Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Ricorda la storia  |      
Autore: fireandice    25/08/2012    1 recensioni
Era strano da spiegare, anche spiegarlo a se stessa era difficile, insomma come si può essere innamorata di un vampiro ed un cacciatore contemporaneamente? Come si può amare chi, in realtà, dovrebbe essere il tuo nemico?
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Victoria camminava avvolta dal giaccone maschile sul ciglio della strada; di tanto in tanto sollevava lo sguardo e scrutava la zona intorno a lei non riuscendo a distinguere nulla che non si trovasse oltre i due metri.
La nebbia quella sera era così fitta che ogni persona sana di mente si sarebbe rinchiusa al calduccio con la propria famiglia.
Ma lei, purtroppo, non aveva nessuno con cui condividere una vita; nemmeno dei genitori o dei fratelli da andare a trovare o con cui passare del tempo.
Fu proprio mentre si perdeva nei suoi pensieri non molto felici che avvertì il leggero, dapprima, pizzicore dietro la nuca che le si gelava sempre più ad ogni passo che faceva.
Un fruscio, le foglie secche scricchiolarono e la sua testa si alzò scrutando alla sua sinistra.
La mano corse immediatamente nella tasca profonda che aveva cucito per contenere il paletto in frassino, lo strinse forte pronta per ogni evenienza.

<< Sebastian!>> esclamò dopo averlo riconosciuto, << ero in procinto di piantarti il paletto nel petto!>> sibilò dopo essersi ripresa.
<< Ma chere Victoria>> il ragazzo le si avvicinò facendo aumentare il gelo dietro alla nuca, poi si inchinò lasciandole un bacio sul dorso della mano che aveva ritratto dalla tasca.
<< non mi incanti così facilmente!>> disse dura sbuffando quando il mulatto fece un’espressione contrariata; era un ottimo attore, questo Victoria lo aveva sempre saputo.
<< qualche mese fa, la pensavi diversamente>> le rispose lascivo sorridendo; quel sorriso così sensuale eppure così pericoloso.
<< qualche mese fa, mio caro, la tua presenza non era così fastidiosa per il mio collo.>> ribattè piccata per quell’affermazione così vera, <<e comunque qualche mese fa, ero ancora troppo sconvolta per poter credere di aver avuto qualcosa con uno come te!>> fece un cenno sbrigativo con la mano come a volere chiudere la questione, ma il ragazzo aprì la bocca per parlare.
<< mmmh, mi fa piacere che la pensi così>> deluso, ecco cos’era. L’aveva amata come mai nessuna nella sua vita, ed ora lei gli rinfacciava di aver commesso un errore ricambiando quel sentimento, ferendolo così tanto, che se non fosse stato un non morto, il suo cuore avrebbe perso parecchi battiti per la delusione.
<<perché mi hai chiesto quest’incontro?>> domandò la mora facendolo risvegliare dai suoi pensieri, lui le sorrise, riprendendo quell’atteggiamento sarcastico e strafottente che l’aveva attirata qualche tempo prima.
<< sono tornati, sono di nuovo qui!>> sei parole che fecero aumentare il battito di Victoria così tanto che Sebastian lo riuscì a percepire anche da quella distanza.
<<Okay! Chiamerò gli altri e, se gentilmente vorrai aiutarci, andremo a stanarli e liberarcene definitivamente>> si impose di respirare regolarmente e abbozzò un piano, il migliore che in quel momento di poca lucidità, potesse escogitare.
<< Perfetto mia cara!>> presa alla sprovvista, la ragazza si ritrovò ad un palmo dal naso dell’affascinante ragazzo che le faceva compagnia e, prima che potesse spostarlo, sentì le sue labbra adagiarsi ed entrare in contatto con quelle più carnose del mulatto.

