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Autore: Calipso__    27/08/2012    1 recensioni
Questa è solo un pezzo della vera fanfiction: su una pagina di facebook ci era stato chiesto per un contest di creare una fanfiction sui malandrini. Credetemi: è difficile creare una fanfiction di gruppo. Abbiamo dunque pensato ad una storia e ci siamo divisi ognuno il pezzo da scrivere. In oltre una decina di persone. Avrei voluto mettere l'intera fanfiction qui, ma non sarebbe stato corretto rispetto a tutti gli altri utenti che hanno partecipato.
L'Ordine della Fenice riceve una soffiata: Voldemort ha intenzione di attaccare direttamente il Ministero della Magia per prenderne il possesso. I membri dell'Ordine sono pronti a lottare, ma nessuno vuole che Lily e James facciano parte della difesa visto che presto diventeranno genitori. James non vuole starsene a casa ad aspettare, quindi Silente propone loro di rimanere di guardia di fronte all'Ufficio del Ministro della Magia sotto il mantello dell'invisibilità: potranno agire solo se strettamente necessario.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Fulmini e saette, ecco lo spazio dell'autrice!

Non posso lasciare i miei lettori senza nulla visto che sono impegnata nello studio, quindi di tanto in tanto se riesco vedrò di proporvi delle fanfiction che ho scritto da tempo ma che non avevo ancora pubblicato.

Devo fare una breve introduzione prima di iniziare. 
Questa è solo un pezzo della vera fanfiction: su una pagina di facebook ci era stato chiesto per un contest di creare una fanfiction sui malandrini. Credetemi: è difficile creare una fanfiction di gruppo. Abbiamo dunque pensato ad una storia e ci siamo divisi ognuno il pezzo da scrivere. In oltre una decina di persone. 
Avrei voluto mettere l'intera fanfiction qui, ma non sarebbe stato corretto rispetto a tutti gli altri utenti che hanno partecipato. Quindi ecco la parte che ho scritto io, ma lasciatemi fare un breve riepilogo dei pezzi precedenti:
I malandrini hanno finito la scuola e festeggiano la fine degli studi ai Tre Manici Di Scopa; James, che frequenta Lily già da un po' di tempo, le chiede proprio in questa occasione di sposarlo. L'organizzazione del matrimonio (tutto in stile babbano, secondo il volere di Lily), sta andando a gonfie vele e nel frattempo Remus fa la conoscenza di una piccola Tonks, che già affascinata dal lupo mannaro, gli fa promettere che quando crescerà i due si sposeranno. 

Il matrimonio si svolge in una radura e tutto va a gonfie vele, ma l'arrivo di Silente  rompe un po' l'armonia rivelando chein una cittadina viciina dei mangiamorte avevano colpito. Frank Paciock arriva con una notizia sconvolgente: due maghi sono morti, e questi sono proprio i genitori di James, andati via prima della fine del matrimonio, uccisi dall'ardemonio causato da Regulus, il fratello di Sirius. 
James è distrutto dal dolore e Sirius dai sensi di una colpa che in fin dei conti non si rende conto di non avere. Sirius si allontana dagli amici e confida a Silente l'idea di creare un gruppo di persone pronte a lottare contro i mangiamorte e contro Voldemort, persone che magari non sono auror, ma che fanno di tutto per lottare per un mondo migliore. Silente propone di chiamare questo gruppo "Ordine della Fenice" perchè, dalle ceneri della scomparsa dei signori Potter, nascerà una forza tale da riuscire a contrastare la cattiveria di Voldemort.
L'Ordine della Fenice riceve una soffiata: Voldemort ha intenzione di attaccare direttamente il Ministero della Magia per prenderne il possesso. I membri dell'Ordine sono pronti a lottare, ma nessuno vuole che Lily e James facciano parte della difesa visto che presto diventeranno genitori. James non vuole starsene a casa ad aspettare, quindi Silente propone loro di rimanere di guardia di fronte all'Ufficio del Ministro della Magia sotto il mantello dell'invisibilità: potranno agire solo se strettamente necessario.


Ed ecco quindi la scena del Ministero che ho scritto io! :3


"Quel Potter" è mio marito ora!






 

