Il volo della civetta bianca
Epilogo
Alex si era risvegliato da poco. Fortunatamente se l’era cavata solamente con un bracci ingessato e qualche costola rotta.
Dopo una settimana era già uscito dall’ospedale.
Il giorno dopo rivide Veronica.
Le spiegò che sua figlia non era un’assassina senza scrupoli come si potrebbe pensare, ma soltanto una ragazzina innamorata che credeva di non aver più possibilità per essere felice.
Veronica apprezzò molto la visita e qualche mese dopo decise di trasferirsi in un’altra città.
Poi Alex andò dai genitori di Daria.
Loro furono felici di conoscerlo ed altrettanto era per il ragazzo.
Alex mostrò il diario e parlo del loro incontro e anche dei bei momenti che avevano passato insieme.
I genitori di Daria gli regalarono la bicicletta appartenuta alla figlia, ormai non sapevano più che farsene e poi volevano ringraziare in qualche modo il ragazzo che salvò Daria.
Dopo quell’incontro Alex andò dall’unica persona che tra tutti aveva più bisogno di spiegazioni.
Massimo.
Gli parlò della relazione che aveva avuto con lei, ma Massimo non si arrabbiò. Disse che alla un po’ se l’aspettava che la sua ragazza vedesse un altro.
Alex chiese spiegazioni sulla minaccia di morte e … su Rachele.
Massimo era mortificato, gli riferì che non avrebbe mai voluto dire quelle parole, che per lui non erano nient’altro che il frutto della disperazione. In quando a Rachele lui non aveva nulla da dire. Forse avrebbe potuto amarla se non fosse stata così possessiva.
Alessandro perdonò gli sbagli del ragazzo e pensò che se non fosse stato per Daria si sarebbe anche potuta creare una bella amicizia con lui.
Ad un mese dal risveglio era rimasta solo una cosa da fare.
Liberare la civetta.
Andò al cimitero, vicino alla tomba di Daria.
In un braccio aveva una pala e nell’altro la collana. Daria la civetta lo seguiva svolazzando sopra la sua testa.
Fece una buca abbastanza profonda e ci seppellì la collana che evidentemente Daria si era tolta prima di essere uccisa.
Alex pensava che la ragazza volesse essere seppellita con il suo regalo, per questo gliel’aveva portata.
<< Ti amerò per tutta la mia esistenza >> disse una volta finito il lavoro.
Ormai non aveva più conti in sospeso. Tutto ciò che c’era da chiarire l’aveva chiarito e tutto ciò che aveva da spiegare l’aveva spiegato.
Si era affezionato moltissimo alla civetta , ma ogni volta che la vedeva le ricordava troppo il suo amore.
Ogni suo volo era come vedere la morte di Daria.
Daria era morta una volta sola e non sopportava di vederla morire ancora una volta, ogni giorno.
Era il momento di far volare via la civetta.
Alex era convinto che un giorno il suo amore sarebbe tornato e solo allora avrebbe desiderato il ritorno di quel piccolo volatile.
Il ragazzo le accarezzò le ali.
Le diede un bacio sulla testa.
E poi vide per l’ultima volta il volo della civetta bianca.
Angolo
della civetta. L’ultimo.
Penso
che sia impossibile
descrivere come mi sento in questo momento.
Devastata,
felice, triste,
entusiasta…
Non
lo so
Per
me che voglio diventare una
scrittrice… beh… scrivere il primo libro
è davvero tanto!
Voglio
ringraziare alcune persone
che mi hanno sostenuto in mentre scrivevo questa
“cosa” (ancora non ce la
faccio a chiamarlo libro).
La
mia migliore amica, tutta la mia
famiglia, Luigi, Alessa_7, Sirius, i miei compagni di classe, alcuni
miei
amici, e naturalmente tutti voi che avete letto la storia!
Anche
una sola visualizzazione per
me è un grandissimo sostegno.
Come
avete ben capito penso che ci
sarà un seguito.
Ma
non inizierò a scriverlo prima
di aver pubblicato questo libro… libro poi…
Penso
che non posso ancora
chiamarlo libro perché ci sono ancora tantissime cose da
fare:
Devo
leggerlo e rileggerlo almeno
11 volte, CORREGGERLO, aggiungere moltissime parti, trovare un editore
che mi
pubblichi.
Beh…direi
che sto proprio a zero!
Grazie
ancora per avermi sostenuto
durate il volo della civetta bianca.
Anche
il solo fatto che avete letto
la mia storia mi ha dato una gioia immensa!