Non si ritrasse, lasciò giocare la sua lingua con quella esperta di Sebastian. 
Le fece danzare, dopo mesi di lontananza, ancora insieme; portò le mani nei riccioli ambrati del non morto e riuscì a percepire, quando la lucidità rifece capolino in lei, il tocco freddo del labbro superiore e quello bollente del labbro inferiore.
Si staccò da lui, ma non lo mandò lontano. Riprese fiato e chiuse gli occhi per inspirare quanta più aria riuscissero a contenere i suoi polmoni.
Quando i suoi occhi azzurri si spalancarono, si accorse di essere rimasta da sola: l’aveva sedotta ed abbandonata, di nuovo; l’aveva baciata fino a toglierle il fiato e poi, era scomparso nella notte.
Scosse la testa e continuò per la sua strada quando il collo non le si ghiacciò nuovamente e, sicura com’era che non si trattasse di Sebastian, estrasse del tutto il paletto e lo nascose nella manica.
Due scintillanti occhi viola entrarono nel suo campo visivo e poi lasciarono posto a quattro zanne bianche ed affilate come rasoi.
Affrettò il passo, continuando la farsa nella quale lei era solo un’indifesa passeggiatrice notturna e non una spietata cacciatrice esperta e, come si aspettava, il vampiro guardiano fece un abile scatto mettendosi davanti a lei. Si avvicinò e cercò di ammaliarla come era solito fare con le altre vittime, lei fece finta di cedere alla sua volontà e passò una mano sul suo amuleto forgiato con il ferro e benedetto nell’acqua santa del vaticano; una scarica di forza la percosse da capo a piedi e quando il non morto pensò di averla in pugno, lei scattò in avanti facendolo cadere, si girò trovandoselo di fronte infuriato, roteò a terra colpendolo con precisione alle gambe, il vampiro cadde con un tonfo. Prima che potesse rendersene conto, si ritrovò un paletto nel cuore e si disintegrò in polvere maleodorante.
Victoria si sgrullò la polvere dalla giacca e, vedendo spuntare i primi timidi raggi del sole, optò per ritornare a casa e concedersi una bella dormita.



Aprì gli occhi solo quando il sole era già alto, si concesse una fredda doccia rigenerante e dopo essersi vestita e legata i ricci umidi in una coda, scese per allenarsi.
<< Buongiorno Victoria, Edmund si trova in salone.. Ed ha chiesto se puoi raggiungerlo! Mi sembrava piuttosto urgente!>> l’avvertì la sorella mentre beveva il suo succo seduta sull’isoletta in marmo;
<< grazie mille, adesso vado a vedere cosa vuole!>> finì il suo caffè e corse nel salotto ben illuminato e spazioso, lo trovò seduto sul divano e sentì uno strano brivido percorrerle lo stomaco così violentemente da pensare di star male.
<<Buongiorno piccola!>> il biondo le si avvicinò e le regalò un bacio veloce sulle labbra lasciandola esterrefatta;
<<Buongiorno anche a te Ed!>> replicò imbarazzata mentre deglutiva a vuoto.
<< novità?>> chiese lui scrutandola, <<ho visto Sebastian ieri sera>> prima che lui potesse darle contro dicendole quanto stupida potesse essere stata, lei lo fermò con un semplice gesto della mano e con un’occhiata più che eloquente; << sono tornati Ed, e stavolta dovremo farli fuori per sempre!>> continuò stringendosi nelle spalle mentre il ragazzo si faceva pensieroso, poi la guardò e tutta l’ansia che aveva concentrata si dissolse rapidamente.
<< sei stata una folle, Vic! Avresti potuto dirmelo, ti avrei accompagnato>> iniziò a parlare a tavoletta pur sapendo che se fosse andato con lei, non avrebbero ricevuto nessuna informazione.
<<sai che lui non mi avrebbe detto nulla!>> sbottò lei dopo cinque minuti di chiacchiere inutili, << e come ben sai sono capace di difendermi da sola!>> aggiunse piccata da questa sua troppa apprensione.
<< ovvio che lo so! Sei la migliore!>> rispose il biondo esasperato, poi gli andò vicino e l’abbracciò forte;<< è successo qualcosa?>> le sussurrò geloso nell’orecchio, <<nulla, mi ha solo dato l’informazione!>> mentì incapace di guardarlo negli occhi.
<<perfetto!>> detto ciò, le prese il viso con le mani e la baciò. Dolcemente e con calma, un bacio così diverso da quello della sera prima che Victoria, si sentì in pace con se stessa.


