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Autore: Li McFly    26/08/2012    0 recensioni
L'ultima avventura per Jack Aubrey. Recensite in tanti e spero che vi piaccia
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Sulla nave, silenzio. Solo le bandiere svolazzavano al lieve vento che accompagnava Jack, Elizabeth, Jack Jr, Victoria, William & Alexander verso una nuova avventura. Tutto era calmo quel giorno. Le nuvole grigie, che coprivano l’intero cielo, promettevano pioggia ma il tempo rimase stabile per tutto il giorno e vi fu qualche schiarita di tanto in tanto. Jack stava in agguato e ordinò alla ciurma di prepararsi, nel caso fosse stato necessario. Il nemico, la HMS Klavell, sbucò dalla nebbia e lanciò un attacco a sorpresa. Lui rispose subito all’attacco, daneggiandola non gravemente. Fu costretto quindi ad una ritirata, perché la Klavell sferrò altri attacchi, molto più potenti del primo.
Si fece buio e la Surprise fece una sosta. Jack andò in infermeria, con un’aria triste e sentendosi il vuoto dentro di sé. Trovò Stephen che gli disse, cercando di consolarlo:- So come Vi sentite, Jack. Ma non preoccupateVi! Sono sicuro che la prossima volta vinceremo!
J:- Si… Almeno lo spero…
S:- Se posso fare qualcosa per Voi, ditemelo.
J:- Dov’è Elizabeth?
S:- Guardate, laggiù, vicino a quel marinaio. E gliela indicò.
Lui si alzò dalla sedia e con passo pesante si avvicinò a lei, la quale si accorse della sua presenza. Vedendolo così triste, gli chiese:- Qualcosa non va, amore?
J:- No… Va tutto bene…
Elizabeth scosse la testa e disse:- A me non sembra! Su, avanti! Dimmi!
Lui si sentì costretto a parlare e, una volta seduto iniziò:- È per lo scontro di prima. Mi sono sentito umiliato di fronte ai miei uomini e completamente vuoto. Quel nemico è veramente forte!
E:- Jack, tesoro! Sei in Marina da molto tempo! Perché dovresti sentirti vuoto e umiliato? Certo, non tutte le battaglie si vincono, ma bisogna anche saper perdere. Comunque io ti conosco bene e so che quella ciurma non sa veramente chi sei!
Jack, più risoluto di prima, si alzò e disse:- Hai ragione, Elizabeth! Non posso arrendermi così facilmente! Se ci voltiamo ora e scappiamo, non solo saremo dei codardi, ma lasceremo l’Inghilterra indifesa. Quindi ho deciso: darò il meglio di me nel prossimo scontro!
E:- Ecco il Jack che conosco! E sorrise.
Lui sorrise a sua volta e la baciò. Poi lui se ne andò a dormire, mentre lei rimase sveglia un altro po’.
 
Il giorno dopo, Jack andò a vedere cosa stessero facendo i suoi figli: Jack Jr. e William erano con Tom Pullings (un vecchio amico di Jack) ad allenarsi, mentre Victoria con il suo fidanzato Alexander, studiava latino.
Andò dai ragazzi, fece il suo ingresso e, vedendoli che stavano imparando nuove tecniche, disse:- Tom, ora potete fare una pausa. Ci penso io a loro.
T:- Grazie, Signore! I Vostri figli sono davvero bravi, merito del Vostro insegnamento. E sorrise.
Anche lui sorrise e riprese l’addestramento.
Intanto Victoria studiava, quando sua madre entrò nella sua stanza chiedendo:- Tutto bene, ragazzi?
V & A:- Tutto bene, grazie!
E:- Cosa devi studiare, amore mio? Disse accarezzando sua figlia.
V:- Latino. Però non è molto facile. Devo fare una traduzione, ma ho alcuni dubbi su alcune parole.
E:- Io non ne so nulla, quindi non posso aiutarti. Scusami, tesoro. Tu, caro sai qualcosa di latino? Disse rivolgendosi al giovane.
A:- No, Milady. Non ho mai studiato lingue in vita mia.
E:- Mmm… Fammi pensare… Ah, si! Mio cugino potrebbe aiutarti! E andò a chiamarlo.
