Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: TwitchAndSpaz    11/03/2007    11 recensioni
Una oneshot sulla coppia SasuSaku che potrebbe contenere uno spoiler per chi segue la serie in tv. Al ritorno da una missione, Sasuke si concede un attimo di riposo e fa un sogno parecchio strano con Sakura...contiene una scena lime.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: No, Naruto non mi appartiene

Disclaimer: No, Naruto non mi appartiene.

Ecco un’altra one-shot della serie delle Drug sulla coppia SasukeSakura! Cercherò di fare questo tipo di fic per tutte le coppie che mi piacciono in Naruto, quindi, per favore, leggetele e commentatele!

Avvertimento: C’è una scena lime. Tutto qui.

Link alla storia in originale: http://www.fanfiction.net/s/3416566/1/

 

Red Drug

Autore: TwitchandSpaz

Traduzione by Lyla

 

Tornai nella base del Suono, nascosta alla fine di una caverna enormemente estesa, stanco dopo il lungo viaggio di ritorno dal Paese delle Nuvole. Sospirai annoiato, passandomi una mano tra i miei arruffati capelli neri.

Odio queste missioni,’ pensai, ribollendo interiormente. Erano così facili da battere…nessuno dei nemici aveva mai rappresentato una sfida, per me.

Eppure, Orochimaru insisteva perchè io perdessi il mio tempo con loro.

Attraversai velocemente la porta che conduceva alla stanza principale della base, dove tutti gli uomini sotto il leggendario ninja serpente aspettavano ordini e si allenavano.

Lanciando uno sguardo nella mia direzione, si mossero immediatamente per crearmi un passaggio tra la folla con patetici inchini di rispetto.

"Uchiha-san, bentornato," disse uno degli uomini facendomi un cenno con la mano.

Lo ignorai e tutti notarono il mio cattivo umore, facendosi indietro il più possibile mentre camminavo dritto verso le stanze di Orochimaru, stringendo fermamente in mano il rotolo che voleva.

Volevo dargli quella maledetta pergamena proibita velocemente, in modo da poter tornare indisturbato in camera mia.

Sono tre giorni che non dormo…’ aggrottai ancora di più le sopracciglia.

Raggiungendo la fine del corridoio dove si trovava la sua stanza, bussai con impazienza una volta e aprii la porta.

Era seduto alla sua scrivania, e sollevò un sopracciglio alla mia entrata. Lo fissai, gettando il rotolo sulla scrivania, e rimasi lì in piedi senza parlare.

"Sasuke-kun…ti ricordi cosa ti ho detto riguardo all’aspettare fino a quando non dico ‘entra’?" chiese in un tono cortese che nascondeva la verità.

"Ho completato la missione. Non voglio perdere ancora tempo," risposi senza emozione, senza curarmi di quello che l’uomo stava pensando.

Rise a voce bassa e raccolse il rotolo che avevo lanciato. Lo aprì e l’osservò per un momento, prima di annuire soddisfatto. Sorrise con freddezza, mentre i suoi occhi si posavano nuovamente su di me.

"Credo che potrei insegnarti un’altra tecnica, prima di mettermi a studiare questo rotolo, Sasuke-kun…" disse soave.

Ricambiai la sua occhiata, ora con un po’ di interesse.

"Che tipo di tecnica?" chiesi, stringendo gli occhi sul serpente.

Quel rotolo era sorvegliato da almeno 30 Anbu…però sono riuscito a rubarlo con facilità, pensavo che Orochimaru volesse sapere qualche piano per una guerra o strategie di battaglia. Non pensavo nascondesse delle tecniche…

"Hm, forse ti insegnerò come entrare nel mio ufficio nel modo giusto," rispose, un ghigno sul volto pallido.

Lo fissai cupo in risposta, voltandomi e uscendo dalla stanza. Chiusi la porta alle mie spalle e scivolai nel corridoio, facendomi strada verso la mia camera.

Quel dannato bastardo…’ pensai, stringendo i pugni nell’irritazione.

Entrai nella mia stanza, chiudendo la porta con fermezza, per poi muovermi e sedermi sul mio piccolo letto dalle coperte nere.

