Lottare uniti. Una volta
ancora.
Konoha brucia.
Fuoco sulle case, sugli alberi, nelle
strade. Fuoco nel cielo.
Fuoco anche nelle loro anime.
Konoha urla.
Grida disperate, impaurite, stremate.
Grida di rabbia e dolore. Grida di vecchi e bambini.
Grida, anche, di Sopravvissuti.
Konoha piange.
Lacrime di vecchi, troppo stanchi.
Lacrime di uomini e donne, incapaci di
darsi un perché.
Lacrime di bambini, che non comprendono davvero.
E le Vostre, di lacrime?
Guance asciutte. Occhi asciutti. C’è solo il vuoto, in quella
notte, dentro di Voi.
Parole vane. Promesse effimere. Sogni
calpestati.
Konoha… cade… ?!
Non sente niente. Non vuole sentire niente.
Non le voci stridule di chi grida, spaventato; non le voci
tremanti di chi cerca di rassicurare, nella speranza di convincere più se stesso
che altri; non le voci imperiose di chi impartisce ordini a destra e manca, nel
tentativo incerto di arginare quell’inferno.
No, Sakura non vuole sentire.
Sakura non vuole ascoltare!
Ascoltare chi? Ascoltare cosa?
Parole vuote!
Rassicurazioni inutili!
Meri discorsi sul quel dannato “andrà tutto bene”!
Perché no, non va tutto bene. E non andrà tutto bene. Le cose andranno peggiorando. Quella
situazione arriverà all’esasperazione, e tutti ne soffriranno.
C’è chi già soffre…
Sakura si porta entrambe le mani al viso e
ce lo nasconde dietro.
Nella sua mente, rapidi, passano due occhi azzurro intenso, che
tanto assomigliano a quelli di un bambino. Ma un bambino cresciuto troppo in
fretta, dietro al cui sguardo si mescolano e intrecciano dolore, amarezza e
disincanto.
“ Naruto…”
Se fosse una donna come tante altre, sicuramente, Sakura si
metterebbe a piangere, forse correrebbe da lui e lo implorerebbe di non farlo, di non lasciarla. Ma Sakura non è una di quelle
donnette che si vedono nelle telenovele che a sua madre tanto piacciono!
Ninja…
Kunoichi…
Eppure corre comunque, Sakura. Corre perché da lui deve arrivare. Ad ogni costo.
Ed è consapevole di cosa lascerà
dietro di sé: una scia di tradimento e
pena!
“ Perdonami… Sasuke…”
Sasuke non è certo di aver compreso cosa stia succedendo, ma non per
questo rimane immobile.
Ha una bambina tra le braccia, 4 anni o giù di lì, con la fronte
insanguinata e una brutta scottatura sul braccia destro. Piange, strilla e
scalpita, spaventata e ferita.
“ Yamanaka!” Ino si volta a quel richiamo; ha la fronte imperlata
di sudore, gli abiti e le mani imbrattate di sangue e gli occhi lucidi dalla
fatica. È cominciato solo da poche ore, quel macello, eppure ha l’impressione
che la situazione perduri da anni, come se la Quarta Grande Guerra non si fosse
mai conclusa.
“ Sasuke.” Gli va incontro e prende la bambina che lui le porge,
appoggiandola sua una barella vuota, lasciata lì da chissà chi nella frenesia
del salvare più vite possibili. Impasta il chakra e piano inizia a sanare la
ferita alla testa. “ Come vanno le cose?”
“ Non so che dirti! È tutto un immenso casino!” Bercia lui
arrabbiato: dove cazzo è finita l’organizzazione? “ Sono tutti che corrono qua
e là! E nessuno ha idea di cosa deve fare! Quella testa di cazzo poi è…”
Ino trassale continuando il suo lavoro. Non c’è una… strategia…?
Non c’è neppure Shikamaru!
Già, da parecchio tempo ormai…
Ma un altro pensiero la sfiora, rapido, e le mani tremano
improvvisamente.
“ Perché Naruto non sta dando gli ordini? Cazzo! È l’Hokage!”
Sbotta rapida, interrompendo un attimo il proprio lavoro di guarigione.
“ E io che vuoi che ne sappia? Quel coglione è sparito!”
Ino trema, spalancando gli occhi. Poi stringe i pungi e deglutisce
un paio di volte; un attimo dopo è nuovamente padrona di se stessa, e impasta
nuovamente il chakra ricominciando da dove si era interrotta, mentre la sua
mente lavora rapida.
