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Autore: Keyla99    27/08/2012    2 recensioni
Una ragazza, un'Hunter archeologa, viene rapita dal ragno e accetta di decifrare un antico diario che porterebbe ad un tesoro immenso. La giovane Kayge, inizialmente diffidente, finirà persino per innamorarsi del più misterioso e affascinante tra i membri del ragno.
-Nessuno in vista. Ma Kayge era sicura che lui fosse lì, lo sentiva, anche senza dover usare i suoi poteri. Poi si mostrò. Era un ragazzo sui vent'anni, indossava un cappotto lucido blu, bordato di rosso, con il collo alto che lo copriva fino a sopra il naso. Aveva i capelli blu scuro sparati verso il basso, gli occhi erano dorati e dal taglio orientale, e in quel momento mandavano lampi glaciali.- (CAP 1)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genei Ryodan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kayge (NDA si legge Keyg, con la g dolce, tipo fagiolo. Giusto per evitare errori di lettura) stava passeggiando per il centro di York Shin, ben consapevole del fatto di essere seguita da qualcuno che non conosceva.
Non poteva rischiare di farsi scoprire allargando la sua aura, quindi si limitava a girare a vuoto, sperando che il suo misterioso inseguitore si stancasse e lasciasse perdere. Speranza piuttosto vana, direi. 
Kayge era una ragazza di diciotto anni, con dei lunghi capelli dorati e degli spettacolari occhi blu, che non viveva a York Shin, ma piuttosto viaggiava per il mondo, alla perenne ricerca di resti antichi da scoprire, esplorare ed analizzare. 
Era infatti un’archeologa e, dopo che aveva superato l’esame Hunter, cinque anni prima, ed aver sviluppato il nen, aveva deciso di mettersi alla ricerca delle rovine perdute di Neron, una città antica che si dice fosse la chiave della civiltà perduta di un tempo. 
Ma ora basta parlare delle sue ambizioni, un tizio la stava seguendo, dannazione!

Decise in fine di affrontare lo sconosciuto, quindi iniziò, con interminabili giri tra i vicoli, ad uscire dalla zona residenziale, dirigendosi piuttosto verso la parte abbandonata della città. 
Dopo un buon quarto d’ora di cammino si trovò tra dei palazzi abbandonati.
Nessuno in vista. Ma Kayge era sicura che lui fossi lì, lo sentiva, anche senza dover usare i suoi poteri. 
Poi si mostrò. Era un ragazzo sui vent’anni, indossava un cappotto lucido blu, bordato di rosso, con il collo alto che lo copriva fino a sopra il naso. Aveva i capelli blu scuro sparati verso il basso, gli occhi erano dorati e dal taglio orientale, e in quel momento mandavano lampi glaciali. Era di statura più minuta rispetto ad altri ragazzi della sua età, ma la muscolatura era scolpita e si riusciva ad intuire anche con il cappotto addosso. La ragazza ebbe l’impressione di averlo già visto da qualche parte. 
Lui sorrise glaciale, senza sprigionare nessuna emozione tranne un’assoluta sicurezza in sé. 
Kayge si mise in guardia, lui non si mosse. 
Fu la ragazza a partire per prima all’attacco: si slanciò in avanti con uno scatto che poteva quasi risultare felino, cercando di colpirlo al volto, ma all’ultimo momento deviò per assestargli una gomitata al fianco. 
Il ragazzo incassò la botta senza subire troppi danni, ma non contrattaccò. 
–Calmati, voglio solo parlare- la sua voce era fredda come i suoi occhi. 
Kayge non gli credette neppure un secondo, ma non fiatò. 
–Dovresti fare un lavoretto per il Capo...- continuò imperterrito. 
Ma lei non apprezzò la sua spavalderia, e lo attaccò di nuovo. 
Era a pochi centimetri da lui, quando il ragazzo si mosse. Ma si mosse così velocemente che lei non se ne accorse neppure, se non quando se lo ritrovò alle spalle. 
–Risposta sbagliata...- le sussurrò all’orecchio. 
In quel momento si ricordò di dove avesse già visto quella faccia: c’era una sua foto su un giornale che le era capitato tra le mani qualche mese prima. 
Feitan della Brigata dell’Illusione. 
Non aveva una buona fama, era considerato uno crudele sadico, che uccideva senza pensarci due volte, senza dimenticarsi di torturarle prima di finirle. Chissà quante persone erano morte per mano sua... 
–Se non vuoi venire con me con le buone, dovrò costringerti con le cattive!- 
E Feitan si lanciò all’attacco, munito di un corto pugnale dalla punta leggermente ricurva. 
Si muoveva velocissimo, e Kayge non faceva in tempo a schivare un attacco che subito ne piovevano altri da tutte le parti. 
Ma non erano diretti ai punti vitali, evidentemente il suo avversario non voleva ucciderla. 
Non fu abbastanza svelta da schivare un colpo, e il pugnale le lacerò la spalla. 
Subito la parte colpita si intorpidì e presto l’intero braccio era stato paralizzato. 
Sulla lama doveva esserci un qualche tipo ti sostanza, un narcotico, e ad effetto molto veloce per giunta, che non lasciava scampo alla vittima, destinata a perdere le forze e svenire in pochi secondi. 
Era un metodo sicuro ed efficace, per catturare la preda senza ucciderla o ferirla più di tanto, ma addormentandola in modo che non opponesse resistenza. 
Dal taglio iniziò a diffondersi un formicolio, che raggiunse dopo poco il fianco. 
Ben presto la parte superiore del corpo era diventata inutilizzabile. 
Kayge non sentiva più le braccia e la vista iniziava ad appannarsi. 
Feitan iniziò a camminare lentamente verso di lei, le labbra incurvate in un sorrisetto cattivo. 
La ragazza cercò di muoversi, di scappare via, ma il suo corpo non rispondeva più ai comandi. 
In quel momento il terrore la pervase. 
E si vedeva, bastava guardare i suoi occhi. 
Si sentì avvolgere da un intenso torpore 
–Di solito non uso certi trucchetti... – 
La voce di Feitan le giunse lontana e confusa. 
Le gambe non la ressero più e cadde in ginocchio. 
Stava per perdere conoscenza. La mente era annebbiata dal veleno, e non riusciva né a pensare né a cercare un modo per salvarsi. 
Il ragazzo era ormai accanto a lei, e quando Kayge cadde all’indietro, priva di forze, l’afferrò da dietro le spalle e la prese in braccio, facendo passare un braccio dietro le spalle e uno sotto le ginocchia, con una delicatezza quasi innaturale per un combattente così spietato. 
–Ora ti porto dagli altri...- disse. 
E fu l’ultima cosa che Kayge sentì, poi l’oscurità si impossessò di lei e la trascinò con sé negli abissi del sonno.

 

 

Ed eccomi qui, con la mia prima fan-fic su HxH! 
Salve a tutti, mi chiamo Keyla (naturalmente non è vero) e adoro Feitan (non si era capito, vero?). 
se recensiste mi fareste non felice, strafelicissima!!! 
Comunque entro breve posterò i prossimi capitoli, anche se saranno in pochi a seguirla. Basta uno... 
Vi dico subito che questo capitolo è abbastanza corto, ma il secondo sarà stratosferico! 
Baci a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui!!!

KEYLA

   
 
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