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Autore: Red Fox    27/08/2012    5 recensioni
cit./ Sasuke è sempre stato affascinato dalle persone forti. Non sa perché ma quando incontra qualcuno che sa affrontare la vita e le prove a cui questa ci sottopone, la sofferenza che essa ci provoca, sempre e nonostante tutto con il sorriso dipinto sul volto, Sasuke si sente come se al mondo non fosse solo. Ed è assurdo, perché lui è solo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sì, avete capito bene. Ho scritto una one-shot su quel bastardo insensibile di Sasuke. Credetemi: è stato un inferno. Per scrivere questa fiction sono dovuta entrare sulla sua testa e, lasciatemelo dire, lì dentro è un gran casino. Dopo averla scritta, il pc si è rotto. (L'avevo presa come un segno del destino, del tipo: ''Smettila di scrivere stronzate su quel coglione e torna da Naruto che è meglio!''). Ma poi ieri l'ho ritrovata, su un hard-disk dimenticato XD Ed è stato amore 

Ho chiesto a zazziella e Soru Evans di leggerla e dirmi se Sasuke era IC, ma: la prima conosce il personaggio solo tramite fanfiction, la seconda mi ha detto che 'non lo conosco perfettamente.' Intanto mando tante coccole ad entrambe, anche solo per averla letta (*____*), poi: leggete e ditemi voi se è IC o no.

Hope you like it! :3
I personaggi non mi appartengono, sono frutto della fantasia di Kishimoto e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Love u all 

Red Fox
 



Uchiha Sasuke

 

Un uomo che medita la vendetta, mantiene le sue ferite sempre sanguinanti.
Francis Bacon

 
Sasuke è sempre stato affascinato dalle persone forti. Non sa perché ma quando incontra qualcuno che sa affrontare la vita e le prove a cui questa ci sottopone, la sofferenza che essa ci provoca, sempre e nonostante tutto con il sorriso dipinto sul volto, Sasuke si sente come se al mondo non fosse solo. Ed è assurdo, perché lui è solo.
E' solo; quando si sveglia la mattina nell'enorme villa Uchiha, che gli ricorda i fantasmi del passato, il dolore della perdita che lo angoscia in alcune nottate, sopratutto quando fuori piove a dirotto e lui si ritrova nella sua stanza buia che gli ricorda i vecchi tempi; è solo quando esce da quella casa vuota e raggiunge il team sette, allenandosi a più non posso solo per poter raggiungere il fratello; è solo quando il suo sguardo si perde su un punto imprecisato davanti a sé, immaginando di essere altrove, con la sua famiglia; è solo quando torna a casa e, all'interno dell'edificio, capisce che nulla è cambiato, che tutto è rimasto come quel giorno: Sasuke è solo, sempre.
Anche quando è in missione con Kakashi, Sakura e Naruto. Anche quando sente quell'usuratonkachi blaterare a vanvera e urlare che la missione, se c'è lui, sarà facilissima; anche quando vede Sakura guardarlo con occhi innamorati.
Ma Sasuke non può provare amore. Perché l'unico sentimento che può vivere nel suo cuore è l'odio, la vendetta. L'unica persona a cui può pensare è Uchiha Itachi.
E allora perché ogni tanto, quando sa che nessuno lo sta guardando, il suo sguardo si posa su quella testa quadra del suo migliore amico?
Migliore amico.
Non riesce ancora a credere che un idiota come lui sia diventato così importante. Non vuole crederci. Perché Naruto è solo un moccioso, un ragazzino che vuole avere l'attenzione concentrata su di sé, un idiota a cui piace strafare, vantarsi di tutte le cose eroiche che ha fatto -poche, se non nessuna-, un imprevedibile scocciatore. Eppure è a lui che pensa quando è triste e vorrebbe qualcuno accanto, con cui sfogarsi magari. E' a lui che vorrebbe confidare i suoi più proibiti desideri, le sue più spaventose paure.
Ma sa che non può permettersi di fare nulla di tutto ciò.
Perché lui deve vendicare il suo clan, deve uccidere suo fratello. E non c'è posto per Naruto, per nessun altro, quando si decide che la propria ragione di vita è la vendetta, la morte.
Forse è anche per quello che ha deciso di lasciare Konoha.
Forse è stato quando si è reso conto di quanto Naruto fosse indispensabile che ha deciso di tagliare ogni legame con lui. Perché continuando a considerarlo importante ci avrebbero rimesso entrambi.
E forse Naruto è diventato così importante anche perché lui è una persona forte, di quelle che Sasuke ha sempre ammirato. E anche se un idiota, resta comunque il suo più grande amico.
 