5 minuti dopo ritornò con Stephen, che chiese:- Come posso aiutare i ragazzi?
E:- Victoria deve fare una traduzione di latino, ma ha qualche dubbio. Potresti aiutarli tu? Conoscendoti bene, so che sei bravo in questa lingua!
S:- Non tanto quanto te con il Portoghese ed il Tedesco! E sorrise.
E:- Ma dai! Sei bravo, fidati! E sorrise a sua volta
S:- Vai pure a riposarti. Ci penso io a loro!
E:- Grazie! Sei fantastico!
S:- Di nulla! Disse ridendo.
Elizabeth infine, uscì dalla stanza lasciandoli soli. Jack invece, una volta terminato l’addestramento, si sentì sfinito e andò a farsi una nuotata. Rientrò e, mentre andava nella sua cabina per sistemarsi,  incontrò sua moglie e le chiese:- Dove stai andando?
E:- Sono appena stata a vedere cosa fa Victoria. Stà studiando latino. Disse giocando con i capelli.
J:- Capisco! Disse sorridendo e passandosi l’asciugamano sui capelli.
Lei sorrise a sua volta e quindi lo abbracciò. Poi si diresse verso l’esterno mentre lui la guardava.
 
Il giorno dopo a Londra, mentre Cheryl si prendeva cura di Margaret, qualcosa sembrava prendere una brutta piega: la piccola si ammalò di una grave malattia e quindi, lei decise di scrivere una lettera ad Elizabeth.
A bordo, arrivò la lettera e, una volta letta, lei si spaventò e pianse tutte le sue lacrime. Decise quindi di avvisare suo marito. Lo cercò dappertutto e una volta trovato, gli disse con tono disperato: Jack! È arrivata questa! E gli consegnò la lettera.
Lui la prese dalla sua mano tremolante e la lesse. Alla fine, la mise sulla scrivania e disse:- Non può essere vero!
E:- Lo so! Dobbiamo andare subito da lei!
Lui si alzò e con un tono risoluto disse:- No!
Elizabeth si spaventò per un attimo, e quindi, tristemente e allo stesso tempo preoccupata chiese:- Perché?
J:- Non posso annullare ora la mia missione!
Con un tono piuttosto seccato, lei gli chiese:- Non ci tieni alla vita di tua figlia?!?
J:- Certo che ci tengo! Ma ora non so come risolvere questo problema! Potrebbe chiedere ad un dottore in città, no?!?
E:- Stephen mi ha detto che hanno fatto un congresso della durata di 1 settimana.
J:- E allora, perché lui non è andato? Disse mettendosi le mani sui fianchi.
E:- Mi ha detto che quei congressi sono piuttosto noiosi! Ecco perché ha preferito venire con noi!
J:- Ho capito! Ma comunque ora devo pensare alla missione. A quel problema troveremo una soluzione.
Elizabeth non rispose. La rabbia le bolliva dentro. Ma con calma rispose:- Potrebbe essere troppo tardi, una volta trovata una soluzione. Quindi è meglio trovarla al più presto!
J:- In questo momento non ci posso pensare!
Lei non ce la faceva più e quindi, quando Jack si girò, Elizabeth gli urlò:- Sei proprio testardo!!! Sembra che non ti importi nulla di quello che stia succedendo!!! Che cos’hai in quella testa?!? Pensi sempre e solo alla Marina e a noi ci pensi però non così tanto, ho notato!!!
Una volta detto questo, aprì la porta e se ne andò. Lui provò a chiamarla, ma lei non lo badò. Si rinchiuse nella sua stanza e non uscì e non parlò con nessuno per tutto il giorno. Si sentiva ferita, vuota, confusa. Aveva detto delle cose che non voleva affatto dire, ma lui l’aveva fatta comunque arrabbiare. Si sentiva anche dispiaciuta per lui, ma non si dava pace e non si decideva di perdonarlo. La porta della stanza si aprì e Stephen fece capolino, chiedendo:- Posso entrare?
Lei annuì e si mise a guardare per terra. Dopo aver chiuso la porta ed essersi seduto, lui disse:- Ho sentito cos’è successo. Mi dispiace. Ho saputo anche del tuo litigio con Jack. Mi dispiace anche per quello.
