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Autore: aire93    27/08/2012    1 recensioni
Nick Carter, 13 anni e una passione incredibile per la musica. Passione che gli permetterà, durante una gita scolastica in campeggio, di conoscere i ragazzi che formeranno insieme a lui, un gruppo da 130 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
La strada, però non è tutta in discesa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick Carter non era mai stato in campeggio. I suoi genitori non glielo avevano mai permesso. Non,per colpa della sua età, aveva 13 anni, bensì per la sua irrefrenabile voglia di fare. Non stava mai fermo, era un vulcano di allegria e vivacità. Sicuramente, avrebbe creato problemi, in un luogo del genere.

Non questa volta.

Perché sarebbe stata una gita scolastica, protetta da “Camping America”; e poi, come diceva sempre Nick “Mamma!! Ci andrà tutta la mia classe! Non posso non andarci..”

Robert e Jane Carter, non erano convinti che il figlio si sarebbe divertito, però. Quando lo portavano, o lo riprendevano da scuola, nessuno lo salutava mai. A casa, poi, non raccontava mai di aver fatto qualcosa con qualcuno, come per esempio aver scambiato la merenda, o aver giocato a calcio nel corridoio durante l’intervallo. Non sembrava, ma l’irrefrenabile Carter, in realtà si sentiva molto solo.

Nonostante ciò, i genitori decisero di mandarlo in campeggio, stavolta. Anche perché, sarebbe rimasto solo in casa, quel Weekend. Nessuno dei suoi fratelli e sorelle poteva giocare con lui.

Così, la mattina della partenza, il ragazzino si svegliò prestissimo. Tutto l’occorrente era vicino al letto: la tenda, il sacco a pelo, il cibo, i vari oggetti e il suo inseparabile walkman. Mise tutto nello zaino e attese che si facessero le 6 e 30, ora in cui sarebbe uscito di casa. Aveva già salutato i familiari la sera prima , così non avrebbe perso tempo la mattina. Suo padre entrò in cucina e notò subito il figlio, già vestito di tutto punto, estasiato ma leggermente assonnato.

“Nick! Buongiorno! Sei pronto?” gli chiese, sorridendo. “

Certo..yawn, anche se ho un po’ sonno…”rispose lui. “

Non preoccuparti..puoi dormire in pullman..” disse il padre, conscio che il figlio non avrebbe potuto fare altro, durante il viaggio.

“Macché..non posso dormire!! Faremo sicuramente una gara di barzellette …e sai che io vinco sempre..no? ” ribatté Nick.

Finalmente si fecero le 6 e 30 e i due Carter uscirono. Il tragitto dalla casa di Nick alla scuola era molto breve, quindi il padre si limitò solo a dirgli di divertirsi, ma con prudenza, durante quella settimana. Nick scese con impazienza dalla macchina, fece un veloce cenno di saluto al padre e corse verso l’avventura. Robert, prima di voltarsi, augurò a quella zazzera di capelli biondi, che tanto amava, tutto il divertimento possibile.

Raggiunto il punto di ritrovo, dove c’erano anche le maestre, Nick iniziò a salutare i suoi compagni, ma nessuno sembrava degnarlo di uno sguardo.

“Carter, bene! Ci sei anche tu..allora sei pronto per il campeggio?” chiese miss Stevenson, l’insegnante di musica. “ Certo, ehm..ho portato anche il walkman..così posso ascoltare la musica..” disse lui. Miss Stevenson era la sua insegnante preferita..forse perché insegnava musica. Nick adorava la musica. Adorava cantare in qualsiasi posto si trovasse, aveva un’ ottima voce e di questo se ne erano accorti in tanti. Forse i suoi compagni erano invidiosi della sua voce, o del fatto che fosse molto carino. “

Bene..” Una voce sovrastò il vociare dei ragazzini. La preside Mcgiven era arrivata.

Ordinò ai ragazzi di comportarsi bene, anzi al meglio e annunciò che insieme a loro ci sarebbero stati ben due licei.

I commenti dei ragazzi si sprecavano..erano tutti entusiasti per quell’avventura.

Appena arrivati i pullman, tutti i ragazzi si fiondarono per cercare i posti migliori. Addirittura c’erano 6 pullman a 2 piani..dovevano contenere tutta la scuola. Nick salì per ultimo, perché come al solito, non aveva fatto in tempo a salire sugli altri, a causa della ressa che si era creata. Si chiese che fine avesse fatto la sua proverbiale vivacità, in quel momento. Salito, il ragazzo vide un solo posto vuoto, in prima fila, vicino a Mr. Dend, l’insegnante di italiano. Fece per avvicinarsi, anche se sapeva che i ragazzi non potevano stare seduti con gli insegnanti.

“ Ragazzo..ehi..vai a cercarti un posto dietro..ne troverai sicuramente uno libero..” disse Dend, mentre parlava animatamente con Miss Stevenson.

Nick sospettava che tra i due ci fosse qualcosa, ma non l’aveva mai confidato a nessuno. Avanzando vide che c’era solo un posto libero, vicino a Haylien Riddle, la ragazza più brutta ( a parere degli altri) di tutta la scuola. Era bassa, grassa, e piena di brufoli. Ma a Nick queste cose non importavano.

“ Dimmi che è non è occupato..” disse il ragazzo, speranzoso, guardando il posto vuoto accanto a Haylien.