 
E così ha deciso di andarsene. E' successo in un attimo, come se fosse naturale farlo. Come scritto nel suo destino, a lettere cubitali ma invisibili ad occhi nudo. Un momento prima si stava allenando con la sua squadra, ascoltando i lamenti insopportabili di quell’idiota di Naruto, ignorando gli sguardi adoranti di Sakura; l'attimo dopo stava mettendo in uno zainetto le poche cose che testimoniavano la sua esistenza, i pochi oggetti che dicevano: ‘Ehi, qui una volta è vissuto Uchiha Sasuke!’ Della foto che raffigura il team sette non sa cosa farsene. Potrebbe strapparla, bruciarla, lasciarla semplicemente lì dov'è. Eppure quando vede la zazzera bionda di Naruto, lo sguardo irritato e forse anche arrabbiato con cui lo sta guardando, non può fare a meno di sorridere. Strappa la foto e infila nello zaino il pezzettino di carta che raffigura il broncio di  Naruto. Che tra l'altro era destinato a lui, come al solito.
Sasuke sa che non tornerà più a Konoha. Sta scappando, sta tradendo. Forse non è poi così diverso da suo fratello. Questo pensiero lo fa infuriare, così infila una maglietta di riserva nella tasca davanti dello zaino, ed esce da quella che è stata per tredici anni la sua casa.
 
 
Uchiha Sasuke è stanco. Stanco perché il suo desiderio di vendetta lo sta divorando, massacrando. Lo sta distruggendo dall'interno. E' solo, Sasuke. O meglio, sa che da qualche parte del mondo, per esattezza a Konoha, esiste un idiota biondo che si sta allenando come mai solo per riuscire a riportarlo a casa, sa che Naruto lo rivuole al Villaggio e sta lottando con tutte le sue forze per ‘farlo rinsavire’. Quindi, tecnicamente, lui non è proprio solo.
Eppure è così che si sente.
Quando Orochimaru lo sveglia la mattina ad orari improponibili, allenandolo finché, esausto, Sasuke non sviene o non si muove più; quando Kabuto lo guarda arrabbiato perché “non porti abbastanza rispetto a Orochimaru-sama”; quando la sera gli lasciano un vassoio di cibo davanti alla sua camera da letto che in realtà è un buco arredato da un letto e una sedia; quando prima di addormentarsi allarga appena le gambe, si accarezza sotto il kimono e pensa ad un paio di occhi azzurri, ad una chioma bionda e ribelle, ad un sorriso solare e allegro: quando impugna saldamente la sua erezione e si masturba con vigore, potenza, pensando al suo migliore amico che lo sta cercando da qualche parte, ma che non lo troverà perché lui non vuole farsi trovare: in quei momenti lui si sente solo, e stanco.
 
 
-Perché?- chiede stremato, appoggiandosi con le braccia alle gambe, cercando di respirare con calma, di controllare il battito impazzito del suo cuore.
Il ragazzo di fronte a lui semplicemente rimane in silenzio, guardandolo con quegli occhi così uguali e così diversi dai suoi. Poi sogghigna. -Avrò i tuoi occhi, fratellino.- avvisa come divertito, guardandolo dall'alto al basso.
E Sasuke si chiede cosa è successo per arrivare a questo. Che fine ha fatto il fratellone gentile e affettuoso dei suoi ricordi? Che fine ha fatto il ragazzo più giovane mai entrato all’Accademia, con i voti più alti? Che fine ha fatto suo fratello?
-Perché.- ripete a voce bassa, come un ritornello, aprendo la bocca per poter prendere più aria possibile.
Sasuke vuole Itachi morto. E' un dato di fatto. Vuole vedere il suo viso cianotico abbandonato sulla terra secca e arida di quel posto, vuole vedere le sue labbra diventare blu, il suo petto rimanere immobile, vuole ascoltare il battito assente del suo cuore. Ma Sasuke vuole anche poter rivedere, anche se solo per un'ultima volta, il sorriso del suo fratellone, quello che, quando lui andava a chiedergli di allenarlo, o di giocare insieme, gli puntava due dita sulla fronte, in modo giocoso, e gli diceva che: Sarà per la prossima volta, Sasuke. Vuole riavere suo fratello, anche se solo per un solo secondo, prima della fine.
Ma sa che non succederà.
Sa che Itachi non gli rivolgerà mai più quel sorriso, sa che dovrà accontentarsi di vederlo solamente morto ai suoi piedi. E la cosa gli fa rabbia.
-Itachi, sei morto.- lo informa Sasuke, serio.
L'Uchiha maggiore ride, forte. -Forse, fratellino. Oppure lo sei tu.-
L'attimo dopo stanno di nuovo lottando, ferocemente, come se non potessero semplicemente smetterla di infliggersi colpi su colpi. Come se l'unica cosa importante, in quel momento, fosse vedere l'altro soccombere. O almeno così crede Sasuke.
 
 
Perché Sasuke è un traditore, è un bastardo, è uno shinobi forte e spietato: ma è anche un ragazzino di sedici anni che ha perso tutto.
  
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