''Sfigato!'' ''Figlio di puttana!'' ''Non hai il diritto di vivere!'' ''Pancy!''

Ecco come trascorrevano i miei giorni alla Maribor School. I ragazzi mi insultavano tutto il tempo, mi picchiavano, mi tiravano addosso oggetti come penne, matite, palle di carta, una volta persino un panino. Ma ormai mi ci ero abituato. Sono 3 anni che va avanti così, da quando ho iniziato le superiori. Il mio modo di affrontare questi bulli è testa bassa e occhi chiusi; lo so, non è molto coraggioso ma, ehi che volete farci? Sono alto un metro e uno sputo, non sono muscoloso, non conosco alcun tipo di arte marziale e non pratico nessuno sport. Chi sono io? Frank Iero o come mi definisco io Nessuno.

Driin.

Oh! finalmente la campanella di fine lezioni, speriamo che qualcuno venga a tirarmi fuori... non ve l'ho detto? Di questi tempi va molto di moda chiudermi negli armadietti. Figo vero? Chissà cosa c'è di tanto divertente.

Sento qualcuno che sta aprendo l'armadietto! Vedo uno spiraglio di luce! Viva la libertà!!!

Come l'armadietto si è aperto sono saltato fuori (ok che sono piccolo ma la dentro è stretto anche per me!) e mi sono ritrovato con la faccia spiaccicata per terra con l'intera scuola che rideva. Bel colpo Frank così ti ammireranno ancora di più!

''Hey Pancy! Come stai? Vuoi una mano?'' mi disse un ragazzo. Neanche il tempo di vedere chi è, che mi ritrovo completamente ricoperto di una sostanza rossa e gelatinosa. Che merda! Poi sui capelli appena fatti! Ho speso un casino per questo taglio!!!

''Ahahahahha! A domani Pancy!''

Che palle! Sono stufo di questa merda di scuola!

''Ehi amico tutto a posto?'' Cosa? Sento una voce che mi chiede come sto! Mah, sarà solo un'allucinazione.

''Ehi amico mi senti?''

Apro gli occhi e mi ritrovo davanti un ragazzo dai capelli afro che mi guarda con aria preoccupata.

''Si tutto a posto'' rispondo freddo e distaccato

''Aspetta ti do una mano a rialzarti'' mi dice prendendomi per un braccio e aiutandomi a rimettermi in piedi. Dopo aver mormorato un grazie scappo nel bagno della scuola per cercare di sistemare il disastro che ho in testa. Niente da fare. I capelli ormai sono appiccicosi da far vomitare... Ma che bella giornata! Proprio una bellissima giornata! Cosa può accadere di peggio ancora?

Uscito da quella merd...bellissima scuola mi misi le cuffie e cominciai ad ascoltare gli AC/DC uno dei miei gruppi preferiti.

Mentre camminavo pensavo a come io sia riuscito a diventare lo zimbello della scuola. Non avevo fatto niente di male! Comunque si sa, la vita fa proprio schifo ed io non posso farci nulla.

Finalmente arrivai a casa mia e prima di entrare vidi che nella casa di fronte c'era un ragazzo dai capelli lunghi e neri... Strano quella casa è disabitata da tipo 20 anni... magari sarà un barbone... Ma in fondo non me ne frega un cazzo.

''Ehi mamma sono a casa!'' urlo

''Ciao tesoro come sta... che hai fatto ai capelli?!'' mi domanda scandalizzata mia madre, una donna dai capelli corti e biondi, di bassa statura con  la pelle di un bel colore ambrato.

''Niente oggi un ragazzo in mensa è inciampato e la sua bibita mi è finita in testa'' mentii col sorriso sulle labbra.

Mia madre ignorava ciò che succedeva nella scuola. Più che altro facevo in modo che non lo venisse a sapere raccontando bugie su bugie... a dirla tutta lei non sa niente di me. Pensa che sia un ragazzo amato da tutti, con alcuni amici e alcuni ''nemici'' che correva dietro alle ragazza più carine della scuola, insomma un ragazzo normale. Per certi versi correvo dietro alla ragazza più carina della scuola: Stacy Wallas capo cheerleader, anche se, a dirla tutta, non mi facevano schifo i ragazzi. Non saprei come definirmi.... Bisex è brutto da sentire, diciamo che amo chi mi ama anche se ormai l'unica che si preoccupa per me è mia madre...

''Tesoro dopo che ti sei fatto la doccia vai a fare la spesa ok?''

''Si mamma!'' Che coglioni pure la spesa!

Intanto aprii l'acqua calda che cominciò a picchiettarmi sulla testa. Ripensai alla gloriosa giornata scolastica. Speriamo che un giorno tutto cambi!

[Narratore]

Naturalmente Frank non poteva sapere che di li a poco avrebbe incontrato una coppia di ragazzi che gli avrebbe totalmente sconvolto la vita.