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Autore: DamnedLuna    27/08/2012    1 recensioni
Sheryl Wild studia a Hogwarts e passa le giornate assieme alle amiche gemelle nonchè compagne di stanza Juliet e Violet. Durante una lezione di Pozioni assieme alla classe dei Serpeverde, Sheryl viene accoppiata col giovane Severus Piton, un ottimo studente, piuttosto cupo ed asociale, che però possiede un eccellente talento nel creare ed eseguire Pozioni oltre ad una predisposizione per tutte le arti magiche.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Succo di zucca e una brioche alla crema. Quella era la colazione del giorno per Sheyl.
"Sheryl, mi passi lo zucchero per favore?" Chiese Juliet.
"Tieni." Sheryl passò lo zucchero all'amica, con un gesto svogliato,facendolo strisciare sul tavolo.
"Ah, che materie abbiamo oggi? Non mi ricordo mai."
"Tranquilla, ormai ci sono abituata.." Sospirò Juliet mentre si versava abbondante zucchero nel suo thè.
"Allora.. Oggi abbiamo due ore di Pozioni, poi Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure." Continuò.
"Oh no, accidenti..Con chi siamo a pozioni?"
"Serpeverde." Dichiarò Violet, intromettendosi nel discorso dell'amica e della sorella gemella.
"Fantastico... Io odio pozioni,e c'è una ragazza tra i Serpeverde che in particolare non sopporto." Commentò acida Sheryl.
"Chi, Amanda Lee?"
"Già. Non fa che prendermi in giro con le sue amichette durante le lezioni di Lumacorno,quando siamo assieme. E' davvero insopportabile!"
"Dai, fregatene." Suggerì Violet intenta a mangiare un plum cake.
"L'orario pomeridiano è migliore. Lo sai o devo dirtelo?"
"Mh, no, forse me lo ricordo.." Le rispose Sheryl tutt'altro che convincente.
"Certo che sei proprio svampita Sheryl.. Sei qui da anni e non sai ancora dove sta la sala comune a momenti!" Ridacchiò Juliet, che aveva finito di mangiare.
"Non è colpa mia, quelle scale sono odiose e dopo un pò che ci sto sopra non ci capisco più nulla!" Sbuffò Sheryl.
"Però è vero che sei svampita. E anche un pò strana.." Aggiunse Violet, sempre ridendo.
"Si può darsi, ma ora sbrighiamoci, altrimenti arriveremo tardi a Pozioni e non ci sarà uno straccio di posto libero in terzultima fila, e poi non sono nemmeno nelle grazie di Lumacorno..!"
"Ma come no, ti chiama pure per nome!" Precisò Violet.
"E non fa altro che scambiare me per mia sorella." Aggiunse Juliet.
Juliet e Violet erano due ragazze praticamente identiche, alte, abbastanza formose, col viso leggermente tondo e delicato. Sheryl riusciva a distinguerle facilmente, dato che erano state le prime persone conosciute a Hogwarts. Ormai sapeva definire ogni differenza tra le due: voce, andatura, modo di scrivere, di parlare e di fare gli incantesimi, e anche qualche differenza fisica.
Juliet era delicata e aggraziata nel muovere la bacchetta, aveva una voce meno squillante e i capelli leggermente più corti, trattava la gente in modi poco più fini rispetto a quelli di Violet, che era scontrosa e sboccata, ma anche più divertente della sorella.
Lumacorno però non faceva mai caso a certe piccolezze, per Sheryl indispensabili, e nel tentativo di chiamarne una per nome e cognome sbagliava quasi ogni volta. Quindi le chiamava solo per cognome, Cooper, e la prima che rispondeva era il suo bersaglio.
Sheryl invece la chiamava per nome. Lei era una era frana in Pozioni e Lumacorno lo sapeva bene, ma l'aveva presa in simpatia ugualmente per via dei modi gentili della ragazza.
Lei infatti sorrideva sempre e lanciava dei sorrisi così dolci da sciogliere il cuore anche a uno come Severus Piton.
E fu proprio lui il suo compagno, in quella particolare lezione di Pozioni.
 
"Oggi prepareremo la pozione Morte Vivente!" Esultò Lumacorno gesticolando tutto felice.
"E' una pozione molto difficile, vedremo chi di voi riuscirà a prepararla bene.
Se avete bisogno di qualcosa o avete il minimo dubbio chiedetemi pure senza esitazioni, d'accordo ragazzi? Non è un lavoro che in molti sapranno svolgere senza ausilio."
Nella classe si levò un brusio e ognuno confermò risposta a modo proprio.
Poi Lumacorno smistò la gente a caso, come faceva sempre, lasciando in piedi quelli ancora da smistare. Sheryl rimase tra gli ultimi, con lei c'erano altre due ragazze e tre ragazzi.
"Questa è una pozione difficile Sheryl, quindi dovrai lavorare con qualcuno di molto bravo."
