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Autore: Silvereye    10/03/2007    8 recensioni
A Claheaven, anche se non le piacerà. A tutti voi anche se vi farà schifo. Il mio ultimo saluto, per augurarvi buona fortuna. Un monologo di Draco.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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<br>Salve a tutti


Salve a tutti! Forse qualcuno si ricorda ancora di me, sono Silver. Bhè, questa mi è uscita così di getto, ma ho deciso di pubblicarla, un pò come mio ultimo scritto, o magari no. Non saprei. Però ci terrei molto a dedicare questa shot ad una persona. A Claheaven. Non mi dilungo in spiegazioni, poichè non saprei per cosa ringraziarti visto che sei stata una grande presenza per tutto. Allora faccio così. Mamy, grazie di tutto, di certo non sarà bella come le tue, ma che dire, io ci ho provato!

Un ultima cosa poi scomparirò! Mi ritrovo molto con il Draco da me descritto in questa fiction. Diciamo che sono io. Ho fatto una specie di mio ritratto psicologico. Non mi interessa essere andata fuori personaggio, non mi interessano le critiche che mi arriveranno, non mi interessa niente. Vi prego solo di una cosa.

Non arrendetevi mai, come ho fatto io. Baci Ivana, che si è divertita tantissimo insieme a voi... Vi voglio bene anche se non vi conosco.


Confessioni Di Una Mente Pericolosa


Me ne sto qui seduto sulla mia poltrona di pelle di drago. Un brandy nella mano sinistra e una sigaretta nella destra.

Mi crogiolo nella mia perfidia, avvolto nel mantello preferito da mio padre, interamente di velluto nero.

A terra un elfo si prosta a me, chiedendomi di usarlo come poggiapiedi.

Tutti mi amano, anche se considero l'amore solo uno sciocco involucro del piacere sessuale.

Ogni persona desidera avere il mio affetto. Ma, sfortunatamente per loro, io non provo affetto.

Io non provo alcun tipo di sentimento, tranne l'odio ed il rancore.

L'amore non serve a niente. E' la cosa più inutile al mondo.

Per questo odio quei dannati Grifondoro, così buoni e puri.

Mi da il voltastomaco solo udire le loro vocette squillanti la mattina presto. Si definiscono coraggiosi, loro.

In realtà sono coraggiosi nello stesso modo in cui io sono gentile. Schiocchezze. Non sanno far altro che sparare fandonie sul loro conto.

Ma ormai è meglio riserbare il rancore per giorni migliori.

Sono quasi due anni che ho lasciato Hogwarts. Sono un mago a tutti gli effetti. Un mago oscuro, ma pur sempre un mago, direbbe mio padre.

Mi alzo dalla poltrona, scalciando via l'elfo, con passo felpato mi avvicino alla porta e la apro, con un secco gesto indifferente.

Questa casa l'ho ereditata da mio padre. E' morto una settimana fa.

Ma non mi interessa.

L'importante è che mi ha lasciato i soldi e la casa.

Si, lo so. Sono un bastardo.

Sono un maligno senza cuore. Ora voi, perfetti Grifondoro mi direte 'Ma in fondo era tuo padre, dovevi per forza volergli bene!'.

No, non è così.

Non darò spiegazioni, non mi va.

Sospiro. L'elfo mi sta ancora pedinando.

Mi faccio portare una bottiglia di whikey in camera.

La sorseggierò piano, gustando tutta la mia amarezza.

Entro in camera, sbattendo la porta. Mi accendo una sigaretta e mi butto sul letto.

Il pendolo del salotto batte la mezzanotte.

Mio padre, a quest' ora vagava sempre per casa, senza pace.

Diceva sempre che quello era il momento peggiore della notte, troppo tardi per ieri e troppo presto per domani.

L'elfo mi porta il whiskey, lo caccio via visto che mi ha già rotto I coglioni abbastanza stasera, se rientra ancora lo butto fuori di casa.


Da qui, non si vedono le stelle.

Invece da Hogwarts riuscivo sempre a scorgerne qualcuna.

Ora sono una spia.

Spia dei Mangiamorte. Riferisco ogni mossa dell'Ordine della Fenice.