Mi tolsi le scarpe e la spada di dosso. Spinsi indietro il mio corpo, incrociando le braccia dietro la testa, fissando il soffitto bianco e crepato. Chiusi gli occhi, lasciando che la mia mente vagasse liberamente mentre mi addormentavo…

Battei le palpebre, tornando vigile, mentre mi trovavo di fronte a una foresta, circondato da tanti alberi.

Che diavolo ci faccio, qui? pensai perplesso, osservando il luogo dove mi ero ritrovato all’improvviso. Mi era in qualche modo familiare…

Sembra la foresta vicino a Konoha…’ sollevai un sopracciglio, scrutandola con circospezione.

"Sasuke-kun…" disse una voce femminile che riconobbi all’istante.

Mi voltai velocemente, in guardia, una parte di me che si chiedeva se questa fosse una trappola.

I miei occhi si posarono su Sakura, che era lì in piedi tranquilla, un sorriso sereno sul volto.

Cercai immediatamente la spada, ma rimasi pietrificato, rendendomi conto di non avere il fodero attaccato alla schiena.

Che diavolo sta succedendo?’ pensai, mentalmente a disagio.

Non andavo mai da nessuna parte, senza la mia katana.

Diedi una veloce occhiata al mio aspetto, notando che ero vestito di nero come un tempo, con la maglietta dal collo alto e i pantaloni neri. Guardai nuovamente Sakura, che se ne stava ancora lì come se avesse tutto il tempo del mondo.

Hm… allora è un sogno,’ pensai, ricordando che avevo deciso di fare un sonnellino nella mia stanza…

Non avevo fatto un sogno tranquillo da tempo, non mi meravigliavo che questo mi sembrasse reale.

In ogni caso, perchè lei era lì?

Fissai Sakura, che aveva lo stesso aspetto di quando l’avevo vista un mese prima alla vecchia base del Suono con Naruto. La guardai con indifferenza, studiando com’era cambiata fisicamente in tre anni.

"Sakura," dissi, inespressivo.

Il suo sorriso si allargò mentre si avvicinava, per niente preoccupata, fermandosi a due piedi lontano da me. I suoi corti capelli rosa si sollevarono nella brezza leggera, e lei continuava a guardarmi.

Spesso si fanno sogni strani, quando non si dorme per un lungo tempo, cercai di essere razionale, senza gradire il fatto che stesse disturbando il mio sonno con la sua presenza.

"Perchè sei qui?" le chiesi con voce velata di rabbia.

"Perchè tu lo vuoi," rispose con quel fastidioso sorriso ancora sul volto.

"No, io non lo voglio."

"Brusco come sempre, Sasuke-kun," rispose, senza mutare espressione.

Strinsi gli occhi prima di voltarmi a causa di questa inutile conversazione con qualcuno che era solo un’invenzione della mia mente.

Non mi sarei nemmeno messo a pensare al motivo per cui stavo facendo questo sogno, perchè non poteva importarmene di meno.

"Sono abituata a vedere la tua schiena…"

Mi fermai a quella frase detta con calma e la fronteggiai un’altra volta.

‘Cosa?’ pensai, guardandola prima di dirlo a voce alta.

"Sasuke-kun…erano pesanti, le catene che ti legavano?" disse Sakura con una luce triste nei vibranti occhi verdi.

Mi chiedevo cosa significasse quell’affermazione, ma una parte di me sapeva perfettamente quello che stava dicendo. Il mio battito cardiaco aumentò rapidamente, ma mi calmai, fissandola con una maschera di indifferenza.

L’ansia che mi stava crescendo dentro aumentò…aspettando il momento giusto per uccidere.

‘Ignoralo…ignoralo e basta,’ pensai con decisione.

E’ solo uno stupido sogno, non è reale.

Nel passato, prima che partissi per il Suono, avevo avuto la costante sensazione di essere incatenato al terreno. Sapevo che Itachi era proprio dietro di me, pronto a finire quello che ero stato troppo debole per fermare. Potevo sentire i suoi occhi cremisi che bruciavano sulla mia schiena, ma ero incatenato al terreno e non potevo muovermi…

"Sei debole, fratello…" mi ricordava sempre la sua voce.

Uno dei peggiori incubi…’ respinsi il pensiero.

I volti di Naruto, Kakashi, e Sakura mi apparvero nella mente. Sapevo che i legami che mi collegavano a quel posto erano troppo pesanti…che erano troppi. Avevo bisogno di uno solo di essi. Avevo bisogno solo di vendetta. Volevo solo potere. Dovevo spezzare gli altri legami.

