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Autore: Booow95    27/08/2012    3 recensioni
Renesmee odia Leah.
Ma a volte le persone che odiamo ci danno l'aiuto più grande.
Storia già postata in precedenza, ho cambiato l'impaginazione :)
Booow
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leah Clearweater | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Twilight

La odio!...o forse no?

 

Renesmee Cullen era una ragazza particolare: nessuno l’avrebbe mai messo in dubbio.

Particolare per i vampiri, particolare per i lupi e particolare per gli umani, particolare perché non apparteneva a nessuna delle tre specie, lei era una mezza vampira, fiera di esserlo e soddisfatta della sua vita piena di creature leggendarie e non.

Ma Renesmee Cullen era particolare anche per altri motivi; per esempio era educata e gentile con tutti, con un padre nato nel ‘900 e un nonno del 1600 la sua educazione era stata impeccabile sin da quando era nata, ma nonostante questo era anche estremamente estroversa, allegra, solare e ovviamente incredibilmente intelligente su qualsiasi materia venisse interrogata, un vero cruccio per i professori delle superiori di Forks che nonostante l’impegno non riuscivano mai a coglierla impreparata e a togliersi la soddisfazione di rifilarle un bel 4 rossastro da far autografare ai suoi altrettanto perfetti genitori: il dottor Carlisle Cullen e l’adorabile moglie Esme.

Insomma Renesmee Carlie Cullen era la perfezione fatta a persona, in gergo letterale una perfetta Mary Sue, perché anche se non è stato detto, è scontato; Renesmee era bellissima.

Eppure anche lei aveva un terribile segreto che mai avrebbe ammesso con nessuno, vampiro, lupo o umano che fosse.

Renesmee odiava Leah Clearweater.

Era semplice e vero quanto era vero e semplice che il sole splendeva o che le montagne si erodessero, non poteva sopportare la presenza di quella donna lupo cupa e brusca che offuscava le sue giornate allegre con il suo muso lungo, eppure affascinante e con i suoi capelli corti e arruffati eppure cosi lucenti; ma soprattutto non poteva sopportarla quando rivolgeva i suoi musi lunghi e i suoi capelli verso Jacob Black.

Jacob Black era suo punto e basta. Non c’era nient’altro da aggiungere, era suo da quando era nata e lo sarebbe stato per sempre, qualunque fosse l’arco di tempo “per sempre” a loro concesso. Era stato suo da quando l’aveva guardata negli occhi la prima volta più di sette anni prima e mai nessuno aveva osato più avvicinarsi al suo Jake; chi conosceva il segreto che Forks custodiva non aveva osato perché l’imprinting è indistruttibile, e a chi il segreto non lo conosceva era bastato una sguardo della piccola Cullen per capire che Jake era off limits.

Eppure quella Leah sembrava essere cieca alle sue occhiate e sorda ai suoi ringhi mal trattenuti.

 

Questo pensava Renesmee di se stessa e di Leah mentre da dietro una delle grandi vetrate di casa Cullen…spiava (perché che lo ammettesse o meno era quello che stava facendo) il suo Jake e quell’altra parlare vicino al fiume a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra con uno sguardo placido e confidenziale.

Confidenziale.

Quella parola apri una voragine di gelosia nell’animo di Renesmee, una serie infinita di domande, risposte, monologhi interiori, dubbi, sicurezze e insicurezze che vennero esternati dalla giovane mezza vampira con uno sbuffo scocciato e un punto di domanda che le alleggiava in testa e che ultimamente le toglieva il sonno.

“Perché con lei è sempre più confidenziale e con me è sempre più distante?”