I tasselli iniziano ad andare al proprio posto…
“ Sasuke… dov’è Sakura?” Chiede poi, la voce ridotta ad un
sussurro. E si sorprende che lui l’abbia davvero sentita, nel frastuono che li
circonda.
“ Vallo a sapere.” Borbotta lui, e alla donna non sfugge quello
strano lampo che gli attraversa lo sguardo.
I tasselli si allineano…
Ino sa! Sa perché Sakura è la sua migliore amica; perché la verità
era troppo evidente per non essere vista; perché loro due stanno attraversando
la stessa situazione, con i medesimi, devastanti sentimenti nel cuore.
Sopportare!
“ Sasu-…”
“ Le ho chiesto di sposarmi. Questa sera, prima che ci
attaccassero.” [Lo so…] “ E lei non ha risposto!” [So anche questo…]
Ino ha lo sguardo insistentemente fermo sulla bambina, benché
quelle ferite non siano poi così difficili per una Kunoichi come lei. Ma non ha
la forza di fissare gli occhi neri del suo interlocutore.
“ Sasu-…”
“ Avrei dovuto capirlo, vero?”
Si…
“ Era chiaro, vero?”
Si…
“ Che stupido!”
Le labbra di Ino tremano, le sue mani anche.
“ Lo sapevi, dico bene? Sapevi fin dall’inizio come stavano le
cose. Ino!” Non c’è rabbia nel tono di Sasuke, solo rammarico. Perché è stato
così cieco da non vedere!?
Non volevi vedere!
“ Sakura è la mia migliore amica.” Non è una vera e propria
conferma, ma Sasuke capisce che equivale ad un sì, lo sapevo dall’inizio. E Ino prova un dispiacere immenso a
sbattergli in faccia la verità a quel modo, ma sa che non si può addolcire la
pillola.
La ragazza sospira profondamente. Una mano si stacca dal braccio
ustionato della piccola e si chiude a pugno per poi scontrarsi senza forza sul
petto dell’Uchiha. “ Sparisci! Torna là furi che qui mi sei solo d’intralcio!”
Borbotta brusca, spingendolo leggermente indietro. E lui ghigna, mellifluo.
“ Credi di potermi dar ordini, Yamanaka?”
“ Evapora!”
E lui se ne va davvero, con un ridacchiare che
non sembra appartenergli. Veloce, si confonde nella calca. Veloce, torna
all’inferno che divampa rapido per le strade di Konoha, che nuovamente si
tingono di rosso scarlatto.
Ino non si muove. Immobile, osserva la
bambina distesa su quella barella; è tranquilla, ora, ed è caduta in un sonno
profondo dal quale la donna spera si svegli quando tutto quell’inferno sarà
finito.
È stanca, Ino. È tremendamente stanca. E ha perso ogni motivazione
per continuare a combattere per quel Villaggio che tanto ha amato; ha perso la
voglia, andatasene con lui ormai
quattro anni prima.
Povera, piccola Ino…
Sei sola!? Lui non c’è!? Se n’è andato!?
Si compatisce da sola. Fa schifo!
Povera, piccola Ino…
Stringe i pugni, nuovamente. È la rabbia che monta violentemente
nel suo petto a darle la forza di fare ciò che vuole fare, di prendere quella
decisione che la vedrà una volta ancora sul campo di battaglia, in prima linea.
Chiama una ragazza lì vicino – una collega – e le dice di occuparsi
della bambina. Un attimo dopo corre – proprio come Sakura! – per i corridoi
dell’ospedale, cercando di uscirne il più velocemente possibile. Sa dove deve
andare. Sa cosa deve fare.
E chi se ne importa se Shikamaru non c’è, se è a Suna, se ha
preferito Temari. Chi se ne frega se in quel momento lui non c’è, è lontano, è
ignaro di quanto sta succedendo al suo Villaggio natale. Chi se ne frega,
anche, del fatto che quella testa ad ananas abbia infranto la promessa più
importante, quella fatta al loro Maestro; non si è preso cura del figlio di
Asuma e Kurenai, non gli ha fatto da guida, e non si è preso cura di lei e di
Choji. Chi se ne frega di tutto questo!
Choji è nelle strade di Konoha, così come
tutti i Ninja, a combattere per la difesa di tutto ciò che gli è caro. E Ino è
al su fianco che vuole stare. Perché anche se Shikamaru non c’è, loro sono
comunque il Team 10.