Elizabeth non disse nulla. Scoppiò a piangere e si appoggiò a Stephen, che l’accarezzò. Poi si asciugò le lacrime e disse:- È colpa mia! Ho detto cose che non volevo dire! Però il modo in cui mi ha risposto, non mi è affatto piaciuto!
S:- Lo so, cara! Non preoccuparti! Tutto si sistemerà!
E:- Lo spero bene…
Lui sorrise e le diede un bacio sul capo. Poi si alzò e se ne andò.
I giorni passarono e la malattia di Margaret sembrò peggiorare. Jack continuava a pensare ad una soluzione e alla fine decise di andare a Londra con Stephen. Si preparò, e il giorno seguente durante una sosta, andò di nascosto a bordo di una nave che lo avrebbe riportato a casa. Dopo la sosta, la Surprise ricominciò il suo viaggio, ma di Jack e di Stephen nessuna traccia. Dove erano finiti? I marinai e i suoi figli non erano preoccupati, perché sapevano del suo piano, ma Elizabeth era la più preoccupata di tutti. Camminava avanti e indietro lungo il corridoio, chiedendosi dove fossero finiti.
Intanto in città, i due amici arrivarono a casa di Jack e per fortuna non era troppo tardi. Stephen la curò e con lui e la piccola, fece ritorno a bordo della nave.
Elizabeth si trovava nella sua stanza quel giorno, quando Stephen aprì la porta e disse:- Elizabeth! C’è qualcuno che vuole vederti! E si fece da parte.
Jack fece il suo ingresso con la bambina in braccio, mentre il suo amico chiuse la porta. Lei si alzò, con gli occhi lucidi per la gioia e prese in braccio sua figlia, dicendole:- Amore mio! Stai bene per fortuna! Quanto sono felice di vederti! E la baciò.
Jack intanto si era fatto da parte, ma Elizabeth gli disse:- Vieni qui!
Lui si avvicinò e lei appoggiò la sua testa contro il suo petto, chiedendogli:- Hai fatto tutto questo per me? Hai rinunciato alla missione per salvare Margaret?
J:- Certo. Ci tengo a tutti voi. Non sapete quanto vi amo e farei l’impossibile per rendervi felici. Sarei perso senza di voi. Siete tutto per me, la mia vita. E tu, Elizabeth, sei una delle creature più splendenti di questo mondo. Non ce ne sono come te, speciali e bellissime. Ti amo anche più di quanto tu credi. Mi dispiace per quel giorno, davvero! Non volevo affatto trattarti in quel modo. Sono stato uno stupido! Davvero non era mia intenzione…
Ma non riuscì a finire, perché Elizabeth lo fece tacere, mettendogli un dito sulla bocca e sibilando dolcemente uno “Shhhh!”. Lui rimase un po’ perplesso, ma cambiò idea quando lei posò le sue dolci labbra sulle sue. Dopo il bacio, lui abbracciò sia lei che la figlia e si preparò per la sua missione.
Si scontrò con il nemico un’altra volta, ma non ottenne degli ottimi risultati. Decise quindi di riunirsi con gli ufficiali per discutere di un nuovo piano. I ragazzi stavano dietro la porta ad ascoltare, quando Alexander tolse l’orecchio e disse:- Ragazzi, penso che dovremmo collaborare con il comandante e con gli ufficiali. Ora entriamo e proviamo a vedere se abbiamo delle idee.
Bussò quindi alla porta e disse:- Scusatemi, Signori. Ho sentito che state cercando un piano per distruggere la Klavell. Potremmo aiutarvi?
Gli uomini si guardarono e ci fu un mormorio. Fino a quando Jack disse:- Entrate pure, ragazzi.
Il ragazzo entrò, con Jack Jr, Victoria e William al suo seguito. Una volta chiusa la porta, si riprese la discussione. Nessuno sapeva cosa fare, fino a quando William ebbe un’idea:- Che ne dite di creare un’esca per attirare il nemico? Magari con qualcosa di prezioso, un tesoro ad esempio!
Tutti rimasero stupiti, fino a quando un ufficiale, il Sig. Allen disse rivolgendosi a Jack:- Signore, è un piano simile a quello che abbiamo attuato quella volta con l’Acheron!
