*I miei lunghi capelli biondi vengono smossi dal vento mentre, sulla grande terrazza di Dunclivo, vengo lasciata indietro come una semplice donna di corte. Guardo mio Zio e mio fratello allontanarsi all' orizzonte sui loro alti e agili destrieri mentre i fanti reggono alti i vessilli di Rohan che risplendono nel tramonto di questa sera. Theoden mi ha incaricata alla reggenza del regno, spera che dandomi quello che sembra un regale compito, io possa badare i miei istinti ma non è così. Un tempo pensavo di cercare la gloria ma ora voglio solo che il mio popolo si salvi e, se un giorno dovrò vederlo decadere, io soccomberò con esso a testa alta, sapendo di aver fatto di tutto per salvarlo. Rimango a lungo sul terrazzo appoggiata alla spessa ringhiera in pietra a mirare la luna ormai alta nel cielo, quasi a sperare in un consiglio della divinità, ma nulla... Vado nei miei alloggi, camminando molto lentamente e con il cuore che mi sembra scoppiare nel petto, chiudo la porta e incastro la sedia sotto la maniglia per non permettere a nessuno di entrare e mi avvicino al mio grosso letto. Esito per un attimo e poi, sdraiandomi sul pavimento, estraggo da sotto il giaciglio un grosso baule borchiato in ottone. Lo apro e la mia tenuta da guerra è lì ad aspettarmi, trepidante per la battaglia, sembra chiamarmi a se. Prendo tra le mani la spada, un cimelio bellissimo e leggero fatto su misura per la mia esile figura. Mi alzo in piedi e comincio a menare fendenti all' aria girandomi e volteggiando come una farfalla in un caldo giorno d' estate. Riuscivo ancora a maneggiarla, fortunatamente. Con un sorriso amaro la poggiai sul letto e mi spogliai dei miei abiti signorili e, con la decisione di un guerriero, cominciai ad indossare i calzoni e la cotta di maglia che mi avrebbero protetta in battaglia. Per ultimo presi l' elmo, bellissimo, mio Zio me lo fece fare molti anni addietro quando regalò quello con la testa di cavallo a Eomer. Rimasi talmente tanto offesa per non averne ricevuto uno anche io che Theoden me ne fece trovare uno sul letto, una mattina di giovane primavera ed era ancor più bello di quello di mio fratello! Sicuramente lui non me lo regalò con l' intenzione di vedermelo usare in battaglia ma d' allora io lo conservai gelosamente attendendo questo momento. Quando fui finalmente pronta mi guardai allo specchio e per la prima volta nella mia vita, mi sentii una vera donna*.
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