Sakura ha il fiato corto, i polmoni in
fiamme e gli spasmi alle gambe. È stanca. È impolverata. È a pezzi. Eppure i suoi
occhi splendono ancora.
Dalla Montagna degli Hokage la vista di Konoha in fiamme fa ancora
più male. È il loro Villaggio, la loro casa, e non sono stati in grado di
difenderla come meritava.
Un altro fallimento!
“ So a cosa stai pensando, ma se lo fai sei più testa quadra di quanto immaginassi!”
Naruto si volta di scatto; il volto sciupato, gli occhi spenti, il
mantello da Hokage svolazza lento così come i capelli, il coprifronte
abbandonato ai suoi piedi.
“ Sakura…” Non c’è sorpresa nella sua voce, solo rassegnazione –
la stessa che è trapelata dal tono di Sasuke! Sapeva che, per quanti sforzi
avesse fatto, lei lo avrebbe trovato,
lei gli si sarebbe parata davanti,
pronta a fermarlo.
“ Ti vuoi piegare a loro,
Naruto? Vuoi chinare la testa proprio a loro?”
Tagliente. Questo è l’unico aggettivo associabile alla voce di lei.
“ Quindi sai tutto.”
“ Non era poi così difficile da capire. Così offendi la mia
intelligenza.”
E Naruto sa che sarebbe un’offesa bella e buona, visto e
considerato che Sakura è sempre stata un’ottima osservatrice. Era ovvio che
avrebbe capito.
“ Non posso non farlo. Loro…
loro… vi colpiranno. Ti colpiranno. E io non posso perdervi!
E non posso perdere te.”
Sospira, Naruto, e la sua voce è così pregna di dolore che non
sembra più lui. Eppure Sakura sa che chi le sta davanti è proprio Naruto
Uzumaki. Lo stesso Naruto Uzumaki che ha conosciuto tanti anni addietro; solo
non c’è il suo sorriso aperto e solare, né la sua risata sguainata e
contagiosa, né i suoi occhi limpidi e sinceri. Semplicemente, davanti a lei,
non c’è più il Naruto sedicenne, carico di sogni e aspettative, ma un giovane
uomo di appena ventun anni, con un fardello come quello di Hokage a gravargli
sulle spalle.
Sakura gli si avvicina, e una volta arrivatagli davanti gli prende
il viso con entrambe le mani e fa scontrare le loro fronti. Socchiude gli
occhi, imitata da lui, e respira a fondo il suo profumo.
“ Siamo Ninja, Naruto. È la strada che abbiamo scelto di seguire.”
Dice lei piano, affermando con così tanta tranquillità qualcosa di così ovvio
che Naruto se ne sorprende. “ Siamo Ninja. Sappiamo come difenderci. Radice o
non Radice. ANBU o non ANBU.”
Le mani di Naruto scattano rapide, afferrando la vita di lei e
stringendola.
“ Non sono disposto a perdervi…”
“ Non ci perderai. Combatteremo!” Afferma lei con forza. “ Combatteremo. E
porremo fine a questa follia una volta per tutte!”
Frase già detta…
…intenti trasformatisi in polvere…
Non questa volta!
La Radice deve sparire definitivamente. Gli ANBU, che ancora gli
sono fedeli nonostante la morte di Danzo avvenuta quattro anni prima, devono
sparire definitivamente.
“ Hanno detto che… se mi sacrifico per il bene del Villaggio, non torceranno un capello a voi. Hanno detto che… basta che io
muoia.”
“ Fanculo!” Sbotta Sakura. La rabbia cresce a dismisura in lei, e
i denti perforano la tenera carne del labbro inferiore. “ La pace non va bene,
vero? Vogliono la guerra, i bastardi!”
Pace e Guerra…
Perennemente in bilico.
Naruto sorride un poco e le prende il viso tra le mani. Il suo
profumo è lo stesso di sempre, lo stesso che aveva quand’erano sedicenni, e si
amavano nonostante il mondo non lo sapesse. O almeno loro credevano che fosse
così.
“ Naruto… ti ricordi cosa ti ho
scritto in quella lettera?”
Hinata ha le mani che tremano così come le labbra.
Come ha fatto a non accorgersene? E non sa che si sta ponendo le
stesse domande di Sasuke.
Abbassa nuovamente lo sguardo su
quella lettera trovata per caso, in uno dei tanti scatoloni che Naruto ha
portato a casa sua quando si è trasferito da lei, e che non ha mati svuotato,
vuoi per mancanza di voglia o vuoi per mancanza di tempo.
