianti, felicità, paure. Racchiuso tutto in una parola.
Adolescenza.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 2




Ora Rachel stava male, per lei sentire quelle parole era stato traumatico.
Più si guardava allo specchio, più dubitava di se stessa. Scese una lacrima che bagnò la magliettina rosa antico che indossava. Abbasò lo sguardo, vide le sue scarpre. Quelle scarpe che lei aveva sempre adorato ora non andavano bene.
Si sedette sul letto. Si sdraiò.
Accese quel piccolo aggeggio chiamato computer. Aveva una sola notifica, sei importante Rachel, pensò. Il ragazzo che tanto amava aveva scritto uno stato. Lo leggo o non lo leggo. Trova la forza e lo leggo. Ma non trovò delle parole.
"E quando scopri che la persona con cui parlavi su Facebook è un obrorio della natura non ci resti molto bene"
Stupefatta. Rimase sotto shock per un po'. Pianse. Ora stava piangendo seriamente. Perchè continuare a influire sul suo aspetto.
Si alzo. Riprese ad ammirare quel viso, quel corpo che odiava. Era così sbagliata. Non era bionda, non era alta, non era magra. Era un po' in carne, era mora e non era certo altissima ma non era orribile. Ma lei non lo capiva che tutto quello che lei aveva era così perfetto per lei.
Prese il telefono e con un minimo di forza chiamò Summer, l'unica amica che aveva. La migliore per precisare. Gli parlò. Gli raccontò tutto quello che le era accuduto e parlandone gli veniva un nodo ala gola, stava male pronunciando quelle parole. L'amica arrivò dopo pochi secondi. La guardò in faccia e iniziò a piangere con lei. Le due ragazze si ritrovarono sul letto a piangere.
Poi si guardarono in faccia, e l'amica con un filo di voce emise un piccolo suono.
"Rachel, basta. Ora basta."
"Summer, non posso smettere di vedermi così orribile, così imperfetta, non sono giusta per nessuno. Chi mi ha mai voluto conoscere seriamente? Nessuno. Importa solo se ho un bel faccino, dei capelli biondi o degli occhi azzuri. Io non sono così. Io sono il nulla."
Quelle parole fecero tacere l'amica. Che la guardò in faccia. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere.
Gli prese la mano. Gli asciugò quei due occchioni che erano appena stati tempestati di lacrime, e gli disse "Rachel, non sei sbagliata. Sei giusta così come sei."
Quella parole non servirono a migliorare l'umore della ragazza. Si sentiva sola. In quel momento poteva essere circondata da un milione di persone e sentirsi sola. Sola con se stessa.
  
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