Everything can changes
Lucius si smaterializzò davanti all'entrata di un antico castello, i suoi lisci capelli erano tutti scompigliati e l'espressione tremendamente irritata; stringeva tra le mani il suo bastone giocherellandoci nervosamente. Era li per una ragione precisa: doveva portare via Draco. Non sarebbe stato facile entrare di soppiatto e prelevare il ragazzo senza farsi scoprire, ma il suo piano era perfetto e lui era più determinato che mai.
- Andiamo, Avery, muoviti. -
Disse al mangiamorte che gli era di fianco.
L'uomo annuì ed estrasse la bacchetta dalla tasca, poi prese un libro; lo sfogliò freneticamente e, trovata la pagina, cominciò a leggere delle strane iscrizioni in latino. Mentre leggeva la sua voce tremava e il cielo si oscurava mentre Lucius sorrideva soddisfatto. In breve tempo un lampo di luce abbagliò la vista degli uomini e si posò sul portone della scuola, lo occupò tutto fino a farlo brillare completamente; poi con un botto esso sparì. I due uomini entrarono lentamente e, appena oltrepassata la soglia, il portone si ricreò senza fare rumore.
- Bravo. Bel lavoro. Ora passiamo all'azione. E' da molto che non entravi qui, vero Avery? -
L'uomo annuì ghignando.
- Non ricordo quanto tempo sia passato dall'ultima volta che mi hanno buttato fuori. Odio questo posto. -
Lucius annuì, ma rispose:
- Eppure è qui che noi tutti ci siamo formati come maghi; da qui sono nati i più grandi stregoni della dimensione magica; da qui è nata la scienza stessa della magia. Ma ora questo posto non è che un cumulo di sassi incastrati tra loro; non c'è più la forza e l'onore che c'era un tempo. Questo straordinario castello non è altro che una semplice scuola...niente di più. Di certo Draco crescerà meglio con i miei insegnamenti, non tra queste mura piene di babbani e mezzosangue. Forza, andiamo. -
Si incamminarono a passo svelto verso il dormitorio di serpeverde; a ogni rumore che udivano si rendevano invisibili con le bacchette; poi continuavano ad avanzare.
Entrarono a passi felpati per non svegliare i ragazzi; osservavano attentamente tutti i visi che si trovarono nella stanza, ma non c'era traccia di Draco.
Lucius corse fuori seguito da Avery; era furioso. Draco gli aveva disobbedito ancora, era fuggito. Ma questa volta non l'avrebbe di sicuro passata liscia.
- Dannazione! Quel bastardo me l'ha fatta sotto gli occhi! Sono stato un ingenuo, sarò più severo con lui. -
Avery annuiva meccanicamente mentre Lucius imprecava contro il figlio.
Un lampo di luce colpì Malfoy di striscio. Il mangiamorte si voltò.
Davanti a lui Harry Potter teneva puntata contro di lui la sua bacchetta guardandolo con aria di sfida.
Lucius lo fissò dritto negli occhi e notò uno sguardo nuovo in lui; pieno di ira e rancore.
Il ragazzo gli si avvicinò lentamente.
Avery cercò di prendere la bacchetta, ma Harry gridò:
- Expelliarmus! -
La bacchetta volò via dalle mani dell'uomo.
- Bene, bene, bene. Potter. Sai, è da molto che aspetto di averti di fronte per poterti uccidere, ma ora non è il momento più adatto per farti fuori; non mi interessi adesso per tua fortuna. Quindi puoi anche tornare a dormire nel tuo patetico lettino, verrò a cantarti la ninna nanna più tardi se vuoi. -
Lucius parlò in maniera terribilmente sarcastica e maligna; Harry riconobbe un pò del sarcasmo di Draco in lui e quel pensiero gli fece terribilmente male. Socchiuse gli occhi e strinse i pugni, poi gli riaprì e disse:
- Non creda che io non stia morendo dalla voglia di farla fuori dopo tutto quello che ha fatto, ma cercherò di trattenermi per rispetto verso questa scuola e verso Draco e, soprattutto per la consapevolezza di non essere come lei. -
Lucius ridacchiò.
- Sei rispettoso verso quel bastardo? Sei leale, Potter. Ma chiediti, lui lo è stato con te? Pensaci bene. -
- Draco mi ha già detto tutto, sono a conoscenza del vostro ignobile piano. Non le permetterò di avere questa soddisfazione, Malfoy. -
Pronunciò con rabbia il nome dell'individuo. Lucius pensò subito al tradimento del figlio, che non solo era scappato, ma aveva anche rivelato tutto al ragazzo.
- Mi vergogno anche solo a pensarlo, ma Draco è un traditore, Potter. Su tutti i fronti e in tutte le situazioni. All'inizio ha tradito te alleandosi con me, poi mi ha pugnalato alle spalle e ora, scappando, ci ha traditi tutti di nuovo. Non trovi? –
Harry ci pensò un attimo; Malfoy aveva ragione, ma Draco aveva chiarito con lui, si era scusato e comunque non c'era più niente tra loro, si erano persi del tutto. Ma il suo pensiero tormentava continuamente Harry, non gli dava pace. Impulsivamente rispose:
- Draco ha avuto il coraggio di rinnegare la propria natura mostrando che tutto cambia e tutto può cambiare, lui l’ha fatto. E' una persona diversa ora, le ha voltato le spalle e ha fatto bene. L'unico traditore che mi viene in mente ora è lei. -
- Non sai quel che dici. Un Malfoy non cambia; Draco non è cambiato, sta solo cercando di trovare un'identità alternativa, ma non la troverà e tornerà ad essere quello di sempre... con le buone o con le cattive. -
Ghignò ancora poi si voltò e guardò Avery; il compare schioccò le dita e sparì. Malfoy fissò un'ultima volta Harry sorpreso dalla sparizione dell'altro mangiamorte e gli sussurrò:
- Vedo che continui a provare dolore in un punto colpito ormai a morte, vero Potter? Questo è una delle caratteristiche che ti rende diverso da Draco. Lui non è così debole e non lo sarà mai. -
Harry abbassò la testa e lasciò cadere la bacchetta, poi rispose velocemente:
- Credo che si tratti di forza, non di debolezza. –
Lucius scomparve ancora ghignando.
Harry restò lì fermo, immobile.