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Autore: Truccatrice di sogni_    26/08/2012    1 recensioni
Oceano, amava scendere in spiaggia tutti i giorni dopo la scuola, non voleva i vestiti, ma il costume, odiava le scarpe, voleva camminare scalza per la spiaggia.
Nome non casuale, dato dal nonno quando è nata, lui era un marinaio ed amava il mare, Oceano prese la passione per il mare proprio da lui. Si ritrova a diciasett'anni in una casa che si affaccia sul mare. Si ritrova in bilico, tra la vita e la morte, tra il si e il no, tra il voler amare la vita o rischiare per amare. Qualcuno gli ruberà il cuore lasciando un abisso? Oppure la sua vita diventerà una favola?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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 I capitolo: 

 

Era una routine, Oceano dopo la scuola amava liberare la sua mente davanti al mare che aveva sotto casa.
Abitava a Los Angeles, trasferita lì con i genitori per via di lavoro, in una casa che in pochi si potevano permettere. Aveva diciasett'anni, ma aveva già le idee chiare, voleva passare la sua vita nel mare, arrivando all'oceano. Oceano, una ragazza bassina, magra, occhi celesti, capelli lisci corti che gli arrivavano al collo di colore biondo scuro.
Ragazza sensibile, molto.. dolce, per niente forte, non orgogliosa, non tanto simpatica, aveva paura della vita, della gente.. aveva paura di amare.
Diciasett'anni, non aveva amici, non aveva mai amato e tanto meno avuto un fidanzato.
Studiava nella scuola privata di Los Angeles, la più famosa. Faceva il liceo di arte e spettacolo, era al quarto anno.
I suoi compagni la soprannominavano 'la pecora nera', perchè il nero regnava in lei, non avendo nessuno con chi parlare se ne stava in classe, seduta al terzo banco vicino la finestra, e da essa si poteva notare la sua casa affacciata sul mare. Figlia unica, i suoi genitorni facevano l'avvocato ed erano fuori casa quasi sempre ritornando la sera tardi, e lei era costretta a starsene sola.
Mancavano pochi mesi alla fine della scuola, era noiosa, lei preferiva studiare biologia marina, ma i suoi genitori volevano che diventasse una 'star', ma lei non voleva..

                                                                                              -

<< Ashley, guarda quella sfigata lì.>> disse Katy indicando Oceano.
<< Katy, dirgli sfigata è dirgli poco.>> disse con un sorriso 'malefico'.
<< Stai pensando quello che penso io?>> disse Katy guardanto Ashley, che accennò un sì.
Ashley, diciot'anni, una delle ragazze più belle di quel liceo, faceva il quinto. Alta, magra con un fisico invidiabile, occhi azzurri e capelli lunghi lisci, biondi. Si vestiva in modo stravagante. Tutti andavano pazzi per lei.
Katy, la sua amichetta, il suo cagnolino. Stessa età di Ashley, bassina, un pò più robusta, capelli neri corti, occhi color nocciola.. carina, si.
Era l'ora della ricreazione, mentre Oceano stava sul suo banco, Katy ed Ashley le andarono incontro.
<< Ciao.>> disse Ashley, con un sorrisino stampato in bocca -sarcastico e troppo fuori luogo-.
<< Ciao>> rispose Oceano con voce delicata.
<< Come mai tutta sola? Non hai amici? Ah, è vero.. le pecore nere non hanno amici.>>
Oceano strinse i pugni su un foglio che stropicciò. Erano tre anni, quasi quattro che la tartassavano, non ne poteva più, voleva reagire, ma non ce la faceva.
<< Non rispondi?>> subito scoppiò una gran risata dalla loro bocca.
<< No, non meritate risposta.>> esclamà Oceano.
<< Oh Katy, la piccola Oceano si è imparata a rispondere. era ora.>>
Ashley si avvicinò sul suo banco, prese il quaderno in cui stava disegnando e glie lo scaraventò a terra.
<< Ciao.. piccola Oceano.>>
Si allontanarono, ed Oceano raccolse immediatamente il quaderno e lo mise nella borsa.
Per fortuna che mancava solo un'ora e poi finalmente c'era il wee-kend.
La campanella della ricreazione finì.
Ultima ora; italiano.
La professoressa di italiano entrò in classe, i suoi alunni si alzarono -salutandola-.
<< Bene ragazzi, continuiamo a parlare di Dante.>>
Oceano, amava Dante, ad ogni spiegazione di ogni canto amava intrufolarsi nei canti ed essere la protagonista.
Tipo, il primo canto.. quando Dante si risvegliò in un selva oscura in cui non c'era via d'uscita e per uscire doveva attraversare tre mondi diversi: inferno, purgatorio e paradiso.
Anche lei voleva risvegliarsi in un altro mondo, forse quello uguale a Dante o forse un mondo diverso fatto di rose e fiori.. lei si accontentava anche di risvegliarsi in un inferno,
quello non era niente in confronto alla sua vita.  La sua vita era in bilico, da una parte il bianco, dall'altra il nero.. al centro il grigio.
Dopo i lunghi viaggi con Dante, la campanella suonò. Prese la sua borsa ed uscì da scuola. Due passi, e si ritrovava a casa. Posò lo zaino sulla sedia vicino alla porta, andò al bagno, si struccò, si lavò le mani e si infilò il costume.
Scese in spiaggia, il freddo della sabbia gli faceva venire i brividi, e lei li amava. Andò verso la riva, vedeva i pesciolini nuotare, erano liberi.. voleva essere libera anche lei, ma non poteva.
Non sapeva nuotare molto bene, ma l'acqua era l'ultima cosa che la spaventava.. entrò in quell'acqua tiepida, quasi fredda. Gli arrivava al ginocchio, ma decise di proseguire.
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