Fanfic su artisti musicali > Altri
Segui la storia  |      
Autore: Kyu_Kon    25/08/2012    2 recensioni
Fan Fiction sul gruppo musicale Of Monster and Men, ambientato sull'isola del ghiaccio e del fuoco, tra vulcani e ghiacciai, a Reykjavik, paese originario di tutti i componenti della Band. I protagonisti del racconto sono la vocalist Nanna Bryndís Hilmarsdóttir e il cantante Ragnar Þórhallsson ma non mancherà la comparsa di altri componenti della band e di personaggi di fantasia! Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un tramonto di fuoco e ghiaccio


Era il tramonto. Il sole fendeva dolcemente l’orizzonte frastagliato di fiordi, di fiumi brillanti e cascate iridescenti, di ghiacciai e vulcani, tingendo il cielo cosparso da piccoli veli di nubi candide d’arancione, rosso e giallo, fuoco in cielo e ghiaccio in terra. Reykjavik era immersa nella quiete più profonda come se già fosse notte, le luci delle abitazioni s’accendevano una dopo l’altra al sanguinar del cielo.  Anche nella casa di  Nanna Bryndís Hilmarsdóttir una luce s’accese. La ragazza si sistemò un ultima volta i capelli lunghi e scuri rasati appena sopra l’orecchio sinistro e si appoggiò sulla testa il suo cappello di panama marrone, si guardò nel lungo specchio all’interno dell’anta destra del suo grande armadio di mogano. I suoi occhi di un marrone scuro intenso e profondo con un lieve trucco nero, una piccola cicatrice sul sopracciglio sinistro, il suo naso piccolo leggermente rivolto verso l’alto, la sue labbra sottili e sorridenti poco più rosa del suo volto, i due dilatatori argentei di media dimensione nei lobi delle sue orecchie, tutto quanto perfetto. Indossava un giubbotto di pelle nera, una pesante sciarpa color sabbia e un paio di jeans scuri, ai piedi degli stivali bruni e argentei con appena un accenno di tacco. Richiuse dolcemente la pesante anta di legno e la sua immagine scomparve, rimase soltanto lei, era ora di andare! Pochi passi e fu alla porta, la aprì e poi la richiuse dietro di se, due giri di chiave, una dozzina di altri passi e fu immersa nel fulgido cielo infuocato, il vento che le soffiava gelido sul viso. Assestò la sciarpa fino a coprirsi il naso e iniziò a camminare, ogni suo respiro si condensava nell’aria glaciale. Aveva quasi un chilometro prima di arrivare a destinazione.

Il cielo stava diventando sempre più cupo, il sole ormai era quasi totalmente scomparso dall’orizzonte quando arrivò nel piccolo parco poco lontano dal centro di Reykjavik. L’atmosfera era incantata. Grandi pini dagli aghi congelati si ergevano alti decine di metri, mossi lievemente dal vento rigido ululavano come lupi nell’ombra che era ormai scesa sull’intera città. Solo un grande lampione acceso accanto alla grande statua bronzea di un cavaliere con una grossa spada sguainata illuminava ancora l’aria ombrosa. Ai piedi della statua c’era una panchina di legno duro e ferro battuto ma che, nell’oscurità del crepuscolo appena scalfita dalla luce artificiale poco distante, appariva completamente inondata da riflessi plumbei.  Ragnar era là ad aspettarla, seduto, la schiena appoggiata al legno, lo sguardo perso tra le grandi conifere. Era un ragazzo robusto, dal viso rotondo e dai capelli corti e biondi, gli occhi due immensi laghi del color del deserto, beige come la sciarpa della ragazza. Nanna incrociò il suo sguardo dolce ma mosse gli occhi in direzione del monumento alle sue spalle, imbarazzata, pochi passi, pochi istanti e fu davanti a lui, si sedette sulla panchina, alla sua destra. Sentì il vento gelido filtrare tra le fibre della sua sciarpa di lana e inondarle il viso violentemente, il suo cuore invece era diventato caldo come fuoco, il sangue nelle sue vene si tramutò in lava incandescente. «Ciao» Sussurrò mentre la gelida, violenta brezza ululava tra gli alberi. «Ciao» Rispose il ragazzo con una voce dolce come il miele d’estate, il sorriso sulle sue labbra. I loro occhi si incontrarono una seconda volta, questa volta Nanna sostenne lo sguardo di lui senza ammiccare, l’aria continuava a volare gelida contro di loro ma ora anche il suo viso era caldo, caldo come il sole, caldo come un giorno d’estate. Il vento continuava a soffiare, sempre più forte, il cielo si stava rannuvolando, nuvole scure e dense iniziavano a coprire le stelle brillanti come diamanti, la luna sorta da poco. Ma le nuvole non erano l’unica cosa ad essere spinte dal vento freddo, il cappello marrone della ragazza fu sospinto da una forte raffica e iniziò a volteggiare nell’aria notturna delineando piccoli, irregolari cerchi mentre scendeva leggermente verso la terra dura, ghiacciata. Simultaneamente entrambi si alzarono dalla panchina, un terzo lungo sguardo sorridente da parte di entrambi, poi, insieme, si avviarono a recuperare il cappello di Nanna. Le mani coperte da spessi guanti di lana dei due ragazzi si unirono nell’oscurità. Dei piccoli fiocchi di candida neve iniziarono a danzare dolcemente nell’aria.


Ciao a tutti! Spero che questo breve racconto vi sia piaciuto, mi piacerebbe continuarlo se gli dei mi concedono l'ispirazione (ahah), ovviamente non vedo l'ora di ricevere recensioni di qualsiasi tipo, fatemi sapere come la trovate! ;) A presto!

Kyu 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Kyu_Kon