“ …che sia la
scelta giusta!?
Dio, Naruto! Cosa
stiamo facendo? Tu lo sai? Io credo di non saperlo più!
Lo so che ne
abbiamo parlato già mille volte, però continua a sembrarmi una cazzata. E sono
stata io a proporla.
…
Ma in fondo di
cosa mai mi sto preoccupando? Nessuno sospetterà mai niente. Nessuno capirà mai
che… Non devono sospettare. Non devono capire. E così sarà. Dopotutto, siamo
sinceri, tutti si aspettano che io finisca con Sasuke e tu con Hinata. Li
accontenteremo, tutto qui. È la cosa giusta da fare.
…
Ti amo, Naruto! Ti
ho amato prima, ti amo adesso e di amerò dopo. Non importa se ufficialmente io
starò con Sasuke e tu con Hinata: continuerò ad amarti.
È la cosa giusta:
allevieremo il dolore di uno e daremo forza all’altra. È la cosa giusta per
tutti.
Ora devo andare.
Ino mi aspetta sotto cosa per attaccare il turno all’ospedale.
Ti amo!
Sakura.”
L’hanno fatto per loro. Solo ed
esclusivamente per loro. Per lei e per Sasuke.
Naruto riapre piano gli occhi, uscendo dal flusso di ricordi.
“ Certo che me lo ricordo. Hai detto di amarmi.”
“ Ti amo. E resterò al tuo fianco.” Dice lei con un leggero
sorriso ad incresparle le labbra. “ Quindi niente puttanate!
Combatti! Combatti insieme a tutti noi per salvare Konoha. E dopo
ricostruiscila insieme a noi. Un volta ancora.
Sei l’Hokage, ora, ma sei sempre tu, Naruto. So come sei arrivato
qui. So quali ideali hanno mosso le tue azioni. Fa che sia così una volta
ancora.”
Sogni e speranze di bambini,
bruciano come lava incandescente…
“ Sakura…”
“ Non ti sono stata accanto per vederti buttare tutto via. Non ti
ho portato fino a qui per poi vederti abbassare la testa davanti a delle teste
di cazzo. Se qualcosa di simile alla pace
esiste, io lo raggiungerò!, questo avevi detto. Fa che non siano state solo
parole vane!”
E Naruto sorride. Il primo vero
sorriso. E la bacia, con foga, con passione, con amore. E quando si staccano è
come se il tempo avesse riavvolto i suoi preziosi secondi. Sono pronti. Ancora
una volta.
Hinata stringe forte la carta e le lacrime escono libere dai suoi occhi.
Per quei quattro anni Naruto e Sakura hanno…
Quanto dolore…
“ Hyuuga!” La voce di Sasuke Uchiha precede la sua entrata nella
stanza dove si trova la donna, che immediatamente si alza, senza capire. “ Che
cazzo ci fai qui? Konoha è sotto assedio! Tutti i Ninja devono…”
“ Leggi questa.” Hinata non è mai stata così decisa in vita sua. Con
un gesto secco gli porge la lettera, e il su sguardo non ammette repliche. E
vede gli occhi di Sasuke rimanere imperturbabili, così come la sua espressione.
Non una piega, in quel Ninja che sembra fatto di ghiaccio.
“ Sasu-…”
“ Lo sospettavo già. E Ino mi ha già dato la conferma.” E si volta, rapido. “
Muoviti, Hyuuga! Non c’è tempo da perdere. Ci serve tutto l’aiuto necessario!”
E la precede, seguito dopo pochi secondi.
Corrono veloci, uno accanto all’altro, cercando di raggiungere i
loro compagni il prima possibile.
“ La sai una cosa?” Chiede improvvisamente Sasuke, rompendo il
silenzio. Lei rimane in attesa. “ Quei due sono proprio due teste di cazzo!
Idealisti! Schifosamente buonisti! Due coglioni!”
“ Delle belle persone, quindi. Ti stanno simpatici.”
E benché sia strano sentire Hinata
Hyuuga pronunciare una simile frase, Sasuke non può che darle ragione.
Ino rotola su un
fianco per evitare un attacco e l’ennesimo taglio si apre sul suo fianco
destro. Ne sta facendo una bella collezione, non c’è che dire.
“ Ino!”
“ Sto bene, Cho! Pensa a sistemare quelli intorno a te!”