E’ inutile pensare a cose che non sono necessarie,’ mi dissi.

"Stai dicendo solo sciocchezze," dichiarai, insensibile.

Il sorriso di Sakura divenne amaro, mentre rideva leggermente.

"L’hai sempre pensato, vero?" si voltò, così da mostrarmi il cerchio bianco sulla maglietta.

"Non posso aspettare in eterno, Sasuke-kun," disse con la stessa voce triste e malinconica.

Fissai la sua schiena, e la rabbia prese a scorrermi dentro.

Era questo che odiavo di Sakura; diceva sempre cose che non dovrebbero dirsi. Le cose dovevano essere sepolte, mantenute segrete. In questo sogno, Sakura era persino più fastidiosa di quella reale.

"Sakura," dissi freddamente. Era solo un sogno, ma stava facendo peggiorare il mio umore.

La raggiunsi e le afferrai le spalle, costringendola a voltarsi. La shinobi alzò lo sguardo con gli occhi verdi pieni di lacrime.

Quindi, ricordi dell’ultima volta che l’avevo vista piangere mi tornarono alla mente, insieme alla sua ultima frase, che giaceva negli angoli più remoti della mia mente, e che rifiutavo di accettare.

Spinsi facilmente indietro il pensiero della sua confessione, guardandola impassibile. Il verde incontrò il nero, mentre vedevo ogni emozione che provava in quel momento. Sakura era sempre stata troppo espressiva.

"Se n’è andato davvero?" chiese, chinando il capo così che alcune ciocche di capelli le coprissero gli occhi.

"Che cosa?" dissi, guardandola torvo.

‘Sakura dice cose senza senso anche nei sogni,’ pensai, rafforzando la mia stretta sulle sue spalle.

"Il legame tra me e te."

Battei le palpebre, irrigidendomi appena.

"Fa ancora male," disse, portandosi una mano sul petto all’altezza del cuore. "…tutto il tempo."

"E’ rotto," dichiarai con indifferenza.

Una luce dolorosa brillò nel suo sguardo un attimo, prima di scomparire del tutto. Mi afferrò la mano, facendomi irrigidire involontariamente. Succedeva sempre, quando si avvicinava troppo.

‘Perchè le sto permettendo di starmi così vicino?’

Ma questo non è reale…

"Allora…" disse Sakura sommessamente.

Portò la mia mano intorno al suo collo, facendomi spalancare appena gli occhi.

Cosa diamine sta pensando?’ mi chiesi.

Non era il comportamento tipico di Sakura. I suoi occhi mi fissavano con profonda convinzione.

"…uccidimi."

Non feci niente, non mi mossi di un millimetro, mentre le sue parole mi riecheggiavano in mente.

"Dovrebbe essere facile, se per te non conto niente. A meno che…"

Smise di parlare, quando la mia presa intorno alla sua gola si rafforzò. Non avevo bisogno di sentire le sue parole, non volevo. Le sue parole avevano la fastidiosa abitudine di restarmi nella mente. E poi, questo era solo uno stupido sogno.

"E’ facile, Sakura,"

I miei occhi si ridussero in due fessure mentre continuavo a stringere, impedendole di respirare. Parlava sempre di cose non necessarie; era tempo di porre fine a questa assurdità.

Lacrime si formarono nei suoi occhi, ma tutto quello che fece, fu fissarmi con il solito sorriso triste, senza nemmeno cercare di difendersi.

"Sasuke…kun…" quell’ultima parola doveva essere il suo ultimo respiro.

"Per favore… fermati."

La voce implorante di Sakura e il fantasma della sensazione di essere abbracciato da dietro.

Un’ondata di panico mi attraversò i sensi e allontanai la mano, i miei occhi spalancati dallo stupore e dall’incredulità.

Le parole ‘Salva Sakura’ abbatterono le mura nella mia testa, facendomi immediatamente respingere la reazione. Mi rifiutai di ammettere che possedevo ancora i vecchi modi di pensare da dodicenne. Era inconcepibile.

Avvertii distintamente un dolore sordo al petto.

‘No… no... no…’

La fissai con odio.

Si toccò il collo con gratitudine, ma incontrò il mio sguardo con una luce di speranza negli occhi.

