Film > La Bella e la Bestia
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Autore: x_LucyW    26/08/2012    9 recensioni
Cosa sarebbe successo se Adam, la Bestia, fosse morto?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

 


Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona. 

 

Canto V dell’Inferno di Dante

 

 

 

No... no! Ti prego! Ti prego, non lasciarmi! Io ti amo.

Le ultime parole che gli aveva rivolto le rimbombavano ancora nella testa.

Parole che lui non aveva avuto il tempo di ascoltare.
- Se l’avesse fatto ora sarebbe ancora vivo - pensò la ragazza mentre osservava la lapide di fronte a lei.

Era semplice, di pietra bianca, non degna di un principe. 

Vi aveva inciso il suo nome, Adam, circondato da una rosa.

Dopo la breve e silenziosa cerimonia, quasi tutti gli abitanti del castello erano andati via.

Belle aveva assistito, incapace di dire qualcosa, alla fuga di armadi, scope, sedie e oggetti vari.

Vide andar via quelli che ormai considerava la sua famiglia.

Con quegli oggetti ci aveva vissuto, ci aveva parlato e ora l’avevano abbandonata.

Tockins aveva provato a fermarli, ma invano.

Anche Lumière non aveva fatto nulla per fermare i suoi compagni.

Il dover rimanere un candelabro per il resto dei suoi giorni lo aveva gettato in uno stato di depressione da cui nessuno riusciva a farlo risollevare.

Dopo una settimana dall’esodo, era stato ritrovato da Tockins tra le fiamme del grande camino nella sala da pranzo, liquefatto.

Lo avevano sepolto accanto al suo padrone.

Il vento era forte. Lo sentiva attraverso il mantello.

Non aveva freddo, e anche se l’avesse avuto non avrebbe fatto nulla per riscaldarsi.

Da un mese, ormai, non provava più nulla.

Aveva dimenticato cosa fossero la fame, la sete e il freddo.

Se non fosse stato per Mrs. Bric non avrebbe ingerito altro che non fossero le sue lacrime.

E ogni volta che una di quelle lacrime le bagnava le labbra sentiva sempre lo stesso sapore: l’amaro.

L’amaro del rimorso, per non avergli detto prima quanto lo amasse.

L’amaro della delusione, perché fino all’ultimo aveva sperato che il suo amato si alzasse da terra e le sorridesse.

Almeno ti ho potuta vedere un’ultima volta”.

Anche le sue ultime parole continuavano a tormentarla.

Le aveva sorriso mentre le pronunciava.

Poteva ancora sentire il tocco della sua mano sul suo viso.

Una lacrima le rigò il volto e si cadde a terra, perdendosi nella neve.

Ricordò quando avevano giocato in quel giardino lanciandosi palle di neve e dando da mangiare agli uccelli.

Era stato quello il giorno in cui aveva capito che provava qualcosa per quell’uomo.

Sì, uomo. Perché Belle non lo aveva mai considerato una bestia.

Neanche quando l’aveva strappata da quello che pensava fosse l’ultimo abbraccio del padre. O quando le aveva ringhiato contro per aver toccato la sua rosa.

Avevano posto la lapide proprio sotto quell’albero.

Belle sentì qualcuno arrancare nella neve.

Non si voltò. Non le interessava sapere chi fosse.

Non aveva altri occhi che per la lastra di pietra davanti a lei.

I passi si fermarono.

“Tesoro?”

Era Maurice, suo padre.

Si era trasferito al castello per stare vicino alla figlia.

Apprezzava gli sforzi dell’uomo per distrarla dal suo dolore, ma qualunque cosa lui facesse era inutile.

Belle rispondeva con cenni del capo alle sue domande e se proprio era costretta a parlare usava monosillabi.

Lo sentì tossire.
- Dovresti entrare, papà. E’ troppo freddo, sei ancora malato. Rientriamo insieme. -

E’ questo quello che dovrebbe dirgli - è questo quello che gli avrebbe detto un mese fa’ - ma non lo fa.

Rimane con lo sguardo fisso sulla lapide, ad osservare quel nome che lei stessa ha inciso.

- Adam. -

“Tesoro è freddo. Devi rientrare, per mangiare qualcosa.”

Il tono di voce di suo padre era di supplica.

Tossì di nuovo e Belle lo vide, con la coda dell’occhio, piegarsi in avanti a causa degli spasmi.
- Rientra, papà - pensa la ragazza, ma continua a non parlare.

Maurice sospira sconsolato e torna verso il castello.
- Grazie. -

Quando è sicura di essere completamente sola, Belle allunga una mano per accarezzare l’incisione sulla pietra.

Ne ripassa i contorni, lentamente.

Ha saputo da Mrs. Bric il suo vero nome.

Ha sorriso tristemente dopo che gliel’ha detto.

Amava un uomo di cui non conosceva neanche il nome.

Sorride anche adesso la ragazza, mentre sfiora con la punta delle dita quelle lettere.

Quando arriva alla fine lascia cadere pesantemente la mano sulla neve.

Le lacrime scendono copiose sulle guance.

Non vogliono smettere.

Come ogni giorno da quando lui non c’è più, riversa il suo dolore su quella coltre bianca che fa da coperta al corpo del suo amato.

“Adam.”

E’ solo un sussurro e Belle spera che lui riesca a sentirlo.

Lentamente si toglie il mantello, ammucchiandolo vicino a lei, e si sdraia vicino alla lapide.

Sente il gelido tocco della neve sul viso e sulle mani.

Chiudse gli occhi.

Aveva sonno, tanto sonno.

Erano giorni che non dormiva.

Ora poteva finalmente riposare.

Sognò di trovarsi in una grande sala da ballo.

Indossava un meraviglioso abito dorato, degno di una principessa.

Accanto a lei c'era Adam.

Ballavano un valzer, come la sera in cui lui l’aveva lasciata andare via per aiutare Maurice.

Stavolta, però, lei non sarebbe andata più via.

La musica finì e anche i due ballerini si fermarono, guardandosi negli occhi.

“Belle. Sei tornata” le dice lui sorridendole e accarezzandole la guancia.

“Certo che sono tornata” risponde la ragazza prendendo la grande mano di lui tra le sue.

“Ti amo” aggiunge a bassa voce.

Adam sorride.

Non deve dire nulla.

Lei sa che lui la ama.

Si avvicina al suo viso e gli sfiora le labbra con un bacio, quel bacio che non è riuscita a dargli in vita.

Più tardi Maurice tornò per convincere la figlia a rientrare.

Sotto l’albero non trova nessuno.

Si avvicina ancora di più e vede una macchia scura tra il candore del ghiaccio.
- E’ il mantello di Belle - pensa riconoscendo l’indumento.

E poi la vede.

Belle è sdraiata accanto alla lapide, completamente ricoperta di neve.

“Belle!” urla il vecchio.

Si inginocchia accanto alla figlia e la scuote, tentando di svegliarla.

E’ gelida, le labbra sono blu. E sorridono.

Maurice inizia a piangere, stringendo al petto il corpo della figlia.

Nel frattempo la ragazza ha ricominciato a danzare con l’uomo con il quale si è finalmente ricongiunta e che non abbandonerà mai più.
 

   
 
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