Non ricordava che combattere le portasse via così tante energie,
eppure i nemici che li hanno attaccati non sono per niente forti!
Scatta di lato e inarca la schiena, evitando l’ennesimo attacco e
scaglia diversi Kunai e Shuriken. Non si accorge, però, che ce ne sono anche
dietro. Li vede troppo tardi. E ha solo il tempo di coprirsi il viso con le
braccia e sentire Choji gridare nuovamente il suo nome aspettando che il colpo
la raggiunga. Ma non sente niente, e sbircia rapidamente per vedere per quale
motivo è ancora tutta intera. La risposta la lascia senza fiato.
“ S-Shikamaru…”
“ Seccatura, ti pare che debba venire a salvarti? Mendokuse!”
Ino scoppia a ridere, felice come non mai di sentirsi appioppare
quel fastidioso soprannome e sentire lui imprecare a quel modo tutto suo.
Choji abbatte i nemici bloccati da Shikamaru mentre questi tende
una mano a Ino, aiutandola ad alzarsi.
“ Non dovresti essere a Suna?”
“ Ma tu guarda un po’! Uno la salva ed è così che viene
ringraziato!”
“ Buoni voi due. Alle chiacchiere ci penseremo dopo. Ora pensiamo
a questi.”
“ Ino-Shika-Cho al completo?”
“ Ino-Shika-Cho al completo!”
Shikamaru sorride, sereno nonostante la battaglia infuri. È a casa. È
finalmente a casa.
Sei da lei!
Ha fatto una stronzata, ed è pronto ad ammetterlo. Andarsene a
Suna è stata la più grande cazzata che abbia mai fatto, seconda solo a non
averle mai detto cosa provava per lei.
Lei che, forse, in loro ci aveva
creduto. Ispirata anche solo dai propri sogni.
Ma ora è da lei. Ora è
da loro.
Sei a casa!
E combatte al loro fianco, una volta ancora.
Ino-Shika-Cho al completo!
Combattono proprio come quando aveva sedici anni, con sogni e
ideali troppo grandi e la consapevolezza di non essere più bambini. Combattono
proprio come allora.
I sogni bruciano, ardono…
E così i loro cuori.
E combatte affianco a tutti i suoi
amici, quelli che dall’infanzia lo hanno accompagnato. Quelli che non sono mai
mancati. E anche in quel momento ci sono tutti.
Sasuke e Hinata hanno raggiunto gli altri, richiamati dal caos che solo quei
Ninja possono fare, anche in mezzo ad una battaglia.
E ora combattono. Combatto al fianco
di quelli che sono sempre stati i loro compagni. Combattono in nome di qualcosa
in cui un tempo credevano, ma che hanno finito con il dimenticare mentre i
giorni si trascinavano lenti. Combattono perché ora stanno davvero in piedi
sulle proprie gambe, e mai più permetteranno che qualcuno – qualcuno che amano!
– si sacrifichi per loro.
Shikamaru e Ino si appoggiano l’uno all’altro, eseguendo con precisione e
affiatamento le loro tecniche, associate a quella di Choji.
Combattono insieme agli altri. Combattono
con chi un tempo chiamavano traditore, con chi un tempo non avevano fiducia.
Combattono perché sono stati separati per troppo tempo. Combattono perché sono
nuovamente insieme. Combattono perché non vogliono più lasciare la mano
dell’altro.
Naruto e Sakura arrivano dove si trovano gli altri con un’entrata in scena degna
del biondo. E sorridono, sorridono veramente. Non più smorfie mal riuscite,
sorrisi tirati e vuoti, inutili tentativi di sembrare allegri. È un sorriso
vero quello che dipinge le loro labbra.
E combattono. Combattono accanto ai loro amici di sempre.
Combattono fianco a fianco con persone a cui hanno mentito per quattro lunghi
anni, ma che non sembrano serbare rancore nei loro confronti. Combattono perché
ci credono ancora. Combattono perché i sogni non sono svaniti, e gli ideali non
si sono spenti. Combattono!
La fiamma della speranza, della volontà…
…cola rovente nei loro petti…
…scioglie le ultime catene rimaste…
…forgia legami nuovi e i risalda i più vecchi…
Arde! Brucia! Illumina!
Naruto e Sakura combattono!
Sasuke e Hinata combattono!
Shikamaru e Ino combattono!
Tutti combattono! Perché la Volontà del
Fuoco divampa!