Lo pensava continuamente, mattina, pomeriggio e sera senza sosta e senza risposta; anzi una risposta a essere sinceri l’aveva trovata, una risposta terribile e molesta: “l’imprinting con me non ha funzionato” una frase che riapriva discorsi infinti sull’imprinting: la teoria di zia Rose era la più bella da credere; tu sei bellissima Renesmee, imprinting o meno non può che amarti. Nonna Esme le sorrideva materna, le accarezzava la guancia e la rassicurava dicendogli che all’imprinting non si sfugge. Zia Alice rideva con la sua risata smagliante e si limitava a dirle che il loro futuro non poteva vederlo, ma che sicuramente ci sarebbe stato un lieto fine, perché lei il lieto fine, con due genitori del genere, ce l’aveva nel sangue. Mentre sua madre Bella si limitava a sorriderle con estrema dolcezza, quel sorriso riservato solo a lei e a papà, per poi lasciarla sola con i suoi dubbi a cuocere nel suo brodo.

La cosa più buffa era che Renesmee non chiedeva nulla a nessuno e tutti davano consigli o rassicurazioni pressoché inutili, lei quella lupa non poteva vederla, tantomeno vicino a Jacob, e più ci pensava più si sentiva meschina: dopo tutto quello che Leah aveva passato con Sam, Emily e tutto il resto lei aveva anche il coraggio di pensar male di lei e odiarla..poi ci pensava meglio e la rabbia montava ancora più pressante, non certo perché Leah aveva sofferto adesso doveva rifarsi con Jacob a sue spese! Che razza di giustizia sarebbe stata?!

Le vennero le lacrime agli occhi mentre ripensava a come il comportamento di Jake fosse cambiato in quell’anno in cui lei aveva completato la sua prodigiosa crescita, sempre più lontano, distaccato, insofferente alla sua vicinanza, come se qualcosa di non ben definito lo disturbasse.

Voltò le spalle alla vetrata, dato che ormai i due grandi aman…amici erano spariti nella foresta, e si diresse a passo di marcia in cucina seguita dallo sguardo interessato e impertinente di zio Emmet, l’unico che si mostrasse apertamente divertito dalla situazione sentimentale di Renesmee, ciò che rallegrava la mezza vampira era che sapeva che zia Rose gliel’avrebbe fatta pagare con un paio di decenni di notti senza sesso, e con questo pensiero di vendetta, ripromettendosi di chiedere a zia Rose quel piccolo favore, decise di andare a La Push a imporre a Jacob la sua presenza; perché Renesmee era soprattutto testarda.

 

Aveva salutato tutto il branco di Sam, era andata trovare Emily, passata a parlare con Billy scambiando anche due parole con Rachel impegnatissima a organizzare il suo matrimonio con Paul, era rimasta a lungo da Sue con Seth che era il contrario della sorella, e Renesmee gli voleva un gran bene, soprattutto perché Seth sapeva quanto poco sopportasse sua sorella eppure non l’aveva mai sgridata o biasimata per quello, anzi spesso trovato nel ragazzo un grande confidente per le sue paure verso Jacob e Leah, ma nonostante avesse girato praticamente tutta La Push, dei due fedifraghi nemmeno l’ombra; stava già pensando a come ucciderli, perché non sarebbe stato facile, per poi occultare entrambi i cadaveri senza farsi vedere, e per ultimo, ma non per questo più semplice, come fare a non pensare mai ai due delitti in presenza del padre, che sicuramente non avrebbe gradito. Aveva già pianificato un piano di fuga che comprendeva un oceano, dei pinguini, qualche orso, e un igloo quando una sagoma attirò la sua attenzione.

Era rannicchiata dietro a un enorme tronco di albero, le gambe strette al petto dalle braccia, il viso seminascosto tra le ginocchia e delle lacrime le solcavano il viso mentre guardava Sam ed Emily giocare con la piccola Leah, la sua primogenita di tre anni e mezzo. Leah, quella grande ormai quasi trentenne, piangeva silenziosamente guardando la scena con gli occhi pieni di rammarico, malinconia, solitudine e desiderio, e Renesmee non poté fare altro che avvicinarsi alla lupa con tutta la vergogna del mondo addosso per quello che fino a poco prima aveva pensato di quest’ultima.

