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Autore: Watashiwa    27/08/2012    5 recensioni
'L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso. L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sè, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore.'
Raccolta sul pairing di Naruto NaruHina, personalmente il mio preferito da sempre (dal lontano 2006).
Possibile inserimento di momenti 'ipotetici/missing moment' ma per la maggior parte tratti dal manga/anime Naruto.
Dal principio fino alla fine, qualunque essa sia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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8. Perché entrambi fanno una mezza confessione all'altro/a, portando a un miglioramento del loro rapporto.


Naruto era sempre stato un tipo che non aveva mostrato le sue paure a nessuno.
Un tipo incredibile e geniale come lui sarebbe stato sicuramente deriso e preso per un bambino idiota: e questo Naruto non poteva permetterselo in nessuna circostanza, per la sua crescita, per i progressi fatti e per la sua vita.
Però Neji Hyuuga era un avversario così temibile che faceva tanta, tanta paura.
Il solo pensiero che sarebbe stato suo avversario il giorno successivo, dopo quella notte così pacata, pietrificava Naruto, che rimaneva rigido sul suo letto morbido ad una piazza.
Con i pensieri e le preoccupazioni tipiche della facciata seria del suo carattere, cadde in un sonno profondo, che terminò ben presto - così anche a detta di Naruto - tra le prime luci del giorno, soleggiato e sereno, tutto il contrario di quello che era il giovane biondo in quella giornata.
In effetti quella mattina aveva dimenticato a casa la sua maschera estroversa, ma passeggiando per le vie di Konoha a nessuno sembrava una cosa di notevole importanza.
I suoi passi erano lenti e piuttosto sostenuti, avvertiva ancora paura del suo avversario e le sue mani che tremavano appena ed appoggiate alle spalline del suo zaino ne erano la conferma più assoluta.
Giunse senza nemmeno rendersene conto al campo allenamento dove - del tempo addietro - ricevette una delle più sonore lezioni della sua vita dal suo sensei, Kakashi.
Ma in quel delicato momento non c'era nessuno del suo team e probabilmente, nessuno di loro avrebbe capito il suo stato d'animo e le sue strane contraddizioni mentali che non gli davano tregua, dal momento che Neji gli avrebbe dato molto filo da torcere.
Camminò lento e quasi stranito verso il campo d'addestramento, luogo di ricordi e vergogna, considerando quello che accadde a lui, contrariamente ai suoi compagni di team.
Ma appena alzò lo sguardo che inizialmente volgeva al cielo illuminato dal sole più caloroso, la vide e la osservò, sorpreso della sua ripresa, dopo il fatidico scontro con Neji.
'Hey Hinata, ti sei ripresa?'
Per la giovane corvina, quelle parole furono un completo tuffo al cuore: non si aspettava che la persona che ammirava di più fosse lì, dove lei segretamente pensava e rifletteva sull'avvenire, confuso e pieno di nebbia.
Pigolò il suo nome con evidente riservatezza, chiedendo cosa ci facesse nel campo d'addestramento, ancora stupita del consueto incontro con il biondo.
Lui le rispose leggermente nostalgico, dicendole che il luogo in sè gli evocava dei ricordi molto speciali,del quale Naruto sembrava andasse molto fiero.
'Oh... perché?' fece la piccola Hyuuga con fare curioso.
Ma per tutta risposta Naruto le rispose che in fondo non era importante come potesse sembrare, causando una sorta di chiusura in Hinata che, scusandosi, causò un momento di silenzio piuttosto imbarazzante.
Quasi per sforzare l'atmosfera, l'Uzumaki iniziò a domandare su Neji, prossimo su avversario del quale sembrava particolarmente offensivo e tremendo, domandando ad Hinata se fosse suo cugino e - sopratutto - fosse tremendo: lei rispose di sì, rassegnata dalla sua furia ancora emergente ma paurosa.
'Potresti sconfiggerlo, però... perché io... - tentò di dire la corvina con fare incoraggiante' - ma Naruto, che era solito interrompere e fare l'idiota patentato, improvvisò, vantandosi in maniera così vertiginosa tanto da causare un momento di silenzio tombale colossale.
Stranamente, fu la stessa giovane erede degli Hyuuga a rompere il silenzio, parlando di se stessa e tentando di esprimere ciò che sentiva, nella sua marea di insicurezza cronica, ancora troppo elevata.
'Vedi, quando mi hai incoraggiata... - esordì in questa maniera la fanciulla - ho sentito più forza, iniziando ad apprezzarmi di più.'
Così proseguiva il suo discorso, giocherellando nervosamente con gli indici, scatenando un'attenzione da parte del biondo.
'Probabilmente agli altri che osservavano non è cambiato niente, ma io sento di essere cresciuta... e questo - disse arrossendo lievemente - è stato grazie a te, Naruto!'
Al ragazzo per un attimo venne da sorridere sornionamente, sapendo ironizzare sul fatto quanto lui riuscisse ad influenzare qualcuno, ma quel momento duro menò di una manciata di secondi.
'Hey Hinata, sei sicura di quello che dici? - fece Naruto con fare nervoso e triste -.
Sai, potrei sembrare forte, ma se mi comporto da frustrato è perché ho paura di fallire sempre...'
Questa volta fu la sua interlocutrice ad interromperlo in maniera speciale, ribattendo quanto in realtà diceva cose non vere.
'Naruto-kun, anche se fallisci sempre, per me sei un perdente orgoglioso!'
Per un attimo non si ricordò di avere un grande peso come la timidezza, parlandogli a mezzo cuore libero.
'E' vero, tu non sei perfetto, ma hai sempre la forza di rialzarti ed andare avanti, credo che quella sia la vera forza!'
Per un attimo, Naruto rimase incantato ad ascoltare il suo discorso, arrossendo leggermente e poi, osservandola negli occhi, le sorrise, ringraziandola caldamente, dicendole che ora si sentiva decisamente meglio.
Ed Hinata, che stava goffamente nascosta dietro un tronco, sorrideva in maniera tale da risultare quasi contenta di avergli detto tutte quelle belle cose.
'Sai Hinata, quando ti ho visto per la prima volta, pensavo... - pronunciò Naruto con serenità - pensavi fosse una tipa assurda, riservata e strana.'
Lei portò il proprio sguardo fino al terreno, quasi amareggiata per il pensiero iniziale che gli diede.
'Ma sai, una cosa? Una persona come te... mi piace molto.'
Ad Hinata non solo brillarono gli occhi dall'emozione, ma anche la sua anima vibrò dalla felicità, manifestata dal rossore della sua faccia.
Era il primo passo per essere apprezzata da lui, una cosa a cui ambiva profondamente.
Hinata non sapeva il perfetto significato di quel gesto e di quelle parole, lei non sapeva cosa dicesse il suo cuore a proposito, sta di fatto che non seppe cosa dire, presa dall'emozione più vera.
Sentì in sottofondo il desiderio di Naruto del volerla vedere al suo scontro e ancora di meno le parole di Kiba, che si domandava cosa fosse successo, nel vederla in quello stato così statuario.
E mentre Naruto correva verso lo stadio, si rese conto di quanto Hinata fosse particolare: aveva dei pesi da levare nella sua anima come lui stesso, ma era l'unica ragazza che, con il suo fare gentile e dedicato, l'aveva trattato da uomo.
Come una mamma, un'amica, una sorta di complice.
Ma questo Naruto non poteva capirlo ancora del tutto.
   
 
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