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Autore: LaMicheCoria    27/08/2012    2 recensioni
E si sentiva come un bambino che avesse appena rubato un biscotto prima di cena: la stessa paura che ghignava sulle braccia in brividi e fremiti, lo stesso, tremulo e trionfante sorriso ai lati delle labbra, lo stesso respiro affannato, la stessa consapevolezza di essere sull’orlo del baratro –Quel misto di eccitazione e terrore per il sangue che scorre a camminare sul filo del rasoio.
[RusAme - Angst]
[Parecchio contorta]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Russia/Ivan Braginski
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Cold War Pair [OTP]'
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gascyki

Disclaimer: I personaggi di Hetalia: Axis Powers non mi appartengono
Ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.: Got a Secret :.
.: Can You Keep It? :.

 

 

 

 

 

E si sentiva come un bambino che avesse appena rubato un biscotto prima di cena: la stessa paura che ghignava sulle braccia in brividi e fremiti, lo stesso, tremulo e trionfante sorriso ai lati delle labbra, lo stesso respiro affannato, la stessa consapevolezza di essere sull’orlo del baratro –Quel misto di eccitazione e terrore per il sangue che scorre a camminare sul filo del rasoio.
Fuori gli uomini urlavano e cianciavano, che fosse alla luna e ai pianeti lontani o al ventre stesso della terra, che importava? Voci grosse e confuse, più deboli dell’accartocciarsi di una foglia. Trattati e dichiarazioni, più insignificanti dell’orma cancellata dalla spuma. Tolleranze e odi, più ridicoli di quei poteri che gli uomini credono eterni.
Era proprio un peccato essere schiavi di tutta quella stoltezza, vivere guardandosi alle spalle invece che davanti a sé, mormorare ciò che sarebbe stato da gridare ai quattro angoli del Creato, piegare il capo e dire sì, là dove ci si sarebbe dovuti levare in piedi e torcere le corde vocali, grattare la gola a sangue per negare, negare e negare ancora.
Che peccato dover vivere di segreti.
Che peccato non poter fare nulla, rimanere avvinghiati a tradizioni marcescenti e odi che sarebbero dovuti essere sepolti da tempo. Eppure erano passati tanti anni da quel brutto periodo di freddo alle ossa e sangue sulle mani, di rincorse in cielo e impasti di scorie. Quei giorni erano così lontani, ormai. Sia America che Russia li avevano messi da parte.
O erano Alfred e Ivan il problema?
Chissà, magari era per quello che il sudore che impregnava le lenzuola faceva storcere il naso su, ai piani alti.
Che peccato. Era più bello un ansimo che lo schiocco di una pallottola, un nome spezzato rispetto ad una dichiarazione di guerra. Già da tempo preferiva piegare il corpo del compagno nel candore del materasso, piuttosto che tra il turbinare della polvere rossastra.
Com’erano belli i suoi occhi azzurri liquidi di sesso! Le ciocche bionde incollate alle tempie, il collo piegato, il corpo nudo, il petto tremante, la bocca storta, lo sguardo vacuo, simile ad una lamina cobalto tra le palpebre socchiuse, le ciglia ad ombreggiare le guance…!
Il languore e la bellezza sarebbero stati il loro segreto, il nodo scorsoio che toglieva ad entrambi il respiro allo scoccare della mezzanotte.
-YA lyublyu tebya, Amerika-
Che peccato dover tener nascosta una così bella cosa, considerò Russia, regalando all’altro un ultimo bacio sulle labbra; si accoccolò sul suo ventre caldo, chiudendo gli occhi tutto contento.
Un vero, vero peccato.
Però finalmente glielo aveva detto, dopo secoli di silenzio. Era un bel segreto. Di quelli perfetti e brillanti come il diamante, dalle mille sfaccettature d’arcobaleno. E come un diamante, come il più prezioso dei regali, America non l’avrebbe mai rivelato, Russia ne era sicuro.

Manterrai il segreto, moya lyubov’?
gli aveva chiesto quando rigagnoli oro e rosa avevano cominciato a ruscellare dalle imposte, segno che l’alba era prossima.
L’altro non aveva detto nulla, ma si sa: chi tace acconsente.
E il cuore di America non aveva più parole, tutte insanguinate com’erano, accavallate e intrecciate sullo squarcio che il coltello aveva aperto all’altezza dello stomaco.

 

 

 

 

 

{ Cause two can keep a secret
If one of them is dead }

Secret – The Pierces

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Finali

Sì, sono una persona orribile. E’ solo che ascoltare la canzone “Secret” mi ha fatto venire in mente tutto questo: è folle, lo so, contorta come poche. Ma ascoltate il ritmo e il tono della voce. A me ha fatto pensare subito a qualcosa di morboso.
Poi sarò fatta male io, me lo sento XD.

   
 
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