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Autore: AyuTsukimiya    28/08/2012    2 recensioni
Clunderry.
Si avvicinava la festa degli spiriti dei defunti.
Per lungo tempo Imriel ebbe paura, non aveva mai osato tornare là per quel rito.
Eppure, quell’anno dopo aver saputo della maternità imminente di Sidonie, qualcosa nel suo cuore mutò e seppe che doveva farlo.
(tributo al personaggio di Dorelei Mab Breidaia)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Clunderry.
Si avvicinava la festa degli spiriti dei defunti.

Per lungo tempo Imriel ebbe paura, non aveva mai osato tornare là per quel rito.
Eppure, quell’anno dopo aver saputo della maternità imminente di Sidonie, qualcosa nel suo cuore mutò e seppe che doveva farlo.
Anche Sidonie convenì che era giusto. Gli chiese se poteva andare con lui a Clunderry per la festa degli spiriti, in altre parole quando essi si manifestavano ai vivi. Imriel però disse che era una cosa che doveva fare lui da solo. Sidonie lo capì, non ebbero bisogno di dirsi altro. S’intendevano molto bene, ed entrambi portavano dentro di sé dei piccoli segreti che erano solo loro e che non avrebbero mai potuto condividere nemmeno con la persona amata.
Imriel partì per Alba.

Il viaggio fu breve ma Imriel sembrava impaziente.
Non appena arrivò a Clunderry fu accolto da Alais e da donna Bredaia colei che un tempo fu sua suocera.
Lo abbracciò con il calore e l’affetto di una madre.
Anche Urist e gli altri furono felici di rivederlo.



La notte degli spiriti.
Imriel si ricordava il timore della prima volta in cui aveva partecipato a questo rito albano. Lì aveva visto lo spirito di suo padre, triste.  “E se… anche Dorelei? “.  Scosse la testa cercando di non pensare negativamente, ma il suo cuore era agitato.

D’un tratto ecco apparire una moltitudine di spiriti.
Guerrieri, donne, bambini, vecchi giovani, ragazzi...
A molti dei presenti s’illuminarono gli occhi nel vedere spiriti di persone a loro legate. Affetti mancati, vite strappate. Alcune invece invecchiate con un corso di vita normale.
Imriel si guardava in giro, uno spirito di donna dai capelli corvini e occhi alttrettano scuri, con due fossette sulle guance e puntini blu sugli zigomi.
Alasi seppur fosse in compagnia di Bredaia e di Connor, si avvicinò a Imriel.
-arriverà..non preoccuparti-
Lui le sorrise un po’ rassegnato.
-ti ringrazio..-
Il rito era ormai concluso e molti spiriti svanivano, eppure di lei nessuna traccia.
Gli albani e le persone che avevano assistito, piano piano, tornavano ognuno alle proprie dimore.
Imriel sentì come un macigno invadergli il cuore.
“forse non vuole vedermi..o forse..”
Aveva abbassato lo sguardo, e si stava voltando per andarsene quand’ecco che..

-Imriel de la Courcel..?-

Una voce di donna, di fanciulla, melodiosa, lo aveva chiamato.
D’istinto lui si voltò all’istante.
E la vide.. vide colei che aveva desiderato vedere con tutto il suo cuore, accoglierla con il suo sorriso dolce e materno.
Era..oh dei, era come vedere un angelo.
E lui aveva sempre avuto paura che gli sarebbe apparsa triste..piangente. Il suo terrore più grande era che le sarebbe apparsa con quegli occhi vuoti e senza vita come quando l’aveva vista su quel tavolo a casa loro a Clunderry, quando Berlik le aveva squarciato il ventre e subito dopo le aveva spezzato il collo.
Quanto dolore.. quanta disperazione. Quel senso di colpa non lo aveva abbandonato mai.. mai. Anche dopo aver ucciso Berlik e averla vendicata, anche quando aveva affrontato il maleficio di Cartagine e Astegal per riprendersi Sidonie suo unico amore. Eppure.. Dorelei aveva avuto nel suo cuore uno spazio, uno spazio che solo lei poteva colmare e nessun altro.

Lei che con premura e dolcezza aveva accettato tutto di lui.

Lei che con pazienza e allegria aveva affrontato quella vicenda triste accettando che suo marito amava un’altra.

Lei che con la sua risata melodiosa era stata capace di alleviare le sue pene per la lontananza di Terre D’ange e di Sidonie.

