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Autore: AstridxAndros    26/08/2012    2 recensioni
nosense senza capo ne coda XD leggete e recensite, l'ho scritta in un momento di follia, ripeto senza capo ne coda! cosa succederebbe se con un carillon tanti ricordi tornassero alla mente?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Elisa! Puoi venire un attimo? Abbiamo ospiti!- la voce di mia madre ruppe la quiete della mia stanza, qualcosa di strano nella sua voce però m’incuriosì, usava sempre una voce allegra quando c’erano ospiti, cosa cambiava questa volta?
Uscii dalla mia camera e andai nel salone. Un profumo molto forte mi colpì subito, sicuramente dopobarba, un uomo anziano, vestito con una giacca di tweed teneva gli occhi bassi sul tappeto. Accanto a lui un ragazzo, testa china, vedevo solo i suoi capelli neri… Presi posto accanto a mia madre.
-salve…- salutai, non c’era allegria nella mia voce, forse quel momento era troppo importante, anche se ancora non sapevo il perché.
-Elisa… vorrei farti ascoltare una cosa… ti ruberò solo un minuto ok?- io annuì. L’uomo aveva alzato la testa, parlava sicuro, non capivo, ma sembrava, dispiaciuto? Spostò lo sguardo da me ad un cofanetto in legno, un porta gioie supposi, poi sul ragazzo ora attento, non aveva ancora alzato lo sguardo. Lo aprì delicatamente, era un carillon… una musica dolce, ma triste allo stesso tempo, mi invase l’anima, ricordavo quella melodia, ricordi sfocati si facevano sempre più nitidi nella mia mente, un uomo. L’ultima nota della melodia come una freccia mi trafisse il cuore. Mi accorsi di stare piangendo solo quando una  calda lacrima cadde sulla mia mano. Fissavo il cofanetto ormai chiuso, dolore, solo dolore nella mia mente e nel mio cuore. Quando alzai lo sguardo incontrai gli occhi del ragazzo imperlati di lacrime, il colore smeraldo era nitido nonostante le lacrime, ma coperto da un velo di tristezza.
-questa è la conferma…- sospirò l’uomo, il ragazzo si alzò, aveva asciugato il viso, ma ancora molte lacrime cadevano copiose. Un attimo dopo mi ritrovai tra le sue braccia, non c’erano bisogno di parole, mi sentivo più vicina a quello sconosciuto che a chiunque altro. Passammo ore a fissare il vuoto, lasciando scorrere i ricordi, dolorosi ricordi dell’inizio della nostra vita… la felicità allora non era nei piani…
  
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