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Autore: Kristah    26/08/2012    4 recensioni
Facile nascondersi dietro ad un nome, o ad una casata, vero?
Io l'ho fatto. E lo faccio ancora oggi.
Molto piacere, sono Pansy Parkinson.
Dal testo:
Sono una Serpeverde: prendo bene le delusioni.
Sono una Serpeverde: non ho dei sentimenti ingombranti.
Sono una Serpeverde: so mentire.
Genere: Fantasy, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Pansy, Pansy/Theodore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts is what they call home'
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Pansy
Nome: Pansy
Cognome: Parkinson
Data di nascita: 10 novembre 1980

Mi piacerebbe raccontarvi la storia della mia vita, ma sono qui solo per raccontare il momento più vuoto della mia vita.
Quando Draco Lucius Malfoy mi ha rifiutata.

Il sesto anno, per me è stato il più difficile da affrontare. Da quando Draco ci aveva detto che probabilmente avrebbe rinunciato a frequentare il settimo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, fissavo quel ragazzo, il ragazzo per cui mi ero presa una cotta, come se ne valesse della mia vita.

9 maggio 1997

L'anno sta quasi per finire, mi ritrovo a pensare mentre sono distesa sul letto con gli occhi che fissano il soffitto. E' strano come le persone che hanno tutto non si rendano mai conto della fortuna e dell'invidia che attirano su di loro. Ho visto Harry Potter e Ginny Weasley, dopo la partita vincente. Si sono messi insieme. 
Perché io non posso avere la stessa fortuna di quella rossa? Lei ha avuto quello che voleva da quando portava le trecce: Harry James Potter. Io sono sempre stata innamorata di Draco per guardarmi intorno. I miei genitori mi hanno sempre ricordato che se avessi mai dovuto sposare qualcuno, quel qualcuno sarebbe stato un Purosangue.
Chi meglio di Draco? Mi sono sempre chiesta, da quando giocavamo da bambini al suo Maniero. Rincorrevamo i pavoni: quelli bianchi, albini. Erano splendidi. E splendido era il sorriso che gli illuminava il volto quando alla fine del gioco rientravamo in casa e il suo elfo ci dava i biscotti.
Difficle dimenticarlo.
E' ora di alzarsi dal letto; so che Draco si alza molto spesso prima dei suoi compagni. So anche che Nott in questo periodo non gli va a genio. Eppure, se non fossi così accecata da quello che ho sempre pensato di provare per Draco, Nott sarebbe il ragazzo perfetto: è bello e tenebroso: il Serpeverde per eccellenza.
Evito di svegliare Daphne, che dorme con una di quelle orrende mascherine babbane per coprirsi gli occhi dalla luce.

"Quanta luce ci può essere nei sotterranei di Hogwarts, sotto al Lago Nero?" le avevo chiesto, quando eravamo diventate amiche.
"I miei occhi sono sensibili" mi aveva risposto, prima di sorridermi, forse ghignarmi è un termine più esatto.

"Pansy" dice infatti Draco, quando ancora devo entrare nella Sala Comune. Dio, quanto è bello.
Ha gli occhi contornati da violacee occhiaie, che mi spaventano, e non poco. E' seduto di fronte al fuoco, che non emana uno straccio di calore, ma delle fiamme Verdi-Argento che ci ricordano costantemente che siamo Serpeverde.
E' da tanto, tanto tempo che aspetto questo momento. Prendo posto accanto a lui, ingorando lo sguardo truce che mi rivolge.
"Draco..."
Non esitare, Pansy, non farlo.
"Mi piaci" dico infine. L'ho detto. Oddio, non ci credo. L'ho fatto. Lui confuso, punta i suoi occhi grigi come due coltetti affilati nei miei: "Come, scusa?" mi chiede.
"Non fingere di non aver sentito, Draco" rispondo sprizzando astio.
"Tu no" dice semplicemente e andando verso la porta del suo dormitorio.
Sono una Serpeverde: prendo bene le delusioni.
Sono una Serpeverde: non ho dei sentimenti ingombranti.
Sono una Serpeverde: so mentire.

1 settembre 2017

"Comportati bene" ripeto, per l'ennesima volta a Steven, guardandolo negli occhi e sistemando, ancora una volta, il suo maglione.
"Pansy, basta!" mi tira indietro mio marito, poggiando le sue mani sulle mie spalle.
"D'accordo, d'accordo" annuisco, con poca convinzione.
Il mio sguardo si stacca finalmente dal volto di mio figlio, che carica il suo baule sull'espresso; successivamente si perde nella calca.
La prima persona che vedo non è Lui, ma Lei: alta, bellissima, con dei lineamenti fini, da fata; niente a che vedere con i miei, di lineamenti.
Lei è la sorellina di Daphne Greengrass, la mia migliore amica, tutt'oggi. 
Lui si alza, dopo aver sistemato per bene in figlio e mi volta le spalle: sorride. Non a Lei. Sorride ad Harry Potter che è arrivato con la sua banda di marmocchi alla stazione.
Un tripudio di capelli rossi.
Intercetto Harry e Ginny: felici, nel loro amore, che ha dato alla luce tre bambini; uno più pestifero dell'altro, forse.
E poi, accanto a loro, Hermione Granger che sistema la borsa sulla spalla di sua figlia, come io poco prima ho fatto con il mio.
L'istinto materno non conosce differenze di sangue.
Distolgo lo sguardo dall'ormai rinomato trio, diventato un quartetto troppo cresciuto e torno a fissare la nuca di Theodore. I capelli sottili e neri, neri come la pece; tutto il contrario del biondo dei Suoi: biondi come il sole.
Un ragazzetto biondo piomba davanti a Steven.
Scorpius Hyperion Malfoy: un nome, una famiglia, destinato a diventare come il padre.
"Astoria" dico monocorde, strigendo la mano affusolata che mi porge.
"Ciao, Pansy" continua lei, con lo stesso tono.
Lei sa.
I nostri figli salgono sul treno, senza salutarci: per loro il mondo è là fuori. Ad Hogwarts. Che sarà la loro casa come è stata la nostra.
"Nott" 
La Sua voce è rimasta immutata negli anni: atona, come quella della moglie.
Una coppia perfetta
, penso con astio.
"Malfoy" dice infine Theodore, scambiando con lui quel gesto che forse vale più di mille parole: una stretta di mano.
Agli occhi di molti, siamo solo due famiglie che si incontrano dopo tempo.
Agli occhi attenti delle persone che ci conosco, come Hermione che non ci ha ancora tolto gli occhi di dosso, lo so, siamo due famiglie legate al passato che faticano a cambiare qualcosa nelle loro vite, o in quelle dei figli.

Sono una Serpeverde e sono sempre stata brava a mentire. Ma com'è giusto che sia, i Serpeverde sanno quando altri Compagni di Casa mentono.
Theodore mi ha accettato per quella che sono.
Matrimonio di interessi o no, almeno la famiglia Nott ha un erede.





Note:
Allora, inizierò dicendo che la data di nascita di Pansy è inventata di sana pianta; che ho evitato di dire che ha la faccia da carlino, anche se... m'è preso un formicolio alle mani quando avrei dovuto farlo dire a Draco; che questa storia doveva essere una cosa più lunga; che, per quanto io ami i Serpeverde non sono riuscita a chiamare Hermione Mezzosangue (Serpeverde di tutto il mondo, vi chiedo venia, punitemi con il Bacio di Dissennatore, me lo merito) e che so di essere stata un po' troppo dolce nel finale.
E che non ho nient'altro da dire, mi sembra.

Xoxo, Kristah.
  
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