-D..Dorelei..-
Lei lo guardò ancora, restando sollevata da terra come tutti gli altri spiriti che egli aveva visto prima.
Avvolta da una fioca luce che le donava un alone di purezza, stava ferma e sorrideva al suo Imriel.
-Dorelei!-
Pur consapevole che era solo uno spirito, Imriel, corse da lei e la abbracciò.
E potè toccarla come fosse un vero corpo.
Dorelei spalancò gli occhi e tremò..accorgendosi poi che poteva abbracciarlo anche lei a sua volta.
-Oh Imriel..basta sensi di colpa..-
Gli disse mentre restavano abbracciati. Non si domandavano neppure come ciò era possibile perché lei era uno spirito e non era più fatta di carne e sangue come i vivi.
E Imriel..quell’Imriel forte che non aveva mai voluto (o almeno tentava) di farsi vedere debole.. pianse, pianse come non aveva mai fatto in vita sua.
-Perdonami mia sposa..perdonami..-
Lei continuò ad abbracciarlo quasi con amore materno e gli accarezzò i capelli per  tranquillizzarlo.
-E di che cosa?- sorrise – per aver cercato di essere un buon marito e un bravo ragazzo?-
-per avermi cosparso con amore l’addome con il miele?-
Lo scostò da sé e lo guardò con dolcezza –per esserti preso cura di me sempre e comunque? Vendicandomi?-
Imriel la guardò e poi scostò il viso sentendo ancora il senso di colpa gravarsi su di lui.
-Avrei potuto salvarti..avrei dovuto..amarti..-
-no..schh- lei gli mise un dito sulle labbra –non sarebbe stato giusto..non avresti affrontato quello che hai affrontato e non avresti compreso tutto l’amore che il nostro mondo ha da offrire..-
-Oh Dorelei..-
-Sai, non mi sento sola.. sono circondata da tutto quel che vive..sono..felice..ho..oh è buffo da dire, ma da quando sono morta ho..compreso tutto..tutto ciò che da vivi non possiamo capire, e Imriel credimi se ti dico che non devi sentirti in colpa..nè per me..-
Prese la mano del ragazzo e la posò con dolcezza sul suo addome.
-né per lui.-
Imriel la guardò ancora non sapendo bene che dire.
-Dorelei..io non ti dimenticherò mai.-
-lo so- e rise, di quella risata melodiosa di gola che tanto aveva adorato ai tempi in cui vivevano a Clunderry.
Sorrise anch’egli.
Percepirono entrambi che era giunto il momento, lei era tornata evanescente e Imriel non poteva più sentire il suo corpo né lei quello di lui.
-abbi cura di te e…sii felice con Sidonie-
Lui la guardò serio –lo farò-
Lo spirito della ragazza diventava sempre più evanescente..e..fu lei che iniziò a singhiozzare.
-oh perdonami Imriel, che sciocca.. sono apparsa forte fino ad ora ma..sai..è stato terribile io..quella notte sapevo..avevo il sospetto che ero in pericolo ma non volevo farti preoccupare, in cuor mio sapevo che era giusto così e..perdonami..-
Lui le si avvicinò come per baciarla e le toccò le labbra evanescenti.
Poi si scostò leggermente giusto per poterla vedere in viso.
-tu non hai colpe..nessuna..Dorelei è grazie a te che ho imparato cosa vuol dire amare con compassione..mi hai insegnato la pietà e la dolcezza..per questo ti sarò sempre grato, mia sposa.-
Le si inginocchiò davanti.
-sempre e per sempre tu sarai il mio angelo e non ti dimenticherò-
Dorelei mise le mani sulle guance, se fosse stata viva, sarebbe arrossita all’inverosimile.
-oh Imriel! Grazie, grazie di cuore! Ora.. ora mi sento più felice..volevo tanto che tu venissi un giorno a trovarmi ma..avevo paura che non saresti mai venuto..-
Lui le sorrise –e invece eccomi qui-
-già..-
Erano rimasti ormai solo loro due.
Lo spirito di Dorelei divenne quasi del tutto invisibile.
-è ora che io vada..-
Si guardarono ancora.
Non dissero nient’altro, i loro occhi parlavano da soli senza alcun bisogno di altre parole.
Erano stati entrambi purificati.
Dorelei fu avvolta da una luce e il suo spirito scomparve lentamente ascendendo ai cieli.
Imriel stette lì a guardarla, fino a quando non fu scomparsa del tutto.
Sentì dentro di sé una sensazione che gli stringeva il cuore, percepiva tutta la compassione del mondo ma si sentiva felice, libero..e soprattutto aver visto Dorelei e averle parlato lo aveva riempito di un calore e una tenerezza immense.

“Aniel, lo chiameremo Aniel”

-addio, Dorelei, sii felice-

Imriel si voltò e lasciò quel luogo, la notte l’avrebbe passata di nuovo a Clunderry e il mattino seguente sarebbe salpato per Terre D’Ange. Alais, che lo aveva aspettato, lo accolse fuori dal bosco, si sorrisero e tornarono a casa, alla casa di Breidaia.
Non vedeva l’ora di riabbracciare Sidonie, sollevarla da terra tra le sue braccia, riempirla di baci e vivere.
Ciò che gli aveva insegnanto quella timida ragazza albana gli aveva permesso di poter raggiungere una felicità pura e preziosa.
Non avrebbe mai dimenticato.
Mai.



-direzione?- gli disse il capitano della nave.
-Terre D’ange naturalmente.-
La nave salpò.
“stò tornando da te Sidonie.”



-Imriel?-
Sidonie non fece in tempo a vederlo che lui subito la abbracciò con passione regalandole un bel bacio.
-oh..a cosa devo tutta questa passione?- sorrise lei abbracciandolo a sua volta.
-ti amo.-
Lei sorrise.
-anche io.-
Sempre e per sempre.
  
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