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Autore: M_Buddy    25/08/2012    1 recensioni
Spero che vi piaccia...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era intenta a camminare lungo i corridoi del liceo Ambercrobie alla ricerca della classe di Austin, il suo migliore amico che frequentava il quarto anno mentre lei il secondo. 
Era Novembre, e il gelido vento si faceva sentire anche lungo i corridoi pieni zeppi di adolescenti che approfittavano dei trenta minuti di ricreazione per fumare una sigaretta o per scambiare quattro chiacchiere con altri coetanei. 
Christina arrivò fuori la classe dell'amico e lo vide parlare con un altro ragazzo che non aveva mai visto prima di allora. 
Era alto circa un metro e ottanto con una corporatura media. Aveva i capelli neri con un taglio di capelli che i genitori di Christina avrebbero definito "particolare". Non erano né troppo lunghi e né troppo corti, in avanti aveva un ciuffo che a quanto pare teneva rivolto verso l'alto lateralmente, e i suoi occhi erano azzurri come il ciel sereno privo di soffici nuvole che si rispecchia sulla superfie del mare.
Indossava dei semplici jeans scuri,un maglione bianco a collo alto e delle semplici scarpe da skater nere con dei disegni simili a graffiti ai lati esterni di esse.
Austin era alto anche lui un metro e ottanta con una corportatura media. I suoi capelli erano biondo scuro e con il  ciuffo sul lato destro, e spesso teneva a rimetterseli a posto con un piccolo scatto del capo. I suoi occhi erano di un verde smeraldo che al sole tendevano a diventare azzurri. 
Lui indossava una maglia nera a collo alto e una felpa a quadrettoni rossi e neri, probabilemte di due o tre taglie in più, abbottonata solo in basso (a lui piaceva portale così) e in più indossava dei semplici jeans e delle converse rosse.
Christina era alta un metro e sessantacinque, e per questo Austin la chiamava "la mia piccola". Non era una di quelle ragazze dal fisico perfetto, ma non era neanche troppo grassa... era normale. I suoi capelli erano castano chiaro lunghi fin sopra alla vita in un taglio scalato, e gli occhi erano dello stesso colore dei capelli. Magari non aveva il fisico perfetto, ma molte ragazze le invidiavano i lunghi capelli lisci e il suo sorriso. 
Indossava una maglia bianca dell' Hard Rock di tre taglie in più che le arrivava a metà coscia e dei pantaloni aderenti neri di velluto con delle vans a scacchi neri e bianchi.
Quando vide Austin e quel ragazzo esitò per un attimo ad avvicinarsi fermandosi sul posto, ma poi vide entrambi guardare nella sua direzione e Austin sorrise facendole cenno di avvicinarsi.
« E lei è Christina, la mia piccola. Christina, lui è Mike! »
Mike le si avvicinò con un mezzo sorriso e le strinse la mano. Christina gli rivolse un tenero sorriso accigliando le labbra, e in quel momento Mike pensò che le sue fossero le labbra più belle che avesse mai visto. Avrebbe voluto poterle sfiorare con le sue anche solo per un attimo, ma non poteva.
Nel frattempo Austin le si avvicinò come di soppiatto e lentamente le strinse le mani e le avvolse le proprie braccia al suo corpo dandole un bacio sulla guancia.
« Da dove vieni, Mike? » la sua voce era calda e amichevole...
« Valencia, ma sono nato a Boston. Sono venuto a New York perché mia madre è stata trasferita qui per lavoro. »
« E come... Austin, guarda, c'è Ashley Fisher col suo gruppo che già gli hanno messo gli occhi addosso. »
Austin guardò la ragazza parlare con le amiche e lanciare occhiate al povero Mike, intanto lui spostava lo sguardo da Austin e Christina ad Ashley e le sue amiche confuso, poi si avvicinò ai due e sussurrò: « Ehm... Chi è? » , Austin lo guardò divertito e gli rispose: « Lo scoprirai fra tre, due, uno... »
« Ciao, tu devi essere Mike Anderson, il ragazzo nuovo... Io sono Ashley Fisher, sono al terzo anno.»
Christina guardava la ragazza con un'espressione strana, come se stesse pensando a quanto fosse ridicola, poi sorrise e si avvicinò all'orecchio dell'amico per sussurrargli: « Scommetto che conosce anche l'indirizzo di casa e dov'è nato... Magari conosce anche il nome dell'ospedale. »
Il suo mormorio arrivò anche a Mike, il quale non potè far almeno di sorridere divertito, poi si schiarì la voce e rispose alla ragazza: « Sì, sono io,piacere. » 
La ragazza gli sorrise e gli diede un fogliettino rosa, gli diede un bacio sulla guancia e andò via, ma appena si allontanò il ragazzo gettò via il foglietto senza neanche leggerne il contenuto.
  
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