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Autore: Escapism    11/03/2007    4 recensioni
[J-Bands] L'ambientazione è quello che mi ha portato a scrivere questa FF. Mi hanno sempre colpito infatti i backstage che si intravedono solitamente nei video dei vari tour del jrock. C'è l'assenza più totale di finestre o qual si voglia spiraglio di aria e i muri sono ricoperti di ogni sorta di foto, scritta, gomma da masticare o sputo di cantanti e musicisti lì di passaggio. In due per quei corridoi non ci passi e se ci si incontra in direzioni opposte scattano gli insulti su chi debba passare per primo.
Dei bagni ci mancano documentazioni che esplichino lo stato in cui si trovano i servizi messi a disposizione dei jrockers, ma suppongo che siano magnificamente degradanti come tutto il resto.
ci abiterei li dentro XD
detto ciò...
buona lettura! ^_^ e dite che ne pensate!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere: comico, oneshot, yaoi
Pairing: Miyavi x Uruha x Mai x Keiyuu
Warnings: linguaggio esplicito, boyxboy

Le pareti di cartongesso ( ricoperte di scritte oscene e turpiloqui da generazioni di jrockers) e i mille cunicoli senza una schifo di finestra del backstage non bastano a coprire lo schiamazzo di quella bolgia indemoniata strafatta di aulin e martini bianco che scalpita sotto il palco del PSC tour. Non esiste aria condizionata fra quei cunicoli, se entri ti respiri l’alito della gente che bazzica lì da mesi. Nemmeno nei bar malfamati di porto si crea un cappone d’aria chiusa come lì dentro. E i jrockers ci sguazzano alla grande, tutti variopinti come orsetti gommosi con un overdose di ilarità da melevisione. Tutto è in fermento oggi fra quei corridoi disseminati di tecnici isterici e costumi di scena ed alcuni imbecilli aspettano di salire sul palco tirandosi i coppini. E’ proprio lì, in un angolo di quell'inferno, che due lisci e candidi giappini tentano di trombare.