J:- Avete ragione, Sig. Allen. Solo che quella volta ci siamo mascherati da balenieri. Qui invece utilizziamo un tesoro. Ma avete ragione! E sorrise
Anche lui ricambiò il suo sorriso e poco dopo il comandante disse:- Tutti a favore per il piano di William?
Tutti annuirono e quindi andarono a radunare tutti gli oggetti preziosi presenti a bordo. Nella stanza rimasero solamente Jack, Elizabeth e William.
J:- Come ti è venuta in mente questa brillante idea? Disse mettendogli una mano sulla sua spalla
W:- In un modo un po’ buffo: pensando alla pesca! Ho pensato al pescatore che sceglie l’esca per i suoi pesci. E da lì l’idea!
E:- Perché dovrebbe essere un modo buffo, tesoro? Disse avvicinandosi a lui.
W:- Non lo so…
J:- Hai applicato l’arte della guerra ad una cosa normale! Non è un modo buffo! Disse accarezzandogli la testa.
W:- Avete ragione, papà! Comunque sono contento che Vi sia piaciuta la mia idea. E sorrise.
Jack ed Elizabeth sorrisero a loro volta e quindi andarono anche loro a dare una mano con la preparazione dell’esca.
Più tardi, tutto era pronto. Silenzio, in attesa della preda, affamati di guerra e di vendetta. I marinai si tenevano pronti per il segnale stabilito, mentre Jack controllava il territorio con il cannocchiale. Dietro di lui, lei ed i suoi figli. Essi se ne stavano zitti, ansiosi, preoccupati. Quando ecco sbucare dalla nebbia, quella nave, portatrice di guerre, distruzioni, paure, dolori sofferenze. Tutti si misero alle postazioni di battaglia, mentre la Klavell si avvicinava all’esca. Una volta vicina, il comandante dette il segnale e cominciò la guerra. Fu la Surprise a sferrare il primo attacco, seguito da tanti altri. Venne poi il momento dell’abbordaggio. Con spada e pistola in mano, Jack dovette affrontare uno dei più duri combattimenti di sempre. Anche i ragazzi presero parte al combattimento, ma Alexander, William e Jack Jr. rimasero gravemente feriti, quindi Victoria con l’aiuto di Stephen, li curò. Elizabeth, in quel momento, stava combattendo con un marinaio, il quale le fece un brutto graffio sulla guancia. Lei quindi lo uccise. Dopo la cura, i ragazzi ritornarono a combattere e dopo la vittoria, fecero ritorno a Londra. Una volta arrivati, dovettero fare i conti con un grande problema. Elizabeth con tutta la sua famiglia, si recò a Buckingham Palace, dove al posto di suo padre c’era suo fratello George. Entrò nella stanza del trono, dove suo fratello sedeva in quel momento. Gli chiese disperatamente:- Cos’è successo?!?!
G:- L’intera città è stata attaccata e derubata. Ora dobbiamo fare qualcosa per riprenderci.
Jack intervenne:- L’unica soluzione è quella di invadere il suo territorio e di riprenderci quello che è nostro.
G:-Ottima idea!
Lui sorrise e si sentì soddisfatto. Elizabeth pensò: “Partire di nuovo? Non se ne parla!”. George intanto si ritirò con Jack nella sua stanza. Lei invece rimase ferma al suo posto.
Uscirono poco dopo e George disse quindi:- Allora, va bene così?
J:- Si.
Lei si avvicinò e chiese loro:- Avete trovato una soluzione?
G:- Si! Attaccheremo la città stanotte. Il che significa che dobbiamo sbrigarci! Si è quasi fatto buio! Vado ad avvisare le ciurme! E sgattaiolò fuori.
Anche loro uscirono e a metà strada si salutarono e si diressero ognuno per la propria strada.
Jack arrivò a destinazione e la guerra iniziò. Essa durò per 2 ore, con la vittoria degli inglesi.
Una volta ritornato a casa, Elizabeth lo accolse a braccia aperte e dopo aver saputo della vittoria, lo abbracciò forte. Poi se ne andarono a dormire.
Quella fu l’ultima avventura per Jack, perché andò in pensione e decise di dedicarsi al relax e alla sua famiglia.
 
THE END
  
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