"Ci
sono giorni,
in
cui vorresti mandare a fanculo tutti,
ma
ti viene solo da piangere…"
Katie correva per i corridoi
della scuola, nelle orecchie aveva ancora il suono di quelle maledette risate.
- Ehi guardate! C'è il mostro labbrone qui! - Urlò a gran voce Duncan, il bullo
della scuola.
Altre risate e schiamazzi riempirono anche quel corridoio e la ragazza corse
disperata verso il cortile del liceo.
Si guardò intorno disperata, cercando un buon nascondiglio dove stare per il
resto della giornata.
Non le importava se avrebbe saltato tutte le lezioni pomeridiane!
Finalmente i suoi occhi si posarono sul suo nuovo "rifugio sicuro":
gli spalti dello stadio di Football.
C'era una piccola apertura che dava all'interno di quella struttura in ferro, e
la ragazza vi entrò senza troppi preamboli.
L'interno era freddo e oscuro, c'era però qualcosa di luminoso dall'altra
parte.
Come una mosca attratta dal miele, Katie si diresse verso la luce e scoprì che
qualcun'altro era a conoscenza di quel posto: C'erano una sedia e un tavolino,
sopra di esso vi era stata posizionata una pila immensa di libri di tutti i
generi: Horror, Fantasy, Thriller eccetera.
Ai piedi della sedia, un anonimo zaino rosso era stato abbandonato dal suo
proprietario.
La mora buttò in un angolo la sua borsa rosa e piena di scritte fatte da lei e
dalla sua migliore amica, Sadie.
Prese un piccolo quaderno dalla copertina gialla fluorescente e una penna, li
adagiò su un angolo del tavolino, e cominciò a scrivere su una pagina candida
di quel quaderno:
"Caro diario,
Oggi è la giornata peggiore della mia vita.
Mi sento terribilmente triste e incredibilmente sola!
Non so che fare, è tutta colpa di questo stup..."
Il foglio fu bagnato da alcune lacrime, e Katie chiuse in fretta il quaderno,
prima di affondare il viso nelle mani.
Si sentiva come se si fosse svegliata solo per divertire gli altri con le sue
disgrazie.
- Che diavolo ci fai qui? - Una voce maschile fece saltare la ragazza dalla
sedia per lo spavento. Si girò di scatto e vide, illuminato dalla luce della
lampada da campeggio appesa al soffitto basso, il volto di Noah.
Noah era il solito nerd che amava leggere e odiava fare attività fisica. Aveva
una mania per le battutine ciniche, che caratterizzavano il suo carattere.
- Noah! Mi hai spaventato! - Disse la mora, tirando un sopirò di sollievo.
- Non hai risposto alla mia domanda: che cosa ci fai qui? - chiese di nuovo
l'indiano.
- Oggi è una giornata no per me e voglio passarla da sola. - spiegò brevemente
Katie, asciugandosi il viso dalle lacrime con la manica della sua felpa bianca
e nera.
Il ragazzo non la degnò neanche di uno sguardo, prese il primo libro dalla pila
sul tavolo e si immerse in esso, come al suo solito.
La ragazza appoggiò a terra la pila di libri e si sedette sul tavolino. Tra i
due nacque un silenzio imbarazzante, che faceva trascorrere il tempo molto più
lentamente del normale.
In lontananza si sentì il rumore della campanella che segnava l'inizio delle lezioni
pomeridiane. Noah si alzò, infilò il libro nel suo zaino, se lo mise in spalla
e fece per andarsene, finché non sentì una presa decisa attorno al suo braccio.
- Potresti farmi compagnia? - Chiese debolmente Katie, non sapeva perché, ma
non voleva più passare il pomeriggio da sola.
- Ho le lezioni da seguire. - Mormorò il moro, liberandosi dalla stretta della
ragazza e guardandola dritta negli occhi.
- Ti farò procurare gli appunti da Harold, ti prego. -
Il ragazzo valutò meglio l'offerta, e decise di restare per dedicare più tempo
alla lettura del suo libro.
Solo quando fece per sedersi di nuovo sulla sedia, Noah notò qualcosa di
orribile sul volto della mora:
Un grossissimo herpes aveva tumefatto le labbra della ragazza, che erano
diventate gonfie.
- Cosa ti è successo alla faccia? -
- Oh, intendi questo? Stamattina mi sono trovata questo piccolo herpes sulle labbra.-
Disse con un sorriso tirato Katie.
- Piccolo?!? Sembra che tu sia stata pestata! - Esclamò l'Allergico, facendo
venire gli occhi lucidi alla mora.
Il ragazzo rimase sorpreso dalla reazione della mora. Non aveva mai fatto
piangere qualcuno con la sua maledetta boccaccia. In quel momento si sentiva un
po' dispiaciuto.