"Vattene via, Sakura," dissi duramente, ma contraddicendo le mie parole. L’afferrai per la vita così duramente che ero sicuro che le mie dita avrebbero lasciato dei segni sulla sua pelle.

"No, non me ne andrò," disse in tono serio, respirando affannosamente.

Questo non è reale.’

Quella frase si ripetè di nuovo nella mia mente, ricordandomi che tutto questo era solo un sonno deludente.

Sospirai pesantemente, sentendomi più calmo. Mi sentivo come se volessi ucciderla o andarmene al tempo stesso. Le due parti si scontravano duramente, lottando l’una contro l’altra per agire.

Mi chinai sfiorandole la spalla con la fronte, qualcosa che non avrei mai fatto, se fosse stato reale…

Ma non lo era.

Quando mi sveglierò?’

Ne avevo abbastanza di questo strano sogno.

"Ti ucciderò la prossima volta che ti vedrò, Sakura," mormorai contro il suo collo, chiedendomi perchè, anche nei miei sogni, fosse sempre così calda.

"…lo so," rispose, come se se l’aspettasse.

Come può ancora esistere?’

Era impossibile.

Non posso avere questo legame. Non può esistere.

Non ci sarà alcuna distrazione a tenermi lontano dalla strada coperta di sangue che sto cercando di seguire.

La prossima volta che vedrò Sakura in persona…la ucciderò. Ha bisogno di morire.

‘Fastidiosa.’

Era quella l’unica parola che si adattava veramente a Sakura.

Sorrideva, era felice tutto il tempo; sgridava Naruto, lo aveva fermato quando i miei scontri erano diventati troppo seri. Era il legame che teneva insieme il vecchio Team 7.

Il legame che mi collegava a lei.

Devo romperlo.’

Mi tirai indietro e la guardai direttamente negli occhi.

‘Dannazione…’ una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Mi sentivo sempre così, ogni volta che la vedevo, in passato…ecco perchè non le ho mai permesso di avvicinarsi troppo.

Allora è deciso. La ucciderò.’

In passato, l’avevo tenuta lontano…distante. Ma ora è diverso.

Sakura è nel mio mondo, nella mia mente, nel mio sogno. Ho la piena padronanza su questo luogo…e su di lei.

‘Non è nemmeno la prima volta che la sogno,’ pensai cupamente, studiando il suo sguardo deciso.

C’era stato un tempo, quando ero più giovane, in cui Sakura possedeva molti dei miei sogni, ed era stato lo stesso anche nella pubertà.

Sakura, sei sempre in mezzo.’

Ma questo sarebbe durato solo un attimo.

Mi chinai e catturai le sue labbra con le mie. Il sentimento che lei accendeva esplose e mi corse nelle vene, facendomi ribollire il sangue. Approfondii il bacio, mosso dal desiderio di soddisfare la voglia di esplorarla.

Potevo sentire le sue dita scorrermi tra i capelli, e feci un passo avanti, così da trovarmi in mezzo alle sue gambe, i nostri corpi che premevano più fermamente l’uno contro l’altro. Potevo sentire il battito del suo cuore mescolarsi al mio, assordante.

Senza perdere tempo, la spinsi bruscamente sul terreno erboso sotto di noi. Facendola distendere sulla schiena, mi portai su di lei senza interrompere il mio assalto alle sue labbra. Feci scorrere una mano su una sua gamba fino a quando non raggiunsi il bordo dei suoi shorts neri, sollevando la maglietta rossa. Sentivo le sue dita sulla schiena, un tocco che mi dava i brividi.

Sakura…’

Fissai quegli occhi verdi, scostandomi per avere libero accesso al suo collo. Le morsi la pelle, marchiandola. Mi strinsi di più a lei, i miei sensi che annegavano in un mare di rosa e verde.

Nient’altro importava.

"Sasuke-kun…" sospirò leggermente, facendo tendere il mio corpo.

Quella parola affrettò una risposta già crescente. Mi mossi in modo che il mio bacino incontrasse il suo, mentre strappavo via le bende che si stavano allentando sul suo petto, i miei occhi che tentavano di vedere la pelle nuovamente rivelata.

Respiravo a stento.

Spalancai lievemente gli occhi davanti al sorriso innocente che le curvava le labbra.

Il mio battito cardiaco aumentò ancora una volta.