Due settimane dopo, era riuscita a richiamare Brian e Jonah e a farli unire a lei ed ad Edmund per sconfiggere una volta per tutte i Walsh, che da mesi terrorizzavano il paesino con continui attacchi.
<<come vi ho detto, io e Jonah entreremo da dietro e voi da davanti>> disse indicando i tre ragazzi che l’ascoltavano assorti e attenti, << poi come abbiamo saputo, non sono qui tutti, ma solo i più importanti! Feroci, micidiali e veloci. Dovremmo per forza agire in questo modo per spazzarli via in una sola notte! Non dovrà restarne neanche uno.. E poi Sebastian ha detto, che a suo malincuore, ci aiuterà!>> quando pronunciò il suo nome, tutti e tre alzarono la testa e la scrutarono attenti, ma lei non cedette e continuò imperterrita a spiegare il loro piano d’attacco.

A mezzanotte precisa, i quattro girovagavano per Chesterfield Road aspettando un Sebastian leggermente in ritardo.
<<santo cielo se non arriva entro cinque minuti lo pugnalo, ve lo giuro!>> sbraitò Victoria che aveva calcolato tutto nei minimi dettagli; << chi uccideresti?>> gli chiese una voce profonda accompagnata dal solito accento francese, lei lo guardò di sbieco e dopo essersi avvicinata, lo colpì con forza sulla spalla. Grazie all’aiuto dell’amuleto, il mulatto fu sballottato lontano di almeno quattro metri.
<<ma sei impazzita!>> chiese lui massaggiandosi la parte lesa, lei gli sorrise falsamente e poi senza dire una parola, si incamminò verso villa Walsh.
Fu subita raggiunta da Edmund che non aveva mai smesso di tenere d’occhio il non morto, questi le cinse la vita con un braccio facendo acquietare leggermente la guerra che si stava consumando nel suo cervello.
Si girò sorridendogli e poi, lui annullò le distanze facendo incontrare le loro labbra.
Sebastian rimase spiazzato e guardò la scena quasi con le lacrime agli occhi, eppure lo sapeva; era sicuro che lei non si sarebbe messa con un non morto, ma con qualcuno come lei, che poteva capirla e comprendere il suo stile di vita fuori dall’ordinario.
Victoria si staccò velocemente e con la coda dell’occhio notò il non morto guardarla con occhi tristi, l’amava ma non poteva stare con lui.
Era strano da spiegare, anche spiegarlo a se stessa era difficile, insomma come si può essere innamorata di un vampiro ed un cacciatore contemporaneamente? Come si può amare chi, in realtà, dovrebbe essere il tuo nemico? Lei non lo sapeva, così aveva finito col rinchiudere i suoi sentimenti per Sebastian in un parte remota del cuore e lasciare che l’amore e l’attrazione verso l’affascinante, nonché vivo Edmund prevalessero.

Raggiunsero la villa e, come previsto dal piano, si divisero raggiungendo, senza troppi sforzi le porte d’ingresso.
Due imperiali spuntarono davanti a loro e senza esitazione, lei e Jonah iniziarono a fronteggiarli abilmente: rotearono, calciarono e diedero gomitate o capocciate, finché dei due non morti non rimase nulla se non cenere putrida.
Per Ed e Brian, la cosa fu veloce e semplice: due guardiani ed un vampiro semplice erano più che facili da affrontare.