“Oh..ehm…si…ehm..c-c-certo…”.Haylien era visibilmente imbarazzata. Tutti sapevano che le piaceva Nick, ma non aveva mai parlato direttamente con lui.

“ Grazie al cielo!! Mi hai salvato la vita..” disse il ragazzo sorridendo. Haylien, mentre arrossiva, lo fece sedere accanto a lei, e lo osservò.

Non era alto, Nick, ma era incredibilmente bello..e poi la sua voce…così immatura, ma limpida. Ne era sicura. Da grande quel ragazzino sarebbe diventato una star di fama internazionale. Appena seduto, il ragazzo prese il walkman e iniziò ad ascoltare la musica. Sapeva che c’era qualcuno di fianco a lui..ma non aveva idea di cosa dirle. Che argomenti piacciono alle ragazze? Ragazzi..trucchi…moda..e ancora ragazzi. No. Non facevano assolutamente per lui.

“Ehm..Nick senti..posso chiederti u-u-una c-cosa?”

Nick si tolse le cuffie..“ Si?”

“Potresti..cantare qualcosa?”

“Mm..ottima richiesta..” disse il ragazzo, che iniziò a cantare “Uptown girl”, la canzone che ascoltava in quel momento. Si sentì subito meglio e, a quanto pareva, anche Haylien era contenta.

“Ehi, bimbetti! Andate a canticchiare da un’altra parte…ci disturbate” disse sprezzante Steve Goleen, il bulletto della classe.

“ Ah,si? Beh…cosa staremmo facendo per disturbarvi?” chiese Nick, mentre Haylien iniziava a spaventarsi.

“ Allora..mm, vediamo..primo, siete nel nostro territorio, secondo..sei stonato come una campana..terzo..ugh..come fai a stare con quella! È orrenda!”

Nick scoppiò a ridere. “ Queste sarebbero motivazioni? Non ci sono territori, qui, è un pullman normalissimo, che appartiene a tutti..poi, ho voglia di cantare e tu non mi impedirai di farlo..terzo, lascia in pace una buona volta Haylien. Non ha fatto nulla a nessuno..che importa se è bassa o grassa? L’importante è l’aspetto interiore..e credetemi..è molto migliore di voi..”

Nick si sedette. Era pienamente soddisfatto, ma i guai non erano finiti. Steve era stato insultato di fronte a tutti i suoi amici, cosa che non era mai successa. Voleva fargliela pagare, a quel maledetto ragazzino. Così, raccolse le forze e scagliò un pugno contro il ragazzo. Ma prima che Nick se ne accorgesse, si sentì un forte boato e Haylien si ritrovò per terra. La ragazzina aveva capito che Steve si sarebbe vendicato e aveva fatto da scudo per proteggere Nick.

“ Haylien..mio dio..l’hai colpita sul serio?” disse Nick, che iniziava ad arrabbiarsi.

“ Certo, anzi volevo colpire te..ma lei se l’è cercata..tanto..è già brutta..un pugno in faccia la renderebbe meglio…aahah”.

Haylien scoppiò in lacrime, quando vide il sangue che le colava sulle guance. Finalmente i maestri si accorsero di quello che stava succedendo. Venne addirittura la preside.

“ Cosa abbiamo qui? Un gruppo di bimbetti scalmanati..eh?” La donna si immobilizzò, quando vide la piccola Haylien a terra. “ Oh mio dio..ma chi l’ha colpita? Ma..esce il sangue..presto..vieni davanti..che ti medichiamo.” disse con fare dolce, alla ragazzina, che era in preda alle lacrime e ai tremiti.

“ Con voi faccio i conti subito…” era,questa la minaccia per i ragazzi presenti.

Nick era sconvolto. Non capiva perché volessero tanto male a quella ragazzina; penso anche, che lui non aveva fatto nulla per difenderla e si sentì uno sciocco.

La preside tornò :“ Allora..chi l’ha colpita? Forza ditemelo”. “é stato lui…preside” disse Steve, indicando Nick.

“ Cosa?? No, signora Mcgiven..io non ho fatto nulla,giuro!”

“Nick..non è possibile, ti credevo un ragazzino gentile..”

“ Ma preside, è stato Steve..lui l’ha presa in giro..stava per tirarmi un pugno..ma lei mi ha difeso..”

“Ma sentitelo…le inventi bene le bugie , Carter…ragazzi dite come sono andate le cose..è stato lui a colpirla..”, disse Steve guardando malignamente Nick.

“ Certo..” “Ma, si..” “Preside creda a Steve..non a quel buono a nulla di Carter..”, dicevano gli altri ragazzi.

La preside si convinse, quindi, che fosse colpa di Nick. “Mi spiace, Carter..,ma per punizione, starai da solo, in campeggio. Nessuno in tenda con lui..siamo intesi?..Oh,cielo..questi bambini..”- commentò lei, mentre si allontanava.

Nick, che era rimasto in piedi tutto il tempo, si sedette. L’unico amico che aveva, il quel pullman, era il walkman che teneva in mano. Mise le cuffie nelle orecchie e si voltò verso il finestrino. Sentiva i suoi compagni ridacchiare e insultarlo. Alzò cosi tanto il volume, che aveva paura di diventare sordo, ma non gli importava. Non voleva più sentire nessuno. Non voleva più vedere nessuno. Si coprì con il giubbotto, fingendo di dormire, mentre calde lacrime gli solcavano il viso.
   
 
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