Disclaimer: I personaggi di
Hetalia: Axis Powers non mi appartengono
Ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
.: Got a
Secret :.
.: Can You
Keep It? :.
E si sentiva come un bambino che avesse appena
rubato un biscotto prima di cena: la stessa paura che ghignava sulle braccia in
brividi e fremiti, lo stesso, tremulo e trionfante sorriso ai lati delle
labbra, lo stesso respiro affannato, la stessa consapevolezza di essere sull’orlo
del baratro –Quel misto di eccitazione e terrore per il sangue che scorre a
camminare sul filo del rasoio.
Fuori gli uomini urlavano e cianciavano, che fosse
alla luna e ai pianeti lontani o al ventre stesso della terra, che importava? Voci
grosse e confuse, più deboli dell’accartocciarsi di una foglia. Trattati e dichiarazioni,
più insignificanti dell’orma cancellata dalla spuma. Tolleranze e odi, più
ridicoli di quei poteri che gli uomini credono eterni.
Era proprio un peccato essere schiavi di tutta
quella stoltezza, vivere guardandosi alle spalle invece che davanti a sé,
mormorare ciò che sarebbe stato da gridare ai quattro angoli del Creato,
piegare il capo e dire sì, là dove ci si sarebbe dovuti levare in piedi e
torcere le corde vocali, grattare la gola a sangue per negare, negare e negare
ancora.
Che peccato dover vivere di segreti.
Che peccato non poter fare nulla, rimanere
avvinghiati a tradizioni marcescenti e odi che sarebbero dovuti essere sepolti
da tempo. Eppure erano passati tanti anni da quel brutto periodo di freddo alle
ossa e sangue sulle mani, di rincorse in cielo e impasti di scorie. Quei giorni
erano così lontani, ormai. Sia America che Russia li avevano messi da parte.
O erano Alfred
e Ivan il problema?
Chissà, magari era per quello che il sudore che
impregnava le lenzuola faceva storcere il naso su, ai piani alti.
Che peccato. Era più bello un ansimo che lo schiocco
di una pallottola, un nome spezzato rispetto ad una dichiarazione di guerra. Già
da tempo preferiva piegare il corpo del compagno nel candore del materasso,
piuttosto che tra il turbinare della polvere rossastra.
Com’erano belli i suoi occhi azzurri liquidi di
sesso! Le ciocche bionde incollate alle tempie, il collo piegato, il corpo nudo,
il petto tremante, la bocca storta, lo sguardo vacuo, simile ad una lamina
cobalto tra le palpebre socchiuse, le ciglia ad ombreggiare le guance…!
Il languore e la bellezza sarebbero stati il loro
segreto, il nodo scorsoio che toglieva ad entrambi il respiro allo scoccare
della mezzanotte.
-YA lyublyu
tebya, Amerika-
Che peccato dover tener nascosta una così bella
cosa, considerò Russia, regalando all’altro un ultimo bacio sulle labbra; si
accoccolò sul suo ventre caldo, chiudendo gli occhi tutto contento.
Un vero, vero peccato.
Però finalmente glielo aveva detto, dopo secoli di
silenzio. Era un bel segreto. Di quelli perfetti e brillanti come il diamante,
dalle mille sfaccettature d’arcobaleno. E come un diamante, come il più
prezioso dei regali, America non l’avrebbe mai rivelato, Russia ne era sicuro.
Manterrai il
segreto, moya lyubov’? gli
aveva chiesto quando rigagnoli oro e rosa avevano cominciato a ruscellare dalle
imposte, segno che l’alba era prossima.
L’altro non aveva detto nulla, ma si sa: chi tace
acconsente.
E il cuore di America non aveva più parole, tutte
insanguinate com’erano, accavallate e intrecciate sullo squarcio che il
coltello aveva aperto all’altezza dello stomaco.
{ Cause two can keep a secret
If one of them is dead }
Secret – The Pierces
Note
Finali
Sì, sono una persona orribile. E’
solo che ascoltare la canzone “Secret” mi ha fatto venire in mente tutto
questo: è folle, lo so, contorta come poche. Ma ascoltate il ritmo e il tono
della voce. A me ha fatto pensare subito a qualcosa di morboso.
Poi sarò fatta male io, me lo sento XD.