Sgattaiolarono all’interno senza fare nessun rumore: abili e silenziosi, come Kris, il loro istruttore, gli aveva insegnato e dopo aver scorto gli altri tre compagni, raggiunsero la sala dove c’erano gli altri non morti.
La nuca iniziò a dolerle così tanto da pensare che le stessero strofinando lastre ghiacciate sulla pelle; quello era segno che si stavano addentrando nel cuore del nascondiglio.
Toccò l’amuleto legato al suo ombelico e sentì la forza fluirle nelle vene, così dopo aver guardato i compagni, sfondò la porta con un potente calcio.
Furono investiti da luce spettrale che veniva emessa da torce sulle pareti in pietra, l’ambiente era buio e freddo tant’è che il corpo di Victoria fu pervaso da brividi. 
Scorsero tre vampiri imperiali, quattro guardiani e sei semplici; i Walsh erano tre e guardavano la scena in attesa senza scomporsi.
Entrarono e fecero fuori così velocemente due dei guardiani che gli altri non ebbero il tempo di rendersene conto, Brian e Joanh si concentrarono su tre dei semplici facendoli fuori con due abili mosse e il puff prodotto dal corpo che si disintegra risuonò forte nella stanza; i tre imperiali combatterono abilmente per fare poi la stessa fine degli altri non morti.
Victoria fu attaccata dai due guardiani e spingendoli con calci e pungi riuscì a mandarne a tappeto uno, il paletto incontrò la carne passò fino a toccare il cuore, un puff e rimase solo cenere.
Si rialzò e notò che di non morti, oltre ai tre Walsh, ne restavano due: uno semplice ed un guardiano. Con un cenno del capo rivolto a Brian, si buttò su quello semplice mandandolo a terra e questo, fu trafitto dal paletto in noce dell’amico; il guardiano si avventò su Edmund che con un abile mossa riuscì a farlo scivolare e ad ucciderlo.

Lilien Walsh, con i suoi occhi rosso fuoco contornati di nero, si alzò e si scagliò sulla cacciatrice che dopo un paio di pungi fu sballottata contro il muro battendo la testa, la vista le si annebbiò per qualche secondo, il tempo che la vampira la potesse raggiungere e scostarle in malo modo i capelli.
Rendendosi conto di non avere tra le mani il paletto, rotolato poco più in la, tirò fuori con cautela una boccetta di acqua santa e la versò sul viso della vampira che prese a muoversi convulsamente, strisciò fino al paletto e si girò in tempo per infilarlo nello sterno di Lilien che svanì con un sonoro puff.
Quando si alzò constatò che Gregory Walsh era messo all’angolo da Jonah e Sebastian, il paletto entrò con qualche resistenza e fu polvere.
Brian era a terra privo di sensi e Tim, l’altro non morto era in procinto di morderlo, ma Edmund lo scaraventò lontano, così Victoria dopo aver fatto cenno ai suoi compagni di prendersene cura, corse verso il più forte dei non morti che erano in quella villa e con due calci lo fece sbattere al muro.
<< tutto tuo!>> rivolse un sorriso ad Ed, prima che potesse trafiggerlo e ucciderlo definitivamente.



<<finalmente siamo liberi!>> sentenziò Brian che si era ripreso, battè il cinque ai suoi amici e poi continuò a parlottare con Ed e Jonah.

<< grazie di tutto Sebastian! Posso solo immaginare come sia stato difficile per te>> gli diede una carezza sul viso e lui ne approfittò per posarle un bacio sul palmo.
<< già, ma adesso che non ci sono più vampiri da cacciare.. Il mio lavoro è terminato e penso di andarmene per un po’!>> disse il mulatto scrutando il cielo stellato;
<< beh, allora buona fortuna Sebastian!>> lo abbracciò perdendosi nel suo profumo, egli dapprima titubante ricambiò inspirando l’odore dei suoi capelli. Mele e miele, avevano un così buon profumo. << ti amo Victoria, non lo scordare!>> gli sussurrò, << ti amo anche io, ma sai che amo anche Edmund .. E poi beh, non potremmo stare insieme, no?>> chiese retoricamente, lui si staccò e dopo averla guardato negli occhi le sorrise felice.
<< addio ragazzi!>> salutò gli altri e se ne andò, lasciando per sempre l’unica donna che avesse mai posseduto il suo cuore di non morto.
Lo guardò andar via e sentì che una parte di lei, stava prendendo il volo, lasciandola più sola, ma anche molto più felice.
Dopo tutto quello che avevano passato, lui era staton costretta ad abbandonarla lasciandola nelle mani di un altro uomo. 



HELLO PEOPLEEEEE! C:
è la prima storia del genere che scrivo, quindi beh.. spero vi piaccia! :)
mi farebbe piacere cosa ve ne pare con una recensione, se volete! :3
Adieu,
Sara xx 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: fireandice