27/08/2012
4 recensioniChe altri già si amarono
Mi stringo tra le tue braccia, con il viso che affonda nel tuo petto, lasciando che i miei capelli rosso fuoco possano solleticarti il naso.
Alzo il viso, ed ammiro il tuo volto che, nonostante gli anni, le fatiche e la stanchezza, è ancora più bello che mai. I tuoi occhi color miele, non sono stupidi, no. Anzi, mi aiutano a riempire quel vuoto ed il dolore che dev’ essere colmato. Osservo il tuo naso perfetto, le tue labbra carnose.
-Ti sei lasciato crescere la barba- sorrido, accarezzandoti una guancia con le punta delle dita e baciandoti piano le labbra.
Chiudo gli occhi, ed appoggio la mia fronte contro la tua, lasciando che una lacrima mi righi il viso.
Non so se di felicità oppure di tristezza e rammarico.
Preferisco non pensarci.
Dentro le tue braccia, che ora sono più muscolose, mi sento protetta. Sembrano così forti, anche se magari tu, dentro, non lo sei.
Ti osservo, pensando che sei il miglior regalo che potesse ricapitarmi in due anni. Due anni non sono bazzecole, e ah, nessuno sa quanto abbiamo sofferto.
Ho la paura costante che tu mi possa tradire con una tua collega, ma poi ci ripenso e siccome ho fiducia in te scuoto la testa ed elimino quei pensieri negativi che cercano di attanagliarmi la mente.
-Tra due giorni devo ripartire- sussurra quasi. Con la voce impastata dalla stanchezza.
Ma come puoi essere amareggiato? Vorrei che lasciassi il tuo lavoro.
-Per l’Afghanistan-aggiungi dopo, come se fosse davvero importante per dove parti. Più del ‘quanto’ starai via.
Ho sempre saputo a cosa andassi incontro volendo rimanere al tuo fianco, e quante volte mi dissero di lasciarti stare. Ma no, al cuore non si comanda.
Decido di non rispondere nemmeno, perché so che il mio silenzio ripaga le nostre emozioni. Più di mille parole non dette.
Ecco, proprio come un coltello. Una lama, che mi graffia la pelle.
Ho sempre sognato una famigliola allegra, ma ora mi rendo conto che tu devi inseguire il tuo sogno, ed il tuo lavoro. “D’altronde proteggere il proprio Paese non è mica un gioco da ragazzi” mi diceva sempre mio nonno.
Noto che mi stai osservando, e cerco di capire il perché.
Sarà forse la tua maglietta bagnata, oppure i miei occhi impastati del mascara che di non colare non ne vuole sapere.
Sorrido, ma con una leggera nota d’amarezza e penso che nonostante tutto, indipendentemente da ciò che potrebbe capitarci, noi abbiamo i nostri sentimenti reciproci. E avremo i nostri ricordi.
-Ti amo, Zayn-mi baci, ed il mondo scompare.©
#A.A.Angolo Autrice:
E rieccomi qui, con una nuova storia.
Come avete potuto capire, se avete capito,
la storia parla di un lavoro che impedisce ad una coppia
di stare insieme, ma non di amarsi.
Che lavoro? Beh, il soldato.
Scrivete una recensione di almeno 10 parole
così mi fate sapere che ne pensate.
Ps. questa è una storia ad un capitolo solo.
Francesca, xx.