Un sogno…questo è solo uno stupido sogno…’

Una voce razionale parlò chiaramente tra miei pensieri annebbiati.

Mi tirai indietro, le mani contro il terreno. Non mi mossi dalla mia posizione su Sakura, ma esitai, fissandola con sguardo intenso.

Cercai di far tornare indietro i miei pensieri confusi, il che si rivelò difficile.

Mi guardò con curiosità, imbronciata.

"Sasuke-kun?" il mio stomaco sobbalzò dolorosamente, quando notai la sua espressione.

Questo non è reale,’ pensai, scuotendo la testa.

Sollevò le gambe, strofinandole contro di me mentre mi mordevo il labbro e la guardavo di nuovo. Sorrise maliziosamente, e lo fece di nuovo.

Mi sentii attraversare da un’ondata di calore, indurendomi ancora di più.

Dannazione.’

Una parte di me – egoista - mi spingeva a prendere quello di cui avevo bisogno. La fissai, ma tutto quello che fece fu emettere una risatina, come se fosse divertita nel vedere lo stato in cui mi trovavo.

Tirai leggermente una ciocca di capelli che copriva il volto di Sakura, guardandola di sbieco.

"Sakura…" mi assicurai forzatamente che la mia voce suonasse neutrale.

"Sasuke-kun…" cominciò mentre il bagliore di tristezza tornava nei suoi occhi.

Sentii l’atmosfera cambiare instantaneamente.

"Quando avrai avuto la tua vendetta, che cosa farai? Non avrai niente a legarti a questo mondo. Tu, in un certo senso, morirai come tuo fratello…per favore, torna a casa," mi implorò con la voce ridotta a poco più di un sussurro. "Torna da me…"

"Tu non sai niente. Non parlare come se fosse il contrario," risposi duramente, allontanandomi fino a quando non fui a un metro di distanza lontano da lei.

Non dirmi queste cose.’

E’ la vendetta, l‘unica cosa che mi tiene in vita.

Si sedette, un braccio sollevato a coprire il petto, e mi guardò tristemente. I suoi occhi verdi si annebbiarono mentre scuoteva la testa, l’altra mano che afferrava con forza l’erba sotto di lei. Lacrime silenziose cominciarono a scorrerle sul viso.

"L’uomo dietro di te non è tuo fratello, Sasuke-kun. Non è il mostro che incombe su di te di notte, portandoti sulla strada che hai scelto…" la sua voce di spezzò, mentre i suoi occhi mi chiedevano di dire qualcosa che non avrei mai detto.

"Non è l’uomo che cerchi."

Un fiume di pensieri mi riempì la mente ed ero sul punto di rispondere quando all’improvviso tutto il mio corpo divenne rigido.

Battei le palpebre; la stessa sensazione di panico mi avvolse, mentre inspiravo profondamente.

‘E’ qui.’

Lo so, è proprio dietro di me.

Muoviti… muoviti!’ una voce terrorizzata gridò nella mia mente.

Recuperando la mia volontà, mi voltai e sussultai davanti a quello che vidi.

‘Questo…questo non può essere,’ pensai. Questo non può essere reale.

Ciocche di capelli neri scendevano lungo il suo viso inespressivo che possedeva una spaventosa calma, come la quiete prima di una tempesta o qulla di un lupo che caccia la sua preda.

Era lì in piedi, con un’uniforme da ninja del Suono, una katana scintillante sulla schiena.

Indietreggiai di un passo, sapendo perfettamente chi stavo osservando.

Occhi cremisi bruciavano nei miei.

-Knock, Knock…

Improvvisamente, il mio corpo si scosse e mi tirai a sedere sul letto, scosso nel profondo. Chiusi gli occhi e calmai il mio respiro stentato mentre quel persistente bussare alla mia porta continuava.

Mettendomi una maschera di fredda indifferenza, respinsi ogni immagine che quel sogno mi aveva mostrato.

‘Ignoralo; è stato come tutti gli altri’.

Ma non lo era stato, niente affatto.

Il bussare si fece più rumoroso.

Rivolsi la mia attenzione alla porta.

‘Nessuno osa disturbarmi quando sto dormendo,’ pensai.

Speravo che fosse importante.

Pensai con malignità che forse era un buon giorno per morire, per la persona che stava entrando.