Kakashi osserva da lontano, continuando a combattere, quelli che un tempo
erano bambini. Non lo sono più. Sono cresciuti.
Vede i nemici che li hanno attaccati rabbrividire, riconoscendoli.
Sì, perché loro sono i Ninja della Foglia. E i Ninja della Foglia non si arrendono.
E Kakashi è fiero di loro.
I Volti di Pietra degli Hokage guardano benevoli verso Konoha, che
piano ritorna alla tranquillità. Si sono spente le fiamme. Si sono taciute le
grida. Si sono asciugate le lacrime.
Konoha non è caduta.
Sopra la Montagna degli Hokage un gruppo di ragazzi se ne sta
tranquillamente seduto a fissare il Villaggio, lo stesso sorriso ad
incorniciare ciascun volto. C’è serenità, in quel sorriso, e desiderio di una
nuova rinascita.
Ognuno di loro ha parlato con chi di dovere, ha spiegato e chiesto
scusa. E ognuno di loro ha compreso le motivazione degli altri. E hanno riso,
tutti insieme.
“ E ora… cosa succederà?” Chiede Rock Lee, lo sguardo che passa su
Naruto.
“ Gli ANBU ancora fedeli alla Radice saranno esiliati, così come i
Consiglieri che hanno appoggiato questo attacco.” Risponde il biondo con
espressione amareggiata. Mai avrebbe voluto o immaginato quanto sarebbe
successo.
“ E per quanto riguarda quelli che ci hanno attaccati?” Chiede
Neji, le braccia incrociate al petto e la testa di Ten Ten
appoggiata alla sua spalla.
“ Verranno tutti portati in una prigione di massima sicurezza. Si
tratta di mercenari e così via.” Dice Sakura ripensando alla riunione a cui ha
dovuto partecipare quella mattina.
“ E ci hanno pure messo in difficoltà!” Nota Sasuke, il volto che
sembra quasi sereno però.
“ Se siamo dei coglioni abbiamo poco da lamentarci!” Gli risponde
Sakura, alzando gli occhi al cielo e sentendosi in colpa per la mancanza di
organizzazione della notte precedente.
“ Almeno nessuno si è fatto male.” Nota dolcemente Hinata,
bloccando quello che sembra un battibecco con i fiocchi. E tutti sorridono,
nuovamente.
Naruto abbassa lo sguardo e intreccia le dita con quelle di
Sakura. Lei sorride raggiante, serena, e appoggia la testa sulla spalla di lui.
È così luminosa, Sakura. Come non è lo stata per molto tempo.
E Sasuke lo nota, e quello che assomiglia ad un sorriso gli
incornicia il volto. È per loro, quel
tenue sorriso. È per loro che hanno messo da parte se stessi per l’affetto
verso altri.
Anche Hinata sorride in direzione loro, e piano avvolge il braccio di Sasuke con il proprio. E lui
non si ritrae.
Ino ridacchia, nascondendo poi il viso nel petto di Shikamaru, che
l’avvolge stringendola a sé. E sorride in direzione di Choji, la cui
espressione tradisce tutta la felicità per i proprio amici.
E sorridono anche tutti gli altri,
stringendosi con lo sguardo e i sorrisi in un collettivo abbraccia che li fa
sentire vicini come non mai. Uniti come mai prima.
C’è un gruppo di ragazzi sulla Montagna degli Hokage, i cui volti
di pietra osservano benevoli Konoha.
C’è un gruppo di ragazzi, ancora un po’ bambini e già uomini al
contempo. Hanno gli occhi rivolti al loro amato Villaggio, alle persone che vi
vivono. E quegli occhi, quegli sguardi che differiscono per forma e colore,
sono tutti uguali in quel momento.
C’è la Volontà del Fuoco, nei loro occhi. E ci sono i loro sogni,
e i loro ideali. E fintanto che questi continueranno a bruciare, Konoha non
avrà nulla da temere.
Konoha non cadrà, non finché ci
saranno quegli occhi a proteggerla.
Konoha non cadrà, perché altri occhi
come questi sorgeranno.
Konoha non cadrà, perché la Volontà
del Fuoco non si spegnerà mai.
…
Finita!
Ehm…no, non ha idea da dove sia uscita! Lo ammetto.
Vabbè,
era un’idea venutami in mente così, nel cuore della notte. E quando ho iniziato
a scrivere le parole sono uscite da sole.
Me lo
lasciate un commentino per farmi sapere che ne pensate??
ByeBye