Salve... allora, è la prima volta che scrivo ff del genere, quindi non so bene che stile usare.
Il contenuto per il momento è un pò breve, ma i prossimi capitoli saranno più dettagliati.
Premetto che non mi piacciono le storie lunghe, quindi non ci saranno molti capitoli. Spero che la storia vi piaccia, nel caso contrario accetto critiche e consigli.

Detto questo...buona lettura.

 

 

 

 

 

Era già passato un anno, ma la sua mancanza si faceva sentire ogni giorno sempre più. Il dolore provato all'inizio non era niente rispetto alla consapevolezza crescente che non sarebbe più tornato, che non avrebbe visto più quel sorriso luminoso e solare sempre presente sul suo volto, quegli occhi color del cielo che doveva ammettere, lo avevano sempre messo in soggezione.
Sasuke Uchiha era sempre stato impassibile, non aveva mai ceduto ai sentimenti, li riteneva inutili e dannosi, non adatti ad un ninja. Aveva perfettamente ragione, ma in quel momento la ragione era l'ultima cosa che voleva avere. L'unica cosa che voleva era poter cambiare il passato, poter tornare a quel giorno di un anno prima per salvare l'unica persona che non l'aveva mai abbandonato, l'unico che era stato in grado di causare in lui la nascita di sentimenti che tanto aveva evitato ed odiato, ma che ora non poteva fare a meno di provare.
Non aveva mai pensato che un giorno sarebbe ritornato al villaggio dove tutto aveva avuto inizio.
Ora, camminando per le strade di Konoha, dopo aver lottato duramente per riacquisire la fiducia di quei pochi amici che anni addietro aveva crudelmente tradito e ancora oggetto di sguardi accusatori carichi di odio, l'unica cosa a cui pensava era la sua solitudine, perchè non si era mai sentito così solo, nè quando aveva lasciato tutto e tutti per inseguire la sua sete di vendetta, nè quando aveva ucciso suo fratello nè tantomeno quando aveva saputo della distruzione di konoha da parte dell'Akatsuki.
Naruto gli era sempre stato accanto, anche se non fisicamente lo aveva seguito e non si era mai arreso. Aveva sempre cercato di riportarlo a casa, non aveva mai smesso di essere suo amico, non aveva mai perso le speranze. Era stato uno stupido a non capire fin da subito che non esisteva un posto in cui avrebbe potuto alleviare le sue sofferenze perchè l'unica cosa che avrebbe potuto farlo sorridere di nuovo era la vicinanza del suo compagno.
Ormai giunto al vecchio campo di addestramento, si perse nei suoi ricordi. Sospirando, seduto sul ramo di un albero, una lacrima rigò il volto dell' orgoglioso ed imperturbabile Uchiha -Stupido Dobe, perchè mi hai riportato a Konoha se poi mi hai lasciato...?-

 

Nuvole nere si stavano addensando, segno che anche il cielo stava per piangere. Un fulmine squarciò l'aria, ormai carica di elettricità e la pioggia gli rigò il volto, raccogliendo quella lacrima solitaria che lentamente scivolò via.

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Il rumore di un tuono, una luce abbagliante, poi il silenzio.

Mi trovavo in una foresta, gli alberi mi circondavano impedendo alla mia vista di propagarsi più lontano, il silenzio era assoluto, tutto era immobile, solo le foglie di quegli alti alberi si muovevano sotto l'effetto di una leggera folata di vento, la pioggia che cadeva copiosamente a bagnarmi il viso.

Tutto era calmo, tutto era nuovo.

-Sei sicuro che questo sia il posto giusto Kurama?- dissi, rivolgendomi al demone volpe che, rinchiuso dentro il mio corpo, mi aveva accompagnato sin da quando ero nato e che in questo momento mi stava guidando verso la mia destinazione.

-Si...il posto è questo...continua a camminare, tra poco compariranno le mura del villaggio.- e con quelle parole il cercoterio si congedò lasciandomi proseguire da solo.
Mi incamminai verso la direzione che mi era stata indicata senza fretta, senza impazienza, semplicemente godendomi il silenzio e la pace di quella foresta e mi persi nei miei pensieri, chiesendomi a cosa realmente stessi andando incontro. 

Era già passato un anno ma tutto sembrava andare sempre peggio. Chissà se, come aveva detto Kurama, tutto si sarebbe risolto una volta arrivato a quel villaggio. Nonostante il pessimismo che avevo sviluppato negli ultimi tempi mi trovai a sperare che il demone avesse ragione. Ci speravo...davvero.
Quando iniziai a sentire dei rumori a poca distanza affrettai il passo, mi ritrovai di fronte alle enormi mura che delimitavano il villaggio. In un sussurro appena percettibile, carico di aspettative esclamai: -Konoha...finalmente!-




Segue con:
La volontà di cambiare.