Kabuto apparve sullo stipite della porta, con uno strano bagliore negli occhi scuri dietro le lenti degli occhiali. Si appoggiò alla cornice della porta, mentre lo fissavo gelidamente.

Non mi piaceva il vago sorriso che aveva in faccia.

"Che cosa vuoi?" borbottai, il mio cattivo umore che peggiorava. Lo fulminai con occhi rossi, notando che esitava, con le ginocchia tremanti.

"Orochimaru-sama vuole vederti immediatamente," disse in modo casuale, ma potevo vederlo tremare leggermente di fronte all’intento omicida nella mia voce.

"Bene," dissi brevemente, la mia collera che aumentava mentre stringevo le coperte sotto di me. "Ora vattene, prima che ti faccia pentire di essere vivo, Kabuto."

"Certamente, Sasuke-kun. Ma posso chiederti una cosa?" il suo tono leggero mi fece assottigliare gli occhi.

"Hai davvero pronunciato il nome di Sakura-san, mentre dormivi?"

Lo guardai, mentre l’espressione arrogante del medico si contorceva in una di nero umorismo.

‘Ha sentito.’

L’indignazione mi ribolliva dentro, bruciante con furia.

Con una maschera di tranquillità, estrassi il kunai che tenevo sotto il cuscino e lo lanciai accuratamente verso il bastardo con un veloce tiro.

Si mosse appena in tempo per non essere trafitto al collo, ma il kunai si immerse nella sua spalla e il sangue schizzò dalla ferita.

Kabuto indietreggiò con un’orribile espressione sul volto e lasciò la stanza.

Vivrà ancora un altro giorno,’ pensai, sapendo che la prossima volta che mi avrebbe fronteggiato, il ninja medico non sarebbe stato così fortunato.

Mi passai una mano tra i capelli, cercando di scacciare i postumi del sogno. Non aveva senso, come poteva essere…?

Quell’uomo ero io.’

Quello che era dietro di me, ero io.

Non pensarci,’ mi dissi.

I sogni erano solo stupide illusioni che si avevano nel sonno.

Sono inganni della mente, non significano niente.

Non avrei assecondato nulla di quello che il sogno mi aveva mostrato. Non ci sarebbero stati rimpianti, nelle mie scelte.

Ho già scelto la mia strada, non si torna indietro. Non ci sono seconde possibilità.

"…io ti amo con tutto il mio cuore!"

Lei era l’unica illusione che non potevo fissare con lo sharingan, forse perchè Sakura non era una qualsiasi. Era sempre lì.

Una presenza costante che aspettava…persino negli angoli più oscuri della mia mente che non avevano voce.

Sapevo che avrei dovuto rompere il legame tra noi. Era ancora lì, anche se non me n’ero accorto.

Ma per adesso, avrei lasciato che esistesse, legandoci con un piccolo, fragile filo.

Doveva essere spezzato, ma era ancora lì, anche se era invisibile, anche se era ignorato.

Forse un giorno, quando avrei ucciso Itachi e completato la mia vendetta, l’avrei accettato.

Avrei potuto dargli voce.

Avrei potuto renderlo noto.

Avrei potuto…

‘I legami sono solo distrazioni.’

Ecco cos’è esattamente Sakura.

Ma un giorno, se fossi sopravvissuto abbastanza a lungo…se Itachi fosse morto per mano mia…se non avessi dovuto spezzarlo…quando i miei demoni sarebbero scomparsi dall’interno…quando la mia vista non sarebbe stata annebbiata dal sangue…

Avrei potuto seguire un ultimo legame, dovunque potesse portarmi.

"…per favore, torna a casa."

Dopo tutto, avrebbe potuto esserci qualcuno ad aspettarmi.

Fine.

…………………………………………

A/N: Okay, che cosa ne pensate?! Voglio davvero saperlo, quindi, per favore, lasciate un commento. Penso che la scena lime sia venuta abbastanza bene…dovevo proprio mettercela! La coppia SasukeSakura è la migliore! Bè, ricordate di recensire! ^^

Nota della traduttrice: Dunque. Devo premettere una cosa. Io ODIO le SasukeSakura…con tutto il mio cuore. Eppure questa mi è piaciuta molto e l’ho tradotta pensando che forse potrebbe piacere a qualche fan di questa coppia, e per tenermi in esercizio con l’inglese…Farò pervenire i commenti all’autrice! ^^

  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: TwitchAndSpaz