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Autore: sbriashi    26/08/2012    1 recensioni
Io, mio fratello minore Dylan e mia madre vivevamo nella nostra vecchia casa a Miami mentre mio padre si era trasferito a New York da un bel po' di anni. Quell'estate però, mia madre aveva spedito me e Dylan da nostro padre per due mesi e la cosa mi elettrizzava. Sappiamo tutti che New York è la città dei sogni ed io ero pronta a realizzare i miei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono momenti in cui la vita non va proprio come vorresti. Inizi a credere che tutti ce l'hanno con te, che non vali niente, che sei sbagliata. Ed è in momenti come quelli che invece dovresti prendere in mano la tua vita e viverla al meglio perché è breve e non meriti di sprecarla.
 
Mi chiamo Katelyn Cooper e quell'anno il mio ragazzo mi aveva tradita, la mia migliore amica si era trasferita in un altro stato ed ero rimasta completamente sola. La cosa positiva era che mia madre aveva trovato un lavoro importante a Chicago e la sua carriera stava rifiorendo. Da quando i miei genitori si erano separati stava andando tutto per il verso sbagliato, non mi sembrava neanche di vivere la mia vita.
Io, mio fratello minore Dylan e mia madre vivevamo nella nostra vecchia casa a Miami mentre mio padre si era trasferito a New York da un bel po' di anni. Quell'estate però, mia madre aveva spedito me e Dylan da nostro padre per due mesi e la cosa mi elettrizzava. Sappiamo tutti che New York è la città dei sogni ed io ero pronta a realizzare i miei.
 
Quando arrivammo a destinazione scesi di corsa dalla macchina e mi fermai a fissare il grande portone della casa di mio padre di fronte a me. Deglutii solo a pensare che quella sarebbe stata la mia casa. Solo da fuori era bellissima, non osavo immaginare come poteva essere all'interno!
Aiutai mia madre a scaricare le valigie e poi suonai il campanello. Era da tanti anni che non vedevo mio padre ma quando aprì la porta era come se il tempo non fosse mai passato. Io e Dylan ci fiondammo fra le sue braccia e lui rise, contento di vederci.
-Che belli i miei ragazzi! Com'è andato il viaggio? Siete stanchi?- ci chiese invitandoci ad entrare.
-No papà, io sono apposto!- esclamò mio fratello eccitato.
-A me riposare un po' non farebbe male- dissi invece io massaggiandomi le tempie per il mal di testa.
-Ok tesoro, vai al piano di sopra e troverai la tua stanza infondo al corridoio a destra-
Dopo che mio padre mi baciò sulla guancia salii le scale ed arrivai alla mia camera: era bellissima e aveva pure un letto a due piazze. Posai la valigia e poi mi buttai sul letto facendolo cigolare un po'. Ero in quel posto solo da cinque minuti e già lo amavo.
Dopo che ebbi fissato il soffitto per venti minuti, mi alzai e mi diressi verso la finestra.
Da lì potevo vedere il parco e se mi sporgevo un po' di più riuscivo a individuare qualche grattacielo di Manhattan. Domani avrei convinto mio padre a portarmi dall'altra parte del fiume.
Brooklyn è molto bella ma Manhattan è tutta un'altra cosa. Là c'è tutta la vera New York, quella che vediamo sempre nei film. C'è Times Square, Central Park, la Statua della Libertà e chissà quante altre cose, non potevo non andarci.
A distrarmi dai miei pensieri fu un ragazzo che stava passando in quel momento lungo la strada. Non lo vedevo bene ma era abbastanza alto ed aveva i capelli mori. Si sedette su una panchina e pochi secondi dopo lo raggiunse una ragazzina che si mise seduta accanto a lui. Molto probabilmente doveva essere sua sorella perché che si assomigliavano molto.
Appena vidi che il ragazzo spostò lo sguardo verso la mia finestra abbassai la testa per non farmi vedere e poi risi pensando che ero proprio una stupida.
All'improvviso bussarono alla porta, era mio padre.
-Ehi Katelyn, tutto apposto?- mi chiese scostando la porta.
-Sì, è tutto ok- sorrisi.
-Sono felice che tu e Dylan siete qui-
Gli sorrisi di nuovo e corsi ad abbracciarlo, in quei momenti aveva il potere di farmi davvero contenta.
-Anche io sono felice di essere qui-
-Ti va fare una passeggiata? Almeno ti ambienti un po'- mi chiese staccandosi dall'abbraccio.
-Volentieri- risposi per poi rimanere a guardarlo mentre se ne andava.
 