Sheryl rimase perplessa da quelle parole. Tutta la classe ormai aveva capito che era una totale incapace. Riuscì anche a sentire le risatine di Amanda Lee e le sue amichette e questo le dava non poco fastidio. Nonostante ciò rimase in silenzio, ad attendere che Lumacorno la infilasse in gruppo con qualcuno.
"Starai in coppia con Piton."
Sheryl non disse niente. Conosceva Piton di fama, ma non gli aveva mai rivolto la parola. Riusci a sentire alcuni commenti del tipo "poverina" e "tocca a lei oggi", associati alle risate di qualcun'altro.
Piton infatti lavorava da solo o con una sola persona, e ogni lezione associata ai Serpeverde, i compagni Corvonero di Sheryl si chiedevano a chi toccasse lavorare con Piton.
Nessuno pareva voler stare a coppia con lui. Eppure,per quanto lo conosceva Sheryl, sembrava solo un tipo per niente particolare con la passione per le pozioni, piuttosto serio, asociale e pure scontroso.
Lo guardò. Nemmeno lui era contento di lavorare con lei, così imbranata in quella materia.
Lumacorno disse ai ragazzi restanti di smistarsi a piacere, giusto per liberarsene, e tornò alla cattedra; invitando con un cenno Sheryl ad andare verso Piton.
E Sheryl lo fece. Le sembrò di sfilare per la classe, ma seguì il consiglio di Violet e provò a infischiarsene, camminando in fretta. Così la lezione ebbe finalmente inizio.
"Ciao, sono Sheryl Wild." Si presentò lei a Piton sorridendo amabilmente.
"Si, lo so. Ci sento bene." Le rispose lui.
"Beh, è la prima volta che lavoriamo assieme.. Mi sembrava carino presentarmi."
Piton non rispose e abbassò lo sguardo.
"Spero sia l'ultima." Sibilò. Sheryl non sentì.
Poi Piton cominciò imperterrito il suo lavoro, col libro aperto pieno d'appunti che scortava velocissimo ogni volta, prima di fare un gesto.
Sheryl aveva le mani in mano.
"Che cosa posso fare?" Chiese infine,molto imbarazzata.
"Stai zitta e guardami. Non sei capace di fare niente a quanto sembra, per cui mi saresti solo d'impiccio." Dichiarò Piton, freddo.
Sheryl cominciò a spazientirsi.
"Senti, già Lumacorno mi reputa sbadata e poco capace in queste cose, se poi vede che fai tutto tu ci manca solo che mi dia della lavativa. E io non voglio." Protestò la ragazza.
"D'accordo allora.. C'è qualcosa che sai fare?"
"Beh si.. Sono brava a tagliare gli ingredienti sai, essendo brava a cucinare.." Disse Sheryl, esibendo un altro sorriso.
"C'è differenza tra l'artemisia e le zucchine." Ribattè Piton ,ed ebbe la meglio in quel piccolo dibattito.
Sheryl abbassò lo sguardo rassegnata e girò un pò il capo verso sinistra.
Le sorelle Cooper lavoravano con due ragazzi Serpeverde davvero niente male.
"Dai, taglia quelle cose." Le disse infine Piton, appena dispiaciuto.
Il ragazzo si chiedeva perchè Sheryl fosse tanto gentile. Magari lo stava solo sfruttando perchè era davvero molto bravo. Eppure,per quanto poco si fidasse, non riusciva ad essere poi tanto sgarbato.
Il coltello batteva sul tagliere facendo poco rumore e Piton per un attimo rimase lì imbambolato.
Vedeva la sua compagna concentrata a tagliare l'artemisia, con mano svelta e attenta, tagliava di netto pezzi quasi tutti uguali, senza farsi male e senza nemmeno fermarsi un secondo. I capelli biondi e mossi della ragazza si muovevano appena.
"Ecco, ho finito. Ora taglio questi." disse tra sè e sè Sheryl.
Prese dei piccoli frutti duri, dei quali non ricordava il nome, e tentò di tagliarli.
Il ritmo di taglio si fece più frenetico, e il tavolo cominciò a traballare. Piton lo notò e intervenne, piuttosto seccato.
"Che stai facendo? Li devi spremere!"
"Mi dispiace, non lo sapevo.." Mormorò Sheryl.
"Naturale."
"Tu non hai proprio voglia di lavorare con me vero? E pensi che io sono un’incapace."
"Esattamente."
La ragazza sussultò.
"Beh, mi dispiace!"
"Ti dispiacciono troppe cose."
Sheryl tacque e decise di non dire più una parola, finchè Piton non le avesse chiesto o detto qualcosa, lei sarebbe rimasta zitta, a fissare lui che faceva tutto da solo.
Le conversazioni prima del silenzio si svolsero tutte sottovoce, e quindi le frasi più intense erano smorzate e sibilate. E proprio in quei sibili, le parole fredde e franche di Piton avevano il doppio della loro pungente efficacia.
  
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