La notte era scesa e al Ministero tutto era pronto: molti erano nascosti con incantesimi di Disillusione, altri avevano preso le sembianze di impiegati del Ministero, con la pozione Polisucco, e controllavano la situazione. Solo James e Lily erano nascosti completamente sotto il Mantello dell’Invisibilità, appostati di fronte all’ufficio di Bagnold, il Ministro della Magia. James teneva il braccio sinistro intorno alla vita di Lily, per starle vicino, e nell’altra aveva già pronta la bacchetta per ogni evenienza. Tutto taceva e sembrava quasi immobile, la tensione era palpabile nell’aria. Improvvisamente il salone rimbombò di un rumore simile a quello di un risucchio, e del fumo salì dal pavimento. Una trentina, o forse anche più, di figure nere incappucciate si erano Materializzate nell’atrio: i Mangiamorte erano arrivati. Subito i membri dell’Ordine li attaccarono, e tre o quattro caddero a terra, mentre gli altri si guardavano intorno disorientati: di certo nessuno di loro si aspettava una soffiata, né tantomeno una squadra così numerosa in allerta, pronta per il loro arrivo.
Ben presto l’atrio si riempì di lampi colorati e luminosi che volavano da una parte all’altra. Lily strinse James a sé sotto il mantello, ricordandogli che, per quanto fosse preoccupato, quello non era il momento di intervenire: James era sempre stato troppo impulsivo e Lily doveva ricordargli quello che avevano stabilito con gli altri. Intorno a loro la battaglia proseguiva più ardua che mai: lo sguardo di James viaggiò da Remus, che stava combattendo Greyback con una rabbia negli occhi che mai gli aveva visto prima, a Sirius, che stava dando il meglio di sé in uno scontro senza esclusione di colpi con sua cugina Bellatrix, infine a Peter, che sembrava quello più in difficoltà, ma che, fortunatamente, era aiutato da Malocchio.
«James, no…!» sussurrò Lily stringendogli il braccio. James le rivolse uno sguardo disperato.
«Sono i miei amici quelli là che stanno rischiando la vita!» borbottò tra i denti, frustrato.
«Sì, ma ricordati: l’abbiamo promesso agli altri e a Silente» gli ricordò Lily. «Solo in caso di assoluta necessità; non ti preoccupare, se la stanno cavando tutti bene…!»
James annuì nervoso, quando all’improvviso sentì la mano di Lily stringersi attorno al suo braccio così forte da fare veramente male.
«Lily… così mi fai male…» sussurrò James dolorante, ma quando si voltò verso sua moglie, vide che stava guardando terrorizzata il pavimento: ai piedi di Lily stava strisciando un enorme serpente. Era Nagini, Silente ne aveva parlato, era il suo serpente… I due alzarono lo sguardo e lo videro: Voldemort in persona era di fronte a loro. Era bianco, cadaverico, il naso serpentino e gli occhi iniettati di sangue; nessuna pietà o sentimento di compassione sul suo volto, solo un sorriso soddisfatto, perché a separarlo dal Ministro della Magia c’era soltanto un’insulsa persona con capelli corvini e occhi nocciola: Nagini gli aveva riferito chi c’era sotto il mantello.
James allora si tolse di dosso il mantello e lanciò un incantesimo contro Voldemort, che si protesse con un gesto rapido e naturale, lo stesso gesto di quando si caccia una mosca innocua. Senza aspettare un secondo di più, un lampo di luce verde scaturì dalla bacchetta di Voldemort, ma James era pronto e con un salto lo schivò e passò al contrattacco…
Lily invece non ebbe il tempo di intervenire in difesa di James che qualcuno bloccò il suo incantesimo, e il suo sguardo si spostò su una figura nera che era apparsa di fianco a Voldemort con la bacchetta alzata…
«Severus…!» esclamò Lily con voce rotta, stupita della presenza del suo vecchio amico. Lo sguardo di Piton non riuscì a nascondere quello che provava.
«Evans…!» fece lui in un sussurro, con la voce rauca e secca. Lily scosse la testa, e mentre teneva alzata la mano destra con la bacchetta, alzò la mano sinistra di modo che lui potesse vedere l’anello.
«Potter.» lo corresse lei con un filo di voce. Entrambi tenevano la bacchetta alzata, ma le loro mani tremavano e il tempo sembrava essersi improvvisamente fermato…
«Severus…» lo richiamò Voldemort tranquillo, con una voce fredda e un tono leggermente annoiato; stava ancora combattendo con James, ma questo era solo un semplice passatempo. James per lui era una mosca, poco più difficile da acchiappare delle altre, ma sempre una mosca rimaneva. «Saluta la tua vecchia amichetta d’infanzia come si deve… una lurida mezzosangue come lei non merita nemmeno di vivere: uccidila subito.»
Severus chiuse gli occhi e scagliò un incantesimo contro Lily, che senza troppi problemi riuscì a schivarlo: si vedeva chiaramente che nessuno dei due voleva veramente fare del male all’altro.
«Severus!» esclamò Lily, riprendendosi dallo shock e lanciando contro Piton dei lievi incantesimi che, lei lo sapeva, lui era in grado di schivare facilmente. «Ripensaci! Non è questa la tua strada… Sei sempre in tempo a cambiare idea!»
