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Autore: o donnell    28/08/2012    6 recensioni
Gli annunci pubblicati sui quotidiani sono sempre squallidi, pensò.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A il muffin di tomlinson,  ti voglio bene.


-Il solito, grazie.- così entrò come sempre Emma nel solito e affollato bar nella periferia di Londra.
Si direbbe che il barista la conoscesse più di ogni altra persona, ormai erano diventati amici.
La ragazza si sedette poi al solito tavolo, il suo tavolo, il numero sette.
Sette come l’ora alla quale si svegliava la mattina,
sette, come i caffè di cui realmente avrebbe avuto bisogno per svegliarsi, anche se in realtà si limitava a prenderne uno, giusto per non diventare iperattiva, causa caffeina.
Il cameriere le portò il suo solito caffè e lei si limitò a ringraziarlo con un lieve cenno del capo, poi dopo aver constatato che la tazzina fosse bollente, aprì il giornale, nell’attesa che si freddasse.
Sfogliava il giornale in modo disinteressatamente annoiato, e a volte si fermava a leggere solo i grandi titoli in grassetto che sovrastavano le pagine della cronaca nera.
Sfogliava il giornale sotto gli occhi attenti di un ragazzo in una maglietta a righe, castano e dagli occhi di un azzurro brillante, quell’azzurro che quasi ti illumina il viso con il suo sguardo.
Lui la guardava soffermarsi a leggere l’oroscopo del giorno e per un attimo giurò di averla sentito sussurrare un “acquario” mentre si apprestava a scorrere con i suoi occhi verdi muschio tutto ciò che le stelle le promettevano, tutte le ipotetiche situazioni che i pianeti, giocando a rincorrersi e scontrarsi, avrebbero dovuto creare.
Ma Emma non credeva a queste cose.
Non voleva rovinarsi una giornata sperando e pregando che il suo oroscopo si avverasse.
Per un momento la ragazza sollevò lo sguardo dal giornale e lo passò su tutti i presenti nel bar.
I soliti vecchietti che poltrivano sulle sedie in fondo alla sala, i solito uomini d’affari, trafelati, che si fermavano per appena cinque secondi al bancone del bar, giusto il tempo di trangugiare il caffè, -rigorosamente corto- e un ragazzo con la maglietta a righe. Ci sperava che ci fosse anche quella mattina.
Quel ragazzo, che tutte le volte che incrociava gli occhi verdi di Emma, la faceva rabbrividire, quasi come se con un’occhiata superficiale potesse scavarle nell’anima e leggerle nella mente.
Distolse lo sguardo dalle iridi azzurre del ragazzo castano, ritornando a leggere il giornale.
Era arrivata alla pagina degli annunci.
Dapprima scorse veloce gli occhi sugli annunci finanziari, poi passò a quelli matrimoniali, dove uomini attempati chiedevano la compagnia di donne rispettose, giusto per vivere in compagnia, quegli ultimi attimi di una vita passata in solitudine.
Il castano poteva vedere lo sguardo pieno di ironico disappunto della ragazza, leggendo quegli squallidi annunci.
Ai lati della pagina, giovanotti benestanti avevano comprato spazi pubblicitari da dedicare alle loro fidanzate, per far sapere a tutti –i lettori- che il loro amore fosse vero.
La ragazza scosse la testa nel leggere le dichiarazioni di amore “affisse” su quella pagina, chiedendosi cosa ci sia di tanto romantico in un gesto straripante di commerciale amore come quello.
L’amore non si compra come uno spazio pubblicitario in un giornale.
Pensò per un attimo al tipo di ragazzo snob che potesse fare quel tipo di gesti, e gli occhi ricaddero subito sul ragazzo dalla maglia a righe, che incatenò il suo sguardo a quello di Emma,con condiscendenza.
Emma pensò poi a quale gesto folle fosse quello di rivelare ai quattro venti l’amore che legasse due persone, e se mai nella sua vita avesse potuto incontrare un ragazzo capace di farlo, magari per lei.
Una volta bevuto il caffè ormai –troppo- freddo, la ragazza ripiegò il giornale e lo lasciò sul tavolo, lasciando il bar sotto gli occhi cristallini del ragazzo che avrebbe voluto provare a strapparle una parola, un saluto.
Il castano si girò verso il barista, con aria rassegnata.
-Dovresti parlarle, amico.- gli suggerì il barista trafficando con tazzine e bicchieri vari.
-Dovresti farti i cazzi tuoi, amico.- gli rispose a tono il ragazzo castano sospirando, per poi uscire in strada a cercare con lo sguardo la ragazza, ormai troppo lontana.
 
 Quella mattina Emma era in un –fottutissimo- ritardo, si fermò giusto a comprare il giornale, nell’edicola appena sotto casa sua, giusto per poter rabbrividire e prendere in giro la gente che si ostinava a pubblicare quegli annunci pieni di ostentata banalità e squallido sentimento.
Decise che per quella mattina avrebbe fatto meglio a non fermarsi al bar e così proseguì spedita verso il lavoro.
Spaginando il giornale arrivò alla pagina degli annunci.
Quella pagina che le sembrava troppo squallida per essere inserita in un quotidiano, ma che si divertiva a leggere, forse sperando –inconsciamente- che un qualche annuncio le fosse dedicato.
Arrivata agli annunci matrimoniali, la sua attenzione venne catturata da un riquadro bordato di nero.

“alla ragazza del tavolo numero sette:
ti andrebbe un caffè?
Il ragazzo rigato”

La ragazza dapprima rise, nel leggere la firma de giovane, poi sgranò gli occhi ripensando che quel gesto, che dapprima considerava folle, futile e commerciale, ora sembrava il gesto più dolce e carino.
Si morse un labbro e lasciò cadere il giornale a terra, mentre si apprestava a correre verso il solito bar.
Aprì la porta e subito rivolse gli occhi al bancone, dove di solito sedeva il ragazzo rigato.
Ma non lo vide.
Così, sconsolatamente, pensando ad un malinteso e pensando a quanto stupida potesse essere stata per un attimo, a pretendere che quello stupido annuncio fosse rivolto a lei, richiuse la porta istintivamente, quando un voce cristallina la bloccò.
-Sei in ritardo stamattina!- la salutò il castano, con il suo miglior sorriso.


Hello!
rieccomi, sono sempre io.
questa volta, dedico questa particolare OS
a "il muffin di tomlinson", mia prima conoscenza qui su EFP.
ti voglio bene(:
spero ti piaccia e spero anche piaccia a voi lettori.
ammetto che è una OS molto particolare, ma nonostante ciò, 
mi sembrava un'idea carina e adatta
alla mia "muffin di tomlinson" dlfkjsfkj
perciò *incrocio le dita*
ora me ne vado.
old yellow bricks

 

  
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