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Autore: Raksha3    26/08/2012    4 recensioni
Voldemort si era portato via tante persone. Voldemort si era portato via lei. Con un dito carezzava la cornice della loro prima foto insieme e non poteva far altro che ricordarla. Charlie voleva solo ricordarla.
Questa OS partecipa al Dieci decimi di Contest di Ferao.
Questa OS partecipa al 48 ore di Contest di BessieB
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Well, tell her that I miss our little talks.


Un silenzio tangibile si tesseva intorno a Charlie, troppo teso per essere vero, troppo vero per essere teso. 

Riusciva solo a guardarsi intorno e a non sentire più la sua risata. 
Voldemort si era portato via tante persone. Voldemort si era portato via lei. 
Con un dito carezzava la cornice della loro prima foto insieme e non poteva far altro che ricordarla.

“Paulina! Smetti di dimenarti come un'anguilla, per favore, altrimenti non riesco a medicarti questo taglio,” esclamò Charlie tamponando una ferita sul sopracciglio della ragazza. 
“Vieni tu al posto mio, carino!” ribattè Paulina con le sopracciglia aggrottate. Charlie amava quella smorfia fin dal primo giorno che l'aveva vista al Centro d'Addestramento. Gli piaceva osservarla mentre leggeva paragrafi inutili sui draghi: lei amava il brivido di stare di fronte ad uno Spinato. 
Charlie lasciò cadere il batuffolo di cotone in una bacinella e si levò la maglietta, voltando le spalle alla ragazza agitata. 
“Lo vedi quel bel graffio che mi attraversa da parte a parte la schiena? Ecco. Cosa credi che abbia sentito io mentre mi curavano? Ora, per l'amor di Merlino, chiudi il becco e fatti medicare,” sentenziò lui con sguardo duro. Non amava trattare così le persone, Charlie le adorava, ma Paulina sapeva essere capricciosa in modo insostenibile e quando era giusto sgridarla, lo faceva. 
La lingua della ragazza stette ferma per qualche minuto, giusto il tempo di farsi medicare e poi riprese a parlare dei bellissimi draghi che un giorno avrebbero visto, che avrebbero toccato con mano, curato. 
Charlie le spostò i capelli dalla fronte ancora insanguinata e la guardò con occhi dolci e protettivi: l'amava fin dal primo giorno. 
Si sporse per baciarla, lasciandola interdetta. Paulina solitamente reagiva come un ciclone, la tranquillità non faceva per lei, ma il silenzio che cadde nella sua stanza, quel giorno, era privo di energia quasi quanto la confusione che nasceva da quella ragazza. 
“I draghi ti hanno mangiato il cervello, per caso?” domandò scettica. 
“Non il cervello; il cuore,” disse Charlie lasciandole un bacio sulla guancia. Sapeva che anche Paulina lo amava, ma non l'avrebbe mai mostrato al mondo intero: quell'amore era loro soltanto.

Piccole lacrime cominciarono a scendere dagli occhi del ragazzo, rigandogli gli zigomi e schiantandosi al suolo. 
Paulina non c'era più, lei era a passeggio per il cielo, con i suoi amati draghi, vivendo avventure sul dorso alato degli enormi mammiferi. 
Lui, invece, negli abissi di un vicolo cieco, scivolava su specchi e ricordi. Paulina era sempre vicino a lui e tormentava i suoi sogni, le sue notti, i suoi giorni, la sua vita. 
Avrebbe voluto riabbracciarla, rotolarsi con lei nelle lenzuola scaldate dai loro corpi come faceva sempre negli inverni più freddi. 

Charlie si sentiva felice vicino a lei, con gli occhi semichiusi mentre ascoltava il suono della sua voce. Molte volte lo irritava il suo continuo parlare, ma poi finiva per abbracciarla e coccolarla, per farla stare zitta.
“Davvero, Charlie, devi dirmi qual è il tuo segreto: come fai ad avere i capelli così morbidi anche se sono così lunghi?” esclamò rotolandosi sul cuscino e guardandolo, poggiata sui gomiti. 
Gliel'aveva chiesto un miliardo di volte e lui si era sempre rifiutato di parlarne. I suoi lunghi capelli rossi, che piacevano tanto a sua madre, erano naturali. Non aveva un vero segreto, ma Paulina non lo sapeva e Charlie amava prenderla in giro, facendole credere chissà cosa. 
“Ma tu non hai amiche con cui parlare di capelli e impiastri vari?” domandò curioso. 
La risposta arrivò come uno schiaffo, per Charlie. Paulina non era mai stata così triste e lui non se lo sarebbe mai perdonato: lui la voleva felice. Pensò qualche minuto a ciò che avrebbe potuto fare per lei e decise di prenderla in giro ancora un po', per farle tornare il buon umore. 
“Sai cosa? Te lo dirò, mi hai stancato,” disse guardandola negli occhi scuri che si illuminarono all'istante, rinnegando l'agonia che probabilmente l'aveva attanagliata. 
“Finalmente, finalmente, finalmente!” esclamò piena di gioia e sfoggiando un gran sorriso. 
“Ti dirò il mio segreto, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno,” intimò lui allungando il mignolo verso il viso di lei. Paulina rimase un po' incerta aggrottando le sopracciglia curate e allungate. Con un gesto rapido inclinò la mano destra e gli strinse il dito. 
“Il mio segreto sei tu. Tu li rendi morbidi quando li carezzi,” asserì Charlie. 
“E tu, Weasley dei miei stivali, mi hai fatta dannare per tutto questo tempo quando il tuo segreto ero io?” domandò Paulina incrociando le braccia. Non le piaceva essere presa in giro, Charlie lo sapeva benissimo, ma quella era la pura verità. Quando la ragazza si stendeva al suo fianco tutto era più tranquillo, più pacifico, paradisiaco quasi, e con le mani lo faceva addormentare, grattandogli la testa con i polpastrelli.
Un segreto conta quanto coloro da cui dobbiamo proteggerlo.”
“Ma stai zitto, traditore!” esclamò la ragazza montando a cavalcioni su di lui e dandogli leggeri pugni sul petto nudo. Probabilmente, non aveva capito il vero significato delle parole di Charlie: il suo segreto, lei, contava tanto quanto lei stessa, da cui doveva proteggerlo. Se Paulina avesse saputo prima che lei era il segreto della sua felicità, non ci avrebbe creduto - cinica com'era - e avrebbe rovinato il castello di carte di Charlie. 

Disteso su quel letto, che una volta li aveva accolti come figli, Charlie si sentiva vuoto. 
La Guerra era finita e si era portata via tutti i sorrisi, tutta la felicità che Charlie aveva avuto durante quegli anni. Paulina era il suo posto sicuro, dove nascondersi al mondo; adesso non c'era più.
Resta un silenzio triste nell'abbraccio mio,” sussurrò il ragazzo con la testa premuta sul cuscino. Lui odiava il silenzio, lui odiava tutto ciò che non comprendeva la voce petulante di Paulina, il suo parlare in continuazione di draghi, di magie, di forze della natura. Lei era una forza della natura: l'uragano che aveva spazzato via tutte le debolezze di Charlie, che adesso lo rendevano solo. 
Charlie era ancora in guerra, Paulina era in pace.



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Questa OS partecipa al Dieci decimi di Contest di Ferao.
Questa OS partecipa al 48 ore di Contest di BessieB



Titolo: Well, tell her that I miss our little talks.
Autore: JaneJ
Personaggio: Charlie Weasley
Genere: Malinconico, introspettivo.
Rating: Verde.
Avvertimenti: One-shot, Het.
Pacchetto e indicazioni scelte: Pacchetto Volpe, Indicazioni: genere, frase, canzone, personaggio, contesto.
Limitazioni scelte: nessun personaggio nominato tra quelli indicati nel bando, 

Frasi: 
Resta un silenzio triste nell’abbraccio mio (Follow the Mad, “Bambola di cera”) Negli abissi di un vicolo cieco scivolava su specchi e ricordi (Follow the Mad, “Nancy”) 
Introduzione: Voldemort si era portato via tante persone. Voldemort si era portato via lei. Con un dito carezzava la cornice della loro prima foto insieme e non poteva far altro che ricordarla.
Note d'autore: bene, qui posso dare libero sfogo a tutto ciò che penso. Intanto, complimenti per il contest e per il bando esauriente e perfetto e ai pacchetti *-*. 
Partiamo dal titolo: è la frase della canzone che mi hai indicato nel pacchetto e si è resa perfetta per il contesto, dato che Charlie sente la mancanza di Paulina nel silenzio, nell'assenza delle loro chiacchiere simpatiche. 
Ho scelto Charlie Weasley tra tutti i personaggi e coppie che mi hai mandato perché non avevo mai scritto di lui, non avevo mai immaginato che anche lui potesse avere una vita piena di emozioni o, magari, un amore nella lontana Romania. Charlie, a detta del Lexicon, è un tipo fuori dal comune, non è uno stereotipo, e io l'ho trasformato in un uomo che sì ama la sua donna però la considera anche odiosa e petulante, che la ucciderebbe con gioia per poi piangersi addosso, diciamo che non è un comportamento proprio comune, ecco. Ho trovato molto interessante scrivere di lui e potrebbe essere la volta che trovo il mio personaggio perfetto! 
Paulina: lei è tutta opera della mia mente malata, ma io un po' mi ci ritrovo, semplicemente perché anche io parlo tanto - a volte troppo - e mi piace infastidire la mia dolce metà con chiacchiere inutili, fino a fargli desiderare di uccidermi. Paulina è l'amore di Charlie, conosciuta in Romania mentre studiava i draghi al Centro d'Addestramento - anch'esso di mia invenzione; credo che i ragazzi che cominciano a lavorare con i draghi debbano comunque imparare le razze e le abitudini, per evitare di finire arrostiti -. 
Il graffio di Charlie, lo rende così sexy a parere mio, è stato fatto da uno Spinato *-* mentre ci lavorava - ovviamente me lo sono immaginata per trovare un modo di far "ammutolire" Paulina che si lamenta per quel graffietto -. 
Come si capisce dal secondo "paragrafetto", Paulina non ha amici, probabilmente a causa del suo carattere troppo petulante o espansivo. Volevo eliminare lo stereotipo delle OC sempre piene di amici e di corteggiatori. 
Per tutto il resto, spero sia chiaro e che tu non abbia dubbi su qualcosa. Grazie dell'attenzione e buona recensione!
   
 
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