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Autore: _wallflower13    26/08/2012    6 recensioni
Tratto dal secondo capitolo:
"-Uhm, ecco, io sono Marion, Marion Evans.-dico
-Quella ragazzina che abitava vicino a casa mia?- chiede ancora, sembra stia ricordando
-Si, da piccoli ci facevano giocare insieme.-dico sorridendo"
Cosa mancava nella mia vita? Lui.
Può un amore essere tanto distruttivo? Si.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12. Another life.

 

I mesi freddi cominciano a lasciare il posto a giornate soleggiate, calde e anche più lunghe. Il tempo da trascorrere con gli amici aumenta, i pomeriggi al parco, le domeniche in giro e le serate a fare il barbecue con i vicini. Io e Harry stiamo insieme da quasi due mesi, siamo felici, sembra che niente possa più dividerci o farci del male. Ma come al solito io parlo troppo.

E’ una sera di Aprile, sto tornando a casa da sola, sono stata da Mallory tutto il pomeriggio perché ha preso l’influenza, sua madre aveva la macchina rotta e gli autobus da casa sua non passano. Ogni volta che vado da lei ho sempre il terrore di tornare da sola, le strade sono sempre vuote e il quartiere non è dei più affidabili. Cerco di camminare sotto la luce, il marciapiede è sporco, pieno di cartacce con qualche siringa qua e là. Spero solo di non perdere l’autobus che parte da lì. Ho sentito Harry prima di uscire da casa di Mallory, mi ha detto di tenere gli occhi aperti e non parlare con nessuno, neanche fosse mio padre, anzi, loro vanno più che d’accordo, perché ho deciso di non tenere segreto che stiamo insieme, ormai ho 18 anni, le nostre famiglie sono state molto contente, sapevano che ci conoscevamo fin da piccoli e infondo infondo hanno sempre voluto che stessimo insieme.

-Non è il posto per te, che ci fai qui?- sputacchia ridendo qualcuno, mi volto, l’ultima persona su questa terra che avrei voluto vedere

-Vattene Jeremy.- mi limito a dire io, sperando che quel maniaco mi ascoltasse

-Qui non dovresti esserci tu..ma, sai, voglio che resti! Dobbiamo ancora parlare.- si avvicina e mi stringe il polso tra le mani, inutile tentare i dileguarmi. Mi trascina in un vicolo buio e mi butta a terra. L’acqua delle pozzanghere mi bagna i jeans. Mi guarda con occhi malefici.

-Lasciami andare..- supplico io, ma lui si fa una risata

-Devo ancora fartela pagare per avermi umiliato e mandato per due giorni dietro le sbarre.- dice lui

-Io non centro niente, è colpa tua..- rispondo , e la cosa lo fa arrabbiare ancora di più, comincia a prendermi a calci. Sento lo stomaco contrarsi e supplicare. I calci arrivano sulle gambe, uno in faccia, sulla schiena e alla pancia. Poi mi rialza da terra prendendomi per il collo, sento i capelli impastarsi di fango e il corpo indolenzito e umido. Mi spinge con la testa al muro e inizia a prendermi a schiaffi. Poi mi scaraventa ancora a terra, sento la testa urtare a terra e scoppiarmi. Mi salta addosso, sedendosi a cavalcioni su di me, cerco di muovermi per tentare di scappare, inutile. Tira fuori un coltellino e me lo punta addosso.

-Adesso ci divertiamo un po’.- dice, vedo la sua fronte gocciolare di sudore. Si abbassa la zip dei pantaloni e cerca di alzarmi la maglia.

-LASCIAMI!- mi metto ad urlare come una pazza e inizio a piangere, lui mi prende a schiaffi e mi tappa la bocca, urtandomi con la lama del coltello sulla guancia. La sento bruciare, e poi bagnarsi di qualcosa di caldo. Cerca di aprirmi i jeans, ma ho messo l’unico paio che ha bisogno di una cintura, perché mi vanno un po’ larghi, essendo di mia sorella. Fa fatica a  slacciare la cintura, ma quando ci riesce sorride e tira giù i jeans. Toglie la mano dalla bocca e ricomincio a gridare chiedendo aiuto e a muovermi per cercare di spostarlo di dosso. Si arrabbia e mi tira un pugno proprio sulla guancia tagliata, si sporca del sangue che stava iniziando a cadere. Sputacchia qualche parolaccia, ma non prima che qualcuno lo aggredisca. Nella luce fioca li riconosco, sono Zayn e Louis. Iniziano a prenderlo a calci e a pugni.

-Devi lasciarla stare brutto schifoso! Se ti becco ancora intorno a lei, giuro su quello che ho di più caro che ti manderò in prognosi riservata!- gli grida Louis prendendolo per il colletto della maglia. Lo ributta a terra e Jeremy corre via, scomparendo.

Louis si avvicina a me, cercando di farmi rialzare, mi ritiro su i jeans e cerco di asciugarmi le lacrime, mi scortano entrambi sotto la luce e guardano il mio viso, la mano con cui ho asciugato la guancia è piena di sangue, sento ancora la ferita pulsare, il taglio dev’essere profondo.

-Dobbiamo portarla in ospedale.- dice Zayn, Louis annuisce, mi aiutano a salire in macchina e mi portano via. Mi poggio con la testa al finestrino e piango, l’ho scampata, senza di loro Jeremy mi avrebbe violentata di sicuro. Entriamo al pronto soccorso e mi portano in una stanza. Ricordo solo di aver visto il soffitto bianco prima di svenire.

Quando mi sveglio ci sono ancora Louis e Zayn vicino a me. Ho una flebo attaccata al braccio e mi sento tutta indolenzita, con il braccio libero mi tocco sotto la guancia, c’è un cerotto, faccio una piccola pressione e sento pulsare la carne.

-Quanto ho dormito?- chiedo a Louis

-Un paio d’ore, ho già avvertito tua madre tranquilla, dovrebbe arrivare tra poco.- risponde lui, entra il medico con una cartella in mano.

-Mi dispiace per quello che le è successo..- inizia il medico

-Mi hanno solo preso a botte dopotutto.- rispondo io, cercando di sdrammatizzare

-Come non lo sa?- dice, io scuoto la testa

-Cosa dovrei sapere scusi?- chiedo

-Lei era incinta di quasi un mese, ha perso il bambino per le percosse.- il mondo mi crolla addosso. Comincio a fissare la parete.

-Lei..lei non lo sapeva.- dice Louis al mio posto, il medico mi sussurra un “Mi dispiace” ed esce. Cominciano a cadere altre lacrime, credevo di averle esaurite. Louis mi guarda, dispiace anche a lui, ha gli occhi lucidi.

-Harry non deve saperlo.- riesco a dire tra le lacrime, Louis annuisce. Avevo promesso a me stessa che con lui non avrei avuto segreti, ma questa volta è diverso, se mai glielo dicessi impazzirebbe, sono certa che andrebbe da Jeremy e lo riempirebbe di botte, lo farebbe solo arrabbiare. Il mattino dopo mi lasciano tornare a casa, sono triste.

Triste perché per quasi un mese ho tenuto dentro di me un bambino, senza saperlo, una vita che se n’è andata senza vedere la luce. 

 

 

 

 

Ahiahiahi, odio questo capitolo, mi odio per averlo scritto.

Spero comunque che il proseguire della storia

vi piaccia! 

Un grazie alle stelline che leggono e recensiscono, 

amo leggere le vostre bellissime recensioni,

mi lasciano sempre un sorriso!

xx  -g


   
 
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