I hate school because...
Ace odiava la scuola.
Da sempre, e non tanto per i compiti o il dover studiare, odiava il dover restare chiuso in una stanza per sei ore seduto su una sedia.
Amava solo tre cose.
La ricreazione.
La lezione di ginnastica.
E la campanella. Non tutti, solo quella che segnava la fine della scuola.
Mancava un minuto alla fine della lezione.
Sessanta, cinquantanove, cinquantotto, cinquantasette, cinquantasei…
- Bene bambini potete mettere a posto! –
Cinquantacinque, cinquantaquattro, cinquantatré, cinquantadue, cinquantuno…
- Maestra possiamo andare? –
Cinquanta, quarantanove, quarantotto, quarantasette, quarantasei…
- Aspettate che suoni! –
Quarantacinque, quarantaquattro, quarantatré, quarantadue, quarantuno…
- Ma manca un minuto! – si lamentarono i suoi compagni.
Quaranta, trentanove, trentotto, trentasette, trentasei…
- Non importa, le regole sono regole! – esclamò la maestra.
Trentacinque, trentaquattro, trentatré, trentadue, trentuno…
- Le regole sono stupide! – sbuffò Ace senza staccare gli occhi dalle lancette.
Trenta, ventinove, ventotto, ventisette, ventisei…
- Non dire così Ace… - lo riprese la donna.
Venticinque, ventiquattro, ventitré, ventidue, ventuno…
- Intanto andate dalla porta ok? – sorrise continuando.
Venti, diciannove, diciotto, diciassette, sedici….
Subito i bambini corsero dalla porta, in fila, con lo zaino in spalla, aspettando impazienti il suono della campanella.
Quindici, quattordici, tredici, dodici, undici…
- Dai… Suona… - sussurrò Ace molleggiando sui piedi, impaziente.
Dieci, nove, otto, sette, sei…
- Dai… - ripeté facendo il conto alla rovescia con un sussurro – Dieci.. Nove… -
Cinque, quattro, tre, due, uno…
Una sua compagna lo sentì e rise – Anche io! Cinque! Quattro! –
Tutti i loro compagni si unirono nella conta finché…
DRIIIIN!!!
Il suono della campanella si propagò nell’aria ed Ace, il primo della fila, spalancò la porta, correndo fuori dalla scuola. I suoi occhi che vagavano alla ricerca di qualcuno, che doveva esserci tra i genitori presenti…
Lo sguardo del bambino si posò sul sorriso e i baffi che ben conosceva. Sorrise pure lui e gli corse incontro.
- Papà! – urlò contento – Sei venuto a prendermi! –
- Come tutti i giorni – sorrise Roger chinandosi su di lui e scompigliandoli i capelli.
- Fantastico! – rise Ace risistemandosi i capelli.
Era quello il motivo per cui amava la campanella…
Ahahah stavolta è più lunga :'3
Bene non so che dire u.u
Spero vi sia piaciuta >w<
Cocol_Sasso_97