«Tu non sai più niente di chi sono, “Potter”…» rispose Severus, cercando di mettere tutto l’odio e il risentimento possibile nella parola “Potter”, ma come poteva riuscire veramente ad odiare Lily? La voce gli si spezzò, e abbassò il braccio tremante, abbassando così le difese, giusto il tempo di tirare su la manica della sua veste: sulla sua pelle era tatuato un teschio con un serpente al posto della lingua, il Marchio Nero dei Mangiamorte.
«Il mio Destino è segnato, e sono io ad averlo scelto.» commentò piatto Piton.
Lily scosse la testa ed esclamò: «No, Severus, no! Il Marchio è solo una macchia sulla pelle, c’è sempre una scelta!»
A quelle parole Piton serrò i pugni e contrattaccò più convinto. Lily parò il colpo e capì che Piton stava per fare sul serio: non doveva farsi prendere dalle emozioni.
«E tu invece, “Potter”?!» commentò aspramente. «Un tempo dicevi di odiarlo, Potter, che era solo un presuntuoso… ed ora guardati, “la signora Potter”! Sei diventata un’ipocrita, Lily…»
Piton continuava ad attaccare Lily, e questa si difendeva facilmente, ascoltando quello che lui aveva da dire, ma quando le diede dell’ipocrita, lei non ci vide più.
«Sei un idiota, Severus Piton!» esclamò Lily, contrattaccando più decisa. «L’ho conosciuto meglio e mi sono resa conto che lui è una persona vera! Almeno lui fa delle scelte giuste e lotta per un mondo migliore, a differenza tua!» Piton continuava a parare e a schivare gli incantesimi di Lily, ma indietreggiava, piano piano, troppo shockato dalle parole che stavano uscendo dalla bocca di Lily. «Lui è cambiato, Sev! E’ diventato una persona migliore… e anche tu puoi diventarlo! Te l’ho chiesto tante volte a Hogwarts di cambiare le tue amicizie, ed ora te lo chiedo ancora… ti prego, Severus, ripensaci!» Le lacrime sgorgarono dagli occhi verde smeraldo di Lily, e Piton per un attimo sembrò sul punto di abbassare definitivamente la bacchetta, ma poi scosse la testa.
«No, Lily! E smettila di sviare l’argomento! Dimmi perché tra tanti hai scelto proprio quel Potter!!» strillò Piton con quanto fiato aveva in corpo.
«“Quel Potter” è mio marito ora!» urlò Lily infuriata, continuando a piangere. «Io lo amo, non c’è nulla da capire! E sai cosa ti dico?! Sono felice di aspettare un figlio proprio da lui!»
Nell’istante stesso in cui Lily finì la frase, Piton lasciò cadere la sua bacchetta dallo stupore, ma il suono della bacchetta che cadeva per terra era strano, quasi doppio… Lily si girò giusto in tempo per vedere che James era a terra, stremato e senza forze; la sua bacchetta era caduta insieme a quella di Piton ed era finita parecchi metri più avanti. James era indifeso, e Voldemort lo guardava dall’alto al basso, con un sorriso trionfante.
«Mmm, sembra proprio che sia arrivata la parte migliore…» commentò Voldemort tranquillo. «La fine dei giochi.»
Aveva già il braccio allungato e la bacchetta puntata contro James, quando Lily, senza nemmeno pensarci, si buttò disperata tra Voldemort e James, abbracciando forte suo marito e dando le spalle al nemico: se era destino che James dovesse morire, non sarebbe morto da solo, sarebbero morti insieme. Sembrava tutto finito, quando improvvisamente Lily vide sulla parete di fronte una luce luminosissima; un istante dopo, udì rumori di persone che si Smaterializzavano, una dopo l’altra.
Lily guardò alle sue spalle e vide che era apparso Silente, e che tutti i Mangiamorte si erano Smaterializzati, Voldemort e Piton compresi.
«Dovete scusare il mio ritardo.» commentò Silente, con una voce così serena che immediatamente confortò anche loro. «A quanto pare Voldemort temeva il mio intervento, e aveva messo l’altra metà dei suoi uomini addosso a me; purtroppo devo ammettere che mi hanno dato del filo da torcere, ci ho impiegato qualche minuto in più del previsto per sbarazzarmene…»
«Per fortuna sei arrivato, Silente!» esclamò la voce sfiancata di Frank. «Peter e Malocchio sono svenuti, ma non penso sia nulla di grave… Voi altri laggiù?!» domandò rivolgendosi alla sua destra, dove si diramava un lungo corridoio buio.
«Qui stiamo tutti bene!» esclamò in risposta la voce di Remus. «Sirius ha qualche graffio, ma nulla di grave.»
«Come stai, James?!» sussurrò Lily preoccupata, accarezzandogli la guancia con fare protettivo.
James annuì con aria sofferente. «Ho s-solo battuto la testa… sono un p-po’ stordito dalla botta. Tu invece?»
Lily non fece in tempo a rispondere che la voce di Voldemort riecheggiò nell’atrio: «Hai avuto solo fortuna, Potter!» disse con un tono spietato e crudele. «Non ci sarà sempre Silente a difendere voi dell’Ordine!»
Silenzio. I membri dell’Ordine si guardarono impauriti.
«Molto bene» commentò Silente ottimista. «Per ora l’abbiamo fermato. Sarà il caso di riportare i feriti al quartier generale… Gli altri continuino a sorvegliare: meglio non abbassare mai la guardia.»

  
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