Cesso backstage

Miyavi chiude la porta con uno scatto e si ritrova faccia a faccia con Uruha, non che ci siano alternative in quel buco su cui i neon gettano luci a intermittenza. Non fa manco in tempo a girarsi però che già si becca una manata sulle chiappe dall’ altro.
URUHA: OH bello topone mio!
Miyavi sorride in tutta risposta, in preda ad una precoce tempesta ormonale che gli rizza pure i peli sulle dita dei piedi ( sempre che esistano ).
MIYAVI: Oh Non ce la facevo più.. ancora un po’ e ti mordevo quel sedere che hai sbandierato in giro per il backstage tutto il giorno!
Uruha batte gli occhioni guardando il ragazzo in faccia, pressato contro di lui in quell’ bagno con un vago odore di acido e l’acqua della tazza del water che ha creato un’ ecosistema decisamente insalubre.
URUHA: Oh maddai che ti ho mandato tutto il tempo segnali criptati con il movimento dei miei capelli!
Fa la sciocca divetta il chitarrista dei Gazette, come si permette di fare solo in luoghi appartati ed infimi come quella putrida toilette. Se poi mai il mondo scoprisse che sa sbatacchiare le ciglia e dire cose idiote e pervertite col candore di una fanciullina negherebbe, negherebbe fino alla morte. Ecco che quindi iniziano a proporre le prime manovre per arrivare al dunque, agognato “dunque”, prima però si scontrano un paio di volte, indecisi sul chi debba iniziare.
MIYAVI: vai tu..
URUHA: No COCCO dai vai tu..
MIYAVI: No tu prima!
Ed dopo una breve ma estenuante diatriba sul “chi debba o meno” la situazione pare prendere la piega giusta: Mano di Miyavi su fianco sinistro di Uruha. Mano destra di Uruha su chiappa di Miyavi. Lingua di Miyavi su collo di Uruha. Braccio sinistro di Uruha in patta di Miyavi. E il twister ci fa na sega a loro. Tutto procede nel migliore dei modi ( per quanto ci si possa esibire relativamente poco in acrobazie erotiche li dentro). Ad un certo punto però parte un gran scroscio che tuona in quello spazio vitale minimo come una bomba nucleare.
URUHA: OH PORCA MIGNOTTA! Che è??
Sbotta all’improvviso con un vocione da alpino ubriaco Uruha. Miyavi dal canto suo rimane interdetto alcuni istanti e poi bofonchia una mezza scusa. Aveva tirato per sbaglio lo sciacquone del cesso.
MIYAVI: eh-eh scusami prometto che ora starò più attento..mi faccio perdonare subito..
Detto fatto e gli si spalma addosso in un impeto di passione da via col vento e, proprio quando i metri di lingua si erano amalgamati fra loro, lo spazzolone calciato da Miyavi crolla ai loro piedi rotolando in un contorno di schizzi giallognoli poco promettenti.
URUHA: Dio Miya non ce la faccio qui dentro!
Piagnucola col broncio abbassando lo sguardo mentre porta la testolina inzuppata nella lacca ad appoggiarsi sulla spalla del partner.
MIYAVI: Ma dai è pure meglio di quello dell’autogrill della scorsa volta no?!
Miyavi ha gli ormoni che sgomitano fra loro e tenta almeno di essere convincente quel che basta perché lo spazzolone incrostato e la muffa sugli angoli vengano ignorati. Ci prova sul serio insomma, e guarda l’altro con due occhi a palla che dissimulano stanchezza e sembrano quelli di un cerbiatto… ( carico di testosterone ).
Subito dopo crolla di nuovo il silenzio fra loro nell’ennesimo tentativo di pomiciamento aggravato, e parrebbe anche quello buono nonostante si scambino di posto e tentino di aggrapparsi al lavandino imprecando una volta su due.
URUHA: no amore guarda.. se tu alzi quel piede lì e ti metti un po’ più a destra
MIYAVI: li dove?
URUHA: non ci sono molti posti ti pare? LI!
MIYAVI: ma sono qui!
URUHA: per favore alza un po’ la gamba..
MIYAVI: AHIA il dito! Il dito nella patta!
URUHA: se stai attento a non scivolare su quella roba melmosa ..
MIYAVI: MELMOSA!? Dai ti prego sembra il rigurgito dell’ ultimo maniaco di techno di passaggio..
URUHA: si.. sarà radioattivo cambiamo bagno..!
E nel nuovo box ci mettono una vita solo per decidere chi debba stare a faccia al muro, con tanto di paranoie per il timore che entri qualcuno. C’è da considerare che se il destino è contro due giappi affamati di sesso non c’è verso. Li interrompe infatti la porta che ad un tratto si apre...........
Cala il silenzio e lo sconforto ( ci sono vaghe prospettive inconfessate che ESCLUDONO del sano sesso fra loro).
Piccoli passetti sconnessi si sentono strisciare sul pavimento appena oltre la loro porta. Una vocetta candida biascica un “ vacca troia” ed è di nuovo silenzio. E’ Maicho, il chitarrista dei Kra. Instabile ed aspirante idol con orecchie da gatto in testa e calzoncini corti, che gira improperi come una sciatta vecchiaccia mentre la sua coda da gatto legata al sedere striscia per terra raccogliendo l’impossibile. Il pucci gay impomatato non ha l’aria di stare troppo bene, si ferma infatti nel box proprio accanto al loro e lì comincia inaspettatamente ( inaspettatamente per un cosetto magro vestito di rosa da cui ci si aspetterebbero parole e gesta lanciati come fiorellini ) a rivisitare al contrario tutto quello che ha mangiato quel giorno, compresa la pillola anticoncezionale.
MAI: BUORP! Che.. BUORP.. diavolo… BUORP.. il bento!
Di fatti può ammirare la poltiglia giallastra galleggiare là dove non dovrebbe. Ansimante rimane piegato alcuni istanti sulla tavoletta prima di accorgersi di un insolito bisbigliare lì intorno. Si alza di scatto e si guarda attorno. Beh che sia da solo in quel cesso ok.. ma lì accanto..
URUHA: Levati biscia che ci becca!
MIYAVI: Mannò dai.. anzi.. cazzo ci ha visti credo..
URUHA: Bravo stupido!
MAI: CHI E’?
MIYAVI: Cpsa gli diciamo? che siamo la sua coscienza?
URUHA: o il fegato...
Mai si guarda attorno con faccia da triglia ed encefalogramma pressoché piatto. Nello stato in cui si trova è anche facile autoconvincersi di essersi sognato quel paio di risatine trapelate dalla parete.
Mai: la devo finire con il sakè… e la cura di ormoni. Bofonchia tra sé. Dunque si risistema il boa di struzzo rosa sulle spalle magre, voltandosi per andarsene.
I bagni dei backstage non godono di grande fama. Uno perché intanto la gente ci copula dentro, due perché inservienti maniache passano le stesse spugne luride 40 volte al giorno sui pavimenti. Risultato: Mai capitombola lì per terra e ci rimane sul colpo. Svenuto in realtà, distrutto dallo sforzo intestinale e da quelle zeppe chilometriche che sembrano ferri da stiro. Il tonfo è minimo ma giunge alle orecchie dei due amanti sfortunati che di colpo escono dal bagno adocchiando il terreno su cui è steso il chitarrista.
URUHA: Oh MARIA CATENA è morto?!
[NOTA: Da qui la serie di eventi descritti avviene in rapida, rapidissima successione]
Gli occhi di Miyavi ed Uruha sono puntati su Mai, steso a terra. All’improvviso la porta che da sul corridoio si apre impattando proprio sul cranio del povero sventurato incosciente. I due urlano. Il terzo no ( Mai appunto) e il quarto…cade. Si dia il caso che il nuovo venuto sia il cantante dei Kra, piccolo Keiyuu maldestro che finisce sul suo collega con un urlo rauco e contadino.
K: ORCO MONDOOOOOO!
Nell’intento di salvarsi la vita ( e la camicia di seta nuova pagata un patrimonio) si aggrappa alla prima cosa che trova ovvero il braccio di Uruha che tira involontariamente con sé anche Miyavi. Il risultato è un patè di giapponesi spalmato a terra. Qualche pronto fotografo che stava lì nei paraggi per immortalare la biancheria degli idol però riesce pure a fare il colpaccio.

Sui giornali scandalistici del giorno dopo: Orge a PSC Tour. Tre Jrocker ed una squillo ( Mai ) trovati nei bagni del backstage a fare sesso fra la melma. La cosa non ha alcun senso.
  
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