Avete presente quando hai quel presentimento che ti dice che le cose si sistemeranno presto e che andrà tutto per il meglio? Lo avevo io in quel momento mentre me ne stavo appoggiata ad una ringhiera a fissare il fiume Hudson.
Avrei voluto che Annie, la mia migliore amica, fosse stata lì con me in quel momento quasi perfetto. Con lei avevo condiviso tutta la mia infanzia e anche la mia adolescenza, mi aveva fatto malissimo vederla andare via contro la sua volontà.
-Papà ha detto che ci poterà sull'Empire State Building! Riesci a crederci?- ripeteva Dylan ormai da circa mezz'ora.
-Penso che lo abbiano capito tutti- gli dissi.
-Beh, non sei felice?- mi domandò.
-Certo che lo sono, non si vede?- sorrisi a trentadue denti.
Mio fratello rise e poi gli scompigliai i capelli.
-Smettila Katelyn!- urlava cercando di liberarsi di me mentre io stavo ridendo come una matta.
-Ma dov'è andato papà?- chiese Dylan. Mi guardai intorno e in effetti lo avevo perso di vista.
-Eccolo laggiù! Sta parlando con delle persone, andiamo- dissi io appena lo notai in lontananza.
Quando fui abbastanza vicina riconobbi che stava parlando proprio con il ragazzo che prima stavo osservando sotto casa e c'era anche la ragazzina.
-Ehi, ragazzi siete arrivati! Voglio presentarvi Logan e sua sorella Emily, sono i nostri vicini di casa-
Squadravo il ragazzo da capo e piedi mentre lui stava sorridendo verso di me e neanche me ne stavo accorgendo.
-Io sono Katelyn e lui è mio fratello Dylan, piacere!- dissi facendo cenno con la mano.
-Siete i figli di Robert?- ci chiese Emily. Noi annuimmo e vidi nostro padre sorridere.
Dopo un po' di tempo passato a parlare, nostro padre tornò in casa mentre io e Dylan rimanemmo con Logan e sua sorella.
-Allora, come mai qui? So che vieni dalla Florida- domandò il moro mentre ce ne stavamo seduti su una panchina, davanti a noi si estendevano i grattacieli della città.
-Passerò l'estate da mio padre. Mia madre ha trovato un lavoro importante e per qualche mese dovrà stare a Chicago-
-Quindi saremo vicini di casa per qualche mese, giusto?-
-Esatto mio caro- dissi ridacchiando un po'.
-E' la tua prima volta a New York?- mi chiese passandosi una mano fra i capelli.
Annuii e sembrò guardarmi divertito.
Mentre me ne stavo lì ad osservare il grattacieli sull'altra sponda del fiume mi colse un brivido che mi passò per tutta la schiena. Forse era stato provocato dal venticello delicato che mi stava accarezzando la pelle o dal fatto che la mia vita stava per ricevere una svolta.
Logan iniziò a citarmi alcune delle attrazioni principali della città che già sapevo per via di mio fratello ma non dissi nulla, lo ascoltai in silenzio. In qualche strano modo la sua voce mi rassicurava, il suono era dolce e mi piaceva.
Tirai fuori dalla borsa il mio Iphone per controllare l'ora, cinque secondi dopo il moro me lo aveva tolto dalle mani ed io lo guardai un po' confusa.
-Ti piacciono i Beatles?- domandò riferendosi alla cover del telefono cellulare.
-A chi non piacciono?-
-Mh, sembri una in gamba- disse per poi ridarmi l'Iphone.
-Forse perché lo sono- mi vantai scherzando, lui mi fece una linguaccia.
-Ma tu vuoi dirmi che sei stato sull'Empire State Building?!- esclamò mio fratello con un po' di ritardo.
-Proprio così- rispose Logan.
Dylan non riuscì a contenersi ma prima che potesse emettere suoni strani riuscii a tappargli la bocca.
-Logan, io qua mi sto annoiando!- esclamò Emily buttando le braccia al cielo.
Il ragazzo sbuffò e poi le scompigliò i capelli facendola ridere.
-Ok, adesso ce ne andiamo- si voltò verso di me. -Beh, è stato un piacere conoscerti Katelyn, ci vediamo in giro!- si alzò in piedi e mentre si allontanò mi fece un cenno con la mano sorridendomi, sorrisi a mia volta e lo osservai andarsene via.
   
 
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