Mi trovo molto bene con il mio lavoro, anche se probabilmente quest'affermazione non risolverà la vita a nessuno.

Per Harry Potter, Hermione Granger, Ronald Weasley e gli altri idioti, io sono Kevin McDougall, appena tornato dalla California magica, e sempre pronto per dare una mano ad Harry Potter, il Preselto.

Mi diverto così tanto, a volte.

Dovestre vedere come mi ripasso la Granger.

E' una furia, davvero.

Ci rinchiudiamo in uno stanzino al culime della passione e ci lasciamo del tutto andare.

Forse me lo sono immaginato ma una volta al culime dell'amplesso lei chiamò il mio nome.

IL mio vero nome.

Disse 'Draco!' ma non ne so bene il perchè... Forse mi sbaglio anche se sono bel conscio del fatto che I Malfoy non sbagliano mai...

Poi, dovreste vedere come mi tratta da amico Potter!

E' quasi esilarante! Ho impiegato quasi tre mesi per riuscire a chiamarlo Harry senza vomitare! Lui credeva che la mia fosse una forma di rispetto!

Il ghigno mi si spegne sulle labbra quando aspiro una boccata di fumo. I miei occhi si perdono assorti fra le forme vaghe che si stagliano di fronte a me.

Mia madre entra in camera. E' bella.

Una delle rare volte che la vedo vestita di bianco. Noncurante del suo lutto.

I capelli biondi sciolti. Un sorriso candido sul volto.

Sembra un angelo. Forse lo è.

Una donna forte, mia madre. Sorrido e mi ributto giù sul letto. La sua figura sparisce.

Non ho mai capito se era una apparizione, o che altro. Ma non mi interessa.

Si, un pazzo menefreghista.

Chiamatemi come volete, tanto io sono tutto.

Sono tutto ciò che vedete.

Io mi muovo nella notte, ma sono lì, accanto a voi.

Anche se pensate di non vedermi, io rimarrò lì, nel vostro buio, nelle tenebre che avete creato voi, aspettando il momento in cui tutte le forze vi abbandoneranno.

Ed allora, io ricomparirò.

Quando crederete alla mia morte io vi mostrerò che sono sopravvissuto al mondo.

Okay, ora sto vaneggiando, lo ammetto.

Ci sono interminabili momenti in cui mi credo Dio, questo è uno di questi...

Ed altri, sempre infiniti, in cui mi sembra di morire.

In realtà su di me, non c'è molto da dire.

Su di me c'è solo da sperare.

In tanti mi spronano a cambiare.

E tanti ho mandato a fanculo.

So bene che tutto quello che sto dicendo non ha senso.

Solo alcune menti al di sopra del pensar comune riusciranno a capire le mie confessioni.

Mi ricordo, ridendo, una frase che mi disse Blaise tanto tempo fa.

- I tuoi occhi vogliono morire, Draco.-

Non risposi, quella volta.

Me ne restai lì, fermo, con quella mia espressione incazzata, a guardare le fiammelle di quel maledetto camino zompettare allegre, sicuramente più di me.

La verità è che in me c'è tutto e non c'è niente. Io sono stato ogni cosa. Ogni cosa che pensate di aver dimenticato. Ogni ricordo felice. Ogni emozione contrastante. Ogni momento da rivivere. Ogni istante buttato al vento...

Io sono stato buio, io sono stato luce.

Io sono stato ombra e notte.

Io sono stato amore e rimorso.

Io sono stato gioia e frustrazione.

Io sono stato risa e pianti.

Io sono stato tutto.

Io sono stato niente.

Sono sicuro solo di una cosa.

Io non sono mai stato me stesso.


The End


Lo so, è una delusione. Tutti si sarebbero aspettati di meglio da me.

Ma, ragazzi, la sapete una cosa?

Me ne frego.

Ed ora, con la speranza che in un piccolo posto del vostro cuore rimarrò sempre, vi saluto.

Esco di scena.

Sperando che dietro di me cali un bel sipario di velluto rosso ed uno scroscio di applausi...

Con Amore, Ivana.

  
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