<< Dovrei esserci io al posto di Emily; se le cose andassero secondo natura e se i mostri non esistessero, lì dovrei esserci i e quella bambina si chiamerebbe Emily e la Emily grande sarebbe sposata con qualcun altro e sarebbe stata ospite fissa da me e Sam la domenica a pranzo. Se le cose andassero nel modo giusto sarebbero andate cosi.>> le parole di Leah rimbombarono nel silenzio tra loro e Renesmee non seppe cosa rispondere

<< Non è necessario che ti impegni a trovare delle stupide parole di conforto>> le sorrise tremula << Io non ti piaccio e tu non piaci a me>> la donna lupo sogghigno alla faccia di Renesmee a quelle parole, la faccia di una beccata con le mani nella marmellata.

<< Non dovresti stare qui con me a parlare, dovresti cercare Jacob e parlare con lui>>

<< Fosse facile..sembra che io abbia la peste nell’ultimo anno..>> per la prima volta la ragazzina parlò e nelle sue parole c’era tutto il rammarico di una persona respinta e questo fece sorridere Leah, forse dimostrava anche 17 anni, ma sentimentalmente parlando era ancora una bambina insicura, a quel punto la lupa si senti in dovere di darle una spiegazione.

<< Io e Jacob non abbiamo una storia clandestina>> comiciò brusca facendo sussultare Renesmee << Io sono la sua beta..è mio dovere fare spesso rapporto all’alfa, che è Jacob, per questo ci vedi spesso insieme, ma non c’è niente di sentimentale tra me e lui, io amo Sam>> il candore e la semplicità con cui Leah ammise la sua più grande debolezza colpì profondamente Nessie che si senti tremendamente piccola in confronto alla donna seduta vicino a lei

<< Allora…allora perché mi evita? Perché mi tratta come una estranea?>> Leah la guardò a lungo negli occhi e nonostante la sua avversione naturale ai Cullen dovette ammettere che Renesmee era bella e probabilmente adatta a Jacob caratterialmente.

<< Jacob si sente confuso>> sospirò infine Leah << Tu in sette anni sei cresciuta come se ne fossero passati diciassette e lui da un anno all’altro si è trovato davanti una donna e non più una bambina, questo lo rende inquieto, quando ti è vicino sente per te un attrazione che crede sbagliata perché teoricamente ai sette anni, non capisce che l’attrazione è ricambiata quindi preferisce starti lontano perché è scemo>> poi sembrò ripensarci << È maschio, è normale che sia scemo.>>

E mentre Leah ritornava con lo sguardo a Sam, Renesmee si malediceva in tutte le lingue che conosceva per non esserci arrivata da sola e senza averlo premeditato era in piedi, dopo aver abbracciato di slancio Leah che era rimasta paralizzata per terra dalla sorpresa, e aveva cominciato a correre verso la scogliera sicura di trovarci Jacob, nella corsa stese un paio di persone che la guardarono a metà tra l’allucinato e lo scocciato; ormai era sicura di quello che provava e non c’era motivo di aspettare, doveva trovarlo e finalmente dirgli in faccia quanto fosse stupido, lui e le sue seghe mentali che avevano tolto il sonno anche a lei.

E mentre il suo sguardo trovava quello di Jake, del suo Jake, seduto sul ciglio della scogliera, lei si ritrovò a pensare a Leah e considerò l’ipotesi che forse non l’avrebbe più odiata cosi tanto.









Salve popolo di  EFP xD qui è Booow, Adhara, Sara....(scegliete voi xD) che vi parla :D
Questa storia era già stata postata diverse settimane fa, ma leggerla era un suicidio per gli occhi >_< scritto tutto piccico piccicoso piccicato...quindi l'ho copia-incollata su NVU e adesso è più leggibile u.u
Al momento è una storiella da un capitoletto insignificante, ma sono arrivata alla conclusione che a breve diventerà una long che darà del filo da torcere a Renesmee, a Jacob, a Leah e a un altro personaggio....u.u
Insomma diciamo che dopo il 3 settembre (se non morirò per colpa di chimica-.-") verrà postato il primo capitolo:)
Ciao gente ;)
BAS (Booow, Adhara, Sara xD)
  
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