La ragazza si asciugò gli occhi con la felpa. Il moro le abbassò il braccio e
le porse un fazzoletto.
- Tieni, quella felpa ha già sofferto abbastanza non credi? - Katie gli sorrise
e prese il fazzoletto.
L’Allergico si sedette sul tavolino e guardò la mora:
Non la conosceva bene, la vedeva sempre insieme alla sua inseparabile amica
cicciottella, a spettegolare o a sbavare dietro i ragazzi più carini della
scuola, come Justin o Alejandro.
Ora però era lì, con un enorme herpes sul viso e le lacrime agli occhi.
- Che cosa ti è successo di tanto
terribile, Justin ti ha dato il palo? – Disse Noah, tirando fuori il libro dallo
zaino e riprendendo la lettura di quest’ultimo.
- No, se proprio lo vuoi sapere,
oggi sono diventata lo zimbello della scuola per colpa di questo. – Katie indicò
il labbro gonfio dove si trovava l’herpess.
- E Sadie è a casa con la febbre,
e io sono sola in balia di tutti! – Urlò la ragazza, sdraiandosi sul tavolino.
Si sentiva stranamente più
leggera, finalmente si era confidata con qualcuno quel giorno.
Il ragazzo alzò il naso dal libro,
trovando il viso sottosopra della mora vicinissimo al suo. Le guance della
mora si colorarono immediatamente di rosso, come quelle dell’Allergico.
Il moro si soffermò sui
dettagli del viso della ragazza: aveva il suo stesso colorito e gli occhi,
sembravano due ossidiane.
Noah si chiese il perché fosse
arrossito, ma non sapeva darsi una spiegazione logica.
Katie non si preoccupava più del sangue
che ormai aveva alla testa, si era definitivamente persa negli occhi, neri come
i suoi, del nerd.
Frequentavano la stessa classe da
ormai quattro anni, e lei non si era mai accorta di lui.
Era sempre stata così occupata a
sognare Justin, Alejandro o Trent, tutti ragazzi irraggiungibili per lei, da non accorgersi che il ragazzo
perfetto, era proprio sotto i suoi occhi?
Noah era intelligente, era anche
carino, aveva sì una brutta boccaccia, ma questo non sembrava un difetto, per
Katie.
Come aveva fatto ad accorgersi di
lui solo in quel momento, che erano così vicini e lei poteva sentire il suo
respiro sfiorarle il viso.
In un attimo, Katie posò le sue
labbra gonfie su quelle di Noah. La ragazza ebbe paura di essere respinta, ma
non successe.
I due si goderono quel bacio,
mentre si sentiva il rumore della pioggia autunnale che picchiava sul loro
rifugio.
Si staccarono poco dopo, tutti e
due rossi in viso. La ragazza si alzò immediatamente dal tavolino e cominciò a
raccogliere la sua roba.
- S-cusa, no-n v-volevo… -
Balbettò la mora, imbracciando la sua borsa e, mettendosi il cappuccio della
felpa in testa, se ne andò; lasciando Noah da solo, con i suoi libri e un
espressione sorpresa sul volto.
***
Un raggio di sole illuminò una
stanza stracolma di libri e cartacce sparse per il pavimento, e il suono di una
sveglia fece capolino subito dopo.
Una mano uscì fuori dal groviglio
di coperte e cercò a tentoni il pulsante di quel maledetto aggeggio infernale. Dopo
che la sveglia fu spenta, Noah si alzò di malavoglia dal letto. Quel giorno,
non aveva voglia di andare a scuola. Si sentiva le labbra stranamente gonfie.
Si trascinò fino al bagno, e si
guardò allo specchio sopra al lavandino.
Come aveva previsto: il labbro
inferiore era incredibilmente gonfio, a causa di un piccolo herpes spuntato dal
giorno alla notte.
Si sistemò i capelli spettinati e
un sorriso sfuggì al suo controllo e gli comparve sul viso.
Il modo con cui aveva avuto
quella bollicina, era stato il più dolce in assoluto.
“…E
poi ci sono certe persone,
che
ti fanno comparire il sorriso,
con
cose insignificanti,
anche
in quei giorni.”
Angolo dell'autrice:
Ho deciso di cancellare e rimettere questa storia, perchè non me la fa modificare e così non potevo togliere gli errori che c'erano. Vi chiedo umilmente perdono!
Se vi sembra che i personaggi sono OOC, ditemelo e io metterò l'avvertimento.
Spero vi sia piaciuta, perchè dicono che la NOahxKatie è al 90% una delle coppie della quinta stagione. Mi dispiace tantissimo
Un bacione:^.^:
Samantha detta Sam