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Autore: Wiamy    28/08/2012    4 recensioni
[...]Col senno di poi, infiltrarsi in casa di Vanessa non era stata una grande idea.
Però, in quel momento, era l'unica opzione che Ferb credeva di avere.
Eliminare la fonte dei suo problemi.
[...]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Col senno di poi...



Col senno di poi, Ferb avrebbe potuto dire di detestare Vanessa.
Si era innamorato di lei sin dalla prima volta che l'aveva vista, al negozio di progetti.
Lei si era voltata leggermente verso di lui, e gli aveva chiesto come andava, in modo apatico.
E in quel momento il suo cuore aveva perso un battito.

Col senno di poi, Ferb non si stupiva di essersi innamorato di Vanessa.
Per tutta la vita, era stato circondato da persone dolci e accomodanti, sempre gentili nei suoi confronti.
Quindi, strano ma vero, neanche lui non era immune al fascino del dark.
Persino Isabella, una volta, era entrata nel loro giardino con un fiocco nero intesta - ma questo era probabilmente perchè il pomeriggio precedente Phineas aveva affermato che la chitarrista delle Betty1 spaccava vestita di nero -.
Ma lui, lui era quello razionale, quello che non si lasciava sopraffarre dalle emozioni.
Era un bravo ragazzo, educato, sempre attento a quello che faceva.
Non era normale che gli piacessero quelle cose, ma forse non così improbabile.
Gli piaceva pensare di trasgradire le regole - perchè se Candace non poteva mettersi una extenxion2 rosa era impossibile che ascoltare canzoni che parlassero della morte, del tradimento, di quanto facesse tutto schifo fosse ammesso -, e poi si era davvero appassionato.
Non era solo per lei che una volta compiuti dodici anni aveva cominciato ad isolarsi ancora di più, come un perfetto Dark.
Naturalmente i CD degli Skillet3 giacevano nascosti sotto il suo letto, ben lontani da occhi indiscreti.

Col senno di poi, Ferb avrebbe potuto trovare altre ragazze.
Quando la scuola era ricominciata, si era accolto che tutte le "quasi inizio di adolescenti" cadevano ai suoi piedi.
Avevano addirittura fondato un suo fan-club, su internet.
E poi, anche prima di loro, Ferb si era accorto delle attenzioni sempre più morbose di Gretchen, e di come le Fireside Girls sussultassero quando parlava.
Probabilmente anche Isabella avrebbe presto pensato a lui, una volta stufatasi di Phineas.
Quindi, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, Ferb si era convinto di aver dimenticato Vanessa.
In fondo, lui l'aveva aiutata, salvata, consolata, e lei non lo aveva neanche ringraziato.
Era andata via senza neanche salutarlo, e con il tempo la rosa rossa era appassita sotto al suo letto.

Col senno di poi, Vanessa assomigliava terribilmente alla madre4 di Ferb.
Lei se ne era andata quando aveva due anni.
Era uscita un sera, dopo l'ennesimo litigio, e non era più tornata.
Una settimana dopo Lawrence aveva ricevuto i documenti per il divorzio.
Vanessa era fredda e schiva come lei, ma in fondo sapeva essere dolce.
Ferb aveva scelto di ricordare i bei momenti con entrambe - quindi le avrebbe presto scordate -.
In fondo, sapeva che la madre aveva sofferto tanto, e che l'unico uomo che avesse mai amato era morto in un incidente stradale, lasciando una moglie e due figli. Moglie che non aveva mai amato, figli che desiderava solo da una persona.
Ferb non sarebbe dovuto nascere, sapeva che la madre aveva sposato Lawrence solo per colmare il vuoto, e che era rimasta con il marito solo perchè lui esisteva.
Lo aveva letto sul diario della madre, lasciatogli in eredità dopo essersi suicidata qualche settimana prima della fine dell'estate.
Vanessa gli ricordava la madre, così fredda e schiva, e Ferb aveva bisogno che la madre lo amasse almeno una volta.

Col senno di poi, Ferb aveva pianto davvero tanto quando aveva visto Vanessa con un altro ragazzo - uno così dannataamente simile a quello che lui stava diventando -.
Era l'età, l'età che li divideva, l'età che gli impediva di capire se tra di loro ci sarebbe mai potuto esserci qualcosa.
Eppure, Ferb era terribilmente maturo. Psicologicamente lo era più di un sedicenne bravo-ragazzo-ma-non-troppo come quello .
Però, fisicamente, era ancora un bambino. Aveva solo dodici anni appena compiuti, e Vanessa era ormai maggiorenne.
E poi, c'era tutto il resto.
Aveva capito che la donna che amava - perchè lui era certo di amarla, per lei avrebbe dato la vita - non avrebbe mai ricambiato, ed era come essere stato abbandonato di nuovo dalla madre. Come se non bastasse, Ferb era frustrato. Lui e Phineas continuavano a costruire meraviglie - non che a lui importasse qualcosa, ma Phineas ci teneva tanto. E poi si divertiva a vedere Candace dar di matto ogni giorno tentando di farli beccare -, ma il merito andava tutto a Phineas.
Eppure era Ferb a rendere possibili le idee strampalate del fratellastro, ma nessuno lo capiva.
Era sottovalutato, trattato come una comparsa. Non valeva niente, la sua esistenza non importava.
Quando Ferb vide Vanessa con quel ragazzo - Monty Monogram5 -, fu troppo.
Quel giorno il suo cuore smise di battere.

Col senno di poi, Ferb aveva bisogno che qualcuno lo capisse davvero.
Ogni tanto quale insulso ragazzino della scuola aveva provato ad avvicinarlo, ma lui lo aveva liquidato.
Si, neanche lui sapeva più che cosa voleva.
Si sentiva divero, un alieno. Non apparteneva a quel mondo.
E allora scoppiò.

Col senno di poi, Ferb sapeva di avere torto, ma non riusciva ad ammetterlo.
La rabbia lo accecava, lo divorava dall'interno e gli inibiva la razionalità.
Però era giusto che Linda lo avesse messo in punizione.
Sei mesi sarebbero passati in fretta, erano pochi rispetto a quello che aveva fatto.
Non avrebbe mai dovuto lanciare un piatto in faccia a Candace, quando quella aveva cominciato a dire loro che erano insopportabili - quell'insulto sembrava rivolto più a lui che a Phineas -.
E non avrebbe dovuto dire a Linda parole innominabili che dalla sua bocca non sarebbero mai dovute uscire.
Ma in quel momento, chiuso in camera, aveva considerato solo l'idea di fuggire.
L'autolesionismo non era una buona idea, se ne sarebbero accorti.
E poi, il pugno che aveva dato allo specchio gli bastava.

Col senno di poi, Ferb quella sera non sarebbe dovuto scappare.
Se fosse rimasto a casa, come ogni bravo quindicenne dovrebbe fare alle due di notte, non avrebbe incontrato Vanessa,
Aveva ventun'anni, ed era ancora più bella dell'ultima volta in cui l'aveva vista.
Ferb l'aveva seguita.

Col senno di poi, infiltrarsi in casa di Vanessa non era stata una grande idea.
Però, in quel momento, era l'unica opzione che Ferb credeva di avere.
Eliminare la fonte dei suo problemi.

Col senno di poi, non era stato difficile afferrare un cuscino e soffocarla.
Vanessa si era dibattuta, aveva urlato, aveva implorato pietà.
Ma se lei non aveva avuto pietà del suo amore, lui non avrebbe avuto pietà di lei.
E poi, lentamente, lei si era rilessata, e aveva chiuso gli occhi.
Era morta.

Col senno di poi, quando aveva constatato che il cuore della donna cha amava si era fermato, Ferb aveva capito chel'unica cosa ad essere morta dentro di lui era la sua sanità mentale.

Col senno di poi, Ferb non ci voleva andare a ritirare i progetti quel sette Agosto6.











Note:
1 Le Betty sono la Band preferita di Candace;
2 In un episodio Candace chiede alla madre se può tingersi una ciocca di capelli di rosa;
3 Ho scelto gli Skillet per fare un riferimento a "Monsters", che rappresenta perfettamente i sentimenti di Ferb;
4 La storia della madre di Ferb è puramente inventata, infatti la donna non è mai comparsa nello show e non si sa niente su di lei ne sul precedente matrimonio di Lawrence;
5 Monty Monogram è il figlio del Maggiore Monogram, e compare nell'episodio "Sipping whit the enemy" e alla fine del precendente episodio, "Tri-State Treasure". Lui e Vanessa prendono un caffè insieme e si scambiano i numeri. L'episodio non è disponibile in italiano, ma solo in Inglese;

6  E' la data di uscita dell'episodio in cui Ferb incontra Vanessa per la prima volta al negozio di progetti;
Extra: so perfettamente che "Col" non è italiano perfetto, ma ho voluto evitare di scrivere "Con il" per mantenere la prouncia della frase da tutti utilizzata.
E' dunque un "errore" voluto.

Note Personali:
Dedico la storia a Verdi, perchè mi è sempre vicina e le voglio tanto tanto bene.
Ci tengo inoltre a precisare che questo è secondo me ciò che potrebbe accadere se nessuno non si preoccuperà di più di Ferb.
In effetti, come personaggio è davvero sopravvalutato.
Inserisco l'avvertimento OOC perchè Ferb non corrisponde al carattere originario.
Ho utilizzato quel font per il titolo per dare l'impressione che Ferb stesse scrivendo un diario.
In realtò, l'immagine originaria era macchiata di sangue, per farvi intuire la fine di Ferb.
Purtroppo non me la caricava.
Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui, e mi farebbe davvero piacere una piccola recensione per sapere che vi è piaciuta la mia storia!
